La cantante Diana Ronca mentre sta incidendo l’album “Napoli era, ora”
Claudio De Bartolomeis e Diana Ronca sono due musicisti di Salerno che amano le melodie partenopee. Quelle genuine, originali, rappresentative del nostro bel Paese, dove ogni emozione ha un senso, un risvolto culturale, il profumo della terra. Quando li senti cantare si risvegliano in te ricordi atavici, uniti al desiderio di lasciarsi cullare e trasportare sull’onda delle loro note.
Claudio e Diana (a destra, nella foto) sul set di un video realizzato con Tony Esposito.
Ho voluto conoscerli perchè mi piace il loro modo di cantare e suonare; solo in acustico, senza amplificazione, microfoni. In maniera “itinerante”. Infatti non hanno bisogno di molto per esibirsi; si fermano in un posto e …la musica parte. Dalla chitarra di Claudio si spandono le prime note, invitanti… poi la bella voce di Diana; calda, appassionata.
Ho chiesto a Diana di raccontarci la loro storia per il Cofanetto magico. Sono stati intervistati da altre testate, fra cui Vanity Fair, e ospitati in vari programmi televisivi, a cominciare da Rai 1, Rai 2, ecc.
Diana, il vostro connubio non è soltanto musicale: siete anche compagni di vita. Quando vi siete conosciuti e sposati?
Avevamo 16 anni. Entrambi di Salerno. Ed entrambi con la passione per la musica. Io studiavo il pianoforte, Claudio la batteria. In questo modo è iniziato il nostro percorso musicale e…d’amore. Era strano sentirci suonare insieme, nel senso che la combinazione pianoforte e percussioni era quantomeno. ..originale. Nel 1987 abbiamo cominciato a seguire il cantante Pupo nelle sue varie tournè, insieme ad un gruppo; aprivamo noi i suoi spettacoli con la nostra esibizione. In seguito siamo diventati un duo e poi abbiamo scoperto la “Posteggia”, un termine che significa suonare in giro per matrimoni, locali, feste, celebrazioni particolari, usando solo le nostre doti vocali e musicali, senza bisogno di altro. “Posteggia” deriva da posteggiare; posteggiarsi in un posto e poi là dare il via alla nostra musica.
Bellissimo! Secondo me questo è il senso della vera musica. Il vostro repertorio comprende canzoni napoletane. Come mai questa scelta?
Perchè in queste melodie si trovano i veri capolavori musicali del nostro Paese, del nostro sud. Il nostro scopo era quello di portarli in giro, anche per l’ Europa. Abbiamo cantato in Svizzera, in Germania,ecc. Ma sempre scegliendo le versioni originali delle più belle canzoni napoletane. Per intenderci, non siamo musicisti da…tarantelle tarocche; tanto per far ballare tutti!
Vuoi dire…. tutti in fila a fare il trenino, ritornelli ripetuti a sguarciagola, magari un po’ ubriachi?
Appunto! Le nostre canzoni si ascoltano con il cuore. La vera Napoli è quella della cultura, dei valori importanti. Proprio per puntare sulla cultura abbiamo fatto uno spettacolo che si chiama “Napoli era, ora”. Un viaggio attraverso la Napoli di ieri (infatti iniziavamo con un brano del ‘700) sino a quella di oggi. Pezzi del passato e del presente. Nel nostro spettacolo si ascolta Anna Magnani che canta “O Surdato ‘nnammurato”. La canta come veramente è; un brano lento, non una “caciara” da balera… Noi eseguiamo questo bellissimo brano con la chitarra e il violino.
Claudio e Diana con Fiorello
Ecco perchè l’oggetto simbolico del vostro spettacolo è la valigia.
Esatto: la valigia rappresenta la musica intinerante, la vera musica italiana nel mondo. Eseguiamo anche le serenate, come ai vecchi tempi. Ci piace avvicinarci alle persone, anche mentre mangiano, per dedicare loro una canzone. E’ un modo di creare un contatto immediato, soprattutto con chi è sensibile e apprezza questo genere di musica. Quanta commozione ho visto e continuo a vedere negli occhi della gente per esempio quando eseguiamo un famoso brano di Murolo, cantato spesso da Mia Martini…..
Prima ho parlato di profumo di terra, anzi, Terra, una parola che tu scrivi con la T maiuscola: il pianeta Terra…..
Nelle nostre canzoni c’è veramente tutta la nostra amata Terra. Recentemente abbiamo avuto anche l’idea di cantare la canzone “Terra mia” di Pino Daniele, usando, come sfondo, un video speciale. Per crearlo avevamo precedentemente diffuso un messaggio sul web per chiedere a chi lo desiderava di mandarci una loro foto inerente questo tema: la difesa della loro Terra. E’ stato un successo travolgente! Ne è uscito un video secondo noi molto bello, con 34 fotografie.
Ecco il link: su Youtube
E’stato mandato in onda anche da Rai 2, durante un nostro intervento a “TG 2 insieme”.
Chi sono i personaggi del video?
Per quanto riguarda le partecipazioni, sono state tutte di grande pregio, ma qualcuna ha lasciato il segno più di altre: per esempio quella di Fabrizio Macchi, campione paralimpico, che ammiro molto. Dopo 17 interventi, all’età di 17 anni, ha deciso di farsi amputare la gamba ed è diventato campione in più discipline sportive, risorgendo a nuova vita. Si è fatto fotografare proprio in difesa della vita e contro ogni discriminazione delle disabilità. Inoltre appare anche Fabio Merlino, figlio del sottotenente Filippo, ucciso nella strage di Nassirya. Si è lasciato fotografare con un ritratto del papà alle spalle e la bandiera italiana. Marcello Todaro, del Banco di Mutuo Soccorso, si è fotografato a San Diego, in difesa dell’Oceano. La giornalista Rai Antonella Delprino è fotografata invece ai funerali di Nelson Mandela contro ogni forma di razzismo. Un gruppo di giapponesi si è fatto riprendere in una sala in cui si riuniscono per ascoltare musica italiana; quella foto, per loro, rappresenta la Terra da difendere….. Un pensiero veramente speciale!
Mi pare di capire che oltre al tema della difesa della Patria, molti abbiano voluto portare avanti una lotta per alcune cause importanti
E’ vero: ci sono arrivate molte immagini contro l’omofobia, il razzismo, l’abbandono degli animali… E posso capirlo; anche combattere per una giusta causa implica il concetto di difesa della propria Terra, del proprio essere, contro le ingiustizie sociali.
Claudio e Diana durante il loro recente spettacolo “Napoli era, ora”; un viaggio nella bella Napoli.
Infine, ho sentito questa bella definizione di Napoli: ”Napoli è una Pompei che non è mai stata sepolta.” E, ancora: “Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli”. Mi chiedo se si possa dire lo stesso di Salerno. E’ una città disperata? Impaurita? Una città che sta morendo di dolore?
Il problema di Salerno è la criminalità. Per questo sì, la paura è un elemento dominante. Poi c’è un altro problema gravissimo, quello dell’inquinamento. Allora sì, anche la morte è un tema dominante. E’ colpa di una politica sbagliata, è un vero disastroche ci ha messi in ginocchio. Speriamo di rialzarci presto!
Ho ascoltato l’ultimo vostro CD, che si chiama come il vostro spettacolo, “Napoli era,ora”. Molto bello! Fa sognare! E’ come un tessuto ricamato con tanto amore, passione, costanza. E…. qualche lacrima per impreziosirlo. Un po’ come è stata la vostra vita. Termini lei, Diana, con un messaggio per i lettori del Cofanetto magico.
Il mio messaggio è proprio questo; essere sempre capaci di provare amore, in tutte le sue forme. Amore per la vita, per la propria Terra, per la vera musica. Oltre a tanta passione! Il colore della passione è il rosso. Io ho sempre un accessorio rosso. Noi amiamo tanto la canzone napoletana per la passionalità che ne è parte integrante, come la sofferenza. La sofferenza per la lontananza di un amore, la sofferenza dell’esistere, ma sempre unita alla gioia che si alterna al dolore. Per questo definisco il nostro repertorio un repertorio magico; come il vostro Cofanetto.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
La copertina del nuovo Cd di Claudio e Diana. Io l’ho appena acquistato. Vi consiglio di ascoltarlo! Ne vale la pena.
Sito: www.claudioediana.it
video di Claudio e Diana
Questo redazionale non è a pagamento; il Cofanetto magico è non profit. Le scelte dei personaggi da intervistare sono frutto di puro interesse per la loro attività. Famosi o meno famosi… non è rivelante. Quello che ci importa è il messaggio che diffondono e in cui credono con serietà e professionalità. E noi con loro.
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