Luca Attanasio, Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo, ucciso lo scorso febbraio in un agguato presso il villaggio di Kibumba. Sua moglie Zakia Seddiki ha partecipato, in data odierna, alla “marcia Perugia Assisi”, che si tiene da 60 anni.
Oggi,10 ottobre 2021,si è svolta la sessantesima marcia per la pace e fraternità “Perugia Assisi”, a cui ha aderito, fra i tanti, anche Zakia Seddiki, moglie del compianto Ambasciatore Luca Attanasio, assassinato in Congo il 22 febbraio scorso. Un uomo speciale, un uomo di pace. Oltre ai rappresentanti dell’Università degli Studi di Padova, sempre in prima fila per eventi di rilievo, medici ed infermieri, per sottolineare, con Papa Francesco, “l’importanza di un altro bene prezioso per il benessere e sopravvivenza dell’umanità: quello della cura e delle cure sanitarie di cui tutti hanno diritto ad usufruire.”
Den Haag. Al centro l’ambasciatore italiano nei Paesi Bassi Giorgio Novello, presso la Libera Sinagoga dell’Aja, durante la consegna dell’onorificenza postuma “Giusto fra le nazioni” (“Yad Vashem”) a Pacifico Marchesini, che nel 1942 aiutò due famiglie di ebrei a fuggire dallo sterminio nazista. A ritirarlo il figlio Bino Marchesini, visibilmente fiero e commosso.
Inoltre è stata celebrata la giornata della millenaria cultura ebraica. Fondamentale per non dimenticare mai le vittime dell’Olocausto ma anche per celebrare chi ha combattuto, rischiato e perso la vita per salvare persone destinate alla deportazione, alla morte. Sono tante, conosciute e poco sconosciute; hanno lottato in quella terribile guerra e in tutte le altre terribili guerre, genocidi, dove sono state falciate senza pietà innocenti vite umane.
A questo proposito voglio ricordare un altro Ambasciatore italiano molto sensibile al tema della sofferenza, ai valori di pace e solidarietà: Giorgio Novello, attuale ambasciatore nel Regno Unito dei Paesi Bassi e rappresentante permanente presso l’Organizzazione per la proibizione della armi chimiche OPAC. Lunedi scorso ha consegnato l’onorificenza postuma Giusto fra le nazioni, a Pacifico Marchesini, presso la Libera Sinagoga dell’Aja. A riceverla il figlio Bino.
Pacifico Marchesini fu un funzionario dell’Ambasciata. Nel 1942 si adoperò per aiutare due famiglie di ebrei in fuga, usando proprio una vettura dell’ambasciata per farli superare i posti di blocco controllati dai nazisti. Delle 15 persone messe in salvo purtropppo 4 vennero arrestate, deportate e uccise. Il 16 settembre 1943 la famiglia Marchesini fu internata nell’allora Badhotel di Baarn insieme ad altri oppositori italiani; in seguito portata in Italia durante un viaggio talmente massacrante che costò a Pacifico una paralisi.
L’onorificenza Giusto fra le nazioni porta il nome il nome di Yad Vashem, l’Ente nazionale israeliano per la memoria della Shoah. Alla cerimonia sono intervenuti numerosi membri delle due famiglie, Dunkelgrün e Goudsmit, oltre ai rappresentanti dell’Ambasciata d’Israele nei Paesi Bassi.
Den Haag. L’Ambasciatore italiano nei Paesi Bassi Giorgio Novello durante il suo discorso per la consegna postuma dell’onorificenza “Giusto fra le nazioni”( Yad Vashem) a Pacifico Marchesini, funzionario dell’Ambasciata all’Aja, che nel 1942 si adoperò per salvare due famiglie di ebrei; da lui definito “una persona perbene e coraggiosa.”
L’Ambasciatore Giorgio Novello ha tenuto un bellissimo e commovente discorso, basato sulla sua coscienza e volontà di portare avanti il discorso della pace, della filosofia del dialogo, della cooperazione, se si vuole camminare insieme. Come era lo scopo di Luca Attanasio e lo è la marcia Perugia Assisi, in un percorso unico: di memoria del passato ma anche di impegno per il presente e futuro. Accanto ai più deboli, agli oppressi, che alla fine, attraverso la sofferenza, sono i veri uomini e donne vincenti.
Maria Cristina Giongo
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Link ad un articolo pubblicato dal quotidiano nazionale Avvenire sull’Ambasciatore Giorgio Novello.
E uno online, dal Cofanetto Magico.
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