La Petizione Imperiale

Il Mondo è un posto pieno zeppo di storie. Un tempo non era facile scoprirle. Si tramandavano a voce, e, in qualche caso si potevano leggere sui giornali o trovare nei libri. Ma poi al massimo si poteva raccontarle agli amici. Rischiando anche, a volte, di passare per fanfaroni.
Poi è arrivato il web. Che ci permette di raccontare le storie senza neppure il fastidio di uscire di casa, magari subito dopo averle trovate senza neppure la fatica di sfogliare un giornale o leggere un libro.
Nel web c’è un gran bel pezzo di Mondo; per cui possiamo dire che se il Mondo è pieno di storie e nel Web c’è un grosso pezzo di Mondo, il web è pieno di storie.
Insomma nel web c’è un gran bel pezzo di Mondo e spessissimo è lì anche già bello e raccontato.

Grazie ai potentissimi “motori di ricerca” se uno, appunto, cerca qualcosa, finisce di sicuro per trovarlo. Ma se ci si limitasse alle ricerche mirate si finirebbe soprattutto per dare risposta ai molteplici quiz di fronte ai quali ci pone la vita quotidiana, ma non ci sarebbe di certo spazio per la sorpresa, per l’inatteso, per l’inciampo…

E invece chi, come spesso faccio io, sul web “perde tempo” (anche troppo) inseguendo il filo dei link, a volte scopre cose veramente curiose, e a quel punto, se, sempre come me, è stato contagiato da tempo dalla “malattia del divulgatore” non vede l’ora di raccontarle a chicchessia.

Per fortuna io posso addirittura anche contare sulla platea dei lettori de “Il Cofanetto Magico” e dunque quando mi imbatto in qualcosa di veramente speciale, lo classifico subito “da Cofanetto” e metto il link tra gli appunti…

Oggi vi parlerò di una petizione presentata al sito governativo americano “We the People” (dalle prime parole del preambolo della Costituzione degli Stati Uniti), che esiste proprio per accogliere petizioni popolari di qualsiasi genere; la regola dice che, se la petizione raggiunge le 25.000 firme entro 30 giorni, allora la Casa Bianca dovrà rispondere, direttamente sul sito.

Ora: nel 2012 appare sul sito una petizione intitolata: “Assicurarsi risorse e finanziamenti, e iniziare la costruzione della Morte Nera entro il 2016”.
Mi auguro che anche i meno attenti al mondo di Star Wars sappiano cos’è la “Morte Nera”. Per essere sicuro di capirci, dirò che wikipedia spiega che “la Morte Nera è una gigantesca stazione da battaglia spaziale realizzata dall’Impero Galattico allo scopo di rafforzare il suo regime di terrore”. Per i dettagli vi invito a fare una bella ricerca iniziando a cliccare QUI, però intanto ci siamo capiti.

Nel 2012 accade dunque che entro il termine di 30 giorni, oltre 25mila persone abbiano firmato una petizione per chiedere al Governo degli Stati Uniti di realizzare e mettere in orbita la Morte Nera, entro il 2016! La richiesta è evidentemente surreale, e nasce di certo con spirito goliardico da un gruppo di appassionati di una delle saghe cinematografiche più famose e fortunate di sempre, ma io non mi sentirei di escludere che in mezzo ai venticinquemila firmatari ci fosse anche una discreta percentuale di Americani convinti veramente dell’opportunità di costruire e mandare in orbita una stazione spaziale “affinché l’America raggiungesse una superiorità nello spazio, venisse rafforzata la difesa nazionale e venissero creati dei posti di lavoro nei settori della costruzione, dell’ingegneria e dell’esplorazione spaziale” (così continuava il testo della petizione).

La parte surrealmente divertente però, arriva adesso. Alla Casa Bianca devono essersi consultati e dopo aver posto la questione anche al Presidente in persona (che all’epoca era Barack Obama) e insieme a lui avere magari verificato scrupolosamente il regolamento, si saranno detti che le regole parlavano chiaro: bisognava assolutamente dare una risposta.

E così hanno fatto. Non senza però essersi prima ben documentati non solo sul contenuto (tutto sommato facile: La Morte Nera non si può fare) ma anche sulle motivazioni e soprattutto sulla forma della risposta che è un autentico capolavoro di “filosofia e linguaggio in stile Star Wars”.

Ne stralcio qui un paio di brani, rinviando chi si fosse realmente appassionato a questa incredibile vicenda, a cliccare QUI e a godersi tutta la storia, magari seguendo anche, come in una caccia al tesoro virtuale, i tanti link di cui l’articolo del sito www.insolenzadir2d2.it è disseminato.

“L’Amministrazione condivide il vostro desiderio di creare posti di lavoro e avere una robusta difesa nazionale, ma la Morte Nera non è nei nostri piani.

Ecco alcune ragioni:
– È stato stimato che la Morte Nera costerebbe oltre $ 850.000.000.000.000.000. Stiamo lavorando sodo per ridurre il disavanzo, non per aumentarlo.
– L’Amministrazione non è favorevole a far saltare in aria i pianeti.
– Perché dovremmo spendere una miriade di dollari dei contribuenti per la Morte Nera che ha un fondamentale difetto sfruttabile da un’astronave monoposto?

Stiamo vivendo nel futuro! Godetevelo. O, meglio ancora, aiutate a costruirlo intraprendendo una carriera in un campo legato alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria o alla matematica. Il Presidente ha tenuto la prima fiera scientifica alla Casa Bianca e la Notte dell’astronomia sul prato sud, perché sa che questi settori sono critici per il futuro del nostro paese e per assicurarsi che gli Stati Uniti continuino a guidare il mondo creando grandi cose.
Se scegliete di seguire una carriera in campo matematico, scientifico, tecnologico o ingegneristico, la Forza sarà con noi!
Ricordate che l’abilità di distruggere un pianeta, o persino un intero sistema solare, della Morte Nera, è insignificante in confronto alla potenza della Forza”.

Per quanto mi riguarda, da antico fan di “Star Wars” (da quando lo chiamavamo “Guerre Stellari”) mentre sorrido divertito non posso fare a meno di chiedermi quale sarebbe stata la risposta se alla Casa Bianca ci fosse stato un altro Presidente… a caso!

http://constitutionus.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Morte_Nera

https://insolenzadir2d2.it/storia-dellassurda-petizione-per-costruire-la-morte-nera/3370/

www.insolenzadir2d2.it

Paolo Pagnini
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