Posts Tagged ‘poesia’

Le poesie di novembre: “Stelle vespertine” e “Lo spauracchio” (di Leonardo Sinisgalli)

domenica, novembre 27th, 2022

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Dal momento che la rassegnazione tranquillizza, a volte, più della serenità, per la mia vecchiaia in procinto d’iniziare, mi son posto un buon obiettivo: ovvero quello di accettare il mio destino gramo; ed emulo in ciò, cari amici de «Il Cofanetto Magico», quanto si prefiggeva forse di fare, nelle due brevissime liriche che pubblico quest’oggi, il poeta lucano Leonardo Sinisgalli, il quale –laureatosi in ingegneria a Roma nel 1932– dedicò la propria esistenza ad esplorare i rapporti fra cultura umanistica e pensiero scientifico, entrando in contatto con gli intellettuali più noti della sua epoca e arrivando a produrre versi che, inizialmente ermetici, si distinsero poi –come nei testi che trovate qui sotto– per una sorta di elegiaco disincanto (paradossale, magari, ma sicuramente in grado di cogliere in toto le contraddizioni e i limiti della nostra vita, della nostra condizione).

Pietro Pancamo
CHI SONO

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“Non sono poeta” (un altro mese con Cheikh Tidiane Gaye)

giovedì, ottobre 27th, 2022

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Ecco una poesia in cui lo scrittore senegalese Cheikh Tidiane Gaye, servendosi di una snella fluidità espositiva ed esibendosi in un prolifico susseguirsi d’immagini paciose, riassume tutta una serie di semplici abitudini quotidiane (o meglio quoTidiane), per proporle come modello spirituale da seguire: esse infatti, tali e quali ad un ricordo onnipresente, tratteggiano uno stile di vita innocente e perfetto, capace d’ispirarsi –in ogni istante– ad una meravigliosa comunione d’intenti con la natura e, in particolare, col sorriso benevolo di una madre protettiva (se non provvidenziale, addirittura) il cui nome è… Africa.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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La poesia d’agosto: “La mia Africa” (di Cheikh Tidiane Gaye)

mercoledì, luglio 27th, 2022

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Contrariamente a chi spesso raccoglie parole e frasi in organismi grammaticali che non dànno segni di poesia, lo scrittore senegalese Cheikh Tidiane Gaye sa bene come instillare ai versi efficacia e sonorità; prova ne sia che –ignorando volutamente quegli slogan pubblicitari che, in tv, invitano a imprimere forza alla passione– ha preferito, per non essere un bruto e basta, infondere passione alla propria forza, alla propria energia di cantore: sì, quella con cui celebra la terra d’Africa, raffigurandola come madre generosa, le cui tradizioni sono da difendere strenuamente con la bellezza di poesie che, a nome della nostalgia, sembrano domandarsi: «Che cos’è più vicino? Un sogno od un ricordo? Che cosa è più lontano?» e in cui ogni reminiscenza è assoluta, ma anche assolata libertà di pregare, in estasi, per la patria degli avi.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Come se il tempo veramente si fermasse (un altro mese col poeta Luigi Cannillo)

lunedì, giugno 27th, 2022

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I meccanismi del tempo

 

Sull’onda di una tenera eleganza, anche stilistica, Luigi Cannillo, ben lungi dal ricordare in tondo (e cioè dall’arrovellarsi sterilmente su se stesso), riconosce nella vita quella tortura che, infliggendoci ricordi e perdite (gli uni e le altre coincidono, forse? Son la medesima cosa?), ci mette ininterrottamente alla prova, per imprimersi, infine, sulla pelle dei nostri polsi e diventare, dunque, come i numeri di matricola, chiamiamoli così, che contraddistinguevano i detenuti di Auschwitz. E in tutto questo la poesia è un tentativo, probabilmente destinato al fallimento, di rieditare il tempo, per renderlo amico (o, almeno, utile a qualcosa).

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Le poesie di maggio: due componimenti di Luigi Cannillo

venerdì, maggio 27th, 2022

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Luigi Cannillo, Between Windows and Skies. Selected Poems 1985-2020,
Gradiva Publications, New York, 2022

 

Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
dalla raccolta Between Windows and Skies, vi propongo i versi dello scrittore Luigi Cannillo e, naturalmente, procedo subito a spiegarveli, delucidandone il contenuto; eccolo: mentre le incombenze giornaliere smobilitano e tutti, nell’intimità del riposo, già progettano di dedicarsi all’estate e ai viaggi, il poeta –mosso da una serena desolazione, che forse si chiama pazienza– preferisce non partire e anzi (rivelandosi, in tal modo, allievo del tempo nonché maestro dell’uomo) rimane indietro a presidiare la vita: solo così coloro che invece hanno pensato di concedersi una tregua e risparmiarsi per un po’ le fatiche (aspre ma indispensabili, e dunque preziose) dell’esistenza quotidiana, potranno ritrovare quest’ultima intatta, al ritorno, e pronta ad accoglierli nuovamente.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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La poesia di aprile: “Dulce et decorum est” (di Wilfred Owen)

mercoledì, aprile 27th, 2022

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Il numero giornaliero di contagi da Covid (e relative morti) stava già calando, qui in Italia, quando, in seguito al poderoso afflusso di profughi dall’Ucraina, ha cominciato prontamente a risalire.
Dunque, non soltanto le atrocità di Bucha e i corpi straziati delle vittime, lasciate in terra dai combattimenti quotidiani: purtroppo, al tragico conflitto innescato dalla Russia, è da ascriversi anche un incrudelirsi della pandemia.

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“Pesci di vetro”: le prose poetiche di Sergio Oricci

domenica, marzo 27th, 2022

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Sergio Oricci, Pesci di vetro, Superstripes/Gattomerlino, Roma, 2020

 

Nel 2020, il fiesolano Sergio Oricci ha pubblicato Pesci di vetro, ossia una raccolta di prose poetiche in cui la suggestiva agilità di un periodare molto fluido e incisivo ci propone una lunga parata di frammenti, diciamo così, “lirico-narrativi”, sempre venati di dolore latente e piccole tragedie sottintese; anche i rari istanti di serenità si rivelano costantemente offuscati da una consapevolezza amara: se di quando in quando le nubi oscure si diradano per far tornare il sole,

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In cerca di speranza (l’amore a doppio taglio del poeta Riccardo Giuseppe Mereu)

domenica, febbraio 27th, 2022

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La luce della speranza

 

Riccardo Giuseppe Mereu –laureatosi a Cagliari in giurisprudenza e specializzatosi a Pavia in “Professioni e prodotti dell’editoria”– partecipa, adesso, a reading e rassegne artistiche fra cui i Festival “Cortili in-versi” di Milano ed “Europa in versi” di Como. Senza contare che, su iniziativa dell’operatrice culturale Elisa Longo, ha pubblicato, con I Quaderni del Bardo Edizioni, la silloge elettronica di liriche L’acqua è seminale (uscita a dicembre del 2018).

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“Betelgeuse e altre poesie scientifiche” (una recensione di Pietro Pancamo)

giovedì, gennaio 27th, 2022

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Franco Buffoni, Betelgeuse e altre poesie scientifiche, Mondadori, Milano, 2021

 

Come lo spazio-tempo che abitiamo è costantemente attraversato dall’eco residua del Big Bang, così i componimenti di «Betelgeuse e altre poesie scientifiche» sono percorsi in ogni istante da un’ironia pervasiva, che assume le sembianze ubique di una vera e propria radiazione di fondo. Quest’ultima l’autore sa gestirla con maestria; anzi,

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Poesia di dicembre: “Campane di Natale” (di Henry Wadsworth Longfellow)

lunedì, dicembre 27th, 2021

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Babbo Natale? No, Henry Wadsworth Longfellow

 

Durante la guerra civile americana, il dantista e professore statunitense Henry Wadsworth Longfellow, il cui amato figlio si era arruolato nel 1863 contro il volere paterno, scrisse una poesia natalizia che, pur intrisa di autentico dolore, sa senz’altro lanciare, negli ultimi versi, un vivido e potente messaggio di speranza col quale, cari lettori del «Cofanetto Magico», desidero augurarvi di tutto cuore di trascorrere le Feste in piena letizia e d’affrontare l’inizio dell’anno nuovo con l’animo ricolmo “di pace e di buona volontà”.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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