Patty Pravo, fotografata da Matteo Zanni
Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, a 63 anni lascia intendere che il palco le terrà compagnia ancora a lungo e si presenta all’inizio del club tour in forma splendida e con voce dirompente.
Il nuovo album “Nella terra dei pinguini”, che contiene il brano presentato a Sanremo “Il vento e le rose” anche in versione duetto con Morgan, è un capolavoro di freschezza ed immaginazione, quella che rimane “del bambino che c’è in noi”, nato dal contributo di giovani autori perchè “i giovani vanno aiutati e devono essere liberi”. La vita è qui, Unisono, Cielo, Schiaffi di carezze, Fuoco calamita sono alcuni dei brani dell’album, particolarmente intimi all’orecchio, con accattivanti arrangiamenti, testi semplici e d’effetto e una forte anima rock.
La copertina del nuovo album di Patty Pravo, intitolato “Nella terra dei pinguini”.
Riusciamo ad incrociarla al suo ritorno da Lampedusa, oberata da mille impegni, tra concerti e viaggi all’estero e, divertita, ci dice che il palco vorrebbe fosse casa sua e a chi gli chiede cosa ci si deve aspettare da questo tour lei promette: “Sangue..”
Innanzitutto come è andata a Lampedusa?
Lampedusa è un’isola bellissima, il mare è splendido e le persone che ci abitano sono meravigliose.
Probabilmente le forzature di condivisione con gli immigrati hanno reso chi abita a Lampedusa persone forti e sensibili, ospitali, gentili e professionali.
Quanto a ‘O scià’, onore a Baglioni che da otto anni porta la musica, il sorriso, il divertimento, e pone l’attenzione su un problema grande che dovrebbe essere risolto dalle nostre Istituzioni, anche dall’Unione Europea. Siamo o non siamo nella Comunità Europea?
Che giudizio ti senti di dare sul panorama culturale\musicale di oggi in Italia e all’estero? Non pensi che molti giovani oggi si facciano un po’ troppo rapire l’identità per ragioni commerciali o per una più facile popolarità?
Penso che la musica rifletta la società, viviamo in un momento che
definire strano è un eufeumismo, e l’arte in genere esprime anche il sentore dell’umanità. La società in questo momento è “liquida” scorre via e si porta via tutto in un secondo, compri una cosa e dopo 5′ è già vecchia, superata da un nuovo modello, esce un disco e contemporaneamente ne escono un altro migliaio … Una volta la musica combatteva con la pirateria, adesso combatte con le case discografiche che non hanno più voglia di investire, perché a loro volta sono uccise dal sistema, che con l’Arte non rende più.
Però ci sono anche i vantaggi, la Musica fruisce on line, in Radio, 24 ore su 24, l’evoluzione tecnologica come tutte le nuove cose ha vantaggi e svantaggi.
L’Italia come molte altre Nazioni, deve combattere per tutto, per restare nell’Euro, per non fallire, e ogni categoria per “sopravvivere”. Gli studenti combattono per la scuola, gli imprenditori per le tasse, i dipendenti etc, i giovani per il lavoro,e la lista è interminabile. Bisogna combattere anche per fare buona musica.
Oggi l’idea di libertà attraversa un dibattito confuso e si ha spesso l’impressione che la parola libertà sia diventata esclusivamente sinonimo di vizio e non responsabilità. Cosa vorresti dire ai giovani riguardo la libertà?
Intanto diciamo che non si è liberi, chi pensa che democrazia significhi libertà, sbaglia.
Siamo pieni di paletti e di bavagli. Questo non si può dire, questo non si può fare … Ecco perché ho chiamato il mio ultimo disco “Nella Terra dei Pinguini” per cercare un mondo immaginario dove essere liberi di pensare, dove poter vivere senza essere invasi, dove in ognuno di noi possa vivere la parte di bambino che invece sulla Terra cercano di strapparci.
Per i giovani la libertà deve essere basilare, come crescere? Come farsi un futuro se non si è liberi di esprimersi? Si dice: “..la mia libertà finisce dove comincia la tua”, è sacrosanto che ci sia rispetto tra le persone, dato che tutti viviamo sulla Terra, ma non lasciamoci stritolare così…
Tu che hai sempre vissuto in nome della libertà, innanzitutto intellettuale e artistica,sei mai scesa a compromessi importanti?
Non credo esista tra l’umanità globale nessuno che possa affermare di non aver dovuto mai fare un compromesso, anche senza saperlo!
Vorrei parlare del tuo ultimo lavoro. Un album fresco, emozionante che sembra quasi uno stimolo al sogno e all’immaginazione, nato dal contributo di giovani autori. Cosa ti ha ispirato durante la lavorazione di questo tuo ultimo progetto?
Come hai scelto i brani e gli autori?
Ti ringrazio per aver definito in sintesi cosa rappresenta questo album.
Mi ha ispirato come ti dicevo la voglia di libertà, il bisogno di sorriso, di positività. I brani ,a mio avviso, hanno tutti un qualcosa in tal senso…
Gli autori come sempre li ho scelti tra i giovani, perché dobbiamo dare loro delle possibilità, stimolarli a crescere e non sbattergli la porta in faccia. E con loro autori di razza, come Giuliano Sangiorgi che mi ha conquistato con due brani ,”Unisono” e “Cielo” che sarà il prossimo singolo; Diego Calvetti con il brano “Il vento e le rose” che la gente canta per strada e Luca Rustici che mi ha scritto “La vita è qui” il mio brano preferito.
Citando una frase di uno dei tuoi brani dell’ultimo tuo CD, “è l’amore che viene e che va ma è la bellezza che ci salverà”. Sotto quali forme si trova per te la bellezza?
Sulla bellezza che respiriamo, viviamo e che ci nutre mi sono ampiamente espressa nel mio libro biografia “Bla, bla, bla” che tra l’altro è allegato al disco “Nella Terra dei Pinguini” come E-book. La bellezza ci salverà in quanto purezza d’immagine, dell’animo…ma dai leggiti il libro!
Per quale motivo si tende a pensare che gli anni ’60 abbiano rappresentato un momento storico favorevole a livello culturale? Quali le differenze con oggi?
Perché gli anni ’60 sono stati questo! Hanno cambiato il mondo che
era reduce da due grandi guerre, e la possibilità e la voglia di creare erano esponenziali. Non c’era niente, tutto era da inventare e quindi i creativi anche culturalmente potevano esprimersi, dire la loro.
Quali progetti hai per il futuro? La prossima stagione?
La Musica per me non è un progetto, è una forma d’arte che sviluppo in base a cosa sento e provo in un periodo. Adesso ho voglia di palco, di empatia con il pubblico, di sentire il palco casa mia, non ho voglia di niente che sia finto, costruito, dettato dalle regole. Sul Palco sono io, i musicisti e il pubblico, “all’Unisono”, e per due ore non c’è nient’altro.
Ecco perché sto facendo Live ininterrottamente dal 2003.
Sanremo può essere ancora una possibilità?
Perchè,faranno nuovamente il Festival di Sanremo?
Patty Pravo durante un suo concerto. Foto di Matteo Zanni
Hai qualche idea/progetto che vorresti realizzare e che per qualche ragione ancora non sei riuscita a lavorarci sopra? Parlavi di Nina Simone che purtroppo non c’è più…
Nina Simone e Eartha Kitt… c’era la volontà di un trio da rendere quasi immortale … Carpe Diem si dice, non ho colto l’attimo. Mi chiedono di farlo virtuale, devo pensarci!
Jacques Brel e Leo Ferrè invece mi sembra che ti facciano sempre compagnia sul palco.Ho visto il tuo concerto a Milano. Non andare via e Coltempo sono stati un trionfo..
Jacques Brel e Leo Ferré mi fanno sempre compagnia sul palco. Quando canto le loro canzoni, si impossessano di me, soprattutto Leo. Per questo ogni interpretazione non è mai perfettamente uguale alla precedente, siamo in due quando canto! Posso dare un suggerimento? Ascoltatevi “La solitude” di Ferré … poi fatemi sapere!
E’ il palco che ti tiene sempre così bella e in forma? Cosa fai per mantenerti in forma? La tua è una bellezza che non passa inosservata e nell’ultimo tour hai dimostrato di avere ancora un’energia da ragazzi!
La mia bellezza? Genetica, mia madre ha 84 anni e ne dimostra poco più di 60. Ringrazio lei! Poi faccio danza dall’età di 4 anni, cerco di vivere bene…
E l’amore? C’è qualcuno nella tua vita? Quest’estate hai di detto di essere piacevolmente sorpresa per un nuovo incontro..
L’Amore, come dicevamo per la Musica, non vive un momento splendido!
Sembra che ci sia paura di innamorarsi, di vivere i rapporti serenamente, però è l’unico sentimento che resisterà. Tutto ruota intorno all’amore. Per quanto mi riguarda, se arriva un incontro particolare è il benvenuto!
(“non ritardare copriti con il freddo che fa”) Foto di Matteo Zanni
Nella tua vita hai avuto grandi e memorabili incontri. Vorrei parlare di un incontro in particolare, l’incontro con tua mamma persa di vista per tanti anni (e tanti motivi) e poi ritrovata quando avevi 50 anni. Com’è stato?
Un bellissimo incontro, una splendida sorpresa, solo parlarne mi riempie il cuore… perché ho incontrato una “grande donna”.
Tua madre è una rock come te?
E’ rockettara vera! Andava in moto fino a 3 anni fa, a 81 anni !
Un esempio di bellezza femminile e un esempio di bellezza maschile.
Ce ne sono tante e tanti … Direi Brigitte Bardot, insuperabile bellezza e Sean Connery nella sua maturità.
Tre nomi della musica che ti hanno segnata e ti piacciono particolarmente: di oggi o del passato.
Nina Simone, Ertha Kitt, ma anche Led Zeppelin, Aerosmith, Pink Floyd… e tanti altri!
Grazie Nicoletta per averci concesso del tempo per questa piacevole intervista.
Matteo Zanni
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Matteo Zanni, nato a Milano il 17 febbraio 1987, è pattinatore professionista e giudice internazionale di pattinaggio. Altra sua passione è la musica. Ha studiato chitarra classica dall’età di 8 anni.
Nel 2011 ha visitato diversi Paesi con vari tour di spettacoli sul ghiaccio ed ora partecipa alla trasmissione Dancing on Ice Grecia. Ha concorso anche alla trasmissione olandese “Sterren dansen op ijs” simile alla versione italiana “Ballando sul ghiacco con le stelle“. Una sua intervista a riguardo si può leggere su Blogolanda.
Qualche informazione in più sulla sua carriera agonistica di pattinatore si trova su Wikipedia.
Sono sue anche le fotografie di questo servizio, scattate al concerto di Patty Pravo che ha tenuto a Parma. Altre foto si trovano nel suo sito: clicca qui
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