Passion for Coffee con in copertina majoliche della CAMA
In questo articolo per la rubrica de Il Cofanetto magico “Raccontami una storia”, per la prima volta scrivo di me e del mio viaggio alla ricerca della mia identità professionale. Iniziamo col dire che ho imparato a lavorare prima di studiare. Sono cresciuta infatti nell’azienda artigiana della mia famiglia con sede a Deruta, in provincia di Perugia, la CAMA, che fino alla sua chiusura nel 2011 e successivo fallimento, ha prodotto majoliche artistiche di alta qualità esportate in tutto il mondo.
Da piccola dal mio papà ho imparato l’arte di vendere le majoliche, che mi ha portato successivamente a contatto con un pubblico internazionale. A metà anni Settanta alle scuole medie ho scoperto la mia facilità nell’apprendere le lingue e così ho intrapreso gli studi delle lingue straniere moderne prima al liceo e poi all’università.
Per cinque anni come palestra dopo il liceo, ho lavorato nell’ufficio estero di un’industria umbra, dove ero apprezzata per le mie capacità organizzative.
Gli studi universitari mi hanno aiutato a consolidare la mia vocazione per l’insegnamento. Mi sono resa conto che nel vendere le majoliche ho applicato la metodologia e la didattica e questo mi ha dato anche tanta soddisfazione economica.
Eppure alla CAMA la mia figura non era riconosciuta e non aveva possibilità di crescita, nonostante gli aumenti di fatturato che avevo contribuito a portare e la condivisione dei profitti nelle buste paga dei dipendenti. Al centro dell’azienda c’era il prodotto.
Oggi a distanza di tempo e con l’esperienza del fallimento della CAMA, ho potuto fare un salto di qualità personale per individuare come essere collocata all’interno di un’azienda artigiana e quindi poter scalare di conseguenza.
Dal 2011 ho iniziato a pensare a delle soluzioni per fare innovazione nel campo dell’artigianato artistico. Il primo istinto è stato di prendere contatto col territorio, con le altre persone per fare corpo in tempo di crisi. Ho cercato contatti presso le amministrazioni comunali, ex concorrenti, associazioni, commercianti ma non è successo niente di significativo per me, eccetto la pubblicazione di un mio saggio, finché verso la fine del 2020 ho incontrato la Onlus “100.000 ripartenze”: professionisti in team aiutano la ripartenza degli imprenditori falliti. https://www.100000ripartenze.it/
Per me “100.000 ripartenze” rappresenta un approdo inaspettato, dopo aver navigato per mare come in una moderna Odissea. Un lungo viaggio merita sempre un degno approdo!
Il mio blog di curiosità rinascimentali
www.friendsofcama.blogspot.com ha accompagnato il viaggio di rinascita di questi anni. I concetti rinascimentali, a partire dal significato dei suoi colori, sono ora per me preziosi strumenti d’azione. Riesco ad immedesimarmi nelle opere d’arte rinascimentali e a portare i concetti rinascimentali dentro la mia visione d’azienda.
La Nascita di Venere di Botticelli, Le Gallerie degli Uffizi
Nell’evento streaming organizzato dalla Fondazione Guido Carli il 4 dicembre scorso dal titolo “Rinascita Italia: un manifesto per la ripartenza e lo sviluppo del Paese,sono emerse parole chiave come: ripartire dai Valori antichi del Rinascimento, dalla Competenza e dalla Concordia.”
Il concetto di ricorrere al Rinascimento italiano l’avevo già intuito nel 2009, quando ho iniziato a scrivere il mio blog Friends of Cama. Tuttavia senza tutte le competenze necessarie non si può portare a termine una visione, un sogno. Ora nel team “100.000 ripartenze” ho trovato le professionalità giuste per indirizzare il mio percorso verso la creazione d’azienda. La cultura crea per certo un vantaggio competitivo specie in questi momenti di crisi soprattutto per un business innovativo, ma solo persone illuminate del mondo degli affari ci credono. Tuttavia quando sono andata alla Silicon Valley nel 2014, sponsorizzata dai clienti americani della Cama, alle conferenze dissero che i veri innovatori hanno una formazione umanistica.
Quindi…ce la metterò tutta per far rinascere la Cama con nuovi valori, mantenendo saldi gli insegnamenti dei miei genitori, che sono stati bravissimi artigiani, affinché l’azienda rimanga per sempre.
In questo momento mi sento ad esempio su una conchiglia gigante come la Venere di Botticelli, che approda all’isola dorata con un movimento visibile di trasporto verso la salvezza, nella fiducia in un nuovo inizio, con lo scintillio del sogno che si avvera.
Roberta Niccacci
Roberta Niccacci In visita alla Silicon Valley nel 2014. La sua pagina di facebook: https://www.facebook.com/niccacci
Roberta Niccacci è laureata in lingue e letterature straniere moderne all’Università degli Studi di Perugia. Parla correntemente inglese, francese e tedesco. È… una pioniera Erasmus e ha condotto gli studi per la sua tesi di laurea alla Sorbonne Nouvelle Paris III. Originaria di Deruta (PG), ha prestato la sua formazione umanistica a servizio della clientela dell’azienda artigiana di famiglia, che ha chiuso i battenti nel 2011. Da allora ha condotto studi a valorizzazione del territorio per nuovi modi di fare impresa nell’artigianato artistico, partendo da arte e cultura. Il suo grande sogno è di fondare un’azienda che trasformi in realtà la sua esperienza di questi anni. Dal dicembre 2020 è un’imprenditrice in ripartenza presso la Onlus “100.000 ripartenze” con sede a Treviso.
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