Questa volta ho voluto raccogliere le domande più classiche che i miei clienti mi fanno nel momento in cui espongo la possibilità di castrare il loro cagnolino. Aggiungo anche che, nella maggior parte delle volte, noto maggiore reticenza nella clientela maschile, probabilmente, mio ignorante parere, per una maggiore empatia psicosomatica.
In cosa consiste la castrazione del cane maschio?
Anche se in misura minore rispetto alla sterilizzazione del cane femmina, la castrazione del cane maschio è un intervento di chirurgia che viene eseguito sempre più frequentemente.
Si decide di castrare il proprio cane per un problema di salute già presente o per un rischio che possa subentrare con l’avanzare dell’età.
Negli ultimi decenni si è visto un aumento delle richieste di castrazione dei cani maschi per problemi comportamentali, ma purtroppo non sempre l’intervento risolve il problema, visto che quelli che vengono chiamati disturbi comportamentali non sono dovuti al loro testosterone ma sono, il più delle volte, il risultato di cattive abitudini o interazioni inappropriate.
La castrazione del cane maschio, o orchiectomia è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione dei testicoli. È un intervento definitivo, poco invasivo, eseguito in anestesia generale che prevede l’incisione della cute, la recisione dei funicoli spermatici e la rimozione dei testicoli.
Oltre all’intervento chirurgico di orchiectomia ne esistono altri?
L’orchiectomia è solo uno tra gli interventi possibili. Meno noti e meno eseguiti sono la vasectomia e la castrazione chimica, sia temporanea che permanente.
- La vasectomia, o deferentectomia, è l’intervento chirurgico tramite il quale si chiudono i dotti deferenti che trasportano gli spermatozoi dai testicoli verso l’esterno. L’intervento rende il cane non fertile ma non inibisce la produzione di liquido spermatico che, non potendo fuoriuscire, viene degradato dall’organismo.
- La castrazione chimica (o farmacologica) rappresenta una alternativa temporanea. Si somministra un farmaco, la deslorelina, che agisce bloccando la produzione di testosterone. Questo farmaco, contenuto all’interno di una piccola capsula, è iniettato sottocute e determina una temporanea infertilità. Inizia ad agire dopo 2 settimane ed il cane è da considerarsi non fertile per i successivi 6/8 mesi. Trascorso il periodo di efficacia del farmaco, se si vuole mantenere l’infertilità del cane, è necessario ripetere nuovamente il trattamento.
- E infine, la castrazione chimica permanente, ancora non eseguita in Italia. È effettuata iniettando una miscela di arginina e zinco gluconato direttamente nei testicoli. La ghiandola prostatica e i testicoli si atrofizzano e questo determina la sterilità del cane. I cani castrati trattati con arginina e zinco gluconato possono produrre spermatozoi in grado di sopravvivere per un massimo di due mesi dopo la procedura e quindi dovrebbero essere tenuti lontani da cagne in calore per quel periodo.
Quando consiglia la castrazione definitiva e quando quella farmacologica temporanea?
La scelta dipende dal problema di partenza, dall’età del cane, dal suo stato di salute e dalle esigenze del proprietario.
Se per esempio è un cane giovane adulto destinato alla riproduzione ma che in quel momento ha un problema prostatico suggerisco la somministrazione dell’impianto sottocutaneo. Stesso impianto lo suggerisco per quei cani che hanno un esagerato comportamento di marcatura urinaria per permettermi cosi di capire se è testosterone indotta o meno.
Invece suggerisco la castrazione definitiva quando c’è un problema di salute, tipo un tumore o una torsione testicolare oppure quando ci sono più cani nella stessa famiglia, per evitare liti per la territorialità.
A che età si procede alla castrazione del cane maschio?
È consigliabile aspettare la maturità sessuale ( mediamente intorno ai 7 mesi ) perché il testosterone è necessario per la crescita di un cane e l’insorgenza della maturità sessuale. Castrare un cane prima che la produzione di questi ormoni sia iniziata, ne causa un deficit che si rifletterà sulla salute, sulla competenza del sistema immunitario e sullo sviluppo del soggetto.
In seguito alla castrazione si noterà un rallentamento del metabolismo causato dalla diminuzione di ormoni sessuali, con conseguente aumento di peso corporeo: per evitare il problema basta modificare la dieta del cane e migliorare l’attività fisica.
Per quali motivi consiglia la castrazione?
- La castrazione elimina i rischi di patologie tumorali a carico della prostata, dei testicoli e delle ghiandole anali. I cani più colpiti sono, generalmente, quelli anziani.
- Ci sono cani maschi particolarmente sensibili al richiamo delle femmine in calore vivendo in una condizione di continua agitazione proprio per l’istinto di volersi accoppiare: la castrazione li aiuterebbe a rilassarsi, togliendo gran parte dello stimolo a farlo.
- La convivenza di cani maschi e femmine richiede obbligatoriamente la castrazione per i primi o la sterilizzazione per le seconde per evitare sia cucciolate indesiderate che conflitti tra i membri del branco. I cani sessualmente maturi sviluppano l’istinto a entrare in competizione per le femmine. Tenerli separati o isolarli è una impresa ardua e molto stressante sia per i cani che per i proprietari che non sempre riescono a gestire tali situazioni.
- Inoltre si eviterebbero le fughe di quei cani che scappano da case e giardini per raggiungere cagne in calore anche a Km di distanza.
Quando la castrazione non è di aiuto?
Sono rari i casi di correlazione accertata tra aggressività e libido.
Se tutti i problemi comportamentali fossero realmente legati al testosterone, la castrazione del cane sarebbe la soluzione più semplice.
Aggressività e mordacità di un cane sono invece determinate da cause ambientali:
- mancata socializzazione
- isolamento sociale
- maltrattamenti
e motivazioni psicologiche e caratteriali:
- competitività
- possessività
- territorialità
- posizione gerarchica
Dopo l’intervento di castrazione si noterà nel cane una minore territorialità espressa attraverso le urine e le defecazioni, una diminuzione dell’eccitabilità e della sessualità, oltre che un abbassamento della competizione intraspecifica, ma la castrazione non risolverà i problemi comportamentali: per ottenere questo risultato bisogna, invece, risalirne alla fonte e affrontarli con uno specialista in materia, ossia il Comportamentalista.
Spero di essere stata chiara ma per qualsiasi dubbio non esitate a contattarmi sulla mia posta elettronica : immavet1973@libero.it.
Imma Paone
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Tags: cane, castrazione, castrazione chimica, imma paone, impianto, maschio, patologia prostatica, tumori
This entry was posted on mercoledì, maggio 12th, 2021 at 06:00 and is filed under Animali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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