La porta socchiusa

Michela Fontana, ex insegnante di diritto e membro della consulta femminile di Arona, dove vive, giornalista, che nel 2000 ha vinto il premio per la prosa Farfalla d’oro, ci ha regalato un’altra sua poesia, carica di sentimento e di ricordi.

Il filo conduttore delle poesie di Michela Fontana è quello dell’amore; dell’amore nascosto, segreto, quell’amore che ti capita per caso e che può seguirti per il resto della vita. Realizzato, ma anche irrealizzato: in quanto impossibile. Pieno di passione ma mai alla luce del sole. Forte, tenace; per la vita e oltre la vita. Chi l’ha provato, chi l’ha conosciuto capirà e apprezzerà di più le sue poesie; riconoscendosi in esse e nello struggente amore che le anima.

LA PORTA SOCCHIUSA

Ti avevo aperto la porta della follia
per iniziare a giocare.
D’istinto ti sei abbandonato
inerme al richiamo allegro
di un mondo nuovo,
che giungeva estremo nella tua vita.
Poi ti sei fermato sulla soglia,
mentre già io volavo leggera.

Regole,coscienza,religione,rispetto,
famiglia,carriera,sicurezza,valori,
ansia nel cammino, plauso per la conquista.
Rischiare tutto perchè?
Un gioco pericoloso, imprevisto,
lontano, che sconvolge,
come tutte le svolte ed i misteri.
Così la saggezza ha accostato l’uscio.

Socchiusa appena, la porta
talora sbatte, insensata,
creandoti scosse nelle pieghe
delle tue certezze e rimpianti,
inventando per me un sole nella nebbia
della speranza e follia.
La vita scorre uguale e sicura
a poco a poco il rumore si spegne?

Michela Fontana

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8 Responses to “La porta socchiusa”

  1. lodovico opale scrive:

    volevo complimentarmi con l’autrice per lo stile scelto nel raccontarci questa vicenda. purtroppo nota (anche a me) , il rimpianto è proprio la parola adatta a descrivere il pesante fardello che rimane in eredità agli uomini sciocconi, così non diciamo codardi, ed eterni bambini ….. signora michela non chiami ‘follia’ la sua, perchè i veri pazzi siamo noi che non sappiamo quale porta imboccare ! le auguro un futuro pieno di gioie e soddisfazioni. Lodovico

  2. Maria Cristina Giongo scrive:

    Grazie Lodovico per il suo bel commento!

    E per aver ammesso che l’uomo a volte non ha il coraggio di attuare alcune scelte importanti; e così rimane tutta la vita con un acuto senso di tristezza e nostalgia per ciò che ha perduto.

    Cari saluti,
    Cristina

  3. michela scrive:

    Grazie Lodovico per aver guardato a fondo con crudele sincerità, mentre generalmente un uomo aggredisce i rimpianti, mistificando l’offerta come non allettante

  4. Adriano scrive:

    Follia ? No
    Saggezza ? Forse.
    Speranza?
    “La vita scorre uguale e sicura…”

  5. Maria Cristina Giongo scrive:

    Grazie, Adriano, per il suo commento.
    Dopo la follia comunque deve sempre arrivare un pizzico di saggezza, perchè la follia non diventi stabile ma sia solo passeggera.

    Soltanto in seguito arriva la speranza. Che ci accompagna in tutta la vita. Perchè quando finisce la speranza si finisce anche di vivere.

  6. ida goio scrive:

    sempre vivo il fascino delle “rose che non colsi”, ma… quanto inebriante il profumo di ogni fiore che abbiamo colto ed accarezzato con le nostre mani

    • michela scrive:

      certamente, purchè si tratti di fiori veri, sempre molto rari, e non di rassegnazione o,daccapo,di mistificazione. comunque grazie della risposta e della testimonianza di una vita meno eclatante, ma certo più valida e difficile a riconoscersi,
      michela

  7. maria cristina giongo scrive:

    Ogni fiore è bello! Ogni fiore va guardato con amore. Perchè la natura è amore, l’uomo è amore, la donna è nata per dare amore.

    Allora hai ragione sia tu, Michela, che Ida.

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