Attraverso il “Cancello d’Oro”

Abbiamo attraversato alcune volte il Parco Golden Gate (Cancello d’Oro), nella provincia di Free State in Sudafrica ed alcune volte vi abbiamo pernottato.
Esso, con altitudine attorno ai 1.800m, è situato ai piedi dei monti Maluti la cui cima più alta è il Ribbokkop (2.829 m). Vista l’altitudine le estati possono essere fresche e l’inverno vede occasionali nevicate. Il parco fu istituito nel 1963 e deve il suo nome al colore dorato che la roccia di arenaria acquista quando è illuminata dal sole; alcune formazioni rocciose si tingono anche d’ocra o arancio.

Fu J.N.R van Reenen, un contadino che, nel 1875, si stabilì in zona, a dare il nome Golden Gate all’area quando il sole al tramonto illuminò le rocce.
Nel 1962 la sua fattoria ed altre due furono incorporate nel parco che fa parte del South African National Parks.
Il parco è ricco di incredibili panorami e ospita una varietà di mammiferi, uccelli e piante.
È possibile effettuare escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Una delle esperienze più emozionanti è il Ribbok Hiking Trail, un trekking di due giorni (27 km) con pernottamento in una baita sita nella valle del torrente Ribbok. Durante il secondo giorno si raggiunge la cima del monte Generaalskop (2.757 m).
Nel Golden Gate sono state scoperte uova e scheletri fossili di dinosauro, risalenti a circa 200 milioni di anni fa e vi sono pitture rupestri preistoriche ben conservate che è possibile visitare.
Ma quello che più ci ha affascinato è scoprire le formazioni rocciose dalle forme più varie e talora bizzarre e ad assimilarle a figure.

Gigantesco leopardo

Si può alloggiare al Glen Reenen Rest Camp, dotato di confortevoli bungalow, al Golden Gate Hotel e al villaggio culturale Basotho, etnia maggioritaria nel confinante regno del Lesotho.
Questa etnia giunse nell’Africa australe, provenendo dal nord-est del continente, tra il 300 e il 500 d.C. Nel XIX secolo i Basotho si divisero in numerosi clan i principali dei quali erano i Sotho del nord, quelli del sud e gli Tswana. In seguito a scaramucce con i Boeri per la conquista del territorio che culminarono con la sconfitta dei Sotho del sud nel 1868, il re Moshoeshoe chiese protezione alla Gran Bretagna che proclamò il Basutoland (ora Regno del Lesotho), un suo protettorato stabilendo la capitale a Maseru.
Nel 1966 il Lesotho divenne indipendente.
Vi è praticata l’agricoltura di sussistenza e la pastorizia ma introiti derivano dall’esportazione di energia elettrica e acqua verso il Sudafrica.
La maggior parte della popolazione è ufficialmente cattolica, ma è largamente diffusa una commistione fra il cristianesimo e antiche credenze.
La lingua tradizionale, il Sesotho, è parlato nel regno del Lesotho ed è una delle undici lingue ufficiali del Sudafrica.
Pur se non famoso come altri parchi sudafricani, il Golden Gate merita una sosta per ammirare i suoi incredibili scenari e per rilassarsi camminando o semplicemente leggendo un libro.

Abitazioni Basotho

Testo e foto di Mauro Almaviva

Mauro Almaviva
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2 Responses to “Attraverso il “Cancello d’Oro””

  1. Lorella scrive:

    Bellissimo articolo!

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