Toccante poeta crepuscolare di inclinazioni pascoliane, ma anche notevole autore di romanzi e racconti molto apprezzati sia dalla critica che dal pubblico dei lettori, Marino Moretti di Cesenatico scrisse anche il componimento in rime che intendo offrirvi quest’oggi, cari amici del «Cofanetto Magico», e che, insieme a voi, potrei forse dedicare –a mo’ di omaggio mesto e struggente o di ideale quanto delicato “crisantemo in versi”– a coloro che hanno perso la vita durante la pandemia tuttora in corso.
Pietro Pancamo
CHI SONO
NOVEMBRE
A tratti versa qualche goccia il cielo,
qualche piccola lacrima smarrita
e la selva si scuote irrigidita
in un subito brivido di gelo.
Il colchico nei luoghi più deserti
poggia pensoso, e sotto i pioppi lunghi
sorgono, nel silenzio umido, i funghi,
che tengono sempre i loro ombrelli aperti;
e nei giardini taciti e negli orti
nascon, quasi piangendo, i fiori estremi,
i crisantemi per i nostri morti.
Marino Moretti
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