Cari Cofanetti magici, cari lettori online,
il mio editoriale di febbraio è sull’amore. E soprattutto sulla felicità. Lo spunto viene dalla festa di San Valentino, da molti considerata soltanto una ricorrenza commerciale. In parte è vero, ma tutti quei cuoricini, quei fiori, quei piccoli doni e cartoline che si scambiano gli amanti non dovrebbero certo disturbare. Uso la parola amanti nel significato (positivo) della lingua latina: amans, amantis. Colui che ama.
Il Dalai Lama Tenzin Gyatso
Che cosa c’è di più bello dell’amore, nella vita? L’amore è vita. La vita nasce dall’amore. Senza amore si cade nel nulla, nel vuoto, nell’indifferenza. Parlo proprio di amore in generale, come ho detto prima. Verso i figli, il marito. la moglie, i genitori, gli amici, le persone che soffrono, che sono indigenti, che sono sole. L’amore per la natura e gli animali. E per se stessi. Perchè “colui che ama” non sbaglia mai.
Amore si sposa con un’altra parola ricca di significato. Felicità. La felicità non esiste, sostengono molte persone. La felicità è possibile, affermano altri. Fra questi un uomo di grande rilievo, in passato premio Nobel per la pace: Tenzin Gyatso, meglio conosciuto come il quattordicesimo Dalai Lama, buddhista. Ho letto un bel libro di Howard C. Cutler, psichiatra americano, che nel 1982, durante un soggiorno di studio in India (intrapreso per conoscere la medicina tibetana), ha iniziato a studiare il buddhismo e a collaborare con il Dalai Lama per la stesura di parecchi libri.
Di questi libri ho letto (e vi consiglio) “L’arte della felicità” (Oscar Mondadori), tratto da una lunga serie di interviste del professor Cutler proprio al Dalai Lama Tenzin Gyatso.
Mi ha colpito molto. Perchè ci sono spunti di saggezza che ognuno di noi dovrebbe conoscere ed applicare, a prescindere dalle sue credenze religiose. Primo fra tutti: se vuoi essere felice devi dedicarti agli altri. E’stato scientificamente dimostrato che le persone capaci di compassione sono più felici, si ammalano meno, vivono più a lungo. Mentre quelle egoiste, quelle sempre concentrate su se stesse ed i propri mali, sono spesso affette da malattie, maggiormente colpite da disgrazie, sole e terribilmente infelici.
Un’altra importante regola per essere felici è domandarsi: fare questa cosa, questa scelta, mi renderà felice in futuro? Oppure: portare avanti questa relazione mi può giovare, si tratta di una decisione saggia? Iniziare a fumare, bere troppo, che vantaggi mi dà? Mi dà piacere e soddisfazione temporanei o duraturi nel tempo?
Ho citato soltanto questi spunti di riflessione perchè sono quelli che maggiormente condivido. Ma il pensiero del Dalai Lama è molto più vasto. Va oltre. A volte addentrandosi in strade difficili da percorrere per noi esseri umani FALLIBILI, soggetti a sbagliare.
Una cosa è certa; saper amare e soprattutto saper amare senza chiedere ed aspettarsi nulla in cambio, è un atto che rende felici. L’egoismo porta solo all’ inaridimento interiore e quindi alla totale e negativa solitudine. Vi domanderete perchè uso uso la parola negativa solitudine. Può essere la solitudine positiva? Certo, perchè no? La solitudine, a tratti, può anche rivelarsi positiva.
Di sicuro non è positivo continuare a lamentarsi per le proprie sfortune e i propri dolori. Basta! Non siamo gli unici a soffrire! Quando lo capiremo, comprenderemo anche che, al contrario, siamo fortunati persino nel nostro patire; in quanto c’è chi sta peggio di noi. Molto peggio. Pensate solo alle popolazioni africane distrutte da fame, malattie, da guerre crudeli, in cui i bimbi vedono uccidere i loro genitori a colpi di macete….
Con questo non voglio dire di non pensare a noi stessi. Tutt’altro. Dobbiamo curarci, dobbiamo amarci. Perchè se sappiamo amarci, acquistiamo anche la serenità necessaria per aiutare e capire gli altri. Di recente ho conosciuto un uomo speciale, una persona che la prima cosa che ti chiede, quando gli telefoni, è: come stai?
Questa domanda fa capire subito di quanta umanità sia dotato. In quanto la prima cosa che gli interessa, invece di parlarti dei suoi problemi è: come stai TU.
Non solo: riceverà centinaia di email al giorno….ma quando gli scrivi ti risponde immediatamente: nel giro di 5 minuti. Questo uomo si chiama Sean Hepburn Ferrer. Il figlio dell’indimenticabile attrice Audrey Hepburn, da cui ha preso la ricchezza interiore che lo porta ad esternare premura, compassione, empatia verso gli altri. A soccorrerli nel momento del bisogno.
Concludo ripetendo ancora una volta questa magnifica, unica, insostituibile parola: amore, amore, amore.
Grazie a tutti per le numerose manifestazioni e parole d’affetto che ricevo, anche via facebook. Buon mese di febbraio, cari amici! Buon San Valentino, auguri di tanta felicità dalla vostra, come sempre vostra,
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Hanno collaborato a questo numero:
Imma Paone
Pietro Pancamo
Marica Caramia
Valentino Di Persio
Cristina Vannuzzi Landini
Cristina Giongo
Hans Linsen (foto)
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