Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
che dire per commentare a dovere la poesia che propongo quest’oggi? Beh, ad esempio, che a leggerla con attenzione, si rivela composta di tanti giochi di parole. Ma tanti per davvero! Ecco, li vedete? Si sovrappongono l’un l’altro, come fiocchi di neve senza posa e senza fine, perché son decisi a dimostrare, o così credo, che il più crudele dei mesi non è per niente aprile.
GEENNAIO
Fra le sTorture della vita
e un dio alquanto crucco
che di nome fa Jave’
(perché spesso ti minaccia:
«Ce l’ho tanto, sì, con te;
bada, ve’, che ti rovino!
Ed anche subito magari…»),
bolge al temine si spera
–nossignore, no!, all’inizio
(pure questa ci mancava!)–
il fosco mese di Geennaio
ahi! dannato come il gelo
che nell’arco dei millenni
ha cocìto e ricocìto
quelle brecce che s’aprivano
nel ghiaccio dell’inferno.
Battute a precipizio
dalla neve furibonda,
le strade d’alta quota
–strappi nella roccia,
gobbi e frastagliati:
(s)tortuosi come crepe–
s’attutiscono pian piano
e s’ottundono perfino.
Così una meta che ti spinga
l’hai persa senz’appello
e un po’ per stizza, un po’ per sempre
(mentre il saggio ti rivela:
«I vecchi, è arcinoto,
han più ricordi che speranze»)
la tua ultima preghiera
si dà le arie di bestemmia:
«Mi resti solo Tu
che mi hai tolto proprio tutto».
Pietro Pancamo
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Tags: cocito, ghiaccio, il più crudele dei mesi, inverno, pietro pancamo, poesia
Innanzi tutto mi scuso se da qualche tempo ho avuto dei problemi con il computer. Questa poesia che solo oggi ho potuto leggere mi è piaciuta molto sia per la forma, ma soprattutto per quello che riesce ad esprimere con questi giochi di parole che richiamano il continuo variare dei nostri sentimenti. Grazie!
Che bello ritrovarla, Marisa! Grazie per i suoi sempre bei commenti!
Speriamo che dopo il gelido e crudele GENNAIO i mesi successivi siano un crescendo di ottimismo così come dalle bolge dantesche si arriva al paradiso.
febbrauio
“Inverno
Lenta stagione
La sola vera.
Le altre,fiorite,un sogno”
Freddo senza fine…
I ricordi sono del passato, le speranze come il susseguirsi delle stagioni, del futuro. ,.-
Nel mese di gennaio c’è un elemento positivo: ė il primo dell’anno, freddo, ghiacciato, con i giorni ancora “corti”, ma cede il passo a quelli successivi che ci portano la speranza di maggiore calore, luce, vitalità. Gennaio è un periodo passeggero e non puó che incupirci in modo altrettanto passeggero.
Gennaio , foriero di giorni freddi e grigi, ma fa anche emergere giorni
luminosi e chiari, che anelano il ritorno della primavera
Come deve essere freddo l’inverno per coloro che non hanno ricordi caldi….
E’proprio vero….
E’ una poesia bella e interessante e lunga. Tiene molta compagnia. Scrivine tante cosi’. Abbiamo un inverno veramente freddo. Ci sara’ una poesia di febbraio e una di maggio? Le aspetto. Auguri.
Non hai risposto, ma non è affatto necessario. La poesia è una delle meglio riuscite!