Mark Rutte, premier dimissionario del Regno Unito dei Paesi Bassi ( foto ANP)
“Voglio correre un rischio, anche se so che potrebbe costarci; se andrà male torneremo come prima.” Con queste parole il premier olandese Mark Rutte ha iniziato la sua conferenza stampa per annunciare, a partire dal 3 marzo, la revisione di alcune restrizioni del rigido lockdown in cui si trova il Paese dal 14 dicembre scorso. Supportato dal ministro della salute Hugo De Jonge, il quale ha precisato che la situazione sanitaria non è migliorata come avevano sperato. Grazie a questo lungo, completo lockdown i contagi sono scesi di molto: da quasi 11 mila a 4460, fattore R intono all’ 1, percentuale di contagi fra l’11, 8% e il 9,8%. In un Paese di 17 milioni di abitanti.
Paesi Bassi. Il ministro della salute Hugo De Jonge, del Partito Cristiano Democratico ( CDA) che fa parte della dimissionaria coalizione di governo.
“Ma non è abbastanza. La nuova variante britannica del Covid 19 ci ha fatti entrare in una terza ondata di epidemia, che speriamo di contrastare con i vaccini. Nonostante la campagna di vaccinazione da noi sia cominciata a rilento, con l’aggiunta di vari problemi che hanno colpito anche gli altri Paesi dell’Unione Europea, abbiamo già vaccinato 1 milione di persone,” ha dichiarato De Jonge.
“ Il rischio” a cui si riferisce il premier, dimissionario con tutto il governo a causa di uno scandalo legato ai sussidi dati a genitori in difficoltà e poi dalle tasse ingiustamente richiesti indietro, mandandoli sull’orlo del fallimento, è la riapertura dei parrucchieri (dopo un’ora dal suo discorso sono arrivate più di 20 mila prenotazioni!), centri estetici, di tatuaggi e scuole guida. Rimarranno sempre chiusi i ristoratori, (tranne che per l’asporto), i negozi, in alcuni dei quali però si potranno fare acquisti su appuntamento, e le attività dei “lavoratori del sesso”. A casa si potrà ricevere una sola persona. Inoltre potranno riprendere parzialmente le lezioni le scuole medie e quelle professionali; gli allievi vi si recheranno un solo giorno alla settimana e in piccoli gruppi.
“Una decisione sofferta”, ha ammesso Rutte. “Motivata dal fatto che non si possono più tenere chiusi in casa dei ragazzi, che, come gli anziani, si sentono sempre più demotivati e depressi.” A questo proposito sono state alleggerite anche le regole sugli sport all’aperto per i giovani sino a 27 anni. Mentre fino al 15 marzo rimarrà ancora in vigore, dalle ore 21.00, il coprifuoco (il primo dopo la seconda guerra mondiale), che è costato un duro confronto con la magistratura decisa ad abolirlo in quanto incostituzionale; ora in fase di valutazione per un ricorso presentato dallo Stato che lo ritiene “ un’emergenza temporanea per tutelare la salute dei cittadini in grave pericolo”. Ricordiamo che era iniziato il 23 gennaio scorso e da allora non era stato mai sospeso nonostante l’ingiunzione del giudice della Corte dell’Aia.
La popolazione, fiaccata da uno dei più lunghi lockdown d’Europa, in un Paese all’inizio della pandemia affermatosi quasi come negazionista “sino a prova contraria”… oramai non si lamenta più. Si è come assuefatta.
Circa le elezioni politiche, previste per il 17 marzo, per evitare assembramenti si potrà cominciare a votare a partire dal 15 marzo. Se verrà mantenuto il coprifuoco ne saranno esenti gli elettori e gli scrutatori, sino alla chiusura serale dei seggi.” Secondo gli ultimi sondaggi il VVD, il partito di Rutte (al suo terzo mandato), rimane il più grande, nonostante la perdita di 4 seggi (passati da 43 a 39). Sempre secondo recenti sondaggi, il dimissionario premier resta il preferito dalla maggior parte degli olandesi, che ancora vedono in lui un capo carismatico, un uomo deciso, sicuro di sè (anche troppo!) capace di ammettere i suoi errori: inaffondabile.
Anche in questa situazione di pandemia viene considerato…. “il male minore”rispetto alla minoranza. Nonostante ciò il PVV, partito di estrema destra di Geert Wilders, ha recuperato dei seggi, arrivando secondo (con 19 seggi). Terzo il Partito Cristiano Democratico (18 seggi). Ci potranno essere quindi delle sorprese, rispetto al governo di coalizione precedente!
Maria Cristina Giongo
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