Le api, contrariamente ad altri animali che vivono in gruppo, non hanno un sistema immunitario particolarmente robusto. Pertanto l’ape regina vaccina le uova con una prima dose di frammenti di proteine di agenti patogeni che causano malattie; in seguito le larve con una seconda dose, in modo da rafforzare il loro sistema immunitario.
Cari amici lettori,
la mia riflessione del mese riguarda la creatività di Dio, che si palesa, sin dalle origini del mondo, nella sua stessa perfezione. Pensate al miracolo della natura presente in ogni pianta, in ogni fiore, in ogni stagione che si rinnova, in ogni alba, tramonto, notte stellata. E a quella del mondo animale, con un suo preciso scopo, sin dal più piccolo insetto. Ognuno con la sua utilità, il suo sistema di sopravvivenza, le sue uniche particolarità.
Sudafrica, gennaio 2018. Foto di Maria Cristina Giongo
Io guardo spesso i documentari sulla flora, sulla fauna, sull’universo marino, rimanendo incantata davanti alla loro compiutezza, a come si sono sviluppati, adattati all’ambiente circostante. Ecco perchè ho sempre pensato che esiste un Dio, comunque lo si voglia chiamare; una mente suprema dotata di inventiva, fantasia.
Tante volte ho scritto sul Cofanetto magico di miracoli inerenti il mondo animale; da mamma polipo che dà la vita per far nascere i suoi piccini, ad una particolare rana che d’inverno ferma il suo cuore rimanendo quasi congelata; per poi “autoscongelarsi” all’arrivo della primavera! Poi al linguaggio dei delfini e di altre specie nel comunicare fra di loro, ai triops, animali preistorici le cui uova resistono all’asciutto per secoli, ovunque; ma poi basta una goccia d’acqua per farli rinascere, procreare e di nuovo addormentarsi. Pensate inoltre ad alcuni uccelli che cambiano il colore delle piume per mimetizzarsi, oppure durante il corteggiamento per diventare ancora più attraenti, esibendo tinte di un’intensità e bellezza che lasciano senza fiato.
Sudafrica, gennaio 2018 (foto di Maria Cristina Giongo)
Economist ha pubblicato un interessantissimo articolo del giornalista Gianluca Mercuri sulle “api da miele,che, contrariamente sia alla maggior parte degli animali che vivono in condizioni di affollamento, sia alle api solitarie, NON hanno un sistema immunitario particolarmente robusto, la qual cosa ha sconcertato a lungo gli entomologi.”
Il dilemma è stato risolto in parte nel 2015, quando si è scoperto che “le api regine vaccinano le loro uova trasferendo in esse, prima della deposizione, frammenti di proteine di agenti patogeni che causano malattie”. La principale delle quali si chiama vitellogenina.
“Questi agenti agiscono come antigeni che innescano lo sviluppo di una risposta immunitaria protettiva nelle giovani api in via di sviluppo. Restava una domanda aperta: come fa la regina a ricevere il rifornimento di antigeni, visto che vive essenzialmente di pappa reale? Ovvero della sostanza secreta dalle api operaie quando agiscono come infermiere per le larve (fase che precede quella in cui diventano «bottinatrici», cioè volano in giro a raccogliere nettare e polline).
Gli autori dello studio hanno appurato, con un esperimento condotto su 150 api nutrici, che la loro ipotesi iniziale era giusta. E cioè, che le nutrici sono capaci di incorporare nella pappa reale frammenti di agenti patogeni, in particolare batteri della cosiddetta peste americana che stermina gli alveari, consumati mangiando le provviste procurate dalle bottinatrici. In più, non trasmettono gli antigeni solo alla regina, ma anche alle larve, che ricevono la pappa reale nei primi giorni dopo la schiusa.
Così le larve nascono già vaccinate e il loro sistema immunitario è pronto ad affrontare le malattie. In poche parole…ogni ape neonata viene quindi vaccinata due volte. Prima e seconda dose in modo rapido e organizzato! Risultato: immunità di sciame. Come al solito dovremmo prendere esempio dalla natura”, conclude Gianluca Mercuri,l’autore di questo interessante testo.
Kaapstad (Città del Capo) Sudafrica, gennaio 2018. I pinguini sono uccelli acquatici molto sociali. Quello ripreso nell’immagine, appena si accorse che stavo scattando delle foto, salì su un’alta roccia e si mise subito in posa… come per farsi riprendere. Foto di Maria Cristina Giongo
Ma perchè l’uomo distrugge un simile patrimonio, perchè spesso distrugge se stesso? “Il problema” è che Dio ci ha concesso il libero arbitrio, sta a dire la possibilità di scelta fra il male ed il bene. Da qui arrivano…le infinite disgrazie dovute a chi sceglie il male (le guerre, la distruzione dell’eco sistema, ecc.) Poteva evitarlo? Certo, levandoci la libertà, facendoci diventare come dei burattini nelle sue mani.
Tuttavia, soffocati dal dolore per una disgrazia, pensate alla insopportabile di un figlio, di un genitore, davanti alla disperazione di povere creature che in tutto il mondo muoiono di fame, di stenti, gli chiediamo, talvolta con rabbia: “perchè non intervieni, Dio? Perchè ci hai lasciati?” Questo ci porta spesso ad allontanarci da Lui, a rifiutarlo, tanto siamo immersi in una sofferenza devastante, crudele. Se Lui ha creato il mondo, perchè non interviene quando qualcosa va storto?
Eppure proprio la perfezione dell’Universo e della natura mi inducono a ipotizzare non solo che siano opera di un Creatore geniale ma anche che dopo la nostra scomparsa su questa terra ci sarà ancora una vita. Infatti mi pare impossibile che questo Essere supremo, capace di fare così tanto, non abbia pensato al futuro delle sue creature dopo la loro morte. Verrebbe meno il concetto di perfezione, sia pur insito nel principio di base che tutto ha un’inizio e una fine. Altrimenti il mondo sarebbe sovrappopolato, soffocato da foreste, animali, uomini! Ma dopo la nostra fine che cosa avverrà di noi, della nostra anima? Saremo un’opera compiuta o rimarremo a far parte di un bel quadro in continua evoluzione?
Il problema è che nessuno è mai tornato indietro a raccontarci il mistero immenso di cui facciamo parte, a svelarcelo; sappiamo solo che esistiamo, che abbiamo nel nostro gene l’unicità assoluta (nessun essere umano è uguale ad un altro). A questo punto torna imperante la mia domanda:se qualcuno ha sviluppato un mondo tanto perfetto, come è possibile che poi al di là della vita non ci sia più nulla?
E se invece anche dopo ci troveremo in una dimensione altrettanto bella, magari migliore, ritrovando, riabbracciando tutti i nostri cari defunti? Ci aspetteranno altre sorprese? Potremmo tornare su questa terra, una volta sparse le nostre ceneri, magari sotto forma di un uccellino, di un meraviglioso fiore, una splendida farfalla?
Vi lascio quindi con questa mia personale osservazione, colma di speranza. Di ottimismo. Di serenità. Perchè, in realtà, non ho mai avuto paura della morte (piuttosto del patire per una lunga malattia); l’ho sempre vista come una soglia da oltrepassare, prima o poi. Una scalinata da salire con la curiosità ….di vedere che cosa ci sarà nuovamente riservato di speciale. Nel bene e nel male. Anzi, questa volta più nel bene che nel male.
Buon inizio di mese, buona continuazione, con tanta forza e salute,
dalla vostra, come sempre vostra, affezionata,
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.
Proibita la riproduzione del testo e delle fotografie senza citare l’autore e la fonte di provenienza. Alcune fotografie sono state scaricate dal web; nel caso fossero coperte da diritti d’autore vi preghiamo di avvertirci che verranno immediatamente levate.
Tags: Animali, antigeni, ape regina, api, api operaie, bottinatrici, città del capo, delfino, economist, entomologo, farfalla, fauna, flora, gianluca mercuri, kaapstad, mamma polipo, maria cristina giongo, miele, morte, pappa reale, pinguino, sistema immunitario, Sudafrica, triops, vaccinazione, vitellogenina
Cara Maria Cristina, un articolo molto bello, del resto come tutti I tuoi articoli! Il Creato è qualcosa di meraviglioso e affascinante perché è avvolto da tanti misterI…anch’io penso che ci sia un DIO, troppa perfezione in ogni creatura ed in ogni creazione!!! Dobbiamo prendere consapevolezza e ognuno deve fare la sua parte per preservare l’ambiente…purtroppo l’uomo lo sta distruggendo. Per fortuna, ora stiamo iniziando con la sensibilizzazione ed I giovani sono un grande esempio, acquisendo una certa responsabilità e consapevolezza…augurandoci, che con azioni concrete da parte di ognuno, possiamo salvare il nostro Pianeta! Meravigliose le tue immagini, quante abilità hai…anche da photoreporter! Complimenti!
Buona giornata.
Grazie di cuore, Maristella! La natura ci offre veramente tanti spunti di riflessione sul mistero della vita, che ogni volta ne resto affascinata! Un abbraccio
Non c’è un giorno che passa senza una riflessione sulle cose perfette, perché queste lo sono senza punto flettere?