Zeus il mio magnifico cagnolone. Ora riposa in un’immensa terra piena di alberi e uccellini.

Avevo poco più di 16 anni quando, accompagnata dal mio primo fidanzato, Mimmo, decisi una domenica mattina di andare al canile comunale ( allora ancora pienamente funzionante ) per adottare un cucciolo di cane.

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Accompagnati dal custode io e Mimmo entrammo in una struttura a due piani, scura, fredda, con gabbie in acciaio messe in sequenza e con un pavimento bagnato per l’utilizzo di una pompa d’acqua per allontanare le deiezioni.
Mentre passavo vicino alle gabbie tutti i cani, abbaiando e scodinzolando, si avvicinavano alla loro porta per una carezza o un po’ di cibo.
Una fitta al cuore mi fece mancare l’aria.
Osservavo tutti quegli occhi così tristi e malinconici e purtroppo non potevo fare nulla per loro.
Arrivammo all’ultimo box in cui c’era una mamma con cinque o forse sei cuccioli di circa due mesi.
Il custode mi disse che era stata accalappiata ancora incinta e che aveva partorito li.
Mi aprì la gabbia ed io aspettai sull’uscio che i cuccioli venissero da me, mentre la mamma intimorita rimase in un angolino.
Mi innamorai di un cucciolotto tutto nero con solo le zampetta e la punta della coda bianca che, scavalcando tutti gli altri, fu il primo a venirmi incontro, leccandomi ovunque.
Ricordo ancora lo sguardo interdetto del mio fidanzatino che non sopportava l’idea delle mie mani e del mio viso sporchi perché leccati dal piccolo.
Con le lacrime agli occhi decisi, non curante della reazione che avrebbe avuto mia madre, di prendere quel cucciolo.
Uscii letteralmente sconvolta da quell’edificio per quello che avevo visto e soprattutto saputo.
Il custode mi disse che purtroppo i cani che non venivano adottati nel giro di qualche mese, sarebbero stati addormentati per sempre.
Con il cucciolotto sporco e puzzolente in braccio pensai che la prima cosa necessaria per avere una chance in più con mia madre era portarlo in una toelettatura.
Pulito e profumato il mio primo cane era bellissimo.

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Come si fa quando si é in attesa di un bimbo, con l’aiuto di amiche, iniziai a pensare ad un nome adatto a lui.
Era l’anno del telefilm “Magnum PI“, il cui protagonista aveva due stupendi ed enormi doberman e uno dei due si chiamava ZEUS.
Bene… Era quello il nome adatto al mio cucciolo…un nome importante, da cane serio.
Era il momento di ritornare a casa ed iniziavo a pensare alle mille bugie da dire a mia madre per farle accettare il mio Zeus.
Devo premettere che mia madre aveva paura dei cani e sapevo già che averne uno a casa sicuramente l’avrebbe atterrita, per giunta uno che, a sensazione, sarebbe diventato di taglia grande.
Entrai in casa e mia madre inizió subito ad urlare così tanto che ogni cosa dicessi a stento veniva ascoltata.
Le spiegai che era un regalo del mio fidanzato ( a cui mia mamma voleva talmente tanto bene che non avrebbe detto nulla )per cui non potevo portarlo indietro, aggiungendo che sarebbe rimasto di piccola taglia, che avrei provveduto a tutto io, che se sporcava in casa avrei sempre pulito io.
Si arrese sconfitta dalla mia forza di volontà.
Ero contentissima.
Anche mio fratello Michele era dalla mia parte ed infatti mi aiutó in tutto e per tutto.

zeus e michele

Zeus e mio fratello Michele allora quindicenne

Il giorno stesso lo portai dal veterinario, un uomo burbero ed antipatico, che però lo visitó, sverminó e, probabilmente per non farmi avvilire, mi disse una piccola bugia.
Secondo lui il cane sarebbe rimasto piccolo di taglia.
Questa cosa fece molto piacere a mia madre ma subito si rilevò una bugia “bianca”.
I giorni passavano ed io e mio fratello portavamo continuamente Zeus a passeggio per evitare che sporcasse la casa ( fortunatamente a quei tempi non esistevano ancora le traversine che tanti usano oggi per non portare a passeggio i cani per i loro bisogni ) e dal veterinario per completare il protocollo vaccinale.
Intanto Zeus cresceva,diventava sempre più grande assumendo le sembianze di un Labrador, ma, nonostante i suoi 40 kg mia mamma si era abituata a vederlo in casa.
Era diventato un altro fratello.
Ogni giorno facevamo insieme lunghe passeggiate di oltre 40 minuti, importantissime per lui che viveva in appartamento.
Riuscimmo con estrema facilità e senza nessun aiuto di esperti in educazione canina ( a cui oggi troppo spesso ci si rivolge ) ma semplicemente vivendo a stretto contatto con lui e facendo esercizi quotidiani, ad insegnare comandi come: “seduto, zampa ( addirittura differenziando la destra dalla sinistra ), terra, rotola e resta ( in cui lui doveva rimanere fermo dove lo lasciavo mentre mi allontanavo )”.
Era impressionante con quanta facilità Zeus riuscisse ad imparare.

zeus e michele

Michele mentre gioca con Zeus

Probabilmente qualche vero gene di Labrador aveva realmente visto che questa razza si presta bene all’educazione.
Per strada camminavo fiera con il mio bellissimo cagnolone e ricordo ancora quante persone mi fermavano per accarezzarlo e complimentarsi con me.
Il suo pelo era liscio e lucido di color nero corvino, gli occhi grandi e nocciola, le zampe bianche come se indossassero delle scarpe, come bianca era la punta della coda ed il petto.
Era bello, anzi bellissimo, con un carattere buono e fiero.
Ero contentissima di averlo con me e fortunatamente mia madre si era definitivamente abituata a lui.
L’episodio più ridicolo che ricordo fu di una mattina che, mentre scendevo con lui le scale di casa, vide in lontananza un passerottino, quando improvvisamente con uno scatto “felino” saltò e, mentre il piccolo si stava alzando in volo, lui riuscì a afferrarlo con la bocca.
Con una freddezza incredibile, urlandogli di non ingoiare, riuscii ad aprire la sua bocca serrata ed immediatamente, come in quei cartoni animati di gatto Silvestro e Titty il canarino, il passerotto riuscì ad uscire immediatamente dalla bocca ancora vivo e subito si allontanò in volo.
Tantissime belle cose ho fatto insieme al mio cagnolone: in estate mi accompagnava a prendere il sole in spiaggia, ogni giorno mi faceva compagnia nelle mie ore di studio acciambellandosi sotto la scrivania ai miei piedi, la sera dopo cena mi permetteva di passeggiare per smaltire il pasto e, non per ultimo, mi permetteva di conoscere tante persone.
Anche Zeus ha contribuito alla mia scelta professionale: diventare un medico veterinario.
Intanto gli anni passavano e, come per le persone, le articolazioni di Zeus iniziavano ad invecchiare.
Da poco si sentiva parlare di condroprotettori utili a rallentare la degenerazione delle cartilagini articolari.
Con impegno e sacrificio ho tentato di mantenere in forma fisica il mio Zeus per evitare che potesse subentrare un problema di zoppia o peggio ancora di paralisi.
Zeus é stato un buonissimo cane ed un bravissimo compagno di vita.
Rispettando l’alimentazione, i controlli medici di routine, l’uso di integratori mi ha accompagnato, godendo di buona salute, per quasi 15 anni.
Purtroppo con tanta sofferenza ho dovuto io decidere di addormentarlo quando ormai, veramente tanto vecchio per la sua mole, non riusciva più ad alzarsi da terra, a camminare e soprattutto a trattenere i suoi bisogni.
Era un maggio di oltre 10 anni fa, poco prima del mio compleanno, Zeus da due giorni si rifiutava di mangiare, non riuscivo nemmeno ad imboccarlo, quando riuscii a decidere che era più giusto per lui lasciarci con dignità.
Con l’aiuto di mio fratello Michele, mentre piangevo in silenzio e con le mani tremolanti, addormentai il mio adorato cagnolone.
Il tutto durò pochi minuti.
Senza nemmeno dire una parola mio fratello sapeva già cosa fare.
Zeus fu degnamente seppellito in una immensa terra piena di alberi ed uccellini.
Il vuoto che lasciò fu incolmabile ed ancora oggi quando lo ripenso piango ma posso con fermezza dire che mi ha permesso di trascorrere 15 anni pieni di emozioni.

zeus e micia

Zeus e la mia prima gattina Micia

Ancora una volta il messaggio che vorrei trasmettere é quello di non comprare cani ma di dare una possibilità a tutti quei trovatelli che vivono in rifugi e canili, spesso purtroppo per tutta la vita.
I cani ricordano ciò che viene fatto per loro e sanno abbondantemente ricambiare con stima, rispetto ed amore.

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2 Responses to “Zeus il mio magnifico cagnolone. Ora riposa in un’immensa terra piena di alberi e uccellini.”

  1. anna scrive:

    CARISSIMA IMMA, IL TUO RACCONTO MOLTO BELLO E TOCCANTE, HA STRAPPATO ANCHE A ME UN PIANTO…

  2. Maria Cristina Giongo scrive:

    Ha commosso anche me, Anna!
    Imma è veramente la fata benefica dei nostri animali. Lei li ama veramente; non svolge la sua professione solo per guadagno. Lo stesso vale per il Cofanetto magico: ci scrive ( gratuitamente, come tutti noi) solo per raccontarci le sue storie di vita con i veri amici dell’uomo.

    A volte anche per dividere con noi il disgusto per chi li abbandona, tradendo il loro amore, di chi li fa soffrire e di chi addirittura si diverte a farli soffrire. E noi ci indignamo con lei! Grazie, Imma, per essere la bella persona….che sei!!!!

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