I meccanismi del tempo
Sull’onda di una tenera eleganza, anche stilistica, Luigi Cannillo, ben lungi dal ricordare in tondo (e cioè dall’arrovellarsi sterilmente su se stesso), riconosce nella vita quella tortura che, infliggendoci ricordi e perdite (gli uni e le altre coincidono, forse? Son la medesima cosa?), ci mette ininterrottamente alla prova, per imprimersi, infine, sulla pelle dei nostri polsi e diventare, dunque, come i numeri di matricola, chiamiamoli così, che contraddistinguevano i detenuti di Auschwitz. E in tutto questo la poesia è un tentativo, probabilmente destinato al fallimento, di rieditare il tempo, per renderlo amico (o, almeno, utile a qualcosa).
Pietro Pancamo
CHI SONO
CERCA IL MIO CORPO SULLA CARTA
-da Between Windows and Skyes (Gradiva Publications, New York, 2022)-
Cerca il mio corpo sulla carta
come se il tempo veramente
si fermasse sull’arco delle righe
L’alfabeto lascia traccia
di una forma naturale, la ritrae
ma il foglio non riflette a specchio
come curvano i gesti e le stagioni
Guarda, ora sono nel passo
che si avventura fuori, nel tocco
che ti sfiora e si disperde
Tutto è assegnato al corpo
pronto alla fuga, alla sua lingua
inquieta che si deposita e alimenta
perfino il suo esilio sulla pagina
L’essenza si rovescia sulla carta
ma brilla sul polso di chi scrive
Luigi Cannillo
Avvertenze:
• Tutti i diritti, relativi ai documenti, agli articoli, alle poesie, ai racconti e alle immagini che costituiscono questo post, appartengono ai legittimi proprietari.
• Alcune fotografie sono state scaricate mediante un programma automatico di download e si ignora pertanto se siano coperte o no da un copyright; ovviamente, su richiesta degli eventuali detentori di quest’ultimo, si procederebbe subito a rimuoverle.
• Prohibited the dissemination of text and photos without permission and without citing the author and source of information.
Tags: gradiva publications, luigi cannillo, pietro pancamo, poesia, tempo, vita