Ti meriti un amore è l’ultimo bel romanzo della giornalista scrittrice Alessandra Appiano. Amiche da qui all’eternità.

Recentemente è uscito l’ultimo libro di Alessandra Appiano, scrittrice, giornalista, conduttrice ed autrice televisiva: “Ti meriti un amore”, Cairo editore. Sarà per il titolo, pieno di speranza, sarà perchè Alessandra sa parlare al cuore di noi donne, tracciandone ritratti che ben descrivono la nostra struttura emotiva…una cosa è certa: ha subito richiamato l’attenzione della stampa, cartacea e televisiva. E’ stata invitata a parecchie trasmissioni, da Uno mattina a Quarto grado, intervistata tra l’altro anche da Bruno Vespa a Porta a porta (Rai Uno) e da Maurizio Costanzo nel suo programma Maurizio Costanzo show. Ha trascorso l’estate e sta ancora…passando la sua estate sui podi di tutta Italia, nel salotti letterari televisivi e delle librerie per raccontarlo ai lettori in cerca di novità nel campo. Ricordiamo che già con il suo primo romanzo, “Amiche di salvataggio” (Sperling & Kupfer), Alessandra ha vinto nel 2003 il premio Bancarella. Nel 2013 le è stato assegnato l’Ambrogino d’oro; inoltre è molto impegnata sul piano umanitario, come ambasciatrice Oxfam Italia.


Alessandra Appiano, ospite del programma di Rai Uno “Verdetto Finale”

Nei suoi libri, pubblicati da grandi editori come Mondadori e Garzanti, l’interesse si concentra soprattutto sul complesso e fantastico mondo femminile, in particolar modo sulle amicizie femminili, che, quando sono vere e sincere, coltivate e mantenute, valgono un tesoro. In Ti meriti un amore percorre la stessa strada, fra fantasia e realtà. In poche parole si tratta di un romanzo… “sotto mentite spoglie”: infatti le due protagoniste indossano vesti riconoscibili da qualsiasi donna vi si identifichi per esperienze di vita e di amore. A cominciare dalle cinquantenni che si pongono tanti problemi sulla loro femminilità in declino, che…in declino non lo è per niente! Anzi! Il calo degli ormoni non corrisponde certo a quello delle capacità cognitive!

Nel libro Cinzia, vulcanica e bella cinquantenne, vive una nuova passione con “gli occhi” e l’emozione di una fanciulla, “pervasa dall’orgoglio di chi si rimpossessa della sua femminilità”: una sensazione che noi donne conosciamo molto bene! In contrapposizione a lei, Alessandra ci propone la figura di Emma, che purtroppo di gioie e passioni ne ha conosciute poche o niente. Anche considerato il fatto che il suo immenso amore, un allievo della scuola dove insegna, l’ha soltanto usata, irretita, truffata, approfittando del fatto che è una “zitella un po’racchia” (come lei stessa si definisce nel libro), la quale abita ancora con i genitori, entrambi casa e chiesa. Qualcuno starà forse sta pensando al tragico caso di cronaca nera della professoressa Gloria Rosboch, ammazzata brutalmente dal suo giovane allievo Gabriele.


Alessandra Appiano nella sua bella casa di Milano, circondata dai suoi libri.

In effetti il personaggio di Emma è stato liberamente ispirato a lei, per porre ancora una volta l’accento sul dramma del femminicidio, di cui tanto si parla ultimamente, una piaga che dilaga a macchia d’olio in una società in cui oramai l’esistenza conta sempre meno. Ci si innamora per poco, abbagliati troppo spesso solo dalla bellezza fisica, si uccide per poco. Siamo sopraffatti dall’indifferenza, dalla smania di fare soldi, dal successo, dalla noia, dalla solitudine, dalla tristezza esistenziale, tanto che a volte “le persone felici fanno persino rabbia”. Eppure, come scrive ironicamente Alessandra Appiano nel suo bel libro, “le persone felici vanno protette, sono patrimonio dell’umanità”.

L’ironia e l’umorismo sono uno dei punti forti di questa opera (ma anche di altre sue opere), a tratti dissacrante, molto spesso divertente; come quando prende in giro “certe giornaliste televisive”, che, una volta perso l’amante che le ha raccomandate…perdono pure il posto di lavoro! Oppure quando descrive la popolarità di serie A e quella di serie B, usando termini assai coloriti. MOLTO coloriti! Ma anche nei riferimenti alle “signore sfiorite e bollite che cercano la serenità interiore leggendo file allegati alle email sul buddhismo, e su come raggiungere la realizzazione di sè”; alle “bonazze rifatte fuoruscite dai vari “reality show” e ai “nuovi ricchi cafoni”.


Una bella immagine della nota giornalista, scrittrice Alessandra Appiano. Foto di Manuel Scrima.

Le due protagoniste si confrontano, si “inventano”, si scrivono e alla fine si ritrovano. Emma sempre convinta di essere una perdente, una donna che non sa suscitare vero amore, “sexy come una lavatrice”. Mentre è una creatura buona, intelligente, incapace di pensieri malevoli, di invidie verso le altre donne: tanto che definisce la sua amica d’infanzia Cinzia “una perla di ragazza”, “una bella con l’anima”. Senza rendersi conto che non esistono donne brutte di fuori, soprattutto al giorno d’oggi, dove basta un po’di trucco e di cura personale per essere sempre piacevoli; a qualsiasi età. Caso mai esistono donne (e uomini!) brutti di dentro.

Mi sono commossa leggendo la descrizione del suo funerale, fra una lacrima e un sorriso, quando lei stessa lo commenta, da lassù: “E’ incredibile. Io che in vita sono passata inosservata, con un talento raro per l’invisibilità, da morta sono diventata una star. Decine e decine di servizi tv dedicati proprio a me, l’insulsa insegnante di sostegno con la sua storia d’amore sbagliata; ore ed ore di tolk show sconclusionati e abborracciati dove psichiatri, filosofi, criminologi, scrittrici, attrici, ex miss Italia e bloger discettano delle mie banali abitudini e delle mie turbe recondite…Ma ciò che mi ha riempito di orgoglio, e insieme di sconcerto, è stato il funerale in pompa magna…più di seicento persone stipate in chiesa”. Un vero spaccato di vita sociale, tanto reale quanto assurdo, dove solo se vieni ucciso, ottieni onori e Gloria.


Milano, 14 giugno 2017. Due amiche di salvataggio, Alessandra Appiano e Maria Cristina Giongo, che… si meritano tanto amore e fortuna, festeggiano insieme l’uscita del libro. Potete seguire Alessandra anche nella sua pagina di Facebook. Foto Hans Linsen.

Il ritmo del libro è scandito e avvalorato da citazioni letterarie importanti, a dimostrazione che come sempre passato e presente si incontrano e scontrano sul tema dell’amore come parte essenziale del corpo, della mente e dell’animo umano, di cui non si può fare a meno. Si passa dai grandi autori contemporanei, come il brasiliano Paulo Coelho a quelli del passato, come la pittrice messicana Frida Kahlo, con il suo pessimismo devastante, incontenibile, simile a quello del russo Vladimir Nabokov che odia il lieto fine, convinto che “il dolore sia la norma”. Io direi, piuttosto il dolore non è la norma. E’nella norma (nel senso che prima o poi tocca a tutti, non risparmia nessuno).

Come avrete capito, per quanto riguarda Emma, anche nel romanzo di Alessandra Appiano non c’è un lieto fine. Ma almeno c’è la speranza e il conforto che prima o poi la fine, quando arriverà, possa essere lieta, forse in un altro mondo: sicuramente migliore del nostro. Per questo motivo trovo le parole con cui lo conclude le più belle in assoluto: “Spero infine una cosa soltanto”, scrive Alessandra. “Che Dio ci sia e non ci odi affatto. E che prima o poi, per risarcirci di tanta inutile fatica, ci faccia ritrovare. Amiche da qui all’eternità.”

Maria Cristina Giongo
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One Response to “Ti meriti un amore è l’ultimo bel romanzo della giornalista scrittrice Alessandra Appiano. Amiche da qui all’eternità.”

  1. Valentino scrive:

    Stimatissima Alessandra Appiano,
    forse Emma non si era mai sentita dire da un uomo:
    Un bel corpo,
    dalla mente vacua
    non m’interessa.
    Amo quello che pensi
    e non ciò che sembri.
    Il tempo lascia solo tracce
    della bellezza,
    mentre la tua intelligenza
    resta mia per sempre.

    Con stima.
    Valentino

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