Rieccolo il germe del dubbio. La mente di Francesco vaga in bilico tra quei confusi pensieri: l’emozione svanita in un momento, un coltello, una donna o forse due. C’era la sua Immortal dietro quel velo o Lilith? Saranno i ricordi a mettere un po’ di ordine…
Mi sento insicuro, dubbioso,
vulnerabile, minacciato
da te che d’un velo ti nascondi dietro.
Un velo è insidioso, va rispettato,
ogni precauzione va adottata.
Succede a volte che ti fa pentire
se troppo curioso tu sei stato.
Un velo è un’incognita e può celare:
il bene, il male,
il piacere, il dolore,
l’odio o l’amore.
(Da “Il sospetto”, 3° epis. Di Immortal)
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Giana
Dipinto di Mark Keller, “A lesson in Paris”
Altro che scariche di adrenalina per sentirsi vivi, pensai dopo essermi congedato da Monica. Avevo rischiato di finire morto ammazzato, senza saperne il perché.
La situazione richiedeva un attimo di riflessione. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che Immortal avesse voluto uccidermi, anzi, in cuor mio, lo escludevo a priori. Mi versai del whisky e iniziai la ricerca dei messaggi che avevo scambiato con lei. Li raggruppai tutti in un folder. Uno in particolare attirò la mia attenzione:
“Francesco, da dietro la finestra, nell’oscurità della mia camera, ancora adolescente e in preda a tormenti ormonali, non piangevo né per la rabbia né per la tristezza di non poterti parlare, attirarti a me, farti sapere della mia esistenza. Sentivo il bisogno di colmare un grande vuoto interiore. Sentivo il bisogno di dare forma e senso a quelle cinque lettere pesanti come e più di un macigno, l’AMORE. Ti sapevo felicemente sposato con figli e, seppure ancora giovanissima, sognavo di viverti accanto. Crescendo ho cercato di rimuoverti dalla mia mente, guarire da una malattia della quale ne eri stato, tuo malgrado, il contagio. Il mio passato non contiene molte primavere, ma di amori, talvolta soffocati e impossibili, ce ne sono stati. Qualche volta, in momenti di debolezza, mi sono abbandonata ad altri uomini ma solo per poi rinfacciare loro di non essere tu. E’ come se avessi sopravvissuto al tempo in attesa di questo momento, essere con te, abbracciarti finalmente, per liberare dalla gabbia i miei sentimenti e ridare un senso a quei giorni di speranza, in attesa dietro alla finestra, per vederti passare avvolto nel tuo impermeabile beige col bavero alzato.”
Nel leggerlo e rileggerlo mi convinsi ancora di più che lei non avrebbe mai voluto farmi del male. Non ne vedevo il motivo, sarebbe stato un paradossale controsenso. Bevvi un sorso di whisky, mi stesi sullo schienale reclinabile della poltroncina e mi immersi ad occhi chiusi nei ricordi, alla ricerca di qualche particolare che mi portasse a Immortal.
Dipinto di Mark Keller, “Night”
Negli anni ’80 Ostia, storico quartiere romano sulla riviera tirrenica, era in pieno sviluppo edilizio e, conseguentemente, demografico. Il Lido, era la meta preferita dalle giovani coppie per mettere su casa essendo i costi più accessibili rispetto a Roma. Nemmeno io facevo eccezione. Abitavo in via dei Traghetti, in un complesso edilizio di un ente pubblico. Decisamente un periodo molto bello, pieno di speranze e buone prospettive di vita per me e per la mia famiglia. Le mie due figlie erano seguite con dedizione da mia moglie. Lorena era la compagna ideale. Bella ed intelligente, senza grilli per la testa, parsimoniosa quanto basta per far quadrare il bilancio familiare senza privarci di nulla. Ci amavamo senza riserve, malgrado da parte sua fossi spesso oggetto di attacchi di gelosia, talvolta anche giustificati. Conoscendo questa sua debolezza, mi piaceva provocarla facendo il cascamorto con le donne del vicinato e con le commesse quando uscivamo a fare la spesa. Al rientro a casa mi aggrediva furiosa, rossa in viso. Mamma, quant’era bella! Mi divertiva vederla inveirmi contro minacciosa, definendomi nei peggiori modi con colorite espressioni romanesche. Il bagno o il letto erano i luoghi privilegiati per fare la pace. Ora lei non c’era più e malgrado il tempo trascorso, mi pesava ancora il vuoto incolmabile lasciato dalla sua presenza.
Giù nel cortile del grande complesso edilizio, specie nel pomeriggio, pullulava di ragazzi e ragazze in scorribanda su pattini e biciclette, sotto gli occhi attenti di Carlo, il custode.
Un flashback risolutivo non tardò ad arrivare.
Dipinto di Laszlo Gulyas, “Mimosa”
Mi sovvenni di una biondina piuttosto scialba e con la puzza sotto il naso. Si atteggiava già a ragazza fatta dato che dimostrava più della sua età, con ogni attributo al posto giusto. Abitava nell’appartamento adiacente al mio, con accesso da un’altra scala. Piuttosto schiva, scendeva raramente giù in cortile con qualche amica. Sentivo spesso sua madre rimproverarla: –Giana, studia invece di stare sempre lì impalata dietro quella finestra!– Mi ricordai anche il suo cognome. Si! La sedicente Immortal non poteva che essere lei, Giana Proietti.
Le inviai subito una e-mail sibillina: “Ciao Immortale creatura dal cuore in subbuglio dietro i vetri appannati d’una finestra socchiusa, con vista sul cortile…” La risposta fu breve ed eloquente: “Con quell’impermeabile beige, eri irresistibile Francesco.”
Lo scambio dei numeri di cellulare dette inizio ad una fitta serie di telefonate. La chiamai io per primo dopo una cena frugale. Aspettai a lungo prima che rispondesse. Mi sentivo in difficoltà, emozionato e confuso nel contempo. Come avrei esordito, cosa le avrei detto, francamente non lo sapevo. Sperai quasi che non mi rispondesse per togliermi da quell’imbarazzo. Durante quegli interminabili squilli, la immaginavo con il telefonino in mano ed il pollice tremante indecisa su quale tasto pressare, verde per rispondere o sul rosso per riattaccare per sempre. Optò per il verde.
–Eccomi!– esordì.
Valentino Di Persio
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Continua il prossimo mese.
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Ecco, come sempre, sul più bello, trac.. “Continua il prossimo mese” !
Vale, sei più che tremendo..
Il mistero si infittisce sempre più.. Mmmmm quella Monica.. la sa lunga !
Grazie Vale per tenerci sul filo del rasoio per un intero mese, eh !!!
Però devo ammettere che sei grandioso !
Claudia, mi sa tanto che siete in pochi a pensarla così ! Comunque i tuoi commenti sono sempre schietti e partecipati, che quasi quasi ci credo !!!
Grazie.
Val.
Devi crederci Vale, sai che dico solo verità !
Ho dimenticato: i dipinti sono fantastici !
Ben scritto e ricco di dettagli, come sempre…e ormai non mi stupisco piu’ 😉 Bravissimo Valentino ! Un abbraccio grande !
Gentile e gratificante come sempre. Grazie Christian.
Finalmente la nostra Immortal ha un nome e un cognome!! non sto più nella pelle!! chissà cosa si diranno e come evolverà questa storia?
Una cosa è certa però, Valentino non ci deluderà 😉 Alla prossima puntata!! 😉
Nenè, ho un presentimento. Francesco non avrà vita facile ora che sa con chi ha a che fare. Si profila una battaglia a colpi di sorrisi , bugie e mezze verità. Non dimentichiamoci nemmeno che, dietro alle quinte, una certa Monica sta affilando le armi della sfida con una rivale che fino ad allora era rimasta mera virtualità, se si esclude la nebulosa parentesi nella grotta di Tarquinia.Ti anticipo, comunque, che la storia prenderà una piega ben diversa rispetto al passato. Grazie per il commento. Valentino
Il passato che rincorre il presente, l’assenza è la presenza , la realtà è la finzione tutto per creare un romanzo che sembra non finire mai se non nel libero arbitrio dell’autore. Soddisfatta di questi episodi aspetto quelli che ora sono in “grembo”…..chissà che cosa uscirà fuori.??