Un giovane Pietro Pancamo viene premiato
da Augusto Giordano, giornalista Rai, durante la cerimonia conclusiva
del Concorso letterario “Omaggio a Luigi Pirandello”
Pietro Pancamo è un poeta, giornalista, scrittore, collaboratore del nostro Cofanetto magico. L’ho intervistato per farvelo conoscere meglio e meglio scoprire da dove nasce la sua poesia. Una poesia che pare sempre in ascesa. Quando leggo i suoi versi penso ad una strada di montagna. In continua salita, con la tensione e la speranza di giungere al rifugio da dove godere una vista mozzafiato. Oppure ad una scalata verso quella vetta così vicina al cielo; dietro il quale si nascondono i nostri sogni. I sogni di una vita migliore. Poi la discesa diventa più facile, quasi un sollievo, con la gioia di tornare alla propria casa , con il cuore meno pesante di quando si era partiti. Le sue poesie indicano proprio questo: il tormento di chi è sempre in viaggio alla ricerca della pace o anche solo di “uno spunto” che ci dia l’idea di come sarà la nostra vita “dopo”. Un lungo peregrinare alla ricerca; non solo alla ricerca di se stessi ma di qualcosa che va oltre. Ed è proprio questo “qualcosa” che rende una poesia universale e degna di essere definita tale.
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