Durante la periodica vacanza del fine settimana, ho tempo a sufficienza per dedicarmi in salotto alla lettura: quindi mi trastullo, ozioso anzichennò e saltando capitoli in quantità, a percorrere con occhi annoiati le parole di un romanzo, più o meno qualunque. E subito (s)voltata l’ultima pagina, eccomi per strada torpido e lento, mentre indulgo, passeggiando piano, all’atto strascicato d’osservare con sguardi indolenti (stancamente affacciati alla mia solitudine trasparente) la pigra inconsistenza (serena, lo ammetto) di quella particolare vita sospesa, che tutte le domeniche (ma anche di sabato) caratterizza puntuale i bioritmi della città.
POMERIGGIO SFATICATO
A casa,
nel disordine alchimistico
delle ore scapestrate,
sfoglio un libro
foruncoloso di parole.
Allora esco
e vado a guardare i miei passi
che vorrebbero tanto
(come mille moschettieri)
essere uno
per ogni raggio di sole.
«Miao», fa il micio.
«Vruum», risponde l’automobile.
«Boh!», commento io. E torno a casa
galleggiando su questi passi
che ormai hanno capito
di essere ben pochi:
«Vorremmo tanto» – pensano –
«che i raggi di sole
(come tre moschettieri)
fossero uno
per ognuno di noi».
A casa,
nel disordine alchimistico
delle ore scapestrate,
mi ritrovo a fare
la critica letteraria
di uno starnuto
o della mia
scarpa sinistra.
Pietro Pancamo
CHI SONO
Avvertenze:
• Tutti i diritti, relativi ai documenti, agli articoli, alle poesie, ai racconti e alle immagini che costituiscono questo post, appartengono ai legittimi proprietari.
• Alcune fotografie sono state scaricate mediante un programma automatico di download e si ignora pertanto se siano coperte o no da un copyright; ovviamente, su richiesta degli eventuali detentori di quest’ultimo, si procederebbe subito a rimuoverle.
• Prohibited the dissemination of text and photos without permission and without citing the author and source of information.
Tags: fine settimana, lettura, pietro pancamo, poesia
Bella poesia molto articolata
Grazie mille, Elfi!
” Vorrei tanto che i raggi del sole fossero uno per ognuno di noi”, scrivi.
Io rispondo: basta cercarli, anche nelle cose più umili, segrete, vicine.
E poi, caro Pietro, accettare che la vita, sino a che non conosceremo il mistero dell’ esistenza, sia insopportabile in certi momenti. Ma anche a tratti terribilmente bella.
Un caro saluto al nostro Cofanetto magico, poeta malinconico,
Maria Cristina Giongo
Grazie, cara Cristina: un contributo vibrante e davvero significativo, il tuo. In “Pomeriggio sfaticato”, però, non c’è una ricerca malinconica di felicità; i passi vogliono moltiplicarsi illimitatamente e “farsi in mille” non per inseguire la gioia o una qualche forma di consolazione, ma per eguagliare in numero i raggi del sole ed essere tutt’uno con essi e dunque con l’universo (del quale i fasci di luce provenienti dalla nostra stella sono i diretti inviati e ambasciatori). Perché una simile ansia di identificarsi con il cosmo? Beh, per il semplice motivo che quest’ultimo, almeno a detta degli esobiologi, è la nostra vera casa (o almeno il nostro luogo di nascita, dal momento che la vita è giunta sulla Terra, in tempi remoti, “a bordo” di comete e meteoriti).
Capito…..bella spiegazione! come sempre! Auguri di buon Natale, caro Pietro. In pace ed armonia con tutto l’ universo.
Brillante poesia come sempre!
In particolare “…vado a guardare i miei passi che vorrebbero tanto essere uno per ogni raggio di sole…”: magnifica visione
Ti sono obbligato, caro Enrico, per i bei complimenti.
Mi hanno colpita alcune parole e soprattutto gli aggettivi usati per definirle: il disordine alchemico quindi misterioso ed interessante, le ore che fluiscono pigre senza un progetto e pertanto scapestrate, il libro foruncoloso quasi fosse deturpato dalle parole, ma soprattutto mi è piaciuta “la critica letteraria” dello starnuto e della scarpa sinistra. Questa immagine rende a meraviglia un pomeriggio sfaticato!
Gli accostamenti inusitati di parole sono da sempre alla base del mio stile. Grazie per averlo intuito, cara Anna Maria. Complimenti per il tuo acume critico!
Ottima poesia,devo dire che lancia un segnale forte.Che la forza dobbiamo darcela da soli.
Grazie dell’apprezzamento, caro Marco. Penso che ogni persona coraggiosa non possa che essere d’accordo con te.
Grazie Pietro,ti confido che ultimamente sto’passando un periodo dove la forza l’ho dovuta tirare fuori,altrimenti,sarebbe stato tutto piu’complicato.Detto questo credo che in ognuno di noi ci sia una forza importante che prima o poi verra’ fuori
Condivido anch’ io, Marco. La forza arriva quando meno ce l’ aspettiamo. E ci tira fuori dal tunnel quando le nostra gambe sono diventate troppo fiacche per riuscirci da soli. Buon Natale e un felicissimo anno nuovo!
Grazie Admin.Buon Natale, e felicissimo anno nuovo anche per te !
Caro Marco, sono certo che, grazie alla tua forza interiore, tutto si risolverà per il meglio.
Ti auguro un felicissimo Natale.
Pietro
I baffi del micio, straordinario micio, sono i raggi del sole, il musetto del micio è un sole serioso, miaooo
“In Mino veritas” (Mino è il nome del mio gatto).
Ti ringrazio, cara Nella, per avermi dedicato anche stavolta un (g)attimo della tua vita.
dalla Sua piacevole ironia traspare una malinconica solitudine, o sbaglio ?
comunque complimenti, sempre bravissimo !
La mia solitudine non è mai malinconica. Anzi è luminosa, tanto che si trasforma addirittura nella mia base operativa, nel mio quartier generale o, se vogliamo, in un’officina privata e personale (quella in cui lavoro ai miei versi, progettandoli, costruendoli e collaudandoli). Grazie dell’interesse umano che manifesta nei miei confronti, cara Maria Luisa.
Perdere tempo!Anche questo può essere di aiuto alla fatica del vivere.
Magari avere un po’ di tempo per perdere tempo. Il problema è che la vita è così breve, che non c’è neanche tempo di morire.
Accontentarsi di poco attenua le nostre ansie.
E anche le pance (mi riferisco, ovviamente, ai cenoni di Natale e Capodanno).
E lasciare che i raggi del sole e i nostri passi seguano ciascuno la propria direzione?
Beh, in realtà la luce solare si irradia in ogni direzione, quindi non incrociarla diventa un po’ difficile. Però, a pensarci bene, esistono pur sempre i vicoli in ombra. Si può provare a percorrere quelli…
Poesia molto significativa perché esprime bene la sensazione di certi momenti della nostra vita in cui ci troviamo disorganizzati o quanto meno non preparati ad accettare la solitudine ma sopattutto il silenzio. Mi ha fatto riflettere sul mio continuo cercare di avere qualcosa da fare: non ho ancora imparato ad accettare con serenità la solitudine di tanti momenti della mia vita. Grazie comunque per le riflessioni che mi sento portata a fare leggendo le sue poesie.
Sono felice che le mie poesie riescano a suscitare riflessioni così coinvolgenti e profonde. Grazie dunque d’aver condiviso con me i suoi pensieri, cara Marisa. E a risentirci presto!
Ciao Pietro. La trovo molto bella questa frase “Allora esco e vado a guardare i miei passi che vorrebbero tanto essere un raggio di sole”. Ognuno di noi va alla ricerca del suo raggio di sole 😀
Purtroppo è soprattutto nei giorni di pioggia che lo cerchiamo. Allora sì che trovarlo diventa un bel problema!
Molte grazie per il tuo intervento, cara Santina.
Già Giacomo Leopardi diceva che la domenica avrebbe arrecato tristezza e noia.
La domenica e la nostra esistenza in genere: “[…] Amaro e noia/ La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo”.
Un disordine liberatorio e libero coinvolge un libro “adolescente foruncoloso” alla soglia della vita dove tutto fra le righe è ancora da scoprire e creare; quegli stessi passi sono già energia sono raggi di sole il cui calore si riflette negli occhi di un tenero e casalingo micio, soggetto vivo ed affettivo della casa dove anche il nulla diventa oggetto importante di critica dove le piccole cose come per magia diventano grandiose e oggetto di considerazione.
Hai proprio colto nel segno, cara Marisa: la grandezza si nasconde nelle piccole cose. D’altronde è da un piccolo (il Bimbo Gesù) che è nato l’immenso dono della redenzione.
Sempre molto bravo Pietro!! Anch’io sono stata molto colpita dellì’uso di alcuni aggettivi e mi sono divertita per il modo con cui (almeno a me cosi pare…) prendi le distanze dal pomeriggio sfaticato, guardandolo dall’alto in basso, in modo sapiente e deliziosamente “snob”…..
Cara Valeria Martina, il tuo commento è gentilissimo e prezioso come sempre. Ma se guardo e osservo (magari ponendomi persino in ascolto) non è per snobismo, in realtà, bensì per propensione naturale e deformazione professionale. In altre parole, io son sempre di vedetta (se no, ahimè, non sarei uno scrittore vero e il bravo Umberto Saba –il quale usava dire: “Guardo e ascolto [perché] in questo è tutta/ la mia forza […]”– mi ripudierebbe di sicuro, radiandomi all’istante dall’ordine nazionale dei poeti italiani).
Nella sua semplicita’ esprime piacevole ironia. Ciao
Spero che la mia ironia sia piacevole almeno la metà del tuo commento!
lasciarsi andare, perdere tempo, osservare con ironia , comunicare agli altri lr proprie sensazioni, in maniera così forte e diretta da farle “sentire” al lettore !
Bravo Pietro, come sempre …..
Queste tue bellissime parole mi fanno venire un’idea: la prossima poesia potrei registrarla e poi metterla on-line sotto forma di file audio .mp3. Allora sì che i miei versi si farebbero sentire!
Che bella immagine dell’alchimista scapestrato! E come potrebbe essere altrimenti… Bravo Pietro!
Caro Cristiano, grazie dell’elogio (che forse riuscirà a trasformare in oro, una giornata pesante come il piombo).
Molto bella, mi ha divertito l’ultima strofa, la critica letteraria del tuo starnuto o della scarpa sinistra rendono benissimo l’idea della noia e del cazzeggio!
Sono lieto di averti nuovamente mia ospite, cara Bianca, e ti sono riconoscente per le lodi che mi rivolgi.
Oggi in un momento di relax ho riletto divertita la tua poesia, i tuoi raggi di sole , mi hanno riscaldato l’animo….
Un altro splendido commento che spero di meritare e del quale ti ringrazio vivamente, cara Maria Luisa.
In determinate circostanze anche la critica letteraria alla propria scarpa sinistra (o indifferentemente alla destra) può essere consolatorio.
Sì, dài, consoliamoci con un bel paio di scarpe. Ma anche con un paio di eccellenti carpe. E, dopo mangiato, perché non ascoltare un concerto di arpe?
Chiedo scusa per i giochi di parole, cara Antonella, e grazie infinite per il tuo commento.
Caro Pietro,leggendo i tuoi versi ho davvero percepito per un pò la sensazione di vivere il tuo pomeriggio sfaticato! La tua poesia è riuscita, come sempre, a trasmettere in pieno il “sentire”, con le sue particolari immagini. E nel desiderio di quei raggi di sole, c”è già la luce!…Oltre l” apparenza…A presto, Pietro. Un abbraccio, Susy
Beyond all the sunrays, whose layers of light envelop everyday this planet named Earth, we’ll find a vast place (I mean outer space) which is, as is known, our only real home: come vedi, cara Susy, la tua assidua vicinanza all’universo ha contagiato anche me!
Un abbraccio,
Pietro
Che bello un pomeriggio sfaticato all’insegna dell’ironia, sei riuscito a trasmentterlo in maniera eccellente al lettore, piacevolissimo ……
Eh, a trasmettere son più bravo delle radio. E perfino della tv!
Com’è bello trascorrere una giornata oziando in mezzo al disordine e con la sola compagnia di un micio alquanto indifferente. Si dimentica, perfino, che i raggi di sole nonsono per tutti.
“È impossibile godere a fondo l’ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare”. Come vedi, Jerome K. Jerome ti dà pienamente ragione. E anch’io!
Grazie d’essere tornata, cara Luciana.
A tutti coloro che hanno voluto condividere il mio pomeriggio sfaticato, auguro di cuore un serenissimo Natale.
Un abbraccio,
Pietro
Brillante poesia Pietro, la visione che hai dato di un pomeriggio sfaticato mi ha colpito, specialmente la frase “A casa, nel disordine alchimistico delle ore scapestrate, mi ritrovo a fare la critica letteraria di uno starnuto o della mia scarpa sinistra.” Questo rende a pieno l’immagine..
Ti auguro buone feste
Dall’autore di un poesia brillante, scintillanti auguri di buone Feste a te, caro Mario!
LA TUA POESIA E’ BELLA, BELLA, MA COSI’ COMPLESSA ! I PASSI NEL SOLE, IL MICIO, LE COMETE, I METEORITI ………. NON RIUSCIRO’ MAI A COMPRENDERTI APPIENO …
PERO’ MI PIACE TANTO LEGGERTI E RILEGGERTI …. auguroni carissimi
Sagrario
MI RITROVO NEL TUO DISORDINE ALCHIMISTICO, PERCHE’ E’ ANCHE IL MIO. UNICA DIFFERENZA CHE IL MIO E’ MENTALE !
ORMAI, PER ME, E’ TROPPO TARDI PER EGUAGLIARE I RAGGI DEL SOLE !
Buone Feste anche a te, e che il cosmo si identifichi in te, se tu non riuscirai ad identificarti in Lui …
elena
ciao Pietro, a quando la nuova poesia ?