Posts Tagged ‘poesia’

Poesia di febbraio: “Nel parco” (di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko)

sabato, febbraio 27th, 2021

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Il poeta russo Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (a destra) con Richard Nixon

 

Come diceva spesso una mia amica davvero simpatica: «La poesia ti rovina l’esistenza, ma ti salva le giornate». E lo sciagurato venerdì 26 appena trascorso, da disastro più o meno totale sul punto di travolgermi, si è per fortuna mutato in qualcosa di addirittura piacevole, quando, aggirandomi in Rete, mi sono imbattuto per caso in alcuni splendidi versi; decidere di condividerli anche con voi, cari lettori del «Cofanetto Magico», è stato naturalmente un attimo. Perciò eccoli qui, puntualmente e “prontamente” in calce a questa breve introduzione.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Poesia di gennaio: “Ti auguro tempo” (di Elli Michler)

mercoledì, gennaio 27th, 2021

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Tempo per guardare le stelle

 

Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
per iniziare come si deve il nuovo anno, e trascorrerlo il più serenamente possibile, bisogna assolutamente leggere Elli Michler, una poetessa tedesca di cui vi propongo quest’oggi alcuni versi; così simili come sono ad una serie di utili e affettuose istruzioni, essi sanno spiegare alla perfezione come utilizzare al meglio il dono della vita, in maniera tale che il tempo smetta di essere, per noi uomini, nient’altro che una cless… idra di Lerna.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Poesia di dicembre: “Invictus” (di William Ernest Henley)

domenica, dicembre 27th, 2020

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Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
come recita un detto scherzoso, a Natale ogni dono vale. Perciò –al termine di un anno così difficile e tragico (segnato, come sappiamo, da un terribile dramma: la pandemia da Covid-19, ovviamente)– voglio augurarvi non solo buone Feste e buon 2021, ma anche buona speranza, con un famosissimo componimento in versi del coraggioso scrittore e giornalista inglese William Ernest Henley. Felice lettura!

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Poesia di novembre: “L’ombra è la nostra vera dimensione” (di Elena Petrassi)

venerdì, novembre 27th, 2020

Ricostruzione grafica di un buco nero

 

Ha pubblicato con l’editore Moretti&Vitali le raccolte di liriche Il calvario della rosa e Sillabario della luce, mentre con ATí editore i romanzi Frammenti del tredicesimo mese e In giornate identiche a nuvole. Senza contare poi che suoi testi, recensioni, articoli e saggi sono apparsi sulle riviste «Poesia», «Atelier» e «Internazionale». Ovviamente sto parlando, cari amici del «Cofanetto Magico», di Elena Petrassi, letterata milanese che, nella sua silloge di versi Scrivere il vento, sembra non solo voler proclamare, fra cadenze e immagini da salmo biblico, che la poesia è carne d’anima (come forse Gesù Cristo), ma anche aggiungere, con schiettezza quasi scientifica: «La vita è quell’ammasso di luce che il buco nero della morte trattiene in sé a forza (di gravità)».

Pietro Pancamo
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Poesia di ottobre: “La piccionaia” (di Franco Romanò)

martedì, ottobre 27th, 2020

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Un eremo

 

La poesia è “un eremo di vento” in cui benigne influenze provenienti da maestri quali Penna, Di Giacomo, Campana e Quasimodo si mescolano in un tumulto incantato di esperienze, ricordi e viaggi, chiamato speranza, e che volendo consiste in un prezioso ingresso di sicurezza, capace di spalancare le porte d’una delicata promessa di gioia (o almeno appagamento). Ecco spiegato in sintesi il componimento La piccionaia, il cui autore Franco Romanò –saggista più volte apparso in volumi come Forme attuali del totalitarismo (Bollati Boringhieri) e su periodici di prestigio come «Costruzioni psicanalitiche» (Franco Angeli), «Testuale» e l’«Annuario di Poesia Crocetti»– ha al proprio attivo una vasta serie di pubblicazioni: ad esempio le raccolte di versi Le radici immaginarie (Campanotto) e L’epoca e i giorni (Viennepierre), nonché i romanzi Lenti a distacco (Excogita) e Sguardi di transito (Azimut).

Pietro Pancamo
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Poesia di settembre: “Alberi” (di Chiara Olivero)

domenica, settembre 27th, 2020

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Chiara Olivero –redattrice professionista che ha lavorato per il Gruppo Rcs, trovando poi impiego presso Altroconsumo– ha da poco dato alle stampe, con l’Editrice Puntoacapo di Alessandria, una silloge poetica intitolata Tutte le distanze. Di quest’ultima, cari amici de «Il Cofanetto Magico», son lieto di presentarvi un breve componimento, che esprime un concetto quasi francescano: per arrivare in alto e raggiungere dunque i cieli della vita, dobbiamo prima affidarci alla più pura tra le varie forme conosciute di umiltà; mi riferisco alla pazienza, ovviamente: infatti essa soltanto –sempre capace com’è d’aiutarci a superare indefettibilmente le numerose condanne dell’incertezza– sa tenerci efficacemente alla larga da qualsiasi tentazione (se non tentativo) di arrenderci alle sconfitte o, peggio ancora, ai facili miraggi dell’esistenza umana.

Pietro Pancamo
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Poesia di agosto: “Il mio spazio” (di Livio Spanò)

giovedì, agosto 27th, 2020

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Un “terremoto di vento”

 

Il siracusano Livio Spanò è un poeta e pittore astrattista, che nel 2015 ha preso parte al progetto grafico “Letteratura incisa”, culminato in una mostra collettiva presso la Biblioteca universitaria di Bologna.
Nei suoi testi –sempre caratterizzati da un sovrapporsi convulso d’immagini pressanti ed impellenti– violente faglie temporali (il presente e il futuro) entrano costantemente in collisione, generando non solo amarezza e confusione, ma anche rabbia, disillusione e un forte desiderio di quiete definitiva: forse di morte, quindi, o almeno di rinascita.

Pietro Pancamo
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Poesia di luglio: “Contadino-soldato” (di Celeste Chiappani Loda)

lunedì, luglio 27th, 2020

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Grant Wood, American Gothic, dipinto ad olio del 1930 (dettaglio)

 

Nella silloge M’abbevero a nord, la poetessa Celeste Chiappani Loda –la cui produzione è stata raccolta dall’Istituto per la storia dell’arte lombarda in un archivio aperto al pubblico– si prodiga in versi cupi che, resi scarni dall’estrema precisione del dettato, descrivono la morte e la vita come (f)orma l’una dell’altra, culminando talora in testi lirici ma anche beffardi, la cui struggente ironia è accentuata da un evidente tratto narrativo. Quest’ultimo spicca soprattutto in Contadino-soldato, un componimento dove la feconda vita dei campi diventa parodia, cioè morale tagliente e caustica, del funebre potere militare.

Pietro Pancamo
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Poesia di giugno: “La caduta” (di Cristina Onofri)

sabato, giugno 27th, 2020

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Secondo il critico e storico della musica Massimo Mila, il sentimento predominante, nei brani di Mozart, è una sorta di benefico sorriso fra le lacrime. Io credo che si possa dire lo stesso, cari amici de «Il Cofanetto Magico», dei versi che vi presento quest’oggi: in essi, infatti, un’acuta desolazione, in tutto simile a quella che caratterizza i componimenti di Edgar Allan Poe, è armoniosamente stemperata da un filosofico sorriso zen. Un sorriso che in realtà è quello dell’artista bresciana Cristina Onofri la quale –dopo aver studiato pittura all’Accademia di Brera, dove si è infine specializzata in regia– ha scelto di votarsi alla pratica dello yoga (non prima, però, di aver a lungo lavorato per emittenti come Seimilano, Telereporter e Odeon Tv).

Pietro Pancamo
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La prosa poetica di maggio: “Gioielli di oggi”

mercoledì, maggio 27th, 2020

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La genesi della prosa poetica che leggerete fra poco è presto spiegata: i valori saldi d’una volta stanno scomparendo progressivamente, a favore di modelli (com’è noto televisivi) completamente sbagliati (o ridicoli se non assurdi, bene che vada). Nel vedermeli propinati, questi ultimi, ad ogni ora del giorno, o quasi, io vengo assalito dallo sconforto (tanto che in certi casi, cari amici del «Cofanetto Magico», mi prende una voglia di piangere pressoché incontrollabile).

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