Per la rubrica “raccontami una storia” ci è arrivata una lettera particolare, che vi propongo come spunto di riflessione. La persona che l’ha scritta non è italiana ma conosce bene la nostra lingua. Ha voluto raccontarci la storia di sua madre che, come scrive lei, “un giorno lasciò la famiglia per un fanfarone“. Dopo di che scoprì che il figlio soffriva di una grave malattia psichiaca.
Leggerete voi il seguito della triste vicenda. Voglio solo aggiungere che questa mamma è stata sostenuta dalle sue figlie, perdonata e difesa. Sempre e comunque. Questa lettera ne è la testimonianza. Testiminianza dell’ accettazione come forma di amore incondizionato anche per chi sbaglia. Ho la massima stima di chi l’ha scritta; penso che sua madre sia veramente fortunata ad avere accanto a sè una figlia che l’ha tanto amata e l’ama ancora; al di là di ogni giudizio e sofferenza personale.
Maria Cristina Giongo
Tutto procedeva a gonfie vele…
Una vita serena
La donna coraggiosa
Questa storia parla di una donna,
Che è troppo buona per questo mondo.
Tanti anni fa la donna aveva una vita serena,
Con un marito e tre bambini.
Il marito non era un uomo romantico o complimentoso,
Ma di buon cuore.
Tutto procedeva a gonfie vele.
Finché avvenne un incontro con un fanfarone.
Il fanfarone voleva portarla via dalla sua famiglia.
E lei la lasciava.
Un periodo colmo di disperazione e senso di colpa.
La donna credeva alle belle promesse dell’uomo.
E buttava via la sua buona vita per quel fanfarone.
I figli perdevano un po’ la loro madre,
Chi sembrava un’ altra donna,
Una donna che veniva umiliata dal fanfarone.
Per colmo di sventura, suo figlio covava una malattia,
Una grave malattia di mente.
Il figlio e il fanfarone l’assorbivano completamente.
La donna era diventata l’ombra di se stessa.
La sua salute soffriva a causa dello stress.
La situazione era insostenibile per lei,
E perciò le sue figlie intervenirono;
Incitando la madre ad andarsene.
La donna trovò una piccola casa,
E lasciò il fanfarone.
Intanto, la condizione di suo figlio era peggiorata.
La donna aveva fatto tutto per lui, a spese di se stessa.
Ma un triste giorno, la famiglia trovò il figlio morto.
Le figlie ebbero paura, temendo che questo evento sarebbe stato un colpo mortale per la donna.
Vacanze in Italia. La vita ricomincia…
Ma la donna cominciò a rianimarsi; era bene cosi.
Capì che suo figlio viveva solo per… sopravvivere
Per lui la morte era una liberazione.
La donna lo capiva.
Attualmente si gode la vita nella piccola casa.
Vive da sola con la sua famiglia vicino.
Più felice che mai,
La mia coraggiosa madre!
M.N.
Foto di Marie Noëlle Broug
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Tags: amore, coraggio, malattia psichica, maria cristina giongo, morte
Le madri hanno un coraggio inconfondibile, guai a chi non si avvalesse di questo sentimento. Noi figli vogliamo il meglio per i nostri genitori e vorremmo vedere sempre il loro viso risplendere di gioa. Per questo la donna ha ritrovato la forza di ricominciare. Questa forza le viene dall’amore del figlio che veglia su di lei da lassù