“ Se la sarà andata a cercare…” Quante volte abbiamo sentito questa frase, quant’altre è affiorata nella nostra mente all’ennesima notizia di una violenza o presunta tale su una donna? Chissà com’era vestita, come guardava ammiccante, come sorrideva o si muoveva…
Lo ammetto, come donna questa frase mi rattrista o almeno mi infastisce: troppo comodo gettare sempre la colpa sulla donna, magari solo rea di un po’ di civetteria maldestra o male interpretabile, o di ingenuità, o di sventatezza. Ma se fossi un uomo il solo sentire questa frase mi offenderebbe: sarebbe come confermare che metà dell’umanità è, per sua natura, incapace di rapportarsi, di controllarsi, di rispettare, in una parola, l’altra metà del cielo.
Comunque riconosco che verso le donne, in particolare le giovani donne, ci sia qualcosa da rivedere con riguardo alla percezione dell’allerta sociale, della capacità di badare a se stesse, in parole povere di evitare i guai. Abbiamo infarcito le teste delle nostre ragazze con discorsi sulla superiorità affettiva femminile, su quei cromosomi xx che porterebbero ad una superiore resistenza fisica e longevità; e quando si parlava di muscoli abbiamo persino tirato fuori che le donne avrebbero il muscolo più forte di tutta l’umanità, e cioè l’utero (che poi non è un muscolo…).
Ma glielo abbiamo detto alle nostre ragazze che un uomo può avere fino a due terzi di forza fisica più della donna, che l’alcol lo sopportiamo di meno e ci danneggia di più, che nessuna teoria libertaria è in grado di cambiare la nostra anatomia, bellissima davvero a vedersi ma carica di netti svantaggi, non esclusi quelli sanitari?
Davanti ad un’esperienza brutale come la violenza la forza dell’utero non serve.
Così come si insegna a prevenire incidenti o malattie, così bisognerebbe risvegliare nelle giovani il buon senso, educando a capire in tempo e perciò a prevenire i pericoli che derivano da comportamenti sconsiderati: girare a notte fonda, fidarsi di sconosciuti, non badare a quanto si beve o a ciò che viene offerto (le caramelle degli sconosciuti delle nostre madri!), scimmiottare la volgarità imperante che imporrebbe un costante richiamo sessuale nell’abbigliamento, invece di cercare nello stesso un equilibrato stile personale, ciò che colpisce davvero.
Purtroppo neppure la migliore educazione ambosessi alla prevenzione e al rispetto riuscirà ad eliminare del tutto la violenza, che andrebbe sempre denunciata e punita: le autorità dovrebbero farsi garanti della ricerca della verità e, durante le indagini, dell’osservanza della privacy della vittima, cosa che attualmente, a leggere i giornali, parrebbe del tutto inesistente.
Esiste però una strisciante trappola in agguato, l’utopia dei “diritti” che vengono confusi con l’eguaglianza, di cui spesso non sono consapevoli neppure le donne che lavorano sinceramente per le donne: ma quando le ideologie allontanano da una visione centrata della realtà sono sempre i più deboli a pagare.
E comunque, al di là dei riferimenti a fatti recenti, ribadiamolo una volta per tutte: il sesso con una persona ubriaca è sempre violenza, stupro. Anche se per assurdo ti avesse implorato di farlo, perchè un ubriaco non è in grado di esprimere un libero consenso. Punto.
Di proposito ho riempito di immagini floreali queste mie riflessioni, come simbolo di una speranza di migliori intese tra i sessi, e sfido chiunque a cercare dove si nasconda “il nulla”.
Elisa Prato
Elisa Prato e’ consulente e formatore in comunicazione, amministrazione pubblica e fiscalita’, recensionista in arti sceniche e cultrice di reading.
Evergreen nel DNA, crede fortemente nella capacit femminile di individuare forme di maturazione personale e di unirsi agli uomini per promuovere iniziative di revisione sociale..
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Nota di redazione:
a proposito della supremazia dell’uomo sulla donna e della violenza, che sfocia spesso in femminicidio, segnaliamo un recente articolo della direttrice de Il Cofanetto magico, Maria Cristina Giongo, pubblicato dal quotidiano nazionale Avvenire, con una “sorpresa” inerente “i civili” Paesi del Nord Europa e nello specifico dell’Olanda:
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