Poesia di settembre: “Anima e bagagli”

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Bentornati dalle Maldive e dalle Baleari, cari amici! A rischio di scatenarvi nostalgie violente delle ferie appena terminate, oggi vi propongo una poesia che parla di treni, partenze e panorami. Certo mi rendo conto che sarebbe stato molto più opportuno pubblicarla nel mese di luglio oppure ad agosto. Beh, pazienza… «Meglio tardi che mai», come sempre diciamo quando la Freccia Rossa, finalmente, si presenta in stazione.


 

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ANIMA E BAGAGLI

Meticolosa nel seguirmi
va ligia al viaggio
la mia valigia
quando –fra dubbi e domande di servizio
(ma anche scorgendo
dal treno in movimento
quarti di paesaggio
di passaggio)–
parto anima e bagagli
per arrivi senza meta.

Pietro Pancamo
CHI SONO

 
 
 
 

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34 Responses to “Poesia di settembre: “Anima e bagagli””

  1. Cinzia scrive:

    Ciao Pietro, hai descritto forse ….il karma di ognuno (la valigia) che segue ogni essere umano attraverso la propria vita ( il viaggio)? Grazie ciao!

  2. Maria Luisa scrive:

    Bentornato, Pietro,
    la tua poesia ha riacceso in me il piacere e la voglia del viaggio in treno, alla riscoperta, di mete scelte a caso, verso una nuova esperienza. Bravo , bella emozione

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Non c’è treno che non prenderei, non importa dove sia diretto” (Edna St. Vincent Millay).
      Grazie per i tuoi commenti, cara Maria Luisa!

  3. Cristiano scrive:

    Il viaggio in se’ è il vero scopo, non la destinazione. Bentornato Pietro!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Salve, Cristiano. Bentrovato!

      Sì, è vero: di una destinazione, in realtà, non c’è alcun bisogno. Infatti, come diceva Baudelaire, “i veri viaggiatori partono per partire e basta”.

  4. Bianca scrive:

    Belli questi giochi con le parole: la ligia valigia, il paesaggio di passaggio… e bello partire con anima e bagagli, lasciando le armi a chi ha ignobili mete.

  5. Elena Cassardo scrive:

    Per molti nostalgia di vacanza .. per me nostalgia di rientro.
    La mia va – ligia corre incontro ad una meta tanto ambita.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Grazie d’essere qui, cara Elena.
      In effetti se “partire è un po’ morire”, allora tornare è un po’ risorgere… :-)

  6. Marisa G. scrive:

    Questa poesia molto breve mette in risalto tutta una serie di sentimenti e di emozioni che accompagnano il viaggio. Sentimenti ed emozioni che,almeno per me, sono quasi sempre contrastanti, ma ben esprimono la complessità del nostro essere.
    Grazie Marisa

    • Pietro Pancamo scrive:

      Grazie a te, Marisa, per aver messo in evidenza l’importanza dei sentimenti che, per noi uomini, sono davvero tutto. E non soltanto da un punto di vista morale o spirituale. Infatti anche “ogni nostra cognizione principia dai sentimenti”. Parola di Leonardo da Vinci!

  7. laura e maria teresa scrive:

    Mai come oggi assistiamo a partenze di anime e bagagli per arrivi senza meta.Attuale e triste la poesia,ci fa un po’ sognare la bella fotografia.

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Se eliminiamo le frontiere, costruiamo muri” (Régis Debray).

      Carissime Laura e Teresa, come state? È una gioia ospitarvi nuovamente in questa rubrica!

  8. Marisa B. scrive:

    Lo sferragliare sulle rotaie, il panorama che scorre veloce sono il nutrimento dell’immaginazione; e la mente va oltre la direzione del treno, anticipando il piacere della meta e in questo piacere mescolando l’andata col ritorno.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Lieto di risentirti, cara Marisa!
      Anche nei percorsi di conoscenza, l’andata e il ritorno si mescolano sempre, sin quasi a formare un tutt’uno: “E alla fine del nostro andare, ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta” (T. S. Eliot).

  9. susy pagliaro scrive:

    Che bella poesia, Pietro! Ho riprovato l’ emozione del viaggio anche oggi che sono a casa. Inoltre, ho meditato sulla vita…il viaggio che ha per mezzo la conoscenza e, come meta, la realizzazione del proprio ‘essere’.E un cammino da vivere in pienezza. con rispetto, accoglienza e bontà. La luce ci sia sempre ‘compagna’! Grazie, Pietro ed a presto!

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro” (Elisabeth Kubler-Ross).

      Un abbraccio, cara Susy!

  10. Maria Luisa scrive:

    Prendere il treno…..verso una nuova esperienza.con il ritmo e la cadenza delle ruote sui binari …. che si riflettono nell’’orologio del nostro corpo e il senso delle distanze.”

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Erfahrung, in tedesco “esperienza”, deriva dall’antico Irfaran, “viaggiare”” (Stefano Lanuzza).

      “Viaggiare, è chiedere di colpo alla distanza ciò che il tempo non potrebbe darci che a poco a poco” (Paul Morand).

  11. Maria Luisa scrive:

    Dal treno lo sguardo percorre l’esterno che scorre davanti agli occhi e cambia continuamente, rimandando immagini , sensazioni, e si lascia immergere nel panorama, rimanendo protetto all’interno del vagone che va…….

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l’attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori del finestrino. Sugli aerei presto s’impara a non guardare, a non ascoltare” (Tiziano Terzani).

  12. Santina.P scrive:

    In un viaggio non conta quello che porti nella valigia,ma quello che porti dentro al cuore al ritorno. Ciao Pietro!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Grazie per la tua assidua presenza, cara Santina

      Certo il cuore è importante. Ma lo è anche la mente, perché (come dice Pat Conroy) “una volta che hai viaggiato, è nella mente che il viaggio si ripete infinite volte”, continuando a rallegrarti ed arricchirti il cuore.

  13. Nella scrive:

    Il viaggio lo immagino di un progetto, da realizzare con gli strumenti raccolti nella valigia, la meta la realizzazione.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Cara Nella, rileggerti è bello.

      La meta è lontana nel futuro e, per raggiungerla (ossia per annullare la distanza che ci separa dal domani), eccoci a far progetti nel nostro oggi più immediato, affinché divenga una premessa o una prefigurazione di quel futuro così ambito. Ma a pensarci bene, è proprio a questo che il futuro serve: “a costruire il presente con veri progetti di vita” (Muriel Barbery).

  14. Elfi scrive:

    Bella poesia! Il contenuto della valigia rispecchia solo la nostra esteriorità e non le sensazioni che proviamo ogni volta che intrapprendiamo un viaggio augurandoci che la meta scelta corrisponda alle nostre aspettative

    • Pietro Pancamo scrive:

      Grazie mille dei complimenti!

      “I veri viaggiatori non hanno mete” -mi ha detto un amico, tempo fa- “O meglio solo una: la stazione”.

  15. Elena scrive:

    A pensarci bene, viaggiare è un atto d’amore verso il prossimo,verso i mondi diversi e lontani,verso le persone che si conosceranno alle quali vogliamo guardare per capire ed arricchirci.
    Partire è anche un atto d’amore verso se stessi,la ricerca di nuove prospettive con cui guardare la propria vita.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Ciao Elena. Grazie per aver preso parte al “dibattito”.

      “Partire è la più bella e coraggiosa di tutte le azioni” (Isabelle Eberhardt).

  16. mario e marco scrive:

    Bellissima,viene voglia di partire,viaggi cerebrali soprattutto!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Parafrasando Edgar Poe, potremmo dire: “Sognare è come viaggiare”.

      Cari Mario e Marco, vi invio un cordialissimo saluto.

  17. Lalla scrive:

    Questa è una poesia senza tempo perché esprime l’infinito ed etereo trascorrere della nostra vita..dove è la nostra indelebile memoria, di ciò che vediamo e sentiamo, la più importante compagna di viaggio!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Cara Lalla, da un poeta senza tempo (ho molti impegni), ringraziamenti senza fine.

      “Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione” (José Saramago).

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