Forse la prosa poetica che vi propongo quest’oggi è un po’ malinconica; in compenso, però, molto più allegri e “pimpanti” sono i miei auguri di buon anno. E ve li faccio proprio adesso, esclamando con un gran sorriso: «Uno splendido 2018 a tutti voi, cari amici del «Cofanetto»!!!!».
VIGILIA DI NATALE
Oggi, ad esempio, consegni le pizze, triste fattorino, in questa sera ascensionale ch’esala, nella neve, dall’asfalto al cielo. Vorresti fare il traduttore, cambiar lingua alle parole, ma ti obbliga a tutt’altro la realtà. «Pazienza, mi rassegno», hai deciso già da anni. E mentre i due lampioni chini sulla via, cioè il vicolo piccino che attraversi proprio ora, ti ricordano l’infanzia, rifletti un poco più sereno sulla cupa delusione esistenziale che t’infesta sia la vita che le tante sfacchinate, vagabonde e assai randagie, d’ogni giorno; e concludi i tuoi pensieri rivolgendo una preghiera all’amico preferito, il tuo… Babbin Gesù: «Fa’ che il lavoro mi nobiliti la rabbia…».
Pietro Pancamo
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Tags: anno nuovo, auguri, natale, neve, pietro pancamo, poesia
Grazie, caro Pietro, delle tue belle riflessioni. purtroppo così adeguate ai tempi;
speriamo davvero che il bambino Gesù possa dare una sferzata in su all’economia di questo povero paese. Ed anche alle nostre sempre di più mistificate tradizioni etiche e religiose.
Un abbraccio a tutti noi.