Il Cofanetto Magico

Ancora una volta il tema di questo articolo è la Puglia. Oramai conoscete quasi tutto di questa bella regione fra cielo e mare. E anche del carattere forte ed indomito dei suoi abitanti, popolo tenace e generoso quanto la sua terra. Nei servizi passati vi ho parlato di cultura, musica, uliveti, vigneti, cibo e tradizioni.
Manca soltanto un tassello inerente i divertimenti.

Carrisiland (Cellino San Marco)
Foto di Eugenio Arsieni.

Voglio quindi allietarvi con un’indicazione sugli svaghi per tutta la famiglia, figli compresi…i quali vanno tenuti sempre impegnati in vacanza. Per il loro ma anche per il nostro bene! Infatti nulla è peggio della prole che accompagna i genitori a visitare musei e città d’arte con il muso lungo sino ai piedi. Sorridendo solo alla promessa di un gelato o di un dono.

E allora fateglielo, questo regalo, un grande regalo…accompagnandoli a Carrisiland. Vi saranno riconoscenti e piacerà pure a voi. Già il nome Carrisi, soprattutto situato in Puglia e più specificamente nel Salento, richiamerà subito ad alcuni un cantante famoso: Al Bano. Ebbene sì, avete indovinato. Carrisiland è “il paese” del fratello di Al Bano, Franco Carrisi e della sua famiglia, che a Cellino San Marco (in provincia di Brindisi) ha creato un resort, un grande acquapark, pieno di sorprese per grandi e piccini.
Lo si raggiunge arrivando a Cellino e poi percorrendo la strada provinciale per Oria, dove troverete le indicazioni per il parco, creato proprio a due passi dalle tenute di Albano Carrisi.

Una volta arrivati ci si rende subito conto dell’estensione e spaziosità di questa riserva e della gentilezza del personale; a cominciare dall’accoglienza di Massimo Invidia, di Donatella, Stefano, di tutta la famiglia Carrisi.

Ho intervistato per parlarcene il figlio di Franco, Marco Carrisi, 33 anni, che ne è direttore commerciale. Un bel ragazzo, educato, intraprendente ed intelligente.

Marco Carrisi, agosto 2013
(Foto di Hans Linsen)

Marco, mi dica perchè dovrei consigliare ai lettori del Cofanetto Magico di venire a Carrisiland.
Proprio per trascorrere una giornata (o un soggiorno) all’ insegna della magia!

Bella risposta! Magia in che direzione?
Nel senso del divertimento, dello stupore, di vivere in mezzo ad un sogno caraibico, con un’atmosfera piratesca.

I pirati che cosa c’entrano?
I bambini possono vestirsi da pirati e farsi fotografare mentre giocano ai pirati; il tema del parco acquatico è incentrato, appunto, sui Caraibi. Ma a Carrisiland c’è molto di più. Infatti è diviso in tre aree: oltre all’acquapark si trovano l’area divertimenti e quella boschiva.
Nella zona divertimenti si trovano “C’era una volta il west”, l’Hotel Santa Fe per il pernottamento, sempre in stile con tutto il resort, il Kocis Indian Village, la pista mini-quad, il covo dei briganti, l’area per musicals, spettacoli, pic-nic, barbecue, bar, saloon, tavola calda.
L’area boschiva si percorre con un trenino entrando in zone specifiche come quella della giungla, dove spuntano anche i dinosauri…del mini zoo, del mondo degli gnomi e delle fiabe.
Nell’acqua park, oltre alle piscine caraibiche ci sono cascate d’ acqua, idromassaggio, un centro massaggio, un saloon, tavola calda, ecc.

Foto Hans Linsen

A me è piaciuta molto la zona boschiva. Affascinante e un po’ selvaggia. Come affascinanti sono stati i racconti della vostra brava guida, Giuliana Dalò, da cui ho imparato tante curiosità sulle specie di animali presenti, sulla quercia secolare nel mezzo del bosco, persino sui corbezzoli. Non sapevo che i piccoli frutti del corbezzolo, ingeriti ,si tramutano in alcool nello stomaco. Per cui, mangiandone troppi è come…prendersi una sbronza!
E’vero, e le racconto anche che il nostro bosco, di 60 ettari, è antico. Si chiama Curtipetrizzi (come la nobile famiglia che lo possedeva all’inizio), perchè circondato da pietre centenarie. In seguito è passato al conte Balsamo di Napoli. Infine, nel 1969, lo abbiamo acquistato noi. In quanto alle piante, cespugli e arbusti, se ne trovano parecchi. Eucalipti, querce (la vallonea e la roverella), mirto, frasche e licheni. Questi ultimi sono bioindicatori dell’ aria salutare che si respira nel bosco: in quanto per crescere e sopravvivere hanno bisogno di ossigenazione. Fioriscono anche calle selvatiche, tulipani, ciclamini.

Mi è piaciuto anche il bosco delle fiabe, che mi ricorda un parco che abbiamo noi in Olanda, l’Efteling; con le casette dei personaggi del mondo delle favole che hanno fatto sognare anche noi da piccoli…
Per non parlare del pappagallo che balla la famosa canzone di Shakira, il Waka-waka! Mi ha fatto morire dal ridere!
Quanti visitatori avete, in media, all’anno?
Migliaia di visitatori.E circa 100 dipendenti. L’Acquapark si apre in giugno e lo chiudiamo in settembre.

Marco Carrisi, il suo collaboratore Massimo Invidia e la giornalista Maria Cristina Giongo ( foto Hans Linsen). Carrisiland, estate 2013

Marco, Lei mi pare un grande lavoratore…
Lo sono! Lavoro dalla mattina alle 6 sino a mezzanotte. Ma non solo io: tutta la mia famiglia! Mio padre Franco, la mamma Daniela, le mie sorelle Rosita e Natascia. Ognuno di noi ha una sua responsabilità, un suo compito specifico. Inoltre la mia famiglia ha più aziende, anche agricole (produzione di olio e di vino). Siamo impegnati nel settore immobiliare e turistico. Questa struttura è stata una mia idea.
All’inizio si facevano gite scolastiche, poi ci siamo ingranditi sempre di più. Adesso siamo uno dei più grandi centri del sud.

Ancora un’ immagine sorridente di Marco Carrisi ( foto Hans Linsen)

In poche parole, la famiglia Carrisi di…Carrisiland ha come motto: lavoro, creatività e sviluppo. Suo zio Albano sarà fiero di lei!
Giusto. Vorrei aggiungere che siamo una famiglia molto unita. Da sempre. Questo è il segreto del nostro successo e il collante che ci tiene insieme: l’armonia familiare.

Intervista di Maria Cristina Giongo
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Email: marcocarrisi@libero.it
www.carrisiland.it

Nota redazionale.
La quercia roverella ( Quercus pubescens) è una specie resistente all’aridità, e facilmente riconoscibile d’inverno in quanto mantiene le foglie secche attaccate ai rami a differenza delle altre specie di querce.
La quercia vallonea è una specie presente nel Mediterraneo orientale, nei Balcani, nelle Isole greche e in Asia minore. In Italia cresce spontanea in Puglia e più precisamente nel Salento. Si ipotizza che tali piante siano state importate dai monaci basiliani giunti nel sud d’Italia e nel Salento e che il suo nome derivi da Vallonia, città della Dalmazia, regione dove tali piante abbondano. Oggi in italia sono presenti poche centinaia di esemplari, che formano a volte dei boschetti. In passato la polvere estratta dalle ghiande della pianta era utilizzata nella concia delle pelli in quanto contenenti buone quantità di tannino.
Un’altra curiosità è che il termine tannino è stato utilizzato per la prima volta nel 1796 per indicare una sostanza chimica presente negli estratti vegetali capace di combinarsi con le proteine della pelle animale in complessi insolubili, di prevenirne la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformarla in cuoio. Questa capacità di legarsi ai composti contenenti azoto (proteine ed alcaloidi) si riflette nella qualità astringente di molti vini rossi.

Tags: al bano, carrisiland, cellino san marco, efteling, maria cristina giongo, olanda, puglia, salento

This entry was posted on domenica, gennaio 12th, 2014 at 07:00 and is filed under Tempo libero e viaggi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.