Osservando i modelli del passato, spesso ripresi in quadri dell’epoca, indossati da re e regine, ci si chiede come potessero camminare con simili calzature!
L’origine della scarpe è antichissima. Le prime scarpe furono realizzate in epoca preistorica, circa 15.000 anni fa. Esse nacquero con l’intento di proteggere i piedi nudi da ferite ed intemperie, i primi materiali di cui erano fatte furono le foglie, poi il legno, le pelli di animale. Con il passare dei secoli venne usato il papiro. Dell’impero romano, che vide protagonista la città di Roma dalla sua fondazione nel 753 a.C. alla caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476 d.C., anno in cui inizia l’epoca medioevale, ricordiamo la caliga, che indossavano i legionari.
La caliga, una delle calzature dei legionari romani, che viene ripresa in parecchie statue dell’epoca.
E, ancora, ricordiamo le scarpe rinascimentali di stoffa preziosa, broccato, con i tacchi alti, la punta affilata. Sia in Egitto che nell’antica Grecia, esse divennero il simbolo di classi sociali, religiose; per esempio i sandali usati dal sacerdote che compiva riti funebri dovevano essere bianchi, per rappresentare il simbolo della purezza.
Per i frati francescani, i missionari furono e rimangono invece il simbolo della povertà, del cammino in mezzo alla polvere, al freddo, per aiutare chi soffre, chi non ha nulla, chi vive nell’indigenza.
Fotografia tratta dal sito della Dottoressa Kassandra Nicolosi sulla storia della scarpa e la sua evoluzione dalla preistoria ad oggi.
Al giorno d’oggi l’industria della moda ce ne propone di tutti i tipi, prezzi, per tutti i gusti. Sia da uomo che da donna. Ovviamente per le donne la scelta è maggiore ed è difficile non venire coinvolti dalla varietà di colori, pellami, modelli! Inoltre la scarpa non è solo un accessorio, è il tocco necessario per arricchire un abito, un paio di pantaloni. Per essere eleganti; ma anche comodi durante una passeggiata, attività sportiva, al posto di lavoro, soprattutto quando si deve stare in piedi per parecchie ore.
Per la stagione autunno inverno 2024-2025 sono tornate di moda le scarpe retrò, a punta, di tessuto, con il cinturino, anche con il tacco basso, fra cui le mitiche “ballerine.” Molto belle quelle di raso, o rivestite della stessa stoffa dell’abito indossato, di un’eleganza sobria e senza tempo. Intramontabili le tipiche sneakers, soprattutto di colore bianco, che oramai vengono abbinate sia ai pantaloni che indossate con le gonne, gli abiti lunghi.
Le collezioni delle sfilate viste a New York, Londra e Milano ci hanno fatto rivivere gli anni ‘20, ’30, ‘40 e ’50. Per gli uomini il classico mocassino di pelle morbida, o lucente, rigorosamente nere.
Gli stivali hanno trionfato durante tutte le sfilate; alti, appena sotto il ginocchio, di linea sobria, senza orpelli; soprattutto comodi, il cui pellame è stato lavorato con morbide pieghe che sembrano una veste preziosa.
Lecce (Puglia) – Eindhoven (Paesi Bassi). Nella fotografia indosso degli stivali del negozio di Raffaella Lecciso, bellissimi. Questo modello è di gran moda quest’anno. Raffaella Lecciso, imprenditrice nel campo della calzature e a sua volta grande appassionata di scarpe, ha aperto un nuovo negozio a Lecce, ‘Dada’umpa’, in Via 47° reggimento fanteria numero 22.
Lecce (Italia), l’interno del negozio ‘Dada’umpa’, di gran classe. Come ho scritto nell’articolo gli stivali sono il pezzo forte della tendenza autunno inverno 2024-2025. Lì ne troverete di bellissimi. Foto di Yvonne Verità.
Per tornare al passato vi segnaliamo una speciale mostra da visitare subito ed entro il 4 novembre 2024 su Salvatore Ferragamo (1898-1960): si trova a Palazzo Spini Feroni di Firenze, sede del Museo Ferragamo.
Scarpa Salvatore Ferragamo.
Si tratta di “una vera e propria narrazione sul nostro orgoglio italiano, un documento che attesta la sua capacità imprenditoriale e innovativa, la passione per i colori, la conoscenza anatomica dello scheletro e del piede umano, l’abilità artigianale delle lavorazioni, la ricerca dei materiali e la molteplicità d’ispirazioni, tratte dal mondo dell’arte e della cultura antica e contemporanea, che hanno contraddistinto il lavoro e la vita di Salvatore Ferragamo”, scrive Giulia Di Giamberardino in un interessante articolo pubblicato da Vogue italia.
Fotografia del Museo Ferragamo. Salvatore Ferragamo fu il primo ad usare materiali sostenibili, con un occhio al futuro.
“Due paia di ballerine bianche. Inizia così la storia di Salvatore Ferragamo, con delle ballerine create per le sue sorelle. Giuseppina doveva ricevere la Prima Comunione e Rosina avrebbe dovuto accompagnarla, ma in famiglia non c’era abbastanza denaro per comprare delle scarpe nuove. Salvatore aveva 9 anni e passava ore ed ore a osservare la minuzia dei gesti di Luigi, il vicino di casa che di mestiere faceva il ciabattino. È a lui che chiese del materiale per poterle realizzare, e la notte prima della cerimonia rimase sveglio a lavorare. A cambiare la sua vita, però, furono un paio di stivali in stile Western – perfezionarli e renderli confortevoli fu una sfida – notati nel guardaroba degli Studios, a Santa Barbara, intorno alla metà degli anni Dieci. A decretarne il successo furono dei sandali in nappa dorata con la zeppa di sughero rivestita da strisce colorate come l’arcobaleno.” (sempre uno stralcio tratto dall’articolo di Giulia Di Giamberardino di Vogue Italia)
Salvatore Ferragamo with Sophia Loren © Museo Salvatore Ferragamo
Nel 1923 Salvatore Ferragamo si spostò ad Hollywood, dove aprì l’Hollywood Boot Shop e in poco tempo si guadagnò il nome di “Calzolaio delle stelle”. Eccolo nel 1953 con un’altra delle famose stelle sue clienti, Audrey Hepburn. Nella fotografia sopra sono nel suo atelier di Firenze. L’indimenticabile Audrey indossava spesso le sue “ballerine”, che adorava. La mostra si trova a Palazzo Spini Feroni, in via Tornabuoni a Firenze. Assolutamente da visitare.
Anche quest’anno la collezione Ferragamo è stata molto applaudita durante le sfilate di moda. Soprattutto i sandali (fu lui il creatore di quelli trasparenti): neri con il particolare inedito della cavigliera alta.
Per terminare voglio condividere una fotografia ed un ricordo del passato, circondata da tante scarpe nel mitico negozio che Italo Verità aveva nella città di Eindhoven, nei Paesi Bassi, molto conosciuto da italiani ed olandesi; i quali potevano trovarvi la bellezza della moda italiana nel campo, la varietà di modelli, il pregio dei pellami.
Italo Verità è uno di quegli italiani che hanno portato l’imprenditoria italiana in Olanda, non solo nel campo della moda ma in seguito anche in quello dell’organizzazione di viaggi nel nostro Paese. Inoltre era molto attivo per quanto riguardava l’assistenza pratica ai connazionali, tanto da essere diventato console onorario ed aver ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della solidarietà”, che adesso si chiama “ Ordine della Stella d’Italia.”
Purtroppo è scomparso troppo presto, a causa di una malattia che non perdona… affrontata con la sua solita positività, il sorriso sulle labbra, sino alla fine. Splendida la sua storia d’amore con la bellissima moglie Yvonne, olandese, un amore durato tutta una vita. Questo articolo è un omaggio a lui, a lei, agli italiani che si distinguono nei Paesi Bassi, e, appunto, all’amore che rimane eterno, oltre la morte.
Un caro ricordo del 2010 di Italo Verità, Console onorario dello Stato italiano, Cavaliere dell’Ordine della solidarietà, con sua moglie Yvonne, sempre elegantissima e raffinata, presso la residenza dell’Ambasciatore italiano nei Paesi Bassi, all’Aia.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Per un approfondimento sulla storia ed origini della scarpa vi segnalo questo sito della dottoressa Nicolosi: Podologia Nicolosi
Proibita la riproduzione del testo e delle fotografie di Hans Linsen e di Italo Verità, senza citare autori e fonte di provenienza. Altre immagini di questo articolo, in riferimento ai cenni storici sulle scarpe e a Salvatore Ferragamo, sono state scaricate dal web; pertanto vi preghiamo, se fossero coperte da diritti d’autore, di farcelo immediatamente sapere scrivendo a questo indirizzo email jhjlinsen@gmail.com
In modo da poterle levare subito. Il cofanetto magico è non profit, non abbiamo pubblicità a pagamento, articoli a pagamento. Quindi non ne viene mai fatto un uso a fini commerciali.
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]]>Il classico costume da bagno intero, nero, snellisce e sta bene a tutte le figure. L’allacciatura sotto la nuca, che prediligo, dà risalto alle spalle, allungando la figura. Si può indossare nel tardo pomeriggio, a bordo piscina, con una collana, per impreziosirlo. Ce ne sono di tutti i tipi, anche con i profili in piccole “pailetten” (come questo, che però nella foto non si notano, in quanto pure esse sono nere)
Cari amici, fedeli lettrici e lettori,
Questa volta non voglio scrivere un articolo pesante, sulla guerra, sul Covid, su omicidi di donne e bambini innocenti. Prendiamoci una pausa, una boccata d’aria pura, pensiamo all’estate, al meritato riposo, a qualcosa di più leggero ed allegro.
Allora… innanzitutto buona estate! Dopo due anni di ripetuti confinamenti in casa, spesso seduti al computer, o su un divano a leggere, a mangiare patatine e dolcetti, purtroppo il nostro fisico ha subito conseguenze disastrose, ben visibili!
La meravigliosa Audrey Hepburn con un originale cappellino di paglia!
La settimana scorsa, quando mi sono guardata allo specchio ho lanciato un urlo! Cellulite dappertutto! Senza contare l’età, un elemento imprescindibile di cui tenere conto…Pertanto ho deciso immediatamente di optare per il costume da bagno intero. Ne ho scelti alcuni che ho fotografato per voi (compreso quello nero in copertina), alcuni acquistati l’anno passato in saldo. Vi consiglio infatti di aspettare la fine della stagione per comprare il costume per il prossimo anno. Nessuno di essi supera i 40, 45 euro di costo.
Se opterete per il costume intero, come me, scegliete sempre un tessuto morbido, elastico ma non troppo (unico piccolo inconveniente è che pare un po’stropicciato… ma una volta indossato è perfetto). Questo si può portare anche rivoltato, dove è di un bel color salmone. Prezzo: 43 euro. Il pareo 20 euro. Anch’esso non ha le spalline, bensì due fasce per allacciarlo dietro la nuca.
Una volta scelto il costume che vi sta meglio, il mio consiglio è quello di abbondare nei particolari; per esempio collanine, braccialetti, orecchini pendenti e cappelli di paglia… alla Audrey Hepburn.
Inoltre abbinate le vestagliette al costume scegliendo preferibilmente la stessa tinta o tonalità.
Ancora due costumi interi, molto femminili. Sotto i 40 euro. Da indossare con il pareo abbinato (23 euro), sia avvolto intorno alla spalla, sia drappeggiato con la chiusura al collo. Da notare la collana girocollo di perline colorate, ideale da mettere verso sera, a bordo piscina. Anche chi resterà in città e andrà in una piscina comunale potrebbe, anzi, dovrebbe…. sbizzarrirsi nella scelta di asciugamani colorati, collanine, cappellini, occhiali da sole economici.
Il costume rosa di lurex (appena acquistato nella catena di negozi H&M) si può indossare sotto una vestaglietta in tinta (comprata per 21 euro in un negozio di outlet). Qualsiasi età abbiate, puntate sul colore, mi raccomando! Per la gioia dei vostri occhi e di quella degli altri! Pensate alla mitica regina Elisabetta II d’Inghilterra, 96 anni, 70 di regno, con i suoi deliziosi vestiti, completini e cappellini di tutti i colori possibili ed immaginabili!
A proposito di coprire, chi ha problemi di sovrappeso dalla vita in giù, potrebbe optare per l’aggiunta di un pareo, come quelli che vedete in foto, naturalmente non per entrare in acqua! Ce ne sono di tutti i colori, le misure, i prezzi.
Anche chi può permettersi il bikini ha una vasta scelta, a prezzi modici. Nel caso, suggerisco nuovamente di puntare sul colore, che dà gioia, allegria.
Ricordatevi di lavare il costume dopo ogni bagno, sia in piscina che al mare, con acqua dolce ed uno shampoo neutro; ottimo quello per bambini. Meglio il risciacquo con un po’ di aceto bianco, che fissa e ravviva il colore.
Il bikini di color ametista è ancora più bello con collane in tinta. L’ametista è una bellissima pietra preziosa, la mia preferita, che pare serva a calmare la mente, ad accrescere il senso di onestà ed umiltà, di amore; anche di coppia.
Verde mela: quest’anno molto alla moda. Sta benissimo con l’abbronzatura. Il ciondolo abbinato è in materiale ecologico: di Siria Eco Design.
Anche i particolari che abbelliscono il costume sono importanti. Questo colore sta bene a tutte. E le margherite…fanno tanto estate! Prezzo: 15 euro. Acquistato 4 anni fa sulle bancarelle in spiaggia; ma sempre di moda!
Infine ecco sia il bikini che il costume intero tigrati. Eleganti entrambi, grazie ai particolari. Infatti il tigrato può anche essere volgare. Anch’essi potete abbinarli con un pareo, foulard o coprispalla dello stesso colore della stoffa interna oppure color cioccolato, cacao, marrone; per chi desidera coprirsi… piuttosto che scoprirsi! Magari durante una passeggiata lungo il mare o per bere un caffè al bar dello stabilimento balneare. La collana in evidenza con ciondolo è composta da materiali riciclabili, ecologici, con chicchi del caffè color argento e rosso, (tanto per restare in tema). Creazione di Nunzia Ogliormino, Siria Eco Design.
E per gli uomini? Questa volta mi sono dedicata più alle donne che a loro, a cui comunque sconsiglio vivamente costumi ascellari, piuttosto ridicoli.
Sconsiglio inoltre slip microscopici, se non hanno il fisico adatto. Il classico costume da bagno per uomo corto, a pantaloncino (ma non il bermuda) sta bene a tutti. Lo slip inguinale ovviamente sta bene, anzi, benissimo… ai giovani con il fisico perfetto. Orrende le ciabatte ed i sandali con le calze!
Cellino San Marco (Puglia). Sorpresa….. chi lo riconosce?
Spero di essere riuscita a farvi dimenticare per un attimo le cose brutte della vita e di questo periodo di vita! Pensando a quelle belle!
Godetevi un’estate di riposo, come faremo noi de Il Cofanetto magico: nuotate, respirate aria buona, il più possibile in mezzo alla natura ed insieme ai vostri cari.
Un abbraccio dalla vostra, come sempre vostra,
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Link ad un articolo del Cofanetto sulle creazioni in materiale riciclabile di Nunzia Ogliormino
Moda. Le magiche creazioni ecologiche di Nunzia Ogliormino, la vigilessa riciclessa.
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Foto Hans Linsen.
Nei Paesi Bassi hanno aspettato troppo a decidere come comportarsi nei confronti del virus killer, cattivo e molto furbo nel mutare e nell’attaccarsi alle persone più deboli per rafforzarsi. Il 27 febbraio il covid-19 è stato diagnosticato per la prima volta ad un paziente della regione Nord Brabant, in seguito risultata la più colpita dal virus. Il 2 marzo i pazienti positivi erano 38, dopo di che il numero è cresciuto, raddoppiando sino ad oggi, 17 marzo, in cui sono stati segnalati 1705 contagiati di cui 389 lavorano nel campo dell’assistenza sanitaria e 43 pazienti deceduti, secondo il rapporto del RIVM (Istituto di ricerca affiliato al ministero della sanità) aggiornato sino alle ore 15 e 50. Si sospetta che 6000 persone ne siano state infettate in forma lieve, non essendo state sottoposte al test di conferma; ecco perchè rimane una supposizione, credo in base alle telefonate arrivate ai medici di famiglia da parte di coloro che lamentavano sintomi simili a quelli del covid-19.
La prima domanda che rende inquieti i cittadini è questa: perchè nei Paesi Bassi si sta risparmiando sui tamponi? La seconda è: per quale motivo se una persona telefona al dottore di famiglia, affermando di tossire molto, di aver mal di gola, febbre, mal di testa la risposta è che…forse si tratta di una “normale”influenza, per cui l’unico rimedio consigliato è di assumere il paracetamolo e di stare a casa sino a che non passa. E se non passa? Allora se “manca il respiro e non si riesce più neanche ad alzarsi dal letto” è concesso di richiamare. Vorrei vedere come si riesce a ricontattare lo studio medico senza voce e respiro!
Io stessa una settimana fa ho dovuto recarmi in ospedale per un esame clinico che mi avevano detto era meglio non rimandare. Ebbene: le infermiere non portavano le mascherine, preciso che mi dissero che “non potevano indossarle:” nessuna precauzione nemmeno nei loro confronti, quindi! I pazienti che si risvegliavano dall’anestesia dopo la suddetta indagine clinica erano stati messi tutti in una grande camera, ogni letto diviso da alcune tende, che però rimanevano aperte. Parecchi tossivano. Ho raccomandato l’anima a Dio, pensando che se ne uscirò viva, accenderò un enorme cero a Lui, alla Madonna, a Suo figlio, e pure allo Spirito Santo, visto che ci siamo!
Perchè in Olanda si fanno così pochi test?
Quando finalmente il governo si è deciso a prendere provvedimenti ho chiamato il reparto e chiesto ad un’infermiera se almeno a loro avrebbero fatto il test per sapere se erano state contagiate dal coronavirus. Mi ha risposto che “purtroppo non possono richiederlo. Nè per loro nè per i loro familiari.” A meno, appunto, che stiano molto molto male! Ma che senso ha tutto questo? Verranno sicuramente contagiate, se non lo sono ancora state, e potrebbero contagiare altri degenti.
La terza domanda che noi cittadini abitanti nei Paesi Bassi ci stiamo ponendo è: come mai il governo non si è preparato ad una pandemia che già aveva già colpito pesantemente, tragicamente, altri paesi, prima fra tutte la Cina e poi l’Italia? Che cosa pensavano? Che l’Olanda sarebbe stata l’unica nazione miracolata? Solo ieri, 16 marzo, il premier Mark Rutte ha parlato ai cittadini, “giustificando” il fatto che sino a due giorni prima non erano state chiuse le scuole, gli asili, i bar, i ristoranti, coffee-shop, sex club, sex shop. Una scusa piuttosto debole: “noi vogliamo andare con i piedi di piombo, ha dichiarato, per meglio affrontare la situazione di giorno in giorno.”
Den Haag (Paesi Bassi). Il premier olandese Mark Rutte durante la conferenza stampa del 16 marzo.
“Perchè dovevamo subito seminare il panico? Non ci sentiamo ancora di isolare il Paese, osserviamo ovviamente quello che stanno facendo altre nazioni, come l’Italia e da loro stiamo imparando molto; purtroppo devo darvi la notizia che ci aspettano tempi duri e sicuramente mesi e mesi, forse un anno di lotta impari contro il coronavirus, per cui siamo dell’idea, sulla base di quanto ci riferiscono esperti, virologi, specialisti in malattie infettive che è sempre meglio che ognuno di noi provi a costruirsi da solo le sue difese immunitarie contro di esso, visto che, se si prende una volta, poi sembra che ci si possa considerare guariti. Inoltre se chiudiamo adesso gli accessi al nostro Paese, come sarà possibile emarginarci così a lungo dal resto del mondo,” ha concluso il premier Rutte.
Preciso che scuole ed asili resteranno aperti comunque per i bambini i cui genitori “lavorano in un settore sanitario di importanza vitale.” Entrambi i genitori. Per il resto è proprio vero che il virus non si possa prendere anche due volte? Ho sentito pareri discordi a riguardo. E sino a che punto è valida l’asserzione sul fatto che dobbiamo provare ad irrobustire il nostro sistema immunitario? Lo ha detto anche il premier inglese Boris Johnson, riferendosi all'”immunità di gregge.” Più o meno lo stesso discorso fatto in Olanda ma sempre più i virologi smentiscono questa teoria, in certi casi valida ma che ora potrebbe causare una tragedia maggiore! Il Regno Unito della Gran Bretagna ha assunto ancora meno regole che da noi, meno restrizioni, con un’incoscienza spaventosa; mi auguro che capiscano presto il pericolo che sta correndo tutto il loro Paese!
L’Olanda è un piccolo Paese con un’economia stabile, costruita anche perchè da sempre gli olandesi, abili commercianti, hanno saputo trarre grandi profitti dal lato economico. La storia insegna…. Ma che cosa è più importante? La vita, la salute di un uomo o un’esistenza agiata, un sistema finanziario che continui a reggere bene? Personalmente preferirei mangiare patate tutti i giorni, come fecero gli olandesi in tempo di guerra (compresa l’attrice Audrey Hepburn, come ha scritto in un suo libro) che perdere i miei figli, le mie nipotine, mio marito, le mie sorelle, i miei amici e assistere alla sofferenza di tanti altri esseri umani..
Sinceramente qui mi sento abbandonata, noto una mancanza di efficienza che non mi sarei mai aspettata da una società ben strutturata dove vivo da ben 38 anni. Termino dicendo che non sopporto più che si critichino le decisioni prese dal governo italiano, soprattutto da parte di chi non è al governo; perchè in questo caso è facile parlare! Non si ha alcuna responsabilità. Il giornalista Alessandro Sallusti, che dirige Il giornale, una testata che è sempre stata contro l’attuale coalizione di governo, sempre contro il premier Giuseppe Conte, per la prima volta in televisione gli ha fatto un applauso. L’ho trovato molto corretto da parte sua.
Foto di Maria Cristina Giongo
Indipendentemente dalla propria fede politica credo che in Italia sia stato fatto tutto il possibile per aiutare il popolo a combattere contro questo terribile virus, con misure drastiche ma mirate, intelligenti, necessarie. Per cui unisco il mio applauso al suo, inviando un abbraccio immenso al mio bel Paese, tanto coraggioso. Oltre ad un doppio abbraccio a chi si sta dando anima e corpo per salvare più persone possibili. Sono certa che il sole tornerà presto a rischiarare il buio!
Aggiornerò ancora questo articolo, quindi memorizzate il link, non perdetelo di vista, se volete nostre notizie! In quanto la stampa italiana, i media, ci stanno ignorando; si parla di tutte le altre nazioni escluso Olanda e Belgio. Eppure anche nei Paesi Bassi ci sono centri, ditte e industrie come per esempio l’ESTEC, centro europeo di ricerca spaziale e tecnologico che fa parte dell’ESA, sito a Noordwijk, dove lavorano professionisti provenienti da tutta l’Europa (e il Canada). E soprattutto l’ASML, dove sono impiegate 23.219 persone fisse, di 102 nazionalità diverse e 1681 a tempo limitato; se continuerà a rimanere aperta e il temibile virus killer dovesse insinuarsi, sarebbe una strage. Annunciata!
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Intervista radiofonica di RadioInBlu, a Maria Cristina Giongo dell’11 marzo 2020
In Spagna i contagiati sono 40.000 di cui 6584 nelle ultime ore. 2700 i morti.
In Francia più di 1000 decessi.
Ora il problema sono gli Stati Uniti che potrebbero superare l’Europa e diventare il nuovo epicentro della pandemia. Così sostiene la portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Margaret Harris. L’85% dei nuovi casi di Covid-19 registrati nella notte arrivano da Europa e Usa, “i due principali centri di trasmissione dell’epidemia. Gli Usa hanno un focolaio molto grande e che aumenta di intensità”.
Per gli amici olandesi link al RIVM (Istituto di ricerca affiliato al ministero della sanità) dove potete leggere i dati su questa pandemia in Olanda.
Inoltre una petizione da firmare contro la decisione del governo olandese di non assumere altre misure necessarie in Olanda.
AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS IN OLANDA: secondo le fonti dell’Istituto di ricerca affiliato al Ministero della sanità, RIVM.
Oggi, 25 marzo 2020 i contagiati sono 6412, i morti 356. 1836 sono in ospedale. La zona rossa, da dove è partito il focolaio, è il Nord Brabant. Vengono fatti i tamponi solo ai malati che presentano seri e chiari segni di infezione da coronavirus. Da una settimana sono state finalmente attuate le prime misure restrittive, fra cui restare a casa. Non riunirsi in gruppi fuori casa.
30 marzo: 11.750 contagiati, 864 morti. Stranamente non ci dicono mai il numero dei guariti. Molti dei contagiati sono nella provincia Nord Brabant, parecchi fra il personale sanitario ospedaliero.
Finalmente il governo stabilisce regole ancor più precise e severe: stare a casa. Uscire solo per fare la spesa ed una persona per volta. Niente nipotini in visita dai nonni e riunioni casalinghe con più persone, idem nei parchi. Distanza con altre persone nei supermercati di 1 metro e mezzo.
2 aprile 2020. Contagiati 14.697 ( 1.083 più di ieri)
Ricoverati in ospedale 5.784 (625 più di ieri)
Deceduti: 1.339 ( 166 più di ieri)
22 aprile, contagiati: 34.842 fra coloro che sono stati testati, soprattutto del personale sanitario.
Ricoverati:10.021
Deceduti:4054. Da ieri 138 in più.
Dall’11 maggio riapriranno le scuole! Parrucchieri, estetiste, negozi.
Vi ricordo che si parla di una popolazione di 17 milioni di abitanti, quindi si deve fare una proporzione nella comparazione con altri Paesi a maggior densità di popolazione.
7 maggio. Contagiati a cui è stato fatto il tampone:
In totale:41.774
Ad oggi, 455 in più.
Ricoverati:
11.192
(+39)
Decessi:
5.288
(+84 ad oggi)
28 maggio
Positivi
45.950*
Ricoverati
11.713
Deceduti
5.903**
Negli ultimi giorni il numero dei deceduti è calato sensibilmente; sino a 10.
Dal 1 giugno riapriranno i locali pubblici, escluse le palestre. Alcuni negozi e tutti i supermercati sono stati sempre aperti.
Dati del 30 giugno 2020:
Positivi al test: 50.273 ( 57 in più in un giorno)
ricoverati: 11.877 ( 3 in più)
deceduti: 6.113 (6 persone in più in tutta l’Olanda)
AGGIORNAMENTO DI DOMENICA 6 SETTEMBRE 2020, ORE 15, 33.
OGGI I CONTAGIATI SONO SALITI A 925 (I GIORNI PASSATI ERANO FRA I 650 E I 750 )
MA IL PREMIER RUTTE HA DETTO DI NON PREOCCUPARSI!!!!!!! IL PERSONALE SANITARIO TEME UNA SECONDA ONDATA E DICHIARA DI NON ESSERE PREPARATO AD AFFRONTARLA. MANCANZA DI REAGENTI PER I TEST IL MINISTRO DELLA SALUTE HUGO DE JONGE HA FIRMATO UN CONTRATTO CON UNA DITTA TEDESCA PER AVERLI A DISPOSIZIONE ENTRO OTTOBRE. DUE DITTE OLANDESI PENSANDO DI PRODURRE DA SOLE LE MASCHERINE, ANCOR OGGI NON AMMESSE NEI PAESI BASSI.
AD OGGI I CONTAGIATI SONO 61.840 I MORTI 6.275. I GUARITI 1.554
Preoccupante la situazione in Olanda; mercoledi 9 settembre i contagi sono stati 1140, poi saliti a 1740 e così via con una media di 1000 e più al giorno. Questo vuol dire che si arriva a 80.000 contagi. Inoltre i test sono quasi esauriti ed il reagente per continuare a farli arriveranno, dalla Germania, solo in ottobre.
Ultimo aggiornamento dell’anno 2020:
16 dicembre 2020 siamo in completo Lockdown. Nuove regole più severe a causa della crescita del virus nonostante il mese precedente fosse stato imposto e seguito un mezzo lockdown. In attesa del vaccino previsto in Olanda per l’8 gennaio 2021.
Molte polemiche nei confronti del governo e del premier Rutte, anche da parte di virologi e medici che lo accusano di aver indugiato troppo nell’optare per la chiusura totale del paese.
17 dicembre 2020. I contagi sono saliti a quasi 13.000 al giorno, aumentati pure i decessi, i ricoveri in ospedale ed in terapia intensiva. Allo stato attuale i decessi sono in media di 58 al giorno.
Testo in olandese di aggiornamento:
Het begon in Loon op Zand. Toen Diemen. Eind februari werden daar de eerste twee coronabesmettingen van Nederland vastgesteld. Daarna breidde het nieuwe coronavirus zich als een olievlek uit over het land. Zondag is de 200e dag van de uitbraak.
Het aantal bevestigde besmettingen is zaterdag uitgekomen boven de 80.000. Dagelijks komen er ongeveer 1000 nieuwe gevallen aan het licht. Als dat zo aanhoudt, wordt eind september de 100.000e besmetting vastgesteld. Maar het werkelijke aantal patiënten is die grens waarschijnlijk allang gepasseerd, omdat in de begindagen van de uitbraak lang niet iedereen werd getest.
Ricordiamo che il Ministero della salute olandese via l’RIVM comunica i dati ogni giorno ma non sono aggiornati, e che le cifre sono riferite soltanto a chi muore per coronavirus diagnosticato.Tanti altri decessi avvenuti a casa vengono considerati sospetti…. ma non li fanno rientrare nelle statistiche, in quanto non sottoposti a test per il coronavirus. Niente mascherine, solo su autobus, metro e treni. Inoltre non vengono mai segnalati i guariti, in quanto, come ha comunicato lo stesso Ministero, per loro l’importanza è di concentrarsi su chi risultata positivo, chi viene ricoverato in ospedale e chi muore. Inoltre non sussiste neanche la certezza delle guarigioni avvenute e certe, sino a che non saranno fatti più tamponi. Previsti dal 1 giugno anche per chi ha sintomi riferibili al covid-19 e si trova a casa. Dal 1 luglio 2020 non verranno neppure più pubblicati giornalmente i dati ma solo il maretedi dopo le ore 14.00.
Infine, rispetto allo stesso periodo dell’anno, il numero dei decessi è raddoppiato, come hanno denunciato alcuni istituti di ricerca e medici di famiglia, ma, appunto, non vengono inseriti nelle statistiche come conseguenti al covid 19, in quanto non erano stati testati per questo specifico virus.
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Due persone meravigliose, madre e figlio. Audrey Hepburn e Sean Hepburn Ferrer (lui, in una recente foto di Hans Linsen). Entrambi convinti che la bellezza sia una luce interiore perenne, che si esprime attraverso l’amore e la generosità verso gli altri: al di là della propria fama. Grazie a questa virtù le rughe spariscono, non si cade mai nell’oblìo e si diventa eterni, sempre vivi nel cuore di chi si è amato e ci ha amati.
Questo mese il fiore virtuale, destinato a noti personaggi del mondo della cultura, arte, giornalismo, musica, cinema e spettacolo lo dedichiamo ad Audrey Hepburn e a suo figlio Sean Hepburn Ferrer. In passato nella mia rubrica “Un fiore per te” ho ospitato una giornalista siriana, Asmae Dachan, la mitica Mariagiovanna Elmi, il giornalista conduttore televisivo della Rai Francesco Giorgino e la sua collega Emma D’Aquino, pure lei nota giornalista Rai, con cui si alterna alla conduzione del TG1 delle ore 20.00. Belle interviste, belle storie di vita.
Brussel. 30 aprile 2019. Nella mirabile esposizione sulla vita di Audrey Hepburn “Intimate Audrey”curata dal figlio Sean e visibile sino al mese di agosto, potrete vedere anche l’abito indossato al matrimonio con il padre di Sean, l’attore Mel Ferrer; oltre alle loro fedi nuziali.
Quando scompare un personaggio famoso, un mito, si parla spesso di eredità materiale, di ricchezze meritate con il proprio lavoro; a volte grazie alla fortuna e al successo. Ma poco si accenna al grande tesoro spirituale che quella persona ha trasmesso ai suoi figli: l’eredità d’amore. Un insieme di valori che restano in eterno e mai svaniscono, mai si corrompono: se sono solidi!
Mi riferisco alla mitica Audrey Hepburn e a suo figlio Sean. Su di lei ho già pubblicato molti ricordi spesso trasmessi via i social, soprattutto facebook, oltre che con i miei articoli. Chi mi conosce sa che l’ho sempre ammirata per il suo stile, la sua eleganza, la sua dolce bellezza sempre ravvivata da un sorriso. Anche quando soffriva. L’ho stimata soprattutto per la sua capacità di empatia e solidarietà umana verso i poveri, i più deboli, i dimenticati che patiscono pene terribili, in particolar modo nei paesi africani.
Per farcela conoscere ancora meglio e rendercela più vicina il 30 aprile scorso il figlio Sean Hepburn Ferrer ha inaugurato a Brussel, in Belgio, una mostra che si estende su 800 metri quadrati, in occasione dei 90 anni che la madre avrebbe compiuto lo scorso 4 maggio, a cui ha dato il nome di “Intimate Audrey”. Vi consiglio di visitarla, ne vale la pena. Durerà sino ad agosto; quindi siete in tempo per organizzare un viaggio in questa deliziosa città belga, che pure vale la pena di visitare.
Attraverso un lungo percorso diviso in sale diverse sono esposte centinaia di fotografie legate a particolari momenti di vita, i suoi ricordi, il vestito del matrimonio con il padre di Sean, l’attore Mel Ferrer, lettere personali. Tutto e di più su questa splendida donna, in un’atmosfera luminosa: non di triste commemorazione, ma di vita. La sua vita.
La nipote di Audrey Hepburn, Emma, figlia di Sean Hepburn Ferrer, alla mostra Intimate Audrey, in onore di sua nonna. Mi ha detto che fa ritratti: in attesa di vederli…la ringrazio per avermi permesso di pubblicare la sua foto.
Per me è stato come avvertire la sua presenza, rivedere quegli straordinari occhi improvvisamente velati di tristezza durante un’intervista che gli fece il presentatore olandese Ivo Niehe, nel momento in cui le disse che sperava di rivederla presto nel suo programma. Cosa che purtroppo non accadde in quanto Audrey morì poco tempo dopo; e lei lo sapeva! Sapeva che presto avrebbe concluso, purtroppo troppo presto, il suo viaggio terreno. Ma non prima di essersi occupata ancora una volta delle popolazioni affamate, dei bimbi devastati dalla miseria in cui vivevano.
Alla mostra Intimate Audrey troverete anche testimonianze e fotografie delle sue importanti, faticose spedizioni di solidarietà umana con l’UNICEF, di cui era Ambasciatrice; come nelle due immagini pubblicate in alto. In primo piano l’Oscar vinto nel 1954 come migliore attrice per il film Vacanze romane. La carriera di Audrey Hepburn è costellata di…un’infinità di premi: eppure ad un certo punto la mise da parte per occuparsi dei bimbi sofferenti.
Oltre alle fotografie, anche di famiglia, ai ricordi e lettere personali, vedrete oggetti che le sono appartenuti, come le famose scarpe modello “ballerina” che le piacevano tanto e tanto le donavano.
Brussel: Intimate Audrey 2019. Le famose “ballerine”di Audrey Hepburn, la quale aveva il dono innato di portare ogni capo d’abbigliamento che indossava, dal più semplice ai famosi abiti da sera firmati, con grande classe, raffinatezza ed eleganza. Difficile trovare donne come lei al giorno d’oggi ( la maggior parte “rovinate” dalla chirurgia estetica!)
Ci sono inoltre alcune “salette cinematografiche” dove potrete assistere, al buio e nel silenzio assoluto, ad “antichi” spezzoni di alcuni suoi vecchi film e dei più recenti. Imperdibili quelli dei suoi appassionati baci con celebri attori di Hollywood! Importante è sapere che il ricavato della vendita dei biglietti andrà all’Eurordis, di cui il figlio Sean è Ambasciatore, centro di ricerca e cura delle malattie rare: e all’ospedale Brugmann- e Bordet a Brussel. Come di sicuro lei avrebbe voluto.
Una bella fotografia del figlio di Audrey Hepburn, Sean, con la moglie Karin.
Ma c’è una sorpresa che si aggiunge al piacere dei festeggiamenti in suo onore, da cui sono rimasta profondamente colpita, emozionata: un libro sui ”Sogni della piccola Audrey”, scritto proprio dal figlio Sean e dalla moglie Karin, con stupende illustrazioni di Dominique Corbasson e François Avril. E’in vendita per soli 10 euro (denaro che pure andrà in beneficenza), tradotto in più lingue. 53 pagine in cui la piccola Audrey racconta la sua vita, in poche parole: sin da quando nacque, appunto il 4 maggio 1929, a Bruxelles, “un’affascinante città conosciuta per il suo cioccolato e i biscotti…un paradiso.” Accanto a lei due “persone divertenti che la guardavano e sorridevano”.
Questo è il titolo e la copertina del libro illustrato di Sean Hepburn Ferrer, scritto con la moglie Karin, che potrete acquistare alla mostra Intimate Audrey (il ricavato andrà in beneficenza.)
Il racconto procede con il trasferimento in Olanda, all’inizio un Paese ridente, con i mulini a vento e i laghetti dove pattinare, purtroppo presto trasformatosi in un incubo a causa della guerra, dell’invasione “di soldati il cui capo era un uomo pazzo con i baffi che urlava sempre.” E poi Audrey bambina su una bicicletta avuta in prestito da alcuni amici di famiglia che le chiedevano di portare dei messaggi segreti in alcuni posti della città. Lei li nascondeva nelle scarpe senza ben capire che cosa contenessero. Anzi…pensando che magari si trattasse di lettere d’amore!
In quei momenti la fame attanagliava lo stomaco. “Mangiavamo solo crocchette e bulbi di tulipano,” dice la bimba; fra tanta paura, i bombardamenti, il gelo. L’unico posto un po’caldo, dove “poteva risparmiare le sue forze,” come le dicevano i genitori, in cui si sentiva protetta e dimenticava i morsi della fame, era il suo lettino. Là trascorreva parecchie ore a leggere e disegnare. Sognando di diventare ballerina. Il seguito riguarda il resto di una vita conosciuta da milioni di suoi fans in tutto il mondo: ballerina, attrice, mamma amorevole che metteva sempre i due figli in primo piano: in un’illustrazione del libro è intenta a stendere all’aria aperta le loro numerose calzine, pantaloni, magliette.
Quando i ragazzi crescono e iniziano a studiare, indi a lavorare, lasciando il tetto familiare lei, come precedentemente accennato, decide di continuare la sua esistenza non più a fare film ma ad occuparsi dei bambini abbandonati, cercando sempre di “sorridere nel buio più profondo.” Perchè è proprio “nel buio nero della solitudine che si pensa meglio.” La frase “sorridere nel buio” ricorre sovente in questa fiaba, da cui parte un chiaro messaggio: quando tutto diventa buio devi comunque provare a sorridere. Per accendere una luce che lo rischiari. Anche nel mezzo degli orrori della guerra, che lei aveva ben conosciuto nella sua infanzia; e di cui non si deve mai smettere di parlare, perchè non accada più.
La fine del libro, per cui ho già usato la parola “commovente,” ci mostra la piccola Audrey ancora una volta nel suo letto, circondata da tanti personaggi, fra cui bambole, pupazzi di stoffa, orsetti, conigli, formichine, un piccola lumaca, due topini; un libro sulle coperte e una bambola accanto a sè. Il mio disegno preferito. Tutti la guardano, mentre lei si assopisce. Anche la frase nella pagina a sinistra del disegno è la mia preferita, quella che più mi ha toccato l’anima. La traduco dal francese:
“Coricata nel mio letto, sorrido nel buio. Felice di essere celebrata e amata, non tanto come una ballerina di classe ma come una bella persona. E con questo ultimo pensiero mi addormento profondamente.”
Spero che tutti, grandi e bambini possano leggere questa delicata favola, opera di un figlio orgoglioso della madre, fiero dei valori che gli ha trasmesso, a cui l’ha dedicata. Un uomo, Sean, che stimo e a cui voglio bene, come amica, con tutto il cuore. Perchè in lui vedo la continuità di quell’amore che la sua adorata ed adorabile mamma gli ha trasmesso. A cominciare dal senso di solidarietà umana e generosità. Se volete conoscerlo meglio attraverso le sue iniziative umanitarie potete cliccare su questo link, che riporta un mio articolo pubblicato dal quotidiano nazionale Avvenire, con cui collaboro da anni.
Vi consiglio anche di leggere il libro: “Audrey Hepburn, un’anima elegante,”( edizioni Tea,) sempre scritto da lui.
Brussel, 30 aprile 2019. Una “piccola” giornalista, Maria Cristina Giongo…con un grande uomo, Sean Hepburn Ferrer. Grande in tutti i sensi. Ricordo che L’American Film Institute ha inserito Audrey Hepburn al terzo posto tra le più grandi star della storia del cinema e ha una sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, al 1652 di Vine Street.
Per concludere, una curiosità: il titolo in francese sui sogni della piccola Audrey, “Les rêveries de la petite Audrey”, mi ha riportato alla mente un’opera incompiuta e postuma del filosofo, scrittore e musicista svizzero Jean-Jacques Rousseau, composta tra il 1776 e il 1778, Les Rêveries du promeneur solitaire (Le fantasticherie del passeggiatore solitario).
Si tratta di una riflessione filosofica sull’essere umano ed il suo spirito attraverso lunghe passeggiate di meditazione, in una sorta di isolamento (che però non significa solitudine!) che lo portano a scoprire il piacere di una vita tranquilla vissuta in armonia con la natura e la sua contemplazione. Come è avvenuto anche per Audrey Hepburn nell’ultimo tratto della sua esistenza.
Rousseau scrive: “fare del bene è la felicità più sincera che il cuore umano possa gustare.” E ancora: “rafforza la pietà. La pietà verso la sofferenza dell’altro è una virtù che produce pace e amore.” Soltanto conoscendola ed applicandola potremo evitare tante guerre e crudeltà in questo mondo.
Sean ha raccontato che su codesto pensiero Mamma Audrey ha chiuso gli occhi per sempre, triste non per il doloroso male che l’aveva colpita ma al ricordo dei bimbi soli, affamati, feriti, morenti. In tal modo è stata di grande esempio per suoi figli, affinchè potessero proseguire il loro cammino sullo stesso sentiero, sempre in salita. Sorridendo quando si fa sera; illuminando il buio quando ci coglie di sorpresa. Per non doverlo più temere.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Indirizzo per visitare l’esposizione Intimate Audrey:
Vanderborghtgebouw ( adiacente alla Royal Gallery St Hubert)
Schildknaapstraat, 50
1000 Brussel
Proibita la riproduzione del testo e delle fotografie senza citare l’autore e la fonte di provenienza. Una sola immagine è stata scaricata dal Web: quella di Audrey Hepburn, in copertina. Se dovesse risultare coperta da diritti d’autore, non esitate a contattarci che la leveremo immediatamente.
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Link ad altri articoli della rubrica “Un fiore per te” e in particolare sulle belle persone che aiutano chi soffre.
Emma D’Aquino
Francesco Giorgino
Asmae Dachan
Mariagiovanna Elmi
Fra Fiorenzo Priuli
Marion VoetmanAlessandra Appiano
Cari amici, lettori online,
oggi la mia considerazione va a quelle donne che hanno subito l’amputazione di uno od entrambi i seni a causa di un cancro. Mi domando spesso che cosa provino quando guardano alcuni programmi televisivi dove il seno viene messo in primo piano, quasi fosse un valore assoluto, come accade in alcune trasmissioni di Barbara D’Urso che a volte chiede agli ospiti, fiera, di toccarglielo, per dimostrare che “è vero.” Oppure come Francesca Cirpiani che continua a farselo aumentare.
La conduttrice televisiva Barbara D’Urso
A questo punto mi rivolgo agli uomini per sapere se veramente trovano così piacevole toccare degli involucri di silicone, coscienti, appunto, che di silicone si tratta. Sono ugualmente erotici come quelli che ci ha dato madre natura, morbidi al tatto, grandi o piccoli che siano….? E chi ha un seno piccolo deve per forza farsene un motivo di cruccio, di depressione? Io ho sempre avuto seni minuscoli ma non me ne è mai importato nullla; sono su misura per la mia figura, piccola, magra, e comunque mi permettono di indossare ogni tipo di abito.
Da certe trasmissioni della conduttrice Barbara D’Urso (e non solo!) pare quasi che il lato estetico sia fodamentale; sia il lato A che… quello B. Oltre ad un’esibizione continua di minigonne con mutande a vista, stivali neri alla coscia, camicette aderenti, pose ammiccanti. Intanto io continuo a domandarmi: ma è bene che continuiamo ad offrire agli uomini questa immagine di noi? Non è degradante? Non abbiamo niente altro da offrire? Mai sentito parlare di valori come il cervello, la mente, l’intelligenza, lo spirito?
Sono d’accordissimo che ci si debba curare esteticamente, che si debba conservare la propria femminilità. Se una persona non si sente bene con un brutto naso fa bene ad optare per un intervento chirurgico. Ma basta essere ossessionati dal nostro aspetto fisico! Quando poi i nostri uomini… così tanti problemi non se li fanno!
Sono rimasta sconvolta da una ragazza che proprio durante un programma della D’Urso ha detto che dopo la maternità, anche su ….”desiderio” di suo marito, ha subito pensato a…rifarsi il seno, un po’ sfiorito a causa della gravidenza e allattamento. Nel frattempo notavo che ogni dieci minuti la signora D’Urso …con una manina, credendo di non essere inquadrata, si abbassava la camicetta per scoprire le spalle, quasi un tic, un gesto automatico. Che oramai ripete spesso.
Sono cose che fanno sorridere, e trovo deplorevole che soltanto per questo la si offenda pesantemente sul web, ma appunto, è un “sintomo” palese che ben si adatta a questa mia riflessione. Di qualsiasi cosa si stia parlando, bella, brutta, triste, il primo pensiero è controllare che il proprio look rimanga sexy e attraente. Oltre tutto sembra che gli indici d’ascolto, il famoso share, diventino l’unico motivo di felicità di una vita molto riduttiva se si fissa solo su una manciata di telespettatori. Credo che alla fine non si debba mai perdere il contatto con la realtà e i veri valori dell’esistenza, se si vuole vivere bene.
“Siate dolci, semplici, piene di grazia e femminilità.” Così disse Audrey Hepburn, icona di bellezza, discrezione, classe e stile. In questa foto aveva 61 anni, poco prima che lasciasse questa terra, colpita dal cancro. Portava con fierezza i suoi anni.
Io credo che l’ossessione per la bellezza, anzi, più che per la bellezza per il voler a tutti i costi apparire ed essere sexy, stia diventando una malattia di questi tempi. Ma le donne che proprio belle non sono e che non hanno il denaro per ricorrere ad interventi chirurgici di assestamento e ringiovanimento che cosa devono fare? Infine, chi ha una o due protesi inserite dopo una mutilazione dovuta all’insorgere di un cancro che cosa può pensare di questi messaggi incentrati sul valore assoluto del seno ( odio le parole “tette,” e “zinne”, volgarissime)?
Loro il seno non l’hanno più, e l’intervento di ricostruzione è avvenuto non per un capriccio ma per motivi di salute. Non si sentono un po’sminuite, umiliate, ferite da questi continue esibizioni di parti del corpo proprio da parte di altre donne? Non è anche questa una specie di “violenza” sulle donne meno attraenti?
Io ne ho conosciute tante, alcune amiche, anche famose, che ne hanno anche parlato in televisione con coraggio, alcune della mia stessa famiglia, attaccate dal cancro al seno. A tutte loro vorrei dire: coraggio! Vi siete salvate da un dolore più grande, siete vive. Chissenefrega del seno! Non è certo tutto! Noi donne abbiamo molto, molto più da offrire; ogni parte del nostro fisico ha il suo valore e la sua ragione di essere. C’è chi ha occhi bellissimi, bei capelli, un sorriso dolce, affascinante, tenero, accattivante, chi vince un premio Nobel per le sue scoperte scientifiche e per la letteratura, grandi donne. Un premio Nobel che darei anche alle casalinghe, donne di gran tempra, fortissime, le quali fanno un lavoro faticosissimo, madri, mogli, psicologhe, sostegno della famiglia.
Ci sono donne che emanano una tale luce dal profondo del loro essere che possono illuminare mari e monti. Cose e persone. Questa luce si chiama amore. Su questo dobbiamo puntare per vivere bene, in questa valle di lacrime.
E, ripeto, stiano tranquille queste splendide creature, perchè la grandezza dei loro seni è nulla a confronto della ricchezza che portano in famiglia e donano al loro uomo, ai loro figli. Senza mai chiedere nulla in cambio. Alla fine le luci dei riflettori si spengono per tutti; ma chi ha saputo mantenere la sua luce interiore rimarrà splendente come il più bel brillante. Per sempre; soprattutto nel ricordo dei suoi cari. E non avremo vissuto per niente! La nostra vita avrà avuto uno scopo ed una ragione di esserci.
Un abbraccio dalla vostra, come sempre vostra,
Maria Cristina Giongo
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]]>Maristella Grillo, molto bella, elegante, una donna di gran classe.
Se vuoi migliorare il tuo aspetto, il tuo portamento, il trucco e soprattutto sentirti più sicura di te aumentando la tua autostima, abbiamo trovato la persona giusta a cui rivolgerti: Maristella Grillo, fondatrice della Marimodels una scuola per modelle molto speciale. Maristella è una bella donna, intelligente, creativa, piena di passione per tutto ciò che fa. In passato a sua volta modella: ha sfilato per famosi stilisti, e fatto show room di presentazione abiti per Lancetti, tanto per fare un nome….E per Valentino, tanto… per citare un altro grande artista nel campo della moda. Oltre che una lunga collaborazione con Teddy Reno, in tante occasioni anche per eventi organizzati da lui.
Maristella Grillo ha collaborato a lungo con Ferruccio Merk Ricordi, in arte Teddy Reno, con lei nella foto.
E’stato il suo amore per la vita e per tutto ciò che l’arricchisce, il suo interesse per la bellezza in ogni sua forma espressiva, esteriore ed interiore, che l’hanno portata a creare questa scuola dove sia donne che uomini possono frequentare corsi per diventare modelli e fotomodelli: avendone le capacità, ovviamente. Ma anche per per apprendere ad occuparsi di se stessi nel miglior modo possibile.
Sentiamo dalla “sua viva voce” la sua storia.
Maristella, ci parli di lei e delle sue origini. Chi è Maristella Grillo?
Sono nata a Velletri, una cittadina dei Castelli Romani, da parte di mio padre ho origini sicule. Ho frequentato l’Istituto magistrale, poi un anno integrativo per accedere all’università, scegliendo la facoltà di scienze politiche. Sono felicemente sposata, da 25 anni; ho conosciuto mio marito quando avevo 22 anni. Non abbiamo figli. Ho 4 fratelli. Mia sorella ha avuto un bambino che ora ha 6 anni, Giovanni, a cui sono molto legata, nato dopo tanti anni di matrimonio; se si pensa che la sua prima figlia adesso ne ha 25!
Quando ci siamo parlate per conoscerci meglio, mi ha detto che crede tanto nella famiglia e tanto ama la sua famiglia.
E’vero, per me è molto importante. Una grande fonte di amore e di valori.
Come mai ha deciso di diventare modella e poi di fondare una scuola per modelle? E’stato solo un motivo estetico, legato alla sua bellezza?
Per rispondere a questa domanda devo risalire a quando avevo circa dieci anni e mi divertivo a creare spettacoli per la mia famiglia, che “costringevo” a sedersi per guardarmi ballare ( frequentavo una scuola di danza) e…soprattutto applaudirmi! Le mie due sorelle, Rita e Cristina, erano le mie vallette. Dovevano anche presentarmi e se non lo facevano bene, non uscivo per iniziare lo spettacolo; quindi i miei parenti dovevano aspettarmi con tanta pazienza! Accadeva sempre di domenica, l’unico giorno in cui tutta la famiglia si riuniva. Come microfono usavo le corde che servono a fermare le tende. C’era anche la mia adorata nonna, morta a 92 anni. Guardavo molta televisione; il mio idolo era, ed è Raffaella Carrà. Siamo una famiglia molto unita anche ora, continuiamo a ritrovarci intorno ad una tavola e a passare piacevoli domeniche insieme. Ancora adesso mi diverto ad…intervistarli!
Maristella Grillo, bellissima, quando faceva la modella.
Che bella storia, divertente, intessuta di ricordi dolcissimi. E in seguito?
In seguito, quando frequentavo l’istituto magistrale e avevo 17 anni, feci la prima sfilata per una signora che aveva un negozio di abbigliamento. Ero alta 1 metro e 75 e tutti dicevano che avevo un bel portamento. Mia madre Anna Maria assecondò il mio desiderio di diventare modella e la mia inclinazione; le sono riconoscente per questo. Mi fece frequentare una scuola di livello a Roma, tenuta da tre top model di Valentino: Barbarella, Gianna, Danka. Mi hanno insegnato molto: per esempio che la bellezza da sola non serve a nulla, che si deve studiare molto. Inoltre che ci sono regole rigide da seguire: prima di tutto quella di essere sempre puntuale, professionale, di condurre una vita morigerata, moderata. Soprattutto mi fecero capire, che nonostante questo, non si trova sempre lavoro e non sempre si è adatti per questo lavoro. Tutto questo l’ho riportato poi nella mia scuola, all’insegna della correttezza, della serietà e professionalità.
Che cosa insegnate alla Marimodels?
Per esempio ad avere portamento, a camminare con i tacchi alti; si studia l’andamento, le movenze, si apprende a conoscere il proprio corpo e a prenderne conoscenza in ogni sua minima parte. Ci vogliono ore di allenamento per imparare a farlo. Servono per aiutare a trovare un equilibrio, ad ancheggiare in modo naturale, semplice, senza cadere dall’eleganza alla volgarità (ancheggiando troppo!) Lavoriamo con molte truccatrici e truccatori, indispensabili per il nostro lavoro, oltre che con giovani talenti che escono dall’Accademia. E con Enrico Harry Gambera, con cui tengo eventi marketing “Make UP”, lui in qualità di make up Artist. Oltre che con giovani talenti che escono dall’Accademia. Sono molto importanti le basi, come nutrire la pelle e le labbra prima di truccarle, distinguere un make-up differente da usare di giorno, di pomeriggio e di sera, come evidenziare le parti più belle. Notizie basilari.
Per iscriversi bisogna essere molto belle?
No, non devi essere bellissima. Quando nacque il progetto della Marimodels avevo già lavorato con stilisti di fama internazionale, per cui potevo trasmettere tutto quello che avevo assorbito; in primis il saper muoversi in un mondo splendido ma purtroppo a volte illusorio. Per questo motivo ho voluto aprire la scuola a tutti, avvalendomi della mia esperienza e di seri professionisti, per ampliare la possibilità di inserimento anche in altri campi e situazioni della vita, dove è sempre bene sapersi presentare (per esempio ad un colloquio di lavoro). La nostra è quindi una scuola di vita. Infatti abbiamo anche una psicologa che aiuta le nostre ragazze e i nostri ragazzi a trovare la sicurezza in se stessi e l’autostima. Io adoro le persone non bellissime, perchè hanno in sè molte potenzialità, che riesco sempre a far venire alla luce. Ne faccio uscire dei “veri capolavori”…evidenti quando alla fine del corso compariamo le fotografie ed un video girato al loro ingresso con quelle fatte quando ne escono. Tiriamo fuori la personalità di ognuno; chi è entrato camminando con le spalle curve, le braccia conserte (segni di insicurezza e chiusura) alla fine prosegue il suo percorso di vita camminando dritto, con la testa alta, più sicuro di sè. Qualunque lavoro farà e troverà: a seconda dei suoi talenti ed inclinazioni. Uno dei miei allievi, Aldo Mario Camillo, un ragazzo eccezionale, è diventato direttore artistico di Cerutti. Un’altra allieva, Lucia Ocone, attrice comica.
Una recente fotografia di Maristella Grillo
Poi c’è la Marimodel Management; di che cosa si tratta?
In questo settore della nostra scuola prepariamo ragazze e ragazzi da inserire a livello professionale nel settore moda, inviandoli quando ci chiedono persone per fare dei casting. La Marimodel Management possiede un curriculum di rilievo; abbiamo partecipato ad importanti pubblicità. In questo caso proponiamo non solo i nostri allievi ma anche persone che hanno frequentato altre scuole e corsi. Non lavoriamo con gli album fotografici, in quanto fanno spendere tanti soldi a ragazzi che ne hanno pochi e soprattutto non hanno ancora sufficiente esperienza per comporre il famoso “book fotografico”. Infatti è proprio l’esperienza che ti fa capire se sei adatto a questo lavoro. Non è giusto che una ragazza che ha già investito molto denaro per seguire corsi di moda ne debba aggiungere altro per fare un book fotografico, spesso a costo di tanti sacrifici suoi e della sua famiglia. Sia ben chiaro che non puoi definirti “un modello” dopo aver frequentato un corso. Per presentarti come modello ce ne vuole! Noi non illudiamo nessuno; molte ragazze diventano arroganti e si credono delle vere modelle proprio perchè sono state illuse e credono di essere pronte per questa carriera.
Ancora una bella immagine di Maristella Grillo, quando faceva la fotomodella.
Allora,se non lavorate con i famosi album fotografici, che sistemi usate per presentare i vostri allievi?
Noi facciamo il tragitto inverso: all’inizio ci avvaliamo di semplici test fotografici, con tre foto che già dicono molto. In seguito diventa un composit che si arricchisce di volta in volta con nuove immagini; con l’esperienza. E’solo con l’esperienza che può diventare un vero album fotografico da presentare alle agenzie. Ripeto il concetto: appena usciti da un corso di poche lezioni non puoi già avere un book professionale! Lavoro con una grande fotografa, Laura Camia, molto importante per noi. D’altra parte da soli non si va da nessuna parte. Il lavoro di squadra è molto importante.
Una nota dolente….quali sono i costi?
I nostri costi sono moderati. Non eccessivi come in altre scuole. Un corso è di 12 lezioni e diamo a tutti la possibilità di iscriversi. Vogliamo essere un punto di appoggio. Non speculare sui sogni e sulle illusioni. Il mitico stilista Valentino ha detto: “che cosa vogliono le donne? Vogliono sentirsi belle. E noi le aiutiamo a farlo.” Per me è fondamentale che nessuno si senta isolato, credendosi brutto.
Anche una donna “over” può frequentare i vostri corsi? Mi interessa molto questa possibilità… vista la mia età! Secondo me più si invecchia più ci si dovrebbe curare del proprio aspetto fisico.
Lo scorso anno abbiamo iniziato un nuovo progetto proprio per aprire la scuola a uomini e donne di tutte le età, per insegnare loro come curarsi, vestirsi, acconciarsi i capelli. Per esempio consigliamo una pettinatura adatta alla propria personalità, una tinta adatta alla propria carnagione. Con noi collabora un grande stilista, Pino Chirico, per cui in passato posai come fotomodella. E’ bravissimo.
Una donna che ha superato una certa età, deve per forza vestirsi con colori scuri, gonne sotto al ginocchio, o può “osare colori più vivaci”, seguire la moda?
Una bella domanda. Le porto un esempio. Quando entrò nella scuola la nostra psicologa….era la tipica psicologa: occhialini…abbigliamento classico. Anche lei voleva seguire il nostro corso, pertanto le insegnai prima di tutto a non avere un look cupo, “troppo…adatto, troppo in linea con la sua professione. Ora usa tutti i colori dell’arcobaleno!
Per terminare le chiedo una definizione sintetica di eleganza, sorella dello stile e della classe.
Allora le cito una bellissima frase di Audrey Hepburn, che esprime compiutamente il mio pensiero: “La moda passa. Lo stile resta.”
Ora una bella notizia per Maristella ed i nostri lettori e collaboratori, che a lei porterà di sicuro tanta fortuna: questo è il MILLESIMO articolo pubblicato dal Cofanetto magico!
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
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www.mariacristinagiongo.nl
Se volete visionare il sito o iscrivervi alla scuola di Maristella Grillo cliccate su questo link: www.marimodels.it
Una bella notizia arrivata proprio mentre stavamo per pubblicare questo articolo: Aldo Maria Camillo, di cui ci ha parlato Maristella Grillo, debutterà con la label che porta il suo nome alla prossima edizione di Pitti Uomo, che si terrà dall’8 all’11 gennaio 2019. Il designer italiano, ex direttore creativo di Cerruti 1881, che è stato allievo della scuola di Maristella Grillo, con un’esperienza maturata in case di moda come Ermenegildo Zegna, Valentino e Berluti, sarà il Pitti Italics special event della 95esima edizione della manifestazione fiorentina. I nostri migliori auguri e complimenti!
Questo servizio è a titolo gratuito. Il cofanetto magico è non profit e non abbiamo pubblicità. Una decisione presa proprio per conservare la nostra libertà (e onestà) intellettuale, potendo scegliere quello che veramente vale e può interessare ai lettori. Senza influenze di alcun genere, politche od economiche.
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Mariagiovanna Elmi. Fra i tanti suoi successi, nel 1977 ci fu anche la conduzione del Festival di Sanremo con Mike Bongiorno.
Questo mese la rubrica “Un fiore per te”, dedicata a personaggi noti che meritano un omaggio virtuale ha come protagonista Mariagiovanna Elmi, giornalista, mitica presentatrice della televisione italiana e del gruppo delle “signorine buonasera”, con cui è cresciuta una generazione di italiani, perdutamente innamorati di lei. Ve la ricorderete sicuramente: bionda, bellissima, con un sorriso dolce e splendente. La famosa “la fatina della tv”. Ha presentato parecchi programmi, fra cui Sereno Variabile, inciso dei dischi di musica per bambini, condotto ben due festival di Sanremo, nel 1977 e nel 1978. Nel 2005 ha accettato anche la sfida di naufraga all’Isola dei famosi, nella terza edizione dove c’erano anche il cantante Albano Carrisi e la figlia Romina Junior; fino a oggi l’edizione più vista di sempre, con una media del 35,25% di share.
Bellezza è il titolo del libro scritto da Mariagiovanna Elmi e Francesca Schenetti, con lei nella fotografia.
Mariagiovanna Elmi ha pubblicato alcuni libri, fra cui BELLEZZA, insieme ad un’altra giornalista scrittrice, Francesca Schenetti, laureata in lettere. Tutte e due belle ed intelligenti. La loro antologia sulla bellezza, corredata da tante interviste, ha proprio lo scopo di mostrarcela anche come qualcosa d’altro che va oltre la bellezza puramente fisica… “Quel tipo di bellezza che non muore mai, si rigenera in eterno”, come si legge nella bella pagina di commento del sacerdote Don Alessio Geretti. “La bellezza come estensione dell’anima, nell’arte, nella musica”…E anche nello sport, dove “l’armonia esteriore diventa interiore”. Dove “ si deve imparare a perdere per poter vincere”. Spesso in squadra; per vivere “momenti irripetibili”. Così scrive Stefano Podini, ex atleta, dirigente sportivo ed imprenditore.
E che dire della bellezza della montagna, interviene Massarutto, a nome del suo bimbo Giovanni, già esperto alpinista a soli….5 anni di vita, paragonandola ad “una grande maestra, simile alla sapienza”: perchè anche la sapienza in fondo “è una montagna da scalare”. E lo puoi fare solo “se ti spogli di tutti i pesi, fisici e mentali per arrivare in cima”.
A proposito di montagna ricordo che Mariagiovanna Elmi, nata a Roma il 25 agosto, abita proprio in un bel paese nella montagna friulana, Tarvisio, al confine fra Austria e Slovenia, dove si incontrano le tre etnie che costituiscono tutta l’Europa e tutto il mondo occidentale, e dove si trova il monte Lussari, meta di pellegrinaggio dei tre popoli.
Tornando al libro scritto con Francesca Schenetti, potrete trovare ben 66 interventi di personaggi famosi, sia del mondo della cultura che dello spettacolo. Corredati ancheda consigli estetici sul trucco, l’abbigliamento, la chirurgia estetica (per chi è pro oppure contro…)
Non potendo citarli tutti faccio solo qualche nome importante: Nino Marazzita, famoso avvocato penalista italiano, che alla bellezza contrappone la “bruttezza di chi ammazza i suoi simili, senza pietà, con violenza e follia.”
Il generale Luciano Garofano, uomo di grandi valori ed intelligenza: biologo, ex comandante del Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Parma, presidente dell’Accademia italiana di scienze forensi. Per lui “la bellezza consiste nell’equilibrio”. Nel suo campo specifico è il coronamento del “ faticoso percorso investigativo che fa trionfare la giustizia, senza tradire le aspettative e i diritti di alcuno.”
Vittorio Sgarbi, il quale analizza i diversi parametri della bellezza nell’arte, concludendo che “la bellezza della natura è propria di Dio. La bellezza dell’arte è propria dell’uomo.”
La bellezza nell’arte, in un fiore e nel suo profumo, nella grazia di una donna. Foto M.C.Giongo.
Mara Venier, per cui bellezza è amicizia. Renzo Arbore, che tratteggia la bellezza femminile ricordando i suoi incontri del passato. Rosanna Vaudetti, Annamaria Gambineri e Nicoletta Orsomando, altre “signorine buonasera” colleghe di Mariagiovanna, per cui la bellezza è: ”una voce nella notte”, “misura e cura di se stessa”, “eleganza e sobrietà.”
Marco Eugenio Brusutti, sociologo, punta soprattutto sulla “bellezza della solidarietà che può salvare l’uomo dalla disperazione.” Alessandro Canestrelli, fotografo delle dive, ci spiega che devi essere un po’ psicologo se vuoi far uscire l’anima delle persone che riprendi. Per Marinetta Saglio, anche lei eclettica fotografa e scultrice, “la vera bellezza non è nella purezza dei lineamenti: è nel fascino che sa esprimere una persona… E’ nelle vibrazioni che emana. Se non arrivano, l’immagine non colpisce. Sarà pure un bellissimo ritratto ma non tocca la fantasia di chi lo guarda.”
Audrey Hepburn. Non aveva i lineamenti regolari, ma era una donna di gran fascino, dice Piero Angela nella sua intervista per il libro Bellezza.
Ancora una fotografia della famosa attrice Audrey Hepburn, pochi anni prima di lasciare questo mondo a causa di una grave e rara malattia, a 63 anni. Immutata la sua bellezza, perchè era basata sulla classe, l’espressività e dolcezza dei suoi occhi, il luminoso sorriso, l’ottimismo, tanta forza e generosità. Ho invidiato le sue rughe! Una per una!
A proposito di fascino, in questo libro, BELLEZZA, si parla anche del mio mito, Audrey Hepburn nell’intervista di Mariagiovanna a Piero Angela, che la definisce “una donna di grande fascino, pur non avendo i lineamenti regolari.” Mariagiovanna Elmi racconta di aver avuto la fortuna di conoscerla; la meravigliosa Audrey le chiese un autografo per suo figlio Luca Dotti, a cui Mariagiovanna piaceva molto sin dai tempi in cui conduceva un programma di gran successo per i bambini, Il dirigibile! Io stessa, quando visualizzo la bellezza, penso proprio a queste due donne speciali, femminili, dolci, eleganti, sempre sorridenti, gentili, generose: Mariagiovanna e Audrey. Oltre a Virna Lisi e a Grace Kelly.
Grace Kelly, classe e naturalezza. Intreccia un po’ nervosamente le dita, per riuscire a trovare una posizione consona al suo rango. Una “fragilità” che la rende più vera e ben lontana dall’etichetta che le fu data di “donna gelida”. Spesso la timidezza e riservatezza vengono confuse con la freddezza. Invece era una donna tenera, moglie e madre amorevole.
Una cosa è certa: possiamo possedere la bellezza come dono di natura, cercando di mantenerla ma soprattutto non dobbiamo mai trascurarci a livello estetico; per il piacere nostro e di chi ci ama. Quindi, se certi “ritocchini” fanno sentire bene, ognuno deve fare le sue scelte come meglio…si sente. Tenendo comunque a mente che “alla fine del viaggio qui sulla terra conterà solo l’Amore che siamo riusciti a donare, in tutte le sue forme e con sincera intenzione”, scrive nel libro Mariarita Viaggi, annunciatrice e conduttrice Rai TV, cantautrice: “voce narrante” degli Speciali di Rai Vaticano. Questa deve rimanere una priorità assoluta.
Proprio niente viene tralasciato in BELLEZZA, dalla medicina estetica, vista come prevenzione, alla chirurgia plastica (con un’intervista al professor Marco Gasparotti) che tuttavia non deve stravolgere i lineamenti; sino al… il photoshop che “alimenta la dose di egocentrismo”, perchè alla fine la bellezza è “negli occhi di chi ti guarda.” Inoltre…si cita persino la bellezza della… grappa, con un interessante intervento di Giannola Nonino, e quella di un buon caffè, ovviamente di Andrea Illy, che lo definisce “una componente a vista della bellezza.”
E così via…sino alla bellezza come filosofia aziendale, dell’impreditore Adriano Luci “per stare bene e in equilibrio” anche sul lavoro. La bellezza della forma e delle forme, in un’intervista a Carmen Russo, un’altra donna bella, ed intelligente. A Barbara Bouchet, Alda D’Eusanioo, giornalista e conduttrice televisiva, sempre ironica anche nella sua ricerca estetica. Infine ma altrettanto importante, non viene tralasciata la bellezza del cibo, attraverso un delizioso viaggio fra…”bellezze golose.” Interessante anche l’intervista ad uno dei più famosi liutai del mondo, Gio Batta Morassi, imperniata sulla “mano dell’uomo che crea sempre qualcosa di unico”, il quale ci parla “dell’anima del violino.” Senza contare che, ad un certo punto …arriva anche Papa Francesco. A riguardo mi fermo qui, altrimenti, se svelo tutto il contenuto… non lo leggerete più!
Naturalmente ci sono interventi che ho letto con molto interesse, altri un po’ meno, forse perchè, a parer mio, troppo succinti.
Quello da cui sono rimasta maggiormente colpita è di Gabriele Massarutto: “La musica e la sua indescrivibile, incomparabile bellezza”. Mi è piaciuto in quanto non si trovano le solite frasi che facilmente si possono scrivere sulla musica. Nel suo testo c’è profondità, approfondimento, anima, emozione, cultura. Leggendolo si capisce subito che considera la musica un elemento intimo e personale. Infatti, come lui stesso ammette, “nonostante sia stato sempre letteralmente stregato dalla musica, e della musica mi sia nutrito con incessante avidità, ho a lungo esitato prima di scrivere queste poche righe”. E poi, ancora: “ La musica è parte integrante della mia vita; senza musica sarei una persona completamente diversa, sicuramente peggiore. Perchè la musica ha un effetto catarchico; rende le persone migliori” (e qui cita Shakespeare) “La musica è Dio che sorride all’uomo.”
Gabriele Massarutto oltre che di musica è appassionato di sport ed è un imprenditore nel settore dell’energia elettrica. E’stato presidente dell’Orchestra Sinfonica del Friuli-Venezia Giulia ed è Presidente del Coro del Friuli Venezia Giulia. Dulcis in fundo, soltanto durante l’intervista fatta a Mariagiovanna Elmi, quando avevo già pronta questa recensione, ho scoperto che…è suo marito! Felicemente sposati da ben 25 anni!
In conclusione potrei definire questa raccolta simile ad un caleidoscopio ( dal greco καλειδοσκοπεω, “vedere bello”), quel tipico strumento ottico che si serve di specchi e frammenti di vetro (o plastica) colorati per creare una moltiplicità di strutture simmetriche. Dove ogni lettore può fissare il suo occhio sul colore più bello che gli ha colpito la mente ed i sensi.
Creando anche pause di riflessione, come è accaduto a me leggendo l’intervista a Efisio Cabras, studioso di esoterismo, astrologia e tecniche mentali del controllo del pensiero. Mi ha fatto pensare ai temi affrontati da Donato Verardi, uno studioso pugliese, parigino d’adozione, che ho intervistato di recente in occasione della pubblicazione del suo libro “Logica e magia. Giovan Battista Della Porta e i segreti della natura.” Di lui è appena uscito: “Arti magiche e arti liberali. Da Ariosto a Della Porta.” Editore Agorà & Co. Non dimentichiamoci, visto il tema affrontato, che la bellezza era una componente del Rinascimento!
Anche se il metodo di approfondimento, di ricerca ed indagine storico culturale del dottor Donato Verardi è differente, nelle due interviste ho notato la stessa carica di “magnetismo”, che attrae l’attenzione del lettore in modo ugualmente “magico!”
Efisio Cabras scrive: “noi siamo parte dell’Universo, fonte di vita e di benessere.” Non si devono rinnegare le cose perchè non le conosciamo. Tutto è possibile nell’Universo.” E, poi, ancora, parlando di Dio: “Noi siamo componenti della scintilla divina e non c’è una cosa più importante del riconoscersi figli di Dio. Nulla è più bello al mondo di questa consapevolezza. Tutto ciò dà molta forza”. Proprio perchè “anche la più piccola particella dell’universo è animata dalla scintilla divina.”
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E adesso ecco l’intervista che Mariagiovanna Elmi mi ha rilasciato: per voi e solo per voi. Più che un’intervista avrei potuto scrivere un libro, infatti quando Mariagiovanna inizia a raccontare ha così tanto da dire, che potresti comporre un romanzo! E’ intelligente, ironica, umile (dote rara nei personaggi famosi), sensibile, “elegante”; generosa e discreta anche quando parla delle colleghe.
Mariagiovanna Elmi con Silvester Stallone sul set del film Rambo 3, nel deserto israeliano.
Mariagiovanna, oltre ai pregi che ho elencato…avrai pure dei difetti. Dimmene uno, uno solo.
Soltanto uno? Se ti riferisci a quelli fisici…sono alta, anzi, bassa un metro e 60. All’inizio mi pesava un po’, soprattutto considerato che mio marito raggiunge il metro e 90 di altezza! Poi ho capito che l’importante è essere proporzionata. E per difendermi dico che è mio marito…che è troppo alto! Circa gli altri difetti…devi rivolgerti a chi mi conosce bene, magari ne ho alcuni che non conosco…
Sei sempre allegra, amabile e tanto amata. Che cosa rende la tua vita così bella?
Il fatto che io amo la vita. Sono positiva e voglio vedere il bello dappertutto. Anche quando non c’è, so che poi lo diventerà.
Nell’antologia sulla bellezza, scritta con Francesca Schenetti la parola Bellezza è sempre con la B maiuscola. E’ così importante la bellezza nel mondo? Ne è parte integrante o un valore aggiunto?
La Bellezza è già il mondo. Per questo non abbiamo usato l’articolo davanti al sostantivo. E’stata una scelta pensata e voluta. Il mondo è Bellezza; non è un valore aggiunto. Per come lo ha realizzato il Signore, dalla…formica in su è tutto straordinario! Non è soltanto un canone estetico.
Sei felicemente sposata, con Gabriele Massarutto. Su quale “virtù” fondamentale si basa la felicità raggiunta nel vostro matrimonio? Generosità, rispetto, tolleranza oppure…?
No! Tolleranza decisamente no; è una parola che non amo. In quanto significa che devi “sopportare” una persona a cui sei legata. Al posto di condividere, amarla. Quindi, tollerare è veramente un termine bruttissimo. Indica ed implica una certa insofferenza all’interno di una relazione. Io amo mio marito totalmente! Pensa che in dicembre festeggeremo 25 anni di matrimonio al Santuario del monte Lussari, dove ci siamo sposati e dove desidero che mi ripeta le stesse promesse d’amore che mi fece all’epoca. E sai come ci siamo conosciuti? Devo proprio raccontarti questa storia. L’ho incontrato dopo 8 anni che avevo divorziato dal mio primo marito. Lavoravo per il programma “Sereno Variabile” e mi trovavo a Heiligenblut per realizzare una coproduzione Italia-Austria e quindi un servizio con tutta la troupe televisiva. Ma sulla via del ritorno, appena superato il confine austriaco, aTarvisio, il pulmino che doveva condurci all’aeroporto improvvisamente si ruppe. Eravamo al confine fra l’Italia e l’Austria. Non sapevamo come fare. Era il 13 dicembre, alle ore 17.00 e cominciava a diventare buio. Chiamammo il sindaco di Tarvisio, che si trovava ad una riunione; il nostro volo partiva dopo poche ore e il giorno seguente avevo un’importante trasmissione in Rai: il “Toto Tv Radiocorriere”. Non potevo assolutamente perdere quel volo! Il sindaco mandò una decina di amici disposti a portare, con le loro automobili, tutti i componenti la troupe, in aeroporto a Ronchi dei Legionari. Io salii su una macchina, insieme all’autore del programma, Osvaldo Bevilacqua, guidata da un uomo in tuta da sci. Non vedevo bene il suo volto, ma, attraverso lo specchietto… scintillavano dei begli occhi verdi e sopracciglia scure. Cominciò a raccontarci che aveva appena sciato…in compagnia di un caprioletto. Il piccolo animale lo seguiva; lui si fermava e pure esso si fermava. Andava avanti ed il capriolo riprendeva a seguirlo. Se avessi sentito come raccontava questa storia, con quanta emozione, rendendola così affascinante, avvincente, che rimasi affascinata pure io. E non solo dal racconto….! Gabriele è proprio un uomo che ti incanta! Rammento che cominciai a toccarmi i capelli, a fare la vocina dolce dolce…chiedendo: ”ma tu passi mai da Roma?”
Tarvisio. Mariagiovanna Elmi con il marito Gabriele Massarutto, un colpo di fulmine che dura da 25 anni.
Sei proprio forte! Insomma… amore a prima vista! E poi, che cosa successe, caprioletto a parte?
All’aeroporto gli chiesi se poteva comprare per me il settimanale Gente e sai che cosa c’era sulla copertina? Una mia foto in abito da sposa! Un segno del destino. Forse inviatomi da mia mamma che voleva che mi risposassi. Per farla corta il giorno dopo mi arriva in camerino un mazzo di meravigliose rose rosse, non ancora aperte ( nota bene il particolare) gigantesche, splendide, ordinate grazie ad un amico da un grande fioraio di Roma. Poi a Capodanno un altro segno della buona sorte. Gabriele mi invita all’inaugurazione di un villaggio turistico: “Camporosso 2 .” Ma io dovevo lavorare, non avendo figli il Capodanno spettava a me. D’altra parte lo facevo volentieri; i più bei capodanni li ho passati proprio in RAI. Ebbene, sai che cosa accadde? Poco prima mi telefona Rosanna Vaudetti per chiedermi un cambio di turno! Così sono volata a Tarvisio! Insomma: niente avviene per caso! Il destino mi aveva fatto trovare l’uomo giusto!
Il pulmino che di colpo si guasta, l’abito da sposa, le rose che devono ancora sbocciare ….
Hai proprio ragione. Niente è per caso! Che professione svolge il tuo Gabriele?
E’ proprietario di un’azienda di distribuzione di energia elettrica , si chiama “SIV” : “Società IdroelettricaValcanale” ed è anche riuscito a realizzare l’unica linea internazionale fra l’Italia e l’Austria, creata insieme all’impegno dell’imprenditore Stefano Podini, di cui parlo nel mio libro. Circa Gabriele mi sono dimenticata di dirti che affascina tutti coloro che lo conoscono: spesso la prima cosa che molti mi chiedono, appena mi incontrano è: “Come sta Gabriele?” Non come sto io!
Mamma mia, sei proprio innamorata! E fiera di lui! A proposito, nel libro Bellezza manca un capitolo sulla maternità, secondo me la forma di Bellezza più pura, perfetta. Come mai?
E’ vero, forse perchè sia Francesca che io non abbiamo avuto figli. Ci è mancata questa bella possibilità. Comunque mi sono occupata di bambini nel programma Il dirigibile, il cui autore era Romolo Siena. Con loro…volavo in tutto il mondo! Li adoravo e loro adoravano me. Da qui l’appellativo di “fatina della televisione italiana.”
Hai conosciuto tanti personaggi famosi, come Silvester Stallone, Tony Curtis, Windsor Harmon. Audrey Hepburn addirittura ti chiese l’autografo per il figlio Luca!
Sì, fu una vera emozione per me che fosse lei…a desiderare un mio autografo per il suo bambino! Una donna meravigliosa, semplice. Di personaggi noti ne ho conosciuti parecchi ma ci vorrebbe un’altra intervista per raccontare di loro! Tanti li trovi nel nostro libro, Bellezza.
Mariagiovanna Elmi con Windsor Harmon, Thorn di Beautiful
Taormina 1985. Maria Giovanna Elmi con Tony Curtis in occasione del Festival del cinema. Intervistato per il programma Sereno Variabile.
Hai partecipato anche all’Isola dei famosi, nel 2005, arrivando terza. Con chi hai legato di più fra gli altri concorrenti isolani?
Mi sono trovata molto bene con Albano, un uomo riservato. Era dimagrito parecchio, e stava proprio bene. Ha dei begli occhi, grigio verdi! Poi con Idris (giornalista sportivo), Enzo Paolo Turchi e Lory del Santo, una donna garbata, positiva, gentile, che non diceva mai parolacce. Io odio le parolacce. A parte che puoi offendere anche in altri modi senza usarle..
Per finire, quanto ti aiutano i ricordi d’infanzia, magari nei momenti di malinconia o tristezza, che capitano a tutti, nella vita? Per esempio quelli della tua meravigliosa mamma che suonava il violino e ti faceva incantevoli abiti all’uncinetto; della tua cameretta di bimba con lo specchio dalla cornice dorata, che conservi tuttora; un copriletto rosa, un profumo delizioso di borotalco e acqua di colonia.
Hai proprio letto bene il nostro libro! Mi aiutano molto, sono pensieri ricorrenti legati a chi ho amato, a periodi spensierati di bambina. D’altra parte nelle persone che ci lasciano, come mia mamma e la mia migliore amica Roberta Giusti, anche lei presentatrice, non ci sono occasioni in cui non pensi a loro, non c’è giorno in cui non riaffiorano momenti felici trascorsi insieme anche al mio papà e a mio fratello Mario. Mi rattristo solo perchè le vorrei di nuovo qui; ma so che loro ci sono ancora, vicino a me. Se tu desideri fortemente una cosa non devi dire “speriamo che….”. Devi dire: “è così!” Credo che in noi esista una tale forza di volontà che se l’esercitiamo e ci crediamo, possiamo fare tante cose belle. E’ questa la Bellezza dell’esistere, quella eterna, che non muore mai.
Recensione ed intervista di
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Cristina_Giongo
www.mariacristinagiongo.nl
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Sito di Marigiovanna Elmi: http://www.mariagiovannaelmi.it/
Link ad alcune interviste a personaggi noti del mondo della cultura, giornalismo, della musica, fatte da Maria Cristina Giongo per Il cofanetto magico, anche sul tema dei loro libri.
E il sito ufficiale di Roberto Vecchioni
Il libro di poesie e l’intervista alla giornalista musulmana Asmae Dachan
]]>Salorno (Bolzano). Un mercartino molto speciale!
Vintage è un termine che originariamente indicava il vino d’annata. In seguito ha assunto un significato più ampio, soprattutto riferito al passato, al sorpassato e al fuori produzione. Non solo, con il tempo ha acquistato maggior valore, pregio: e fa tendenza. Tanto che vengono recuperati non solo abiti, tessuti, oggetti e auto d’epoca ma spesso vengono imitati, per esempio, certi stili di abbigliamento: ecco allora che nasce una gonna o una camicetta vintage che acquista subito il gusto dell’esclusiva. E per giunta costa poco.
Salorno (Italia), in provincia di Bolzano. I primi passi… per creare un mercatino non solo delle pulci ma anche delle auto d’epoca.
Detto questo aggiungo che io amo il vintage, mi sento molto vintage…sono una persona che tira fuori i ricordi più belli dell’infanzia e della gioventù, con molto interesse verso quella dei genitori, nonni, bisnonni. In quanto aiutano la nostra mente a ritrovare un po’di serenità, risvegliando antichi sapori, gusti, persino amori legati a precisi momenti che abbiamo vissuto con gioia. Quindi mi piacciono molto i mercatini dell’usato, i vestiti e completi da signorina “perbene,” gonna lunga e camicetta bianca di seta con colletto rotondo; classici, eleganti, alla Audrey Hepburn, tanto per intenderci; anni 30, 40, 50, 60…non importa. E poi le vecchie radio, e tanti oggetti, soprammobili, oramai introvabili sul mercato moderno; oltre a libri antichi e “vecchi”, dischi e soprattutto le auto d’epoca, per cui anche mio marito Hans, olandese, ha una vera e propria passione, come l’ha avuta tutta la mia famiglia italiana.
Le auto d’epoca rappresentano una storia, una cultura, sono un bagaglio insostituibile di ricordi e vite vissute, sin dai tempi dei nostri avi, a cui risalgono le prime vetture (ma anche biciclette e comunque mezzi di trasporto). Oltre tutto le auto d’epoca sono belle: da vedere, da scoprire, da trovare, da restaurare per far rivivere una nuova bellezza. La nostalgia del passato. Il sogno a cui appartiene ogni essere umano.
Clelia Viva è una grande fan del cantante Albano, con lei nella foto.
Per questo motivo ho voluto intervistare Clelia Viva, che conosco da tempo in quanto è una fan del mio amico cantautore Albano Carrisi, che lei stessa ha incontrato più volte. Una donna straordinaria, volitiva, tenace come tutti i pugliesi: infatti è nata a Brindisi!
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Clelia, lei dalla Puglia è risalita sino a…Bolzano. Come mai questo trasferimento e come si trova al Nord Italia?
Proprio come Albano ho lasciato la Puglia in cerca di fortuna da molti anni. Dal 2003 ormai viviamo in provincia di Bolzano dove ci siamo trasferiti seguendo un’offerta di lavoro dell’adecco. I miei figli erano piccolini, io e mio marito giovanissimi. Quindi nonostante la nostra giovane età 37 anni io e 41 mio marito, è gia mezza vita che viviamo qui; i nostri figli sono cresciuti qui, il più piccolo è nato qui, ci troviamo molto bene, ci affascinano le montagne i laghi e la natura che ci circonda. D’estate invece ci godiamo il mare della nostra Puglia: meglio di cosi…!
Quando ha cominciato a fare i suoi mercatini? E che cosa si può trovare, comprare?
Prima di iniziare a fare mercatini delle pulci ed arrivare a diventare organizzatrice, ero una grande appassionata di questo tipo di mercatini; assieme a mio marito compravamo e collezionavamo di tutto, monete, statue, quadri, francobolli , ceramiche, tanto che la casa stava per diventare un museo. Quindi, un po’ per far spazio, un po’ per arrotondare abbiamo iniziato per gioco a partecipare anche noi e ci siamo appassianati cosi tanto che abbiamo deciso di farlo diventare il nostro lavoro. Così 4 anni fa abbiamo iniziato a fare gli organizzatori: da allora ogni sabato e domenica tengo un mercatino delle pulci a Salorno piccolo paesino in provincia di Bolzano di cui sono la responsabile, che riscuote abbastanza successo. Abbiamo in media una ventina di espositori esterni nel piazzale antistante e una ventina interni nell’ampio capannone che ho in gestione. Oltre a un buon numero di visitatori curiosi.
L’8 aprile si è tenuto un grande evento a Salorno, con una bella mostra di auto d’epoca, nel piazzale dei Due leoni, lungo la statale del Brennero. Come è nata l’idea di unire i mercatini, il vintage con le auto d’epoca? Da chi è nata e chi ha collaborato con lei per questa originale idea?
Era da tempo che volevo fare una grande festa con auto d’epoca, un po’ per sponsorizzare il mercatino ed attrarre più visitotori, un po’ perchè sono una grande appassionata anche di auto d’epoca e un giorno vorrei farmene una tutta mia! Cosi ho messo un annuncio su facebook scrivendo che volevo organizzare questo raduno di auto d’epoca nel mio mercatino, e mi ha contattata il coordinatore del club fiat 500 Bolzano il quale si è reso disponibile a darmi una mano.
Mi hanno contattata anche dei cari ragazzi del Renè Club vintage di Trento con le loro auto storiche , del quale conoscevo già alcuni membri. E cosi tutti insieme abbiamo collaborato per creare questo evento: io ho messo le bancarelle , ho preparato aperitivi e pastasciutta per tutti. A noi si sono aggragati tanti altri appassionati e possessori di auto d’epoca, abbiamo passato una bella giornata all’insegna dell’allegria, abbiamo fatto nuove amicizie c’è stato un buon afflusso di persone e siamo rimasti tutti contenti.
Complimenti! Una bellissima iniziativa!Che tipo di oggetti si possono trovare al Mercatino di Clelia? Ce ne sono anche per collezionisti?
Nel mio mercatino delle Pulci si puo’ trovare di tutto: dal libro antico, libri attuali, abiti vintage, ceramiche, monete, francobolli, ma anche generi di prima necessità come abbigliamento, casalinghi piccoli elettrodomestici, mobilio ecc. La nostra clientela varia dal collezionista all’affarista, alle persone bisognose che cercano il risparmio nelle cose usate; mentre le persone che vengono ad esporre sono per lo più persone o disoccupate che fanno mercatini per vivere e guadagnare qualcoa, o pensionati che fanno questo per arrotondare.
Salorno (Italia), Trentino Alto Adige.
Quali tipi di auto sono state esposte? Mi pare di capire che si potevano acquistare; nel caso, a che prezzo e in quali condizioni erano?
Le auto erano quasi tutte solo in esposizione, proprio un auto raduno, se qualcuno era intenzionato a vendere potevano svolgere una trattativa privata al di fuori del mercatino, quello si! C’erano esposte molte fiat 500 ovviamente grazie al fiat club 500 Bolzano, e poi abbiamo avuto auto d’epoca di ogni genere e marchio. 30 fisse dell’auto raduno da noi organizzato e altre che andavano a venivano liberamente da fuori. In tutto ci saranno state circa 50 auto d’epoca e 15 Cinquecento.
Volete fare la concorrenza alla famosa Mille Miglia? Organizzerete anche dei raduni o gite per ampliare questo hobby così interessante?
Sono una ragazza ambiziosa sì, ma anche modesta, per adesso mi accontento di associare ogni tanto le auto d’epoca al mio mercatino delle pulci.
Avete pure un sito per chi cerca un oggetto o un abito speciale vintage o una particolare automobile? In poche parole siete già in grado o lo sarete in futuro di dare anche questo tipo di assistenza?
Per adesso abbiamo solo una pagina facebook che sia chiama Mercatino delle Pulci Bolzano, ma dentro c’è solo la pubblicità del mercatino di Salorno, la pagina si chiama cosi perchè in un primo tempo avevamo pensato di organizzarlo a Bolzano, ma non abbiamo trovato uno spazio adatto alle nostre esigenze, il nome è rimasto quello.
Quale sarà il vostro prossimo evento?
Il nostro prossimo evento è il tradizionale evento del weekend, ogni sabato e domenica a Salorno accanto le calzature Due leoni , lungo la statale con tanto vintage e tante nuove bancarelle, abbiamo però l’intenzione, verso giugno, di fare un evento con esposizione di moto, Vespe e Harley. Ma per adesso i calendari dei vari club sono gia strapieni e stiamo vedendo come organizzarci.
Il Museo di auto d’epoca Louwman a Den Haag, nei Paesi Bassi. Foto Hans Linsen.
All’inizio del mio articolo ho preso in prestito proprio una famosissima canzone del nostro Al Bano, Nostalgia canaglia. I vostri mercati rappresentano la parte più nostalgica dell’animo umano. Allora…per terminare, mi dia lei una definizione di vintage, di riscoperta del passato e quindi…del suo speciale mercato dove persino un’automobile ci riporta indietro nei tempi. In quanto non esiste un futuro senza un passato.
Con il vintage noi non vendiamo oggetti, ma vendiamo emozioni, vendiamo ricordi, e, salvando oggetti destinati alla discarica rendiamo felice un’altra persona: è questa la cosa che più adoro del mio lavoro, far felice le persone, riportarle in un altra epoca, dargli un emozione, un ricordo …. Il vintage siamo noi.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Il mercatino di Clelia lo trovi a Salorno, (Italia), in provincia di Bolzano, Via nazionale 44.
Per contatti telefonici chiamare, il numero (00 39 ) 347/3397086
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Auguri di cuore dai nostro redattori collaboratori fissi che per anni hanno scritto per il Cofanetto magico con tanta dedizione ed affetto. Una piccola “armata Brancaleone,” sempre più unita a formare un gruppo di amici sinceri. Imma Paone, Pietro Pancamo, Marica Caramia, Valentino Di Persio, Hans Linsen, Maria Cristina Giongo, Mauro Almaviva.
Cari lettori amici del nostro Cofanetto magico,
eccoci arrivati a quello che considero il più bel mese dell’anno per quanto riguarda le festività: il Natale. Seguito dal Capodanno. Il Natale rappresenta la nascita e la speranza che il mondo venga benedetto dal perenne ricordo di quel Gesù Bambino nella culla di paglia che venne alla luce per diffondere bene e pace fra gli uomini. Con lo sguardo rivolto alla stella cometa che dovrebbe sempre guidarci in un percorso di luce. Avviandoci pian piano verso la fine dell’anno vecchio che lascia spazio a quello entrante; ricco di nuove energie, speranze, sogni, progetti.
Papa Francesco nel momento in cui mi consegna la Medaglia di bronzo in rappresentanza della ProPetri Sede Benelux.
Natale vuol dire quindi la festa della nascita e dell’amore. Amore che brilla di luce, calore, generosità. Per questo le nostre case si illuminano simbolicamente di luminarie splendenti e gli alberi di natale di palle colorate; sotto di essi tanti regalini per le persone che amiamo e che ci amano.
Poi una gustosa cena la vigilia di Natale, in famiglia, ed il pranzo il giorno seguente. Un’occasione per trovarsi tutti riuniti intorno ad un desco. Attimi di gioia, di tenerezza, ricordi d’infanzia, di tanti Natali trascorsi con i genitori, i nonni, a volte gli zii. Tutti che parlano insieme….tutti indossano i loro abiti migliori. E non importa tanto la ricchezza della cena o dei regali, importa essere uniti intorno a quella tavola, attorno a quel pino che brilla come un diamante.
La ricchezza infatti è in noi. Dentro di noi; e soprattutto in quello che sappiamo dare agli altri. Nel 2016, come molti rammenteranno, ho portato a papa Francesco un pattino argentato con dentro i nomi degli amici che avevano fatto un’offerta per le sue opere di bene, consegnatagli insieme ad una copia cartacea del Cofanetto magico.
Ricordo ancora come ne era felice! Mi ha guardata negli occhi con tanta tenerezza! Uno sguardo paterno e dolcissimo che non dimenticherò mai! Indi mi ha scaldato le mani tenendole nella sue; infine mi ha donato, come rappresentante della Pro Petri Sede, una medaglia di bronzo, bellissima, proprio quella del Giubileo della misericordia (nella foto, dentro la scatola bianca)
Dal nostro presidente della Pro Petri Sede ha ricevuto, come avviene ogni due anni, una busta contenente il denaro raccolto fra i suoi soci, MOLTO generosi, che papa Francesco devolve personalmente alle persone che ne hanno bisogno. Cliccare su questo link per altre notizie su questo incontro.
Eindhoven (Olanda). Anche in casa nostra non rinunciamo a farci tanti regalini, ma per ogni dono anche un’offerta per un’opera di bene particolare. Non dimentichiamo che pure nel mondo dello spettacolo sono esistite donne di grande cuore, come Audrey Hepburn, che sino alla fine della sua vita, oramai distrutta dal cancro, continuava ad essere attiva nell’Unicef per i bambini sofferenti. “Piango per loro”, disse al figlio Sean, pochi attimi prima di morire, “non per me stessa. E’ il loro dolore che mi fa male. Non il mio.” Foto M.C. Giongo
Concludo invitandovi anche questo Natale a ricordarvi di chi soffre, di chi è indigente, delle popolazioni colpite dalla fame e dalla guerra. E augurandovi un buon mese di dicembre, fra festosi mercatini di natale e tanta allegria; un sereno Natale e un felicissimo, luminoso fine anno…in attesa di quello nuovo!
Auguri a nome di tutti i fedeli collaboratori del Cofanetto Magico, che ringrazio di cuore per aver continuamente riempito questo nostro scrigno di tante gioie preziose. Dal 18 dicembre avremo un nuovo amico che scriverà per voi, Paolo Pagnini, mitico organizzatore di Pesaro Village e scrittore, a cui diamo il benvenuto
La vostra, come sempre vostra affezionatissima
Maria Cristina Giongo
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Hanno collaborato a questo numero:
Imma Paone
Pietro Pancamo
Mauro Almaviva
Marica Caramia
Valentino Di Persio
Cristina Giongo
Paolo Pagnini
Direzione:
Cristina Giongo
Assistenza tecnica:
Marica Caramia
Hans Linsen
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Audrey Hepburn. Icona di classe ed eleganza.
Cari Cofanetti magici, cari amici lettori,
E’ proprio vero! “L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai”. E sapete chi lo diceva? La mia amata Audrey Hepburn, di cui sono una grande fan, come molti sanno…
Ma non parliamo di eleganza costosa; si può essere eleganti anche spendendo poco. Ovviamente se sei un’attrice famosa devi avere un guardaroba abbastanza ricco; ma l’eleganza è qualcosa di intimo, che parte dal profondo del nostro essere, dall’educazione, dalla classe, dal non voler a tutti i costi apparire. Lei era bellissima anche senza trucco e con un paio di jeans. Quando sorrideva nessuno guardava altre parti del suo corpo! Altro che botox! Il botox indurisce i lineamenti, fa abbassare le sopracciglia. E’ orrendo!
Audrey Hepburn aveva origini fiamminghe e quindi amava…la bicicletta.
Oggi ci si deve per forza rifare o aumentare il seno, correggere le labbra; ogni giorno alcuni programmi televisivi martellano il cervello delle donne e purtroppo anche di ragazze molto giovani, con consigli su come “cambiare il proprio corpo”. Su come dimagrire SUBITO. Ma poi …si deve correre dal chirurgo per farsi levare la pelle in eccesso! A costi elevati: per evitare il rischio di finire nelle mani di “specialisti” poco affidabili e trovarsi deturpate.
Audrey Hepburn mangiava poco e in modo sano: quella era la sua dieta. Aveva un seno normale; e proprio per questo poteva permettersi abiti scollati ed attillati senza sembrare volgare. Anch’io ho sempre avuto un seno piccolissimo ma non mi ha mai impedito di essere amata. Di essere amata molto! In fondo è un particolare da niente. Troppo seno non avrebbe comunque fatto parte del mio fisico, avrebbe stonato con la mia “altezza”; che senso avrebbe avuto un seno che camminava da solo, davanti ad una piccola Cristina, alta, cioè bassa 1 metro e 59?
Audrey Hepburn, poco prima che lasciasse questo mondo, a 61 anni; ancora bella, sofferente ma sorridente. Una bellezza mai sfiorita perchè non era solo esteriore.
L’importante è “essere sempre curati”, usando per la pelle una crema idratante la mattina e la sera, prima di coricarsi. Non siate pigre! Costa solo due minuti del vostro tempo! Come vi ho già raccontato una volta io ho sempre usato il MIELE. Ogni giorno faccio la doccia aggiungendo dopo il bagno schiuma, prima del risciacquo finale (mi sembra di parlare di una lavatrice!) uno o due cucchiai da tavola di miele. Anche nella crema da giorno e da notte aggiungo un cucchiaino di miele (1 euro a vasetto, al massimo 4 euro per quello biologico).
Allora, questo mese di giugno che porta aria di vacanza, consiglio a tutti di spendere il denaro che si può spendere, e che è giusto che si usi anche per se stessi (considerato che è costato tanto lavoro!)….Ma non per farsi iniettare il botox, per liposuzioni, labbra gonfiate che tanto non si usano più e che si possono rendere più piene anche con un buon trucco; ma piuttosto per l’acquisto di un abito nuovo, una gonna colorata, scarpe comode e belle. Inoltre per comprare un buon rossetto, che non dovrebbe mai mancare sulla mensolina accanto al lavandino: per ravvivare il vostro incarnato, le vostre labbra e la vostra giornata!
Vi ricordo a proposito Ermanno Spera, uno dei truccatori più stimato in Italia, dal momento che da molti anni segue personaggi di maggior spicco del mondo dello spettacolo. Fra i prodotti di trucco usati, che fanno parte dell’azienda Mkl, ci sono anche dei magnifici rossetti che potete trovare presso la profumeria Idea, in piazzale Mazzini a Roma e in molto centri estetici della nostra bella Italia. Cliccate su questo link per leggere un’intervista uscita proprio nel nostro Cofanetto magico; molto speciale come speciale è lui.
In conclusione, il segreto è: tanti rossetti e tanto miele per addolcire il the (io lo uso persino nel caffè), per rendere più morbidi i capelli, la pelle del corpo e del viso; e soprattutto la vostra giornata! Lo scorso aprile la dottoressa Imma Paone, il nostro caro medico veterinario, ha proprio scritto un articolo consigliando di dare ogni tanto un cucchiaino di miele anche al nostro cane, per le sue proprietà benefiche ed antibatteriche.
Ecco il link.
Infine: in questo mese arriveranno in Italia, in visita ufficiale, i reali d’Olanda: re Willem Alexander e la bella regina Maxima. Prima andranno a Palermo, poi a Roma e Milano.
Chi abita in queste città forse potrà vederli.
Buon mese di giugno, allora, buone vacanze per chi ci andrà proprio in questo periodo. E ricordatevi sempre che l’eleganza che saprete creare con uno stile tutto vostro, con gusto e un tocco di classe, l’eleganza esteriore ed interiore, questa è la vera bellezza che non sfiorisce mai!
Un abbraccio e un sorriso dalla vostra, come sempre vostra affezionata,
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
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Hanno collaborato a questo numero:
Imma Paone
Pietro Pancamo
Mauro Almaviva
Marica Caramia
Valentino Di Persio
Cristina Giongo
Direzione:
Cristina Giongo
Assistenza tecnica:
Marica Caramia
Hans Linsen