Eindhoven (Paesi Bassi), settembre 2017. Foto di Maria Cristina Giongo.
Cari lettori e amici online, cari cofanetti magici,
qualcuno di voi sarà tornato dalle vacanze, altri forse staranno ancora godendo il meritato riposo, dopo un anno di indefesso lavoro. Oggi voglio parlarvi di un insetto che ha rallegrato la nostra estate: la farfalla. Come sapete io amo molto gli animali e la natura, parte essenziale del creato. Questi magici lepidotteri vivono poco: in media un mese. Alcune farfalle muoiono solo dopo poche ore. Ma ce ne sono altre che possono arrivare a festeggiare otto mesi sino a un anno di vita, come la specie chiamata Vanessa antiopa e la farfalla monarca: quest’ultima vive fra gli Stati Uniti d’America ed il Messico e compie migrazioni di migliaia di chilometri.
Ancora bella, adagiata dentro il suo ampio abito da ballo…i grandi occhi neri rivolti al cielo.
E’ risaputo che le farfalle nascono bruco. Una volta completamente sviluppate, hanno un tipo di vita totalmente differente da quella del bruco: mentre esso si nutre di foglie per crescere, la farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori e ad accoppiarsi. Una bella vita, insomma…..
In poche parole: le farfalle nascono bruttine; muoiono bellissime. Ogni anno nel mio giardino arriva, puntuale, una farfalla gialla; mi gira attorno, mi tiene compagnia quando mi siedo fuori a leggere. Nel mio cuore voglio pensare che in essa vi sia “un atomo appartenuto a qualcuno che amo” e che se ne è andato, il quale che continua la sua esistenza in questo modo e mondo; di mia mamma, di mio padre, dei miei nonni…
Eindhoven (Paesi Bassi). Il nostro piccolo giardino. Settembre 2017
Pochi giorni fa nel mio giardino è arrivata una bella farfallina azzurra, piccola, impertinente; ha fatto persino qualche giretto dentro casa, posandosi sui mobili, sulle piante. Poi, improvvisamente, mentre ero in cucina, mi è caduta davanti, morta. La vita è proprio tutto ed il contrario di tutto! Allora l’ho girata, sfiorata leggermente come per un ultima carezza; cosa che in vita non avrei mai fatto in quanto “la povere” sulle sue ali non va mai toccata, le danneggia irrimediabilmente. Ricordo infatti che la superfice alare della farfalla è costituita da tessuto vivo attraversato da fibre nervose e da tubicini, chiamati trachee, che trasportano l’ossigeno e ricoperta da scaglie (che appunto noi profani chiamiamo romanticamente povere, pulviscolo magico), la maggior parte delle quali contengono sostanze che determinano le colorazioni ed i complessi disegni che tanto ci affascinano.
Poi l’ho fotografata; ancora così bella, elegante, colorata. Le sue ali scintillavano alla luce del sole che filtrava attraverso i vetri: luminose, quasi cangianti nonostante la vita l’avesse appena lasciata, adagiata dentro il suo ampio abito da ballo, l’immagine di un sorriso sul musetto dai grandi occhi neri.
Eindhoven (Olanda). La bellezza in vita, alla fine della vita, oltre la morte.
Ho voluto conservare la sua immagine a testimonianza di come la bellezza rimanga intatta nell’attimo del passaggio a…miglior vita! Da belli si vive e da belli si muore. Soprattutto, per quanto riguarda l’uomo, se la bellezza esteriore è lo specchio di quella interiore. Quando sappiamo ridere, quando i nostri occhi brillano di gioia, di amore e persino di fierezza per avere fatto del bene ad una persona che soffre… quando “sprizziamo bontà” da tutti i pori, allora moriremo anche noi belli! E quando il nostro corpo subirà l’inevitabile deterioramento legato al ciclo compiuto della nostra esistenza, rimarrà la nostra anima a girare per l’universo, circondata di luce propria, stella fra le stelle. Farfalla fra le farfalle.
Buon mese di settembre a tutti e un abbraccio dalla vostra, come sempre vostra affezionata,
Maria Cristina Giongo
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Hanno collaborato a questo numero:
Imma Paone
Pietro Pancamo
Mauro Almaviva
Marica Caramia
Valentino Di Persio
Cristina Giongo
Direzione:
Cristina Giongo
Assistenza tecnica:
Marica Caramia
Hans Linsen
Tags: bellezza, bruco, eindhoven, farfalla, farfalla monarca, insetto, lepidotteri, maria cristina giongo, morte, stati uniti d’america, vanessa antiopa
Mi hai riportata indietro nel tempo, a quando io e la mia amichetta Luisana camminavamo per i tratturi di campagna alla ricerca di pozzanghere, dalle quali salvavamo indifese farfalline multicolor, così deboli e stanche, stando attente a non toglier dalle loro ali quella polverina magica che, secondo noi, era il segreto della loro breve ma intensa vita…
Hanno un qualcosa nel loro modo di volare: sicuro e coraggioso, perchè bisogna esserlo per tenersi a galla nell’aria, ma anche così fragile… di una delicatezza che ci affascina, forse perchè ci ricorda la caducità della vita, il pensiero più vicino alla vita umana che ha sicuramente una media di vita più lunga ma un futuro incerto.
Quanto ci insegnano queste farfalline???
Bellissime foto Maria Cristina e grazie per le tue parole sempre piene di spunti di riflessione! <3
Buon inizio di settembre!
Grazie a te, cara Marica, per questo tuo bello scritto! Buon inizio di settembre!
… ma dove voli farfallina, non vedi che son qui ? (Carboni)