Osservando i modelli del passato, spesso ripresi in quadri dell’epoca, indossati da re e regine, ci si chiede come potessero camminare con simili calzature!
L’origine della scarpe è antichissima. Le prime scarpe furono realizzate in epoca preistorica, circa 15.000 anni fa. Esse nacquero con l’intento di proteggere i piedi nudi da ferite ed intemperie, i primi materiali di cui erano fatte furono le foglie, poi il legno, le pelli di animale. Con il passare dei secoli venne usato il papiro. Dell’impero romano, che vide protagonista la città di Roma dalla sua fondazione nel 753 a.C. alla caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476 d.C., anno in cui inizia l’epoca medioevale, ricordiamo la caliga, che indossavano i legionari.
La caliga, una delle calzature dei legionari romani, che viene ripresa in parecchie statue dell’epoca.
E, ancora, ricordiamo le scarpe rinascimentali di stoffa preziosa, broccato, con i tacchi alti, la punta affilata. Sia in Egitto che nell’antica Grecia, esse divennero il simbolo di classi sociali, religiose; per esempio i sandali usati dal sacerdote che compiva riti funebri dovevano essere bianchi, per rappresentare il simbolo della purezza.
Per i frati francescani, i missionari furono e rimangono invece il simbolo della povertà, del cammino in mezzo alla polvere, al freddo, per aiutare chi soffre, chi non ha nulla, chi vive nell’indigenza.
Fotografia tratta dal sito della Dottoressa Kassandra Nicolosi sulla storia della scarpa e la sua evoluzione dalla preistoria ad oggi.
Al giorno d’oggi l’industria della moda ce ne propone di tutti i tipi, prezzi, per tutti i gusti. Sia da uomo che da donna. Ovviamente per le donne la scelta è maggiore ed è difficile non venire coinvolti dalla varietà di colori, pellami, modelli! Inoltre la scarpa non è solo un accessorio, è il tocco necessario per arricchire un abito, un paio di pantaloni. Per essere eleganti; ma anche comodi durante una passeggiata, attività sportiva, al posto di lavoro, soprattutto quando si deve stare in piedi per parecchie ore.
Per la stagione autunno inverno 2024-2025 sono tornate di moda le scarpe retrò, a punta, di tessuto, con il cinturino, anche con il tacco basso, fra cui le mitiche “ballerine.” Molto belle quelle di raso, o rivestite della stessa stoffa dell’abito indossato, di un’eleganza sobria e senza tempo. Intramontabili le tipiche sneakers, soprattutto di colore bianco, che oramai vengono abbinate sia ai pantaloni che indossate con le gonne, gli abiti lunghi.
Le collezioni delle sfilate viste a New York, Londra e Milano ci hanno fatto rivivere gli anni ‘20, ’30, ‘40 e ’50. Per gli uomini il classico mocassino di pelle morbida, o lucente, rigorosamente nere.
Gli stivali hanno trionfato durante tutte le sfilate; alti, appena sotto il ginocchio, di linea sobria, senza orpelli; soprattutto comodi, il cui pellame è stato lavorato con morbide pieghe che sembrano una veste preziosa.
Lecce (Puglia) – Eindhoven (Paesi Bassi). Nella fotografia indosso degli stivali del negozio di Raffaella Lecciso, bellissimi. Questo modello è di gran moda quest’anno. Raffaella Lecciso, imprenditrice nel campo della calzature e a sua volta grande appassionata di scarpe, ha aperto un nuovo negozio a Lecce, ‘Dada’umpa’, in Via 47° reggimento fanteria numero 22.
Lecce (Italia), l’interno del negozio ‘Dada’umpa’, di gran classe. Come ho scritto nell’articolo gli stivali sono il pezzo forte della tendenza autunno inverno 2024-2025. Lì ne troverete di bellissimi. Foto di Yvonne Verità.
Per tornare al passato vi segnaliamo una speciale mostra da visitare subito ed entro il 4 novembre 2024 su Salvatore Ferragamo (1898-1960): si trova a Palazzo Spini Feroni di Firenze, sede del Museo Ferragamo.
Scarpa Salvatore Ferragamo.
Si tratta di “una vera e propria narrazione sul nostro orgoglio italiano, un documento che attesta la sua capacità imprenditoriale e innovativa, la passione per i colori, la conoscenza anatomica dello scheletro e del piede umano, l’abilità artigianale delle lavorazioni, la ricerca dei materiali e la molteplicità d’ispirazioni, tratte dal mondo dell’arte e della cultura antica e contemporanea, che hanno contraddistinto il lavoro e la vita di Salvatore Ferragamo”, scrive Giulia Di Giamberardino in un interessante articolo pubblicato da Vogue italia.
Fotografia del Museo Ferragamo. Salvatore Ferragamo fu il primo ad usare materiali sostenibili, con un occhio al futuro.
“Due paia di ballerine bianche. Inizia così la storia di Salvatore Ferragamo, con delle ballerine create per le sue sorelle. Giuseppina doveva ricevere la Prima Comunione e Rosina avrebbe dovuto accompagnarla, ma in famiglia non c’era abbastanza denaro per comprare delle scarpe nuove. Salvatore aveva 9 anni e passava ore ed ore a osservare la minuzia dei gesti di Luigi, il vicino di casa che di mestiere faceva il ciabattino. È a lui che chiese del materiale per poterle realizzare, e la notte prima della cerimonia rimase sveglio a lavorare. A cambiare la sua vita, però, furono un paio di stivali in stile Western – perfezionarli e renderli confortevoli fu una sfida – notati nel guardaroba degli Studios, a Santa Barbara, intorno alla metà degli anni Dieci. A decretarne il successo furono dei sandali in nappa dorata con la zeppa di sughero rivestita da strisce colorate come l’arcobaleno.” (sempre uno stralcio tratto dall’articolo di Giulia Di Giamberardino di Vogue Italia)
Salvatore Ferragamo with Sophia Loren © Museo Salvatore Ferragamo
Nel 1923 Salvatore Ferragamo si spostò ad Hollywood, dove aprì l’Hollywood Boot Shop e in poco tempo si guadagnò il nome di “Calzolaio delle stelle”. Eccolo nel 1953 con un’altra delle famose stelle sue clienti, Audrey Hepburn. Nella fotografia sopra sono nel suo atelier di Firenze. L’indimenticabile Audrey indossava spesso le sue “ballerine”, che adorava. La mostra si trova a Palazzo Spini Feroni, in via Tornabuoni a Firenze. Assolutamente da visitare.
Anche quest’anno la collezione Ferragamo è stata molto applaudita durante le sfilate di moda. Soprattutto i sandali (fu lui il creatore di quelli trasparenti): neri con il particolare inedito della cavigliera alta.
Per terminare voglio condividere una fotografia ed un ricordo del passato, circondata da tante scarpe nel mitico negozio che Italo Verità aveva nella città di Eindhoven, nei Paesi Bassi, molto conosciuto da italiani ed olandesi; i quali potevano trovarvi la bellezza della moda italiana nel campo, la varietà di modelli, il pregio dei pellami.
Italo Verità è uno di quegli italiani che hanno portato l’imprenditoria italiana in Olanda, non solo nel campo della moda ma in seguito anche in quello dell’organizzazione di viaggi nel nostro Paese. Inoltre era molto attivo per quanto riguardava l’assistenza pratica ai connazionali, tanto da essere diventato console onorario ed aver ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della solidarietà”, che adesso si chiama “ Ordine della Stella d’Italia.”
Purtroppo è scomparso troppo presto, a causa di una malattia che non perdona… affrontata con la sua solita positività, il sorriso sulle labbra, sino alla fine. Splendida la sua storia d’amore con la bellissima moglie Yvonne, olandese, un amore durato tutta una vita. Questo articolo è un omaggio a lui, a lei, agli italiani che si distinguono nei Paesi Bassi, e, appunto, all’amore che rimane eterno, oltre la morte.
Un caro ricordo del 2010 di Italo Verità, Console onorario dello Stato italiano, Cavaliere dell’Ordine della solidarietà, con sua moglie Yvonne, sempre elegantissima e raffinata, presso la residenza dell’Ambasciatore italiano nei Paesi Bassi, all’Aia.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Per un approfondimento sulla storia ed origini della scarpa vi segnalo questo sito della dottoressa Nicolosi: Podologia Nicolosi
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