Venerdi 24 febbraio 2023, Roma, Città del Vaticano. Sala Clementina, udienza privata con Papa Francesco concessa al gruppo rappresentante della Pro Petri Sede. I diritti di questa immagine sono © Vatican Media. Proibita la diffusione senza il loro permesso scritto.
Quando penso alla splendida Associazione Pro Petri Sede, “Amis du Pape, vrienden van de Paus”, mi vengono subito in mente le parole di San Francesco di Sales, vescovo francese patrono dei giornalisti: “non parlare di Dio a chi non te lo chiede. Ma vivi in modo tale che prima o poi te lo chieda.” Questo è lo scopo della Pro Petri Sede, di cui ho l’onore di far parte: testimoniare la fede con i fatti, sempre accanto ai Pontefici sucessori di San Pietro.
Essa è stata costituita 150 anni fa ma le sue origini sono molto più antiche; infatti risale alla fine dell’anno 1860, quando un gruppo di volontari cattolici, fra cui belgi, olandesi e lussemburghesi partì alla volta di Roma al servizio di Papa Pio IX per difendere lo Stato Pontificio in caso di attacchi militari del Regno d’Italia che voleva occuparlo al fine di completarnee l’unità. Si chiamavano Zuavi. L’interessante storia degli Zuavi la racconterò in un prossimo articolo che uscirà nel quotidiano nazionale italiano AVVENIRE.
Roma, Città del Vaticano. 24 febbraio 2023. Papa Francesco entra nella Sala Clementina per ricevere “i suoi amici”, come li definisce Lui, della Pro Petri Sede. Foto di Ignace de Corswarem. È pensieroso, pare quasi preoccupato, stanco, anche a causa di un’influenza che lo aveva colpito il giorno precedente, per cui alcune udienze private erano state rimandate, mantenendo la nostra, quella con i Monaci delle Chiese ortodosse orientali e la conferenza episcopale messicana.
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