“[…] nella notte ossidiana/ […] spaziano i ricordi”
Per fortuna la mia antologia di autori vari Senza tema! di cui ho già parlato a febbraio e che, come dimostrano i versi in calce a questo paragrafo, cerca sempre di proporre liriche caratterizzate da un profondo e intenso afflato umano, si discosta radicalmente dalle tendenze più recenti della poesia italiana: una poesia ahimè presuntuosa, attualmente in preda a imbarazzanti derive intellettualoidi, che la rendono troppo fredda e cerebrotica, togliendole qualunque capacità effettiva di coinvolgere il lettore e arricchirlo almeno un po’.
Pietro Pancamo
CHI SONO
“[…] giorni/ ammucchiati a foglie:/ come figlie d’autunno/ […]”
TRATTIENE IL CIELO
Trattiene il cielo,
immenso,
un respiro affannato,
nella notte ossidiana
senza luna
e corre il desiderio,
si spande ad altri mondi,
lontano,
dove spaziano i ricordi.
Tommaso Meldolesi
***
NON PIÙ DI COSÌ, VI PREGO
C’è un cielo basso
un tappo di cielo
respiro al contrario
e contrario ai giorni
ammucchiati a foglie:
come figlie d’autunno
nell’intorno di giostre
di soste, in addii
in aderenze del vano
nel pieno di un bus
appena marciante
silente come pochi
silenzi che sanno parlare
non dire, nel pezzo di cuore
che ancora trattengo.
Fabio Sebastiani
Avvertenze:
• Tutti i diritti, relativi ai documenti, agli articoli, alle poesie, ai racconti e alle immagini che costituiscono questo post, appartengono ai legittimi proprietari.
• Alcune fotografie sono state scaricate mediante un programma automatico di download e si ignora pertanto se siano coperte o no da un copyright; ovviamente, su richiesta degli eventuali detentori di quest’ultimo, si procederebbe subito a rimuoverle.
• Prohibited the dissemination of text and photos without permission and without citing the author and source of information.
Tags: pietro pancamo, poesia, presunzione, ricordi, silenzi, umanità