Den Haag (l’Aja), il bellissimo palazzo del Parlamento olandese.
Dopo le elezioni politiche in Olanda i due partiti che hanno vinto alla grande, quello liberale (VVD) e quello dei lavoratori (socialista), il PvdA, hanno cominciato a mettere le carte in tavola, mostrando chiaramente i loro intenti.
Den Haag, la giornalista Maria Cristina Giongo nel cortile della parte antica del palazzo del Parlamento olandese, prima di un’intervista al politico Geert Wilders (foto Hans Linsen)
Infatti hanno deciso, una volta al governo, di levare il ministero per l’immigrazione e l’asilo politico, voluto nel 2010 da Geert Wilders (del partito di estrema destra uscito a testa bassa dal confronto elettorale).
Verrà sostituito da un ministero per il commercio estero e lo sviluppo sociale. Inoltre il numero dei loro ministri sarà dimezzato. Questa scelta è una chiara risposta al popolo che ha votato per la stabilità, in un clima di crisi economica.
Se ai cittadini si chiedono sacrifici, chi sta al governo deve affiancarsi a loro, dimostrando di essere pure disposto a tirare la cinghia.
Soprattutto si vuole incentivare il commercio sia nel Paese, rivedendo i contratti dei lavoratori (per quanto riguarda i licenziamenti) che all’estero: in particolar modo in Cina, un mercato sempre più in espansione, visto come il miglior investimento per il futuro.
Infine,notizia dell’ultima ora, l’Olanda ha deciso di affrontare la crisi economica anche investendo 167 milioni di euro nella ricerca scientifica, per sostenere nuovi studi soprattutto nel campo del cancro(per cure alternative alla chemioterapia), del cervello umano, della nanotecnologia e biologia. Lo ha dichiarato il ministro dell’ istruzione, cultura e scienze Mariette Bussemaker, del partito dei lavoratori ( PvdA)
In conclusione: politici italiani, imparate dall’estero! Meno ministri, meno ministeri e soprattutto meno ladri al governo e negli enti pubblici! Poi pene più severe per chi si arricchisce alle spalle dei poveri lavoratori onesti, dei disabili, di chi non può e non sa difendersi da tanta cattiveria e corruzione.
Maria Cristina Giongo
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