Una parola sola: moordenaars. In italiano significa assassini. Questo il titolo di prima pagina del quotidiano
De Telegraaf.
Parole terribili, angoscianti; ma come si possono altrimenti definire coloro che bersagliano un aereo da turismo distruggendo la vita di trecento persone?
Su quel volo MH17 della compagnia aerea Malaysian, partito ad Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur c’erano famiglia intere, 80 bambini, tre baby, la maggior parte di nazionalità olandese, molti provenienti dal sud del Paese. Oltre ad un grande scienziato, Joep Lange, 59 anni, conosciuto in tutto il mondo per aver sviluppato negli anni 80 un test grazie al quale per la prima volta si poteva individuare la presenza del virus HIV nel sangue. E non solo: a lui si deve la combinazione di medicine che hanno permesso di curare tanti malati di AIDS fino alla guarigione completa. Condoglianze sono giunte da tanti Istituti di malattie infettive nel mondo; in Australia, Stati Uniti d’America, Inghilterra, ecc. Ne hanno parlato il Washington Post e la BBC. Un uomo fantastico, dicono i suoi colleghi, pioniere della lotta contro questa malattia, in Asia, Africa. Proprio in Africa aveva creato un’ assicurazione sanitaria per aiutare chi soffriva di Aids, l’ Health Insurance Fund.
Le scuole erano appena terminate e finalmente anche nei Paesi Bassi iniziavano le vacanze! Per qualcuno quel viaggio costituiva un premio ricevuto dai genitori per il diploma appena conseguito, per un successo sportivo, come nel caso di due ragazzi di cui uno non era partito con quel volo maledetto. L’altro, purtroppo sì. Stavano sorvolando l’Ucraina, felici, contenti, l’inizio della vacanza, di un’avventura, del riposo.
Invece non sono riusciti a godersela, quella vacanza: in un attimo i loro sogni, le loro esistenze sono state spezzate da un missile sparato contro di loro; un colpo, un boato, un’esplosione, il respiro che si blocca per mancanza di ossigeno, già morti prima che l’aereo si abbattesse al suolo. Così può finire la vita; in una frazione di secondo.
Poi il dolore, la rabbia, un Paese che piange 193 vittime e si ribella all’ennesima crudeltà della guerra. Perchè, al di là delle responsabilità di chi ha abbattuto quell’aereo, la responsabilità principale, mi ha detto un ragazzo russo che abita da quelle parti, è della guerra. Di chi la dichiara, di chi la compie, di chi la porta avanti. Di chi non l’impedisce. Un cumulo di responsabilità che pesa sulla coscienza di tutti. In tutte le parti del mondo dove si continua a combattere; ed il suolo è coperto di morti, un tappeto di sangue. Pensiamo anche a Gaza. E piangiamo per TUTTE LE VITTIME della guerra.
Il premier olandese Mark Rutte
Il Premier olandese Mark Rutte è furioso, adirato: mai visto così…Lui che di solito è calmo, riflessivo. Ha subito telefonato a Vladimir Putin esprimendo la sua rabbia, senza mezze parole, dandogli del “ tu”, come è emerso dalla telefonata annunciata da lui stesso. Come un padre che difende i suoi figli.
Nel frattempo Putin….tergiversa. La colpa è dei ribelli, dei separatisti….di chi vuole mantenere l’ indipendenza, di chi non la vuole…Fra loro ci sono criminali, come ovunque. Come fra chiunque vuole provocare discordia e odio. La conclusione è sempre la stessa: ancora una volta questo odio, questa fame di potere e possesso, hanno seminato vittime, fiumi di lacrime, di dolore.
Vorrei sottolineare il fatto che i mezzi di stampa all’inizio hanno dato notizie errate, espresso congetture sbagliate. Per esempio in tutto il mondo è stata diffusa e ha provocato disgusto l’immagine di un soldato che innalzava (secondo il commentatore “trionfalmente”) un animaletto di peluche; in realtà nel video girato in quel momento si vedeva che dopo questo gesto lo stesso uomo si levava il berretto, si faceva il segno di croce e lo posava delicatamente a terra.
Pochi sanno che quella scimmietta era…”MUCO”, mascotte dell’ Associazione nazionale per la ricerca sulla Fibrosi Cistica, malattia incurabile e mortale. In questo caso è stata mostrata una sola immagine, estrapolata dal contesto, per mostrare una verità “ a metà”. Non sarebbe stato meglio piuttosto far vedere il seguito del video? Da qualunque “ parte” stesse quel soldato almeno era stato colto da un sentimento di pietà, assalito dall’orrore di quel macello. Vorrei pensare ad un improvviso rendersi conto che quello a cui “devono” sparare non è un nemico. E’ un essere umano come loro, un padre come loro, un bimbo come i loro bimbi….
“Muco”, la scimmietta mascotte dell’Associazione per la Fibrosi Cistica.
Alcuni telegiornali di una famosa televisione “ privata” hanno dato la notizia che fra i morti c’erano 4 tedeschi…dimenticandosi di dire che c’erano anche 189 olandesi (ora saliti a 193).
Forse che…l’Olanda è una nazione così piccola che non conta niente? Non solo, ma si continua a parlare solo del fatto che il primo ministro inglese David Cameron e Angela Merkel hanno protestato contro Putin, dimenticandosi che il primo a contattarlo è stato invece il premier olandese Rutte. Quando in Italia si danno le notizie sembra quasi che si considerino i Paesi Bassi come una nazione di serie B! E allora noi corrispondenti che cosa ci stiamo a fare? Al limite si diffondono notizie (gonfiate e inesatte) sulla droga, la prostituzione e l’ eutanasia. Sull’eutanasia ci sono stati anche dei faziosi ed ignoranti i quali hanno scritto che viene applicata persino ai bambini e agli handicappati! Conosco una signora di 95 anni che continua a chiedere al suo medico che le venga applicata l’eutanasia e lui le risponde sempre di no, dicendole: “E perchè? Soltanto perchè è stanca di esistere, solo perchè è su una sedia a rotelle a causa dell’osteoporosi? La vecchiaia non è una malattia insopportabile, terminale, incurabile! E’un evento natuale che non giustifica certo una sospensione delle cure o la soppressione di una vita!”
Quante volte ho dovuto correggere con i miei articoli questa mancanza di informazione e di documentazione, che ogni giornalista serio dovrebbe compiere prima di scrivere un pezzo.
Stamattina sono partiti dall’Olanda tre esperti dell’ Istituto Forense nazionale per identificare i cadaveri e controllare che vengano almeno trattati con rispetto i loro corpi, considerate le notizie arrivate nel frattempo che parlano di resti umani ammassati in un angolo, buttati in sacchi della spazzatura, forse persino “buttati via”. Sono arrivati a Donetsk, capitale della ragione, dove si continua a sparare anche nei pressi della stazione, diretti a Torez (50 km più ad est dell’ Ucraina). Pare che sia il primo team che abbia potuto raggiungere questo luogo.
E’ l’ultima notizia arrivataci dalle nostre agenzie; oltre a quella che invece… gli “sciacalli“ sul posto ci erano arrivati subito! Tanto che le carte di credito delle persone che si trovavano sull’aereo sono state bloccate.
Sciacalli, assassini, criminali, la guerra.
Non ci resta che pregare, se ancora ci crediamo; pregare perchè tutto questo orrore finisca e la crudeltà esca dalla mente e dal cuore degli uomini cattivi.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Aggiornamenti di martedi 22 luglio 2014.
Oggi gli esperti dell’Istituto Forense Nazionale ( LTFO) hanno fatto sapere che sono stati messi i sigilli sul treno finalmente partito da Torez. Inizieranno quindi al più presto il loro lavoro sperando di riportare in Olanda i resti identificati. Pare che ci siano delle persone che, pur non essendo in possesso del passaporto olandese vivevano nei Paesi Bassi. Ieri al telegiornale di Rete 4 hanno mostrato alcune foto delle vittime, fra cui una madre in viaggio con il figlio sedicenne a cui aveva donato una vacanza insieme, loro due da soli…. e di una bambina. Ma ancora una volta, come ha fatto anche Italia 1, non hanno specificato di quale nazionalità erano. Ripeto: le vittime sono vittime, a qualsiasi Paese appartengano. Tuttavia, se si mostrano la loro casa e le loro fotografie, si dovrebbe citare anche la loro nazionalità. Lo stesso per l’immagine diffusa in cui appaiono file di persone che portano fiori: si tratta dell’uscita dell’aereoporto di Amsterdam, Schipol, dove da giorni chiunque arriva o parte si ferma a posare un fiore in ricordo delle tante vittime partite da lì.
martedi 22 luglio 2014
Domani lutto nazionale in Olanda. Arriveranno all’aeroporto militare di Eindhoven i resti delle povere vittime dell’aereo abbattuto in Ucraina, poi trasportati ad Hilversum per l’identificazione ed altre indagini. Il premier olandese Mark Rutte ha chiesto che si affidi ai Paesi Bassi la conduzione dell’inchiesta; avverrà solo dopo la firma per accettazione degli altri Paesi coinvolti.
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