Dipinto di Hesther Van Doornum
Dopo l’Angelo di Bucarest, ritorna Immortal, altra eroina de “Il Cofanetto Magico”, sotto le vesti de “La Giustiziera”. Nei primi due episodi, usciti a ottobre e novembre 2015, Francesco, non riuscendo a rassegnarsi all’umiliazione subita nella grotta di Tarquinia, cerca di stabilire un contatto con Immortal per avere chiarimenti sul suo comportamento irrazionale. In questo terzo episodio Francesco, sulla base di elementi fornitigli dall’interlocutrice e spronato da Monica, inizia un percorso a ritroso per fare chiarezza sull’intricata vicenda.
Buona lettura!
(Cliccare qui per l’episodio precedente)
Ritorno nella grotta
Dipinto di Adeline Albright Wigand, 1910
La risposta di Immortal non si fece attendere, fu quasi immediata. Sembrava che ce l’avesse già pronta e che stesse solo aspettando il pretesto per cliccare su “invia”. Le mie previsioni erano azzeccate, lei era lì, in attesa.
“Francesco, nella grotta le cose sarebbero dovute andare in tutt’altro modo. Se fossi stato più prudente, più accorto, se ti fossi guardato meglio attorno, avresti capito e trovato una risposta al mio agire apparentemente insano. Ti saresti reso conto che, tutto sommato, sei stato fortunato. Eri così sopraffatto dalle emozioni, confuso dai sensi, fino a poterne rimanere vittima innocente. Cerca nella grotta Francesco, cerca e capirai. Scoprirai che in questa storia sono io la perdente, la vittima ad oltranza, mentre tu ne sei uscito vittorioso, indenne, più ricco del mio accresciuto affetto, della mia debolezza, del mio amore.”
Provai a richiamare Monica verso le undici. Mi rispose ancora imbambolata dal sonno. –Ehi, ma la vuoi smettere di studiare la notte ed alzarti al mattino come fanno tutte le persone normali?–
–Ciao Francè…– mi rispose con voce impastata –Oggi mi sono addirittura svegliata prima perché tra un’ora devo prendere il bus, nel pomeriggio ho lezione all’università. Allora? Finalmente ti fai sentire! Non ho osato chiamarti io per non distrarti dalla morsa fatale della tua Immortal!– disse sarcastica. –Raccontami, o ti senti ancora stanco, stravolto, sconvolto, in balia di ricordi di indicibili situazioni erotiche?– rise strafottente.
–Sconvolto si, ma da tutt’altro che dai sensi… E con il tuo fatale ci sei andata molto vicina.–
–Cosa vorresti dirmi, che hai corso qualche pericolo o che ti bruciano ancora le ferite del gatto a nove code sulla schiena?–
Non risposi, feci seguire un lungo silenzio. –A Francè, ma ci sei?– riprese Monica.
–Si, si, ci sono.–
–Allora, cosa è successo? Dai dimmelo, racconta!–
Le feci una sintesi dell’incontro nella grotta, sorvolando e restando evasivo sulle sue insistenti richieste di voler conoscere i dettagli sui risvolti fisici dell’incontro a luci rosse. Sembrava che a lei interessassero solo quelli. Finii col dirle dell’ultimo scambio di messaggi di poco prima. Monica, divenuta improvvisamente seria, mi esortò a ritornare subito a Tarquinia per cercare di capire a cosa alludesse Immortal circa lo scampato pericolo.
Giunsi nella cittadina etrusca all’imbrunire. I Quartieri di San Giacomo e San Martino erano deserti ma ancora pregni del fragore festoso della sera prima. Mi sembrava di risentire gli schiamazzi della folla eterogenea, le risa e le grida festose dei bambini, i versi degli animali e melodie orientali disperse nell’etere. Erano rari gli addetti ai lavori in circolazione. Riuscii a raggiungere la grotta senza essere notato passando per un vicolo laterale rimasto transitabile per i soli residenti.
Spostai il pesante tendaggio, il mio cuore sembrava volermi uscire dal petto, le gambe traballavano.
Accesi la torcia elettrica a luce variabile che portavo in tasca. Allargai il fascio di luce per rischiarare l’androne che mi sembrò molto più grande della sera prima. Improvvisamente vidi qualcosa riflettere per terra. Affinai il fascio di luce per mettere a fuoco l’oggetto. Rimasi di stucco alla vista di un pugnale dalla lama a doppio taglio luccicare sul pavimento, proprio adiacente alla zona dov’era avvenuto l’approccio fisico con Immortal.
Il pugnale, lì per terra, sembrava volesse invitarmi ad avvicinarmi con il suo luccichio come uno specchietto per le allodole. Rimasi freddo e lucido. Sentivo solo un leggero formicolio percorrermi le gambe. Forse tremore. Improvvisamente, fantasmi latenti cominciarono a popolare la mia mente.
Art by Cris Ortega
Ora provavo sgomento e paura. Prima di avvicinarmi a quell’oggetto rilucente mi guardai intorno con circospezione, avevo l’impressione che due, cento, mille occhi mi stessero spiando di nascosto, che seguissero le mie mosse.
Sulla parete dove ero stato spinto con impeto da Immortal, c’era una porta di legno scuro, leggermente socchiusa. Mi avvicinai lentamente. Feci forza col piede su quell’uscio misterioso. Con il fascio di luce rischiarai dall’altra parte circospetto, con le tempie che mi pulsavano forte e il respiro spezzato in debito di ossigeno. Sfociai su un cortile semicoperto con sbocco su d’un viottolo malamente illuminato, tra vecchie case. Per terra, capi di abbigliamento da odalisca erano sparsi alla rinfusa, come se qualcuno se ne fosse disfatto in fretta. Nessuno, solo qualche voce proveniva da lontano. Raccolsi il tutto in fretta facendone un rotolo difforme. Rientrai nella grotta.
Mi avvicinai all’arma lentamente, tirai un profondo respiro. Dovevo ritrovare a tutti i costi la padronanza di me stesso. Sentivo man mano la calma riappropriarsi della ragione. Il cuore stava riprendendo il suo ritmo cadenzato.
Realizzai con freddezza ma con rabbia contro me stesso, di aver corso un grave rischio, per incoscienza, sicumera e scarsa avvedutezza. Mi ero lasciato adescare nel buio di una grotta da una sconosciuta, da una potenziale assassina. Quella donna mi aveva teso una trappola.
Valentino Di Persio
CHI SONO
Continua il prossimo mese.
Proibita la riproduzione del testo senza citare autore e fonte di informazione.
Alcune foto sono state prelevate dal web tramite un programma di download automatico e non si è a conoscenza se sono coperte da copyright o meno; se così fosse i legittimi proprietari dei diritti di copyright possono richiederne la cancellazione che verrà immediatamente effettuata.
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.
Wow..che colpo di scena inatteso ! Grande Valentino…adoro gli horror-thriller, soddisfa la mia sete di sangue 😀
Bellissima questa puntata le grotte hanno sempre un fascino, il buio ….e l’immaginazione . La curiosità è sempre più viva penso sempre ad un bel film gli ingredienti ci sono tutti chissà…..?