…ed è così che come tutte le idee nate all’improvviso, senza preavviso, la nostra iniziativa ha ricevuto plauso e gradimento. Un successo inatteso per una prima edizione di un concorso di poesia. Anzi, inizialmente, il timore di non riuscire ci tormentava, ci faceva persino pentire di esserci imbarcati in un’avventura che, data la sua peculiarità, avrebbe richiesto uno spazio temporale di programmazione più ampio. Era assillante il ronzio di quel silenzio che, insidioso, serpeggiava in rete. Nessuna adesione, nessun poeta sembrava essersi accorto del nostro Premio di Poesia “Lea e Franco Silvestri”. Poi pian piano, miracolosamente, le poesie sono cominciate a sbocciare a decine come margherite a primavera. Recavano con loro profumi di terre lontane, attimi di vita inappagati pregni di metafore, di mete ambite, di struggenti nostalgie, di ritorni agognati. Che bella razza i Poeti! Non si smentiscono mai, riescono sempre a cogliere l’essenza delle cose e delle situazioni, apparentemente insignificanti, per rivestirle di emozioni.
Lea e Franco il giorno del loro matrimonio e delle nozze di diamante
La Giuria, autorevolmente presieduta dal saggista e scrittore, prof. dott. Domenico Iannetti, coadiuvato dalla scrittrice e blogger, dott.ssa Samanta Di Persio, oltre che da noi stessi, ha quindi iniziato ad affinare il suo interesse sul livello qualitativo delle poesie che man mano pervenivano. Il Presidente, nella sua relazione finale, ha espresso soddisfacimento per il buon livello dei componimenti, mettendo in rilievo pregi e caratteristiche di quelli assurti agli onori del podio.
Sezione in lingua italiana:
La composizione “Cuore di emigrante” di Maria Salvatrice Chiarello, terza classificata, ha saputo entrare nel meccanismo del dramma dell’emigrazione che porta nel cuore indicibili drammi e trepidazioni. La violenza della trasposizione in altre terre, in altri contesti acuisce ancor di più il duro tempestare della nostalgia e la speranza di poter recuperare le trame lacerate degli affetti del passato. Quando finalmente il ritorno si rende possibile, non resta che constatare la desertificazione di tutto quello che per decenni si era sognato. Degli affetti del passato non restano che scarni luoghi e muti fantasmi. La parte finale della poesia sembra disseppellire un angoscioso segreto che ogni essere umano si porta dentro: tutti noi a nostro modo siamo e restiamo dei migranti.
La composizione “Nostalgia” di Enzo Di Giovanni, seconda classificata, è fatta di quartine a rima baciata, che descrivono il riaffiorare in ordine sparso di immagini dell’infanzia (per la verità non molto attinenti col tema del concorso), ovviamente sulla lunghezza d’onda della nostalgia.
La composizione “8 agosto 1956” di Gabriele Di Donato, che è risultata prima, ha il suo punto forte nella rievocazione della tragedia di Marcinelle, che vide perire molte decine di emigrati abruzzesi che nelle miniere di carbone del Belgio avevano cercato il riscatto dalla povertà e l’acquisizione di una più giusta condizione. Il poeta sa renderci la tenerezza con cui è giusto guardare il grande coraggio che ha animato la vita dei nostri nonni migranti. Certo, data la grande importanza del tema di Marcinelle, non ci si poteva attendere pari importanza nello svolgimento.
dall’alto in basso: Ellency in “Un amore così grande”; premiazione di Gabriele Di Donato, 1° classificato nella sez. italiana
e Rosanna Narducci mentre declama
La sezione in dialetto ha visto prevalere una tripletta di poesie svolte tutte sul filo della nostalgia:
La terza classificata “N’avote se diceve” di Natalina Trabucco è una composizione giocata sul crinale dei ricordi dei detti e motti piccanti del passato, che recano ancora con sé il fascino dell’erotismo della giovinezza. Quelle antiche parole hanno il potere di evocare il profumo spensierato e fascinoso di epoche passate ma non morte.
“La mamma me’” di Daniela Chiola, seconda classificata, è una dolce nenia che si dispiega sul tenero ricordo della mamma, che rievocava nostalgicamente la propria giovinezza. Nella composizione si ravvisa la fascinazione dei ricordi sottratti all’oblio e il riacutizzarsi minaccioso della vita dura e delle sofferenze patite nei tempi difficili.
La poesia vincitrice “Poesia pe lu paes me” di Gabriele Di Sano è un gustoso affresco di alcuni momenti dell’infanzia nello scenario della memoria immobile del paese natio, Brittoli. E’ un reimmergersi libero e nostalgico in una vita spontanea e ingenua che continua a propagare le sue onde seduttive da qualche buio angolo del proprio interno. La leggerezza di quella vita incastonata nel paesello si fonde con la fascinazione del richiamo dell’infanzia.
dall’alto a sinistra: Ellency in “I love you” di sua composizione e, a seguire, Ellency con Valentino all’armonica, mentre interpretano “Buonanotte amore mio” suggestiva versione de “Il silenzio fuori ordinanza”; il gruppo folkloristico Ammezz’all’ara con Marica, strumentista d’eccezione
La cerimonia di premiazione, le cui prime tre poesie di ogni sezione sono state magistralmente interpretate dalla bravissima attrice Rosanna Narducci, esclusa la prima classificata dialettale declamata dall’autore stesso, è stata preceduta e seguita da esibizioni di artisti di pregio, primo tra tutti Lorenzo Ellency Coccia, con DNA brittolese, il quale ha dato prova di un’assoluta maturità artistica davanti ad un nutrito pubblico eterogeneo, eseguendo un vasto repertorio personale e covers internazionali. Molto apprezzata ed applaudita, la sua interpretazione di “Un amore così Grande”. Si sono alternati sulla scena il piccolo Lorenzo Petrella con la sua fisarmonica ed il Gruppo folkoristico “Ammezz’all’ara” che ha simpaticamente intrattenuto il pubblico fino agli albori del nuovo giorno.
Cos’aggiungere ancora se non il fatto che siamo felici e soddisfatti?
Marica Caramia, Valentino Di Persio e Romina Di Persio,
mattatori della serata
Un articolo di Valentino Di Persio e Marica Caramia
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Tags: brittoli, ellency, grafemi dal cuore, maria cristina giongo, marica caramia, poesia, valentino di persio
Iniziative di valore! Complimenti!!! Fiera che siete anche collaboratori del Cofanetto!
Sono orgoglioso di esserlo cara Direttrice. Grazie per il tuo supporto…. autorevole.
Vale
Grazie a voi!