Può, improvvisamente, una strada cittadina diventare un giardino? A Firenze può succedere anche questo dove la fantasia diventa il nuovo modo di concepire il mondo attraverso la scoperta della natura e le sue infinite declinazioni. Una strada che diventa un mare, un fiume, un oceano di fiori, nuovi modi per parlare con la gente, per comunicare il mondo in cui viviamo in una lingua fatta di colore e poesia, dove la forza gentile di fiori e farfalle ha creato, per un attimo, un’estensione del piacere nell’infinito della natura.
Via Maggio, una strada antica, dell’Oltrarno, fatta di palazzoni nobili e arcigni, stemmi marmorei incastonati nelle facciate, la strada famosa degli antiquari, nomi nuovi al posto delle botteghe storiche che non ci sono più, la strada che ricorda la storia d’amore di Bianca Cappello, era l’antica via di Corte, la via Maggiore che rappresentava il principale accesso alla città da Roma, a due passi si trovano ancora le botteghe degli artigiani, ininterrotto rumore cittadino, prestata per un giorno al blocco del traffico e alla “maggiolata”, che canta la primavera e il Maggio musicale fiorentino, un intermezzo toscano, fiorentino, come era usanza nel passato durante il mese di maggio nelle antiche feste della tradizione popolare toscana dedicate alla stagione dei fiori e della rinascita della natura.
Momento pulsante di bellezza, di relax, di poetica evocazione, lontano dal ritmo frenetico e dall’ovvietà leisure, una strada che si è vestita di fiori, per un giorno, grazie a Floralia, brand di Simona Giordano insieme al floralist designer Cyrille Ribet, disegnando magicamente istanti di sospensione temporale nel landscape disegnato dal respiro del vento, dal verde delle piante, dal profumo delle erbe.
Come sempre Simona Giordano, con i suoi allestimenti fantastici che vestono tutti gli eventi più glamour toscani, ha creato, come un nuovo linguaggio poetico che le è proprio, una fonte di incontro con dimensioni che scendono dirette nella nostra sensibilità: oggi dalla strada, continente trasversale dove si muovono i linguaggi più arcaici e più avveniristici, il suo estro la fa da padrone assoluto, arriva la sua intuizione poetica che ci consegna una immagine della strada fiorentina in una dimensione spirituale, un gioco di “sentimenti” ai quali nemmeno il più astratto degli elementi si sottrae.
Panchine romantiche, riccioli di ferro per le gambe dei tavoli ottocenteschi da giardino, ortensie fiorite grandi e spudorate, pancali di legno pieni di tazzine bon ton e candele colorate, colori violenti di fiori, in contrasto alle delicate rose, mazzi di rose fatti di bocci mixati a quelle spampanate, fanè, affascinanti, lanterne per terra rischiarate da candele, alberi di limoni e mandarini, calle bianche e gialle e palle d’aglio viola fiorite, ranuncoli, puzzole, ibiscus, petunie, vasi trasparenti pieni di mughetti, ricordi di fragranze lontane, fili d’edera e d’oro che scendono immaginifici ad accendere di luce diversa il suo mondo creativo, l’arte di Floralia in ogni cosa per armonia di linee e colori che si traducono in bellezza facendo diventare una striscia di asfalto un luogo magico, immerso nella natura e nel verde, fatto di parole e pensieri, ma anche di silenzio, di viaggi mai intrapresi ma solo immaginati, nel cuore della città… per un giorno, la maggiolata di Simona Giordano e Cyrille Ribet per un linguaggio nuovo per Firenze.
Floralia, Via Maggio 39 R
Testo: Cristina Vannuzzi
Cristina Vannuzzi, residente a Firenze e New York, esperta comunicazione e ufficio stampa, collaborazione con testate settore food, arte, fashion, chirurgia estetica, equitazione
Tags: firenze, maggiolata, natura, piante
Firenze è fantastica ma anche questi eventi la rendono incantevole!