Cara dottoressa, leggo sempre con molto piacere i suoi articoli, che vedo spesso diffusi anche su Facebook.
Le pongo una domanda forse fuori dal comune ma visto che lei mi pare anche…una psicologa degli animali…. vorrei riuscire a capire come mai il mio gatto ha un caratteraccio insopportabile.
Appena cerco di accarezzarlo si ritira oppure arriva a graffiarmi. Per non parlare se cerco di prenderlo in braccio… nessuno dei miei figli od ospiti può avvicinarsi a lui, anzi, è una “lei” ( è sterilizzata).
La presi da piccola rispondendo ad un annuncio di una signora che aveva la casa piena di gatti e non riusciva più a tenere la nuova cucciolata.
Però quando LEI VUOLE mi raggiunge sul divano e si mette sulle mie ginocchia mentre guardo la TV o sono a letto, facendo le fusa e spingendo la testa verso la sua mano per farsi accarezzare. Ma appena l’accarezzo per più di 5 minuti se ne va.
Sono così invidiosa di quei padroni che hanno gatti socievoli e coccoloni!
Grazie se vorrà rispondermi.
Maria Concetta da Messina
Cara Maria Concetta,
i gatti non hanno sempre un carattere semplice da capire, alcuni sono più portati alle coccole e più socievoli, altri invece sono più timidi , riservati e più solitari.
Come qualsiasi altro animale, ogni gatto ha un carattere proprio determinato dalla genetica e dall’ambiente in cui è cresciuto ( figlio di mamma timorosa, convivenza con altri gatti e persone nel periodo di socializzazione, situazioni traumatiche o stressanti vissute nella fase di crescita, ecc ).
Ho spesso letto ed ho avuto conferma nella mia esperienza, che al colore del mantello del gatto sono associati dei tratti della sua personalità e del suo carattere. L’esempio più classico è il gatto rosso che solitamente ha un carattere pacato e rilassato, mentre quello arancione è spesso più vivace ed imprevedibile, a volte anche aggressivo. Quelli a mantello tigrato invece, in genere sono socievoli, dolci e amanti della casa mentre i neri, in passato tanto demonizzato, molto tranquilli ed equilibrati.
Oltre al colore del mantello anche la razza ci permette a priori di ipotizzare il suo carattere, ad esempio i gatti persiani o i ragdoll sono solitamente più coccoloni e tranquilli, mentre i siamesi più attivi e “chiacchieroni”.
Oltre ad aspetti caratteriali legati alla genetica, ci sono dei fattori legati alla esperienza del gatto stesso. Ad esempio se il gattino appena nato viene subito in contatto con l’uomo, sarà abituato a tollerare e a cercare in futuro questo tipo di relazione, al contrario di quei gattini che nascono in un contesto selvatico o semi-selvatico.
Il primo punto da capire e rispettare è quello di accettare il nostro gatto così com’è. E’ possibile cambiarne degli aspetti caratteriali, ma c’è bisogno di molta pazienza e spirito di osservazione. In fondo è un pò come si dice per le persone : chi nasce tondo non muore quadro, ma al massimo si possono smussare gli angoli!.
Il vero successo per una buona relazione con il nostro gatto è quindi modificare il nostro approccio con lui, rispettando proprio il suo carattere e senza forzare alcun cambiamento.
Cara M. Concetta, molti gatti adorano mettersi in grembo al padrone quando sono sul divano davanti alla televisione, ma scappano subito non appena toccati. In questo caso ciò che devi fare è rispettare ciò che vuole la gatta e godere di questa interazione “passiva”, senza insistere a volerla accarezzare perché è evidente che è qualcosa che non gradisce.
Non bisogna forzare il contatto con il gatto perché può addirittura farli reagire con graffi o morsi.
Se ci si sofferma ad osservare il loro linguaggio, è facile capire che un gatto dimostra affetto strusciandosi contro il padrone, soprattutto con la testa. In questo modo libera degli ormoni ” tranquillizzanti” che lo fanno sentire tranquillo. La parte con la quale si strofina contro è solitamente il posto più adatto per accarezzarlo.
Più o meno funziona cosi:
- parte superiore della testa e collo : in questa zona, così come ai lati della testa, il gatto adora le carezze. Se però mostra uno dei segnali che fanno intendere di smettere, non bisogna continuare, altrimenti potrebbe reagire male;
- il dorso : anche sulla schiena le carezze sono ben accette, soprattutto se ci si concentra sulla parte vicina alla base della coda;
- le zampe : zampe e piedi non sono tra le parti preferite del gatto, né per le coccole né per essere toccate in generale, ed è quindi meglio evitarle.
- la pancia: persino il gatto più affettuoso può ribellarsi perché è una parte sensibile e vulnerabile.
Queste sono delle piccole indicazioni da rispettare, soprattutto se non si conosce bene il gatto.
Con il tempo e la pazienza si capirà meglio il proprio gatto e sarà più semplice interagire con lui, l’importante, scusami se mi ripeto, è accettarlo così come è, senza ostinarci a cambiarlo per renderlo più simile alle nostre aspettative e soprattutto senza forzare i contatti.
Un buon rapporto, come tra esseri umani, deve essere basato sul rispetto e sull’affetto reciproco.
Un ultimo suggerimento, che in passato ho adoperato anche io per i miei gatti, è l’utilizzo di feromoni ambientali.
Il Feliway è al momento l’unico disponibile in Italia ed io suggerisco il diffusore ambientale che, senza che noi ce ne accorgiamo, rilascia appunto feromoni ad azione appagante per il gatto, addolcendone il carattere.
Spero di esserle stata di aiuto, anche se per essere più precisi, esiste proprio la figura veterinaria specializzato in comportamento ed etologia.
Per qualsiasi altro dubbio può sempre contattarmi all’indirizzo di posta elettronica: immavet1973@libero.it
Un abbraccio.
Dr. Imma Paone
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