Questa volta la storia da raccontare è breve e purtroppo non è a lieto fine, ma serve per introdurre un argomento molto importante: le vaccinazioni.
Zeno, bellissimo Sphynx dell’amica Solo Ci.
Qualche mese fa un uomo, di cui in realtà non ricordo nemmeno il nome, di mezza età, si presentò con un bellissimo cucciolo bianco.
Un incrocio di labrador, maschio di circa due mesi di una dolcezza infinita.
Come sempre la mia prima visita fu piuttosto lunga perchè cercai di spiegare qualcosina sull’educazione, sull’alimentazione, sul gioco, parlai della necessità di eseguire la sverminazione e le prime vaccinazioni.
Come tutti, anche quest’uomo mi seguì nelle spiegazioni e mi fece diverse domande, unico problema: non immaginava che il tutto avesse un costo.
Interdetta per l’osservazione : “ ma perché le vaccinazioni si pagano? Non esiste l’ASL per i cani?“, decisi di soprassedere e salutare “l’uomo”.
Passarono giorni, settimane e di quel bel cucciolotto nemmeno l’ombra, fino a quando mi fu fatta una telefonata.
A modo suo si fece subito riconoscere e mi chiedeva spiegazioni del perché il suo “amato” cagnolino non stesse bene.
Il piccolino da giorni aveva la diarrea, con sangue addirittura e, da quel giorno, non mangiava e vomitava.
Una situazione terribile.
Ovviamente tentai di spiegare che per telefono non potevo aiutarlo e che era necessario visitare il cucciolo, fare delle indagini specifiche ed iniziare subito una terapia di supporto.
Era scontato che il signore aveva aspettato fino a quanto poteva per non pagarmi una visita ma in quel momento era costretto a farlo.
Il cagnolino era emaciato e disidratato, completamente imbrattato e talmente debole che non riusciva nemmeno a stare in piedi.
Purtroppo, nonostante la terapia intrapresa, per il piccolo non ci fu “un giorno dopo”.
Con “lacrime da coccodrillo” mi chiese di provvedere alla cremazione del cagnolino.
Burt, Dogue de Bordeaux dell’affettuoso Antonio.
Non c’è molto da aggiungere.
Probabilmente se fosse stato vaccinato non sarebbe andata a finire così.
Probabilmente se fossi stata più incisiva avrei potuto convincere “l’uomo” ad investire un po’ di denaro sulla salute del suo piccino.
Probabilmente…..ma ormai é tardi.
Ma perché è importante vaccinare un nostro amico a quattro zampe?
Sappiamo che alla nascita le mamme trasmettono ai propri figli, cuccioli o gattini, un patrimonio anticorpale sufficiente a proteggerli nelle prime settimane di vita attraverso il colostro, un particolare latte secreto nelle prime ore.
La protezione di origine materna dura però pochi mesi, perciò il programma vaccinale deve iniziare dal secondo mese di vita dell’animale.
Il fine é stimolare le difese immunitarie del piccolo nei confronti di diverse malattie infettive pericolose per la sua vita.
Purtroppo questa immunità acquisita con il primo ciclo vaccinale non è perenne e sono necessari richiami per mantenere la protezione del nostro amico.
Lucio, bulldog inglese del simpatico Alessandro.
Nel cane i vaccini più comuni servono per proteggerli dalla:
PARVOVIROSI CANINA: che rappresenta la più grave e comune malattia infettiva del cane.
Clinicamente si presenta con vomito e diarrea profusa, maleodorante ed emorragica che conduce rapidamente a grave disidratazione e collasso.
L’esito è spesso rapidamente fatale.
L’unica protezione è la vaccinazione.
CIMURRO CANINO: malattia altamente contagiosa, spesso fatale o con lesioni a carico del SNC causa di tic, episodi epilettici ma anche gravi deformazioni dei denti.
EPATITE INFETTIVA CANINA: grave infezione del fegato causata da un adenovirus (CAV1 )che nelle forme acute può portare a morte in 24-48 ore.
In caso di sopravvivenza l’animale ne diventa portatore e può infettare altri cani.
LEPTOSPIROSI: l’infezione viene veicolata dai roditori che eliminano le leptospire con le urine.
Il cane può essere infettato direttamente da un altro cane infetto o indirettamente attraverso l’ingestione di materiale contaminato.
Si manifesta in diverse forme cliniche come gastroenterite emorragica, nefrite, ittero. Il vaccino disponibile copre i due sierotipi più diffusi.
E’ una patologia che può essere trasmessa all’uomo pertanto la vaccinazione assume notevole importanza.
PARAINFLUENZA CANINA e BORDETELLA BRONCHISEPTICA: conosciuta anche come bronchite infettiva o “tosse dei cani”.
É una malattia infettiva che colpisce il tratto respiratorio e si diffonde rapidamente soprattutto in canili ed allevamenti. Provoca una tosse secca, persistente anche per diverse settimane.
É consigliata a cani che vivono in collettività ( canili, rifugi ).
RABBIA: Il contagio avviene attraverso il morso o il contatto di una ferita con la saliva infetta di animali selvatici: in Europa è diffusa prevalentemente in Austria, Germania, Francia, Paese dell’Est, ma negli ultimi anni sono stati segnalati casi anche in Italia e precisamente in Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
É una zoonosi ( come la leptospirosi ) e quindi può essere trasmessa all’uomo.
E’ una vaccinazione obbligatoria se bisogna fare il passaporto per portare il proprio cane all’estero e nelle zone in cui è presente la malattia.
BORRELIA BURGDORFERI: è l’agente della Malattia di Lyme e viene trasmessa al cane da zecche infette.
L’immunità conseguente alla vaccinazione dura circa 1 anno, per cui vanno effettuati richiami annuali.
Un discorso a parte merita “la vaccinazione” per la leishmaniosi, malattia tanto diffusa quanto, purtroppo, grave che ormai si è diffusa in tutto il nostro Paese ( e anche alrove ).
Dopo poco più di due anni dalla messa in commercio di questo vaccino ( canileish della virbac ), le informazioni in nostro possesso sono ancora vaghe e superficiali.
Si é però giunti alla conclusione che: considerando la poca differenza tra casi ( animali vaccinati ) e controlli ( animali non vaccinati ), il vaccino NON protegge in modo statisticamente significativo ed é causa di notevoli reazioni avverse,sistemiche e locali.
Proprio per questo non é un vaccino che solitamente consiglio.
Lapo, dogue de bordeaux dolce come il miele.
Nel gatto invece le vaccinazioni obbligatorie sono tre, conosciute con il nome di “trivalente”e comprendono:
RINOTRACHEITE (herpes virus)
CALICIVIROSI (calici virus)
GASTROENTERITE VIRALE o PANLEUCOPENIA.
Altre vaccinazioni disponibili riguardano:
CLAMIDIOSI
LEUCEMIA FELINA ( che però più di altre può esser causa di granulomi post vaccinali e addirittura fibrosarcomi )
RABBIA: obbligatoria, come per i cani, per i viaggi all’estero.
In genere il protocollo vaccinale viene scelto a seconda delle condizioni in cui vive il nostro pet, dell’età, dell’ambiente e del suo stato di salute.
Angelina Jolie, gattina trovatella amorevolmente adottata dall’amica Elen.
La diffusione della pratica della vaccinazione ha permesso, nel tempo, di ridurre fino in alcuni casi addirittura a debellare, diverse malattie infettive.
Tuttavia nel corso dell’ultimo decennio le cose sono radicalmente cambiate: malattie che un tempo erano difficili da diagnosticare, si sono ripresentate.
Sono purtroppo ricomparsi casi di cimurro, di leptospirosi e di parvovirosi, oggi più aggressive di allora.
Molto probabilmente questo è stato provocato dal grande afflusso di cani provenienti dall’Est Europa, cuccioli non vaccinati che provengono da un ambiente in cui queste malattie proliferano.
Questi cani hanno riportato in Italia malattie che se non si erano debellate del tutto ma si era sulla buona strada per farlo.
Questo è un altro buon motivo per scegliere di continuare a vaccinare.
Solo per essere quanto più sincera possibile con i miei clienti spiego loro che esistono, come dopo la somministrazione di qualsiasi farmaco, reazioni anafilattiche, ma l’incidenza è davvero molto rara e si risolve rapidamente con la somministrazione di corticosteroidi.
Sole, coniglietta dell’amica Elen.
Anche i conigli hanno delle vaccinazioni da effettuare ogni anno per proteggerli da pericolose e mortali malattie.
Ringrazio ancora una volta i miei dolcissimi clienti che mi hanno permesso di pubblicare le foto dei loro amati pet.
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