Che sarà del nostro destino? Che mai gli capiterà, fra qualche secolo o millennio? Magari la superficialità (difetto da sempre incistato nell’intimo dell’animo umano) finirà inevitabilmente, a forza di peggiorare senza posa, per renderci immorali e distruggere ogni nostro empito spirituale, ogni sincero desiderio d’avvicinarci a Dio con l’intenzione onesta di obbedirgli? In altre parole, il buffo raccontino in versi liberi che fra qualche istante scorrerete con gli occhi (constatando come e quanto l’ironia lo abbia improntato ad una sorta di gioviale catastrofismo) è davvero una cronaca fedele di ciò che accadrà qui sulla Terra, in un futuro più o meno remoto? Chi lo sa… Che il Natale, e soprattutto il Signore, ci aiutino a riflettere.
PARUSIA
Quando Gesù
ritornò sulla Terra
alla fine dei tempi,
i cacciatori d’autografi,
e basta!,
accorsero alle sue
predicazioni in pubblico. Sentendosi allora in croce,
perché abbandonato dal mondo, il Messia
(nel parlare un giorno a quella gente
che altro non sapeva – a parte brandire,
e tendere con frenesia,
foglietti bianchi
o santini da firmare)
si ritrovò a pensare tristemente:
«In verità mi dico
– poiché rinnegarlo una, due, tre…
o un qualunque numero di volte
è impossibile sul serio! –
che questi individui, poverini,
non stanno ascoltando
neanche un Verbo,
di ciò che nuovamente
(con impegno, ossia amore)
insisto a rivelare.
… Però, almeno, son venuti…
E già mi sembrano il buon ladrone
di secoli
e secoli fa».
Pietro Pancamo
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Tags: autografi, destino dell'umanità, natale, pietro pancamo, poesia
spero quel giorno di esserci anche io tra coloro che almeno son venuti …
Al mio essere mortale non posso chiedere di piu’ !
Tutto cio’ che avro’ in piu’ sara’ un dono di Dio, e lo ringrazio sin da ora (in tempi – spero – non sospetti – )
Ed io prenoto, per quel giorno, un posto in Purgatorio (anche se la sofferenza non la posso proprio soffrire!).
Grazie mille per il tuo intervento, cara Elena.
Pensare che qualcuno preferisce il nirvana senza autografi finalmente….
I “Nirvana”, invece, ne firmavano così tanti…
Alla prossima, caro Arrigo. Sono convinto che il 2014 ti porterà ogni bene. Ci metterei la firma!
Gesù non doveva andarsene per ritornare,forse,chissà quando.Così è prevalso il grande inquisitore.Peccato…
Alla fine dei tempi tornerà, ne sono certo. Quali tempi, però? Il primo e il secondo, forse? Boh, non so… meglio chiedere a Totti.
Grazie Pietro! Un bellissimo regalo di Natale!
Grazie sul serio per la stima, caro Cristiano. Speriamo che anche il 2014 sia –per te, per me e per tutti– un bellissimo regalo.
ormai nella vita è tutto solo apparire, solo “una caccia all’autografo” il vero l’amore (non quello a parole ) che Gesù ritornando predica è un concetto talmente profondo che solamente sfiora “l’apparire “………
Felice di risentirti, Maria Luisa. E buon anno!
Mi “appare” subito chiaro che hai ragione: questo mondo è sbagliato. Ma ci sarà un’“apparizione”, alla fine dei tempi, che correggerà tutto.
Bella. Fa riflettere, magari è già ritornato e non lo abbiamo riconosciuto
Se non lo abbiamo riconosciuto, tornerà di nuovo. È un “padre prodigo”, infatti (ma in senso buono).
Che il 2014 ti sorrida, cara Marisa.
Alla fine dice : pero’almeno son venuti….io per esempio non dico mai questo,ma dico chi c’e’,c’e’.Chi non c’e’,non c’e’ !
Come dicono i cavalcavia e i graffiti urbani: “Dio c’è”. Per fortuna.
Mi auguro che la tua vita stia procedendo bene, caro Marco, e che il nuovo anno ti porti serenità.
nell’attesa…riflettiamo!
E auguriamoci buon anno. Un portentoso 2014 a te, cara Nella!
“…Però,almeno,son venuti…” è già qualcosa. E”presenza, riconoscenza…non assenza. Sul “poco” si può costruire, innalzare… Sul vuoto si sprofonda. Caro Pietro,è una poesia davvero speciale in cui la gioviale descrizione della diffusa superficialità umana scivola con garbo nella riconoscenza di una presenza che, comunque, riscatta e dà speranza. Il VERBO è AMORE e l”AMORE può!
Cara Susy, a te e alla tua saggezza così intessuta di infinito, auguro un 2014 davvero web-radioso!
Povero Gesù. Se davvero tornasse adesso correrebbe il rischio di essere coinvolto in un reality! Un X Factor di canti sacri, un Masterchef di cucina miracolosa o un Grande Padre al posto del grande fratello! Da brividi….
Forse è vero. Bianca! Buon anno!
Buon anno a tutti, cari Cofanetti magici!
E’vero Bianca, sono daccordissimo con te.Buona giornata !
Bianca,la tua risposta la condivido in pieno.E’anche spiritosa
Mi congratulo anch’io per l’arguzia del tuo commento, cara Bianca. Che il 2014 ti sia propizio.
La poesia descrive molto bene l’amarezza per la nostra povera umanità, ma c’é sempre la speranza in questo Dio di Amore che accetta anche solo la nostra povera presenza.Grazie per questa bellissima riflessione poetica!
Le sono davvero obbligato per questi complimenti, così lusinghieri e graditi. Un buon anno anche a lei, cara Marisa.
Poesia che fa riflettere! Personalmente non vorrei trovarmi fra i “cercatori di autografi”: ritengo siano peggio degli assenti.
Poesia che fa riflettere! Personalmente non vorrei trovarmi fra i “cacciatorri di autografi”: li ritengo peggiori degli assenti
Non denigriamoli, questi cacciatori, dài. Non fanno niente di male, poveretti. In fondo gli autografi non sono mica specie protetta.
Un caro saluto, Elfi; e grazie, come sempre, per il tuo intervento.
Buon anno, Pietro!
Questa poesia mi ricorda l’amato Dostoevskij e i mitici Fratelli Karamazov: il ritorno di Cristo sulla terra, non come giudice finale, ma come osservatore momentaneo.
Mi piace molto la tua descrizione dell’evento! L’unica cosa che mi rincuora e’ che quando Lui ritornerà sarà per chiudere “baracca e burattini”….
O per sovrintendere all’ennesimo inizio. Gli astrofisici statunitensi (quelli della nuova leva, almeno) ci spiegano infatti che l’universo è ciclico e che ad ogni Big Bang, passati circa mille miliardi d’anni, ne segue puntualmente un altro. Ti ho rattristato, forse? Beh, per farmi perdonare, caro Enrico, ti auguro uno splendido 2014 (avrei potuto dire “un magnifico principio d’anno”, ma avrei peggiorato le cose).
A me veramente piacciono gli autografi delle persone che ritengo valide ! Pero’ l’autografo di Gesu’ e’ troppo anche per me ! per quanto mi riguarda continuo a comportarmi come faccio tutt’ora, e spero che Lui lo apprezzi …. chissa’ ? Grazie x avermi fatto fermare a riflettere… e’ cosi’ squallido correre sempre dietro a ………….. boh! a cosa ?
Già, perché correre? «Vivi puro e libero, non avere fretta», così dice la canzone di San Damiano.
Ti auguro un 2014 di pace e calma interiore.
sa di rassegnazione quel “almeno son venuti ” come dire… non si poteva far di più !….
Beh, siamo stati noi uomini, per ora, a non aver fatto un granché. Ma per riuscire finalmente a combinare qualcosa in più, abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione. Cinquecento milioni di anni. Poi, qui sulla Terra, le piante moriranno, decretando di riflesso l’estinzione senza appello di tutte le specie animali (la nostra compresa: questo è inevitabile).
sa un po’ di rassegnazione “almeno son venuti ” anche Gesù deve accontentarsi ?
Per rispondere alla tua domanda, potrei dire, molto banalmente, che il brutto di essere Dio è che dovrai accontentarti in eterno, dato che, per ovvi motivi, non troverai mai nessuno che sia alla tua altezza. Però secondo me la realtà è un’altra: non è che Gesù debba; Gesù, da sempre e fortissimamente, VUOLE accontentarsi. Sì, vuole! Non per nulla è infinitamente buono.
La storia si ripete sempre come farsa? Forse non è questo lo spirito della poesia, ma appare sempre difficile pensare a cosa accadrebbe oggi di fronte ad eventi unici e dirompenti come la rivelazione. Anche Dostojevski mette in bocca al Grande Inquisitore parole senza speranza per un’umanità che ha solo desiderio del male, e tra i mali di oggi c’è anche il divismo e il protagonismo fine a se stesso, sordi entrambi ad ogni ascolto. Le chiavi di lettura sono quindi molteplici e il finale, velato di ironia, oscilla tra illusione, disperazione e speranza.
È vero: oggi siamo sordi a tutto, tranne che al televisore con i suoi finti divi (così pagani e pagati). E che in realtà all’ascolto non sono per niente indifferenti: ci tengono, anzi, e come!
Cara Marisa, ti sono riconoscente per le tue acute osservazioni.
Ci hai messo di fronte all’atteggiamento superficiale che troppe volte assumiamo riguardo alla “Parola”. Non la ascoltiamo perchè siamo presi dai mille desideri tutti terreni che ci coinvolgono giorno dopo giorno e ci rendono sordi, ma non per questo meno amati. Le tue parole intrise di ironia lanciano un messaggio di speranza a cui è bello aggrapparsi; la nostra pochezza è realmente accettata dal Salvatore che ci innalza a sè e ci divinizza.
Le tue parole intrise di ironia lanciano un messaggio di speranza. Nonostante il nostro essere superficiali, nonostante il nostro essere sordi al messaggio, il Signore ci ama e divinizza la nostra “pochezza”.
“Poco” ma sicuro, cara Anna Maria.
Ti auguro un 2014 davvero strepitoso.
Buon anno Pietro! Grazie per questa tua bellissima riflessione poetica, che considero un vero regalo di Natale. Sollecita in me un sacco di interrogativi e di pensieri. Uno di questi riguarda l’accoglienza di Gesù, al suo ritorno sulla terra, alla fine dei tempi. Per non essere assente, per non essere sorda e cieca con il foglietto bianco per l’autografo, per non essere con il sasso in mano, pronta a scagliarlo… , per esserci davvero, in modo amorevole e vigile…,
Scommessa da niente, vero Pietro?
La tua scommessa è così bella e spirituale, che il Signore ti aiuterà sicuramente a vincerla, cara Valeria Martina!
Credo che Cristo saprebbe distinguere i “sepolcri imbiancati” da quelli che gli vogliono bene veramente !ciao Pietro !
Non ne dubito, cara Elena. Il problema, però, è che tutti siamo un po’ imbiancati di questi tempi (e ovviamente non mi riferisco alla neve).
Anche a te, uno sfavillante 2014!
Sarà davvero ritornato e non l’abbiamo riconosciuto ?
Se fosse tornato, lo avremmo sicuramente riconosciuto dal nostro desiderio, incontenibile, di crocifiggerlo all’istante.
crocifiggerlo un altra volta ? sarebbe peggio della prima, senza appello, ma temo tu abbia ragione……
Caro Pietro complimenti per l’ironia sempre audace nella tua poesia; nell’attesa che che arriva quel giorno preghiamo per non sprofondare.
Che la preghiera, dunque, ci illumini il cammino, proprio come fece un tempo la stella cometa con i Magi provenienti dall’Oriente.
Cara Antonella, trascorri, mi raccomando, un 2014 pieno di gioia!
“…Però almeno son venuti…” La speranza, nonostante tutto, non ti abbandona.
Hai ragione, cara Luciana: la speranza non ci abbandona mai. E dato che, per di più, rifiuta categoricamente l’idea di morire o arrendersi, riesce a sopravvivere anche in condizioni impossibili (è proprio come i batteri estremofili). A volte, poi, basta un niente per transustanziarla in coraggio: lo diceva persino Ungaretti!
“Spero”, dunque, che il 2014 ti doni felicità.
In questa Poesia ci ricorda chi siamo, e per non dimenticare che Gesù e venuto a salvarci.. Buon 214
Sì, cara Santina: Gesù è il nostro pilastro. Come diceva Ernest Renan, “tutta la storia è incomprensibile senza il Cristo”.
Ricambio di cuore gli auguri di buon anno.
Anche in questa poesia, caro Pietro, ti sei dato da fare..
Ormai i veri valori della vita stanno sparendo e ci si può solo affidare alla speranza..
Hai senz’altro colto nel segno, caro Mario: infatti finché c’è speranza, c’è vita.
Mi auguro che il 2014 si riveli il tuo miglior amico!