Io amo il corallo, da sempre. Perchè da sempre amo il mare, le sue profondità colme di misteri, di bellezza, vita, colore. E dopo aver letto il libro Lungo le vie del corallo, con le meravigliose immagini della collezione Antonino De Simone e la sua storia, lo amo ancora di più.
Ogni anno vi segnalo dei libri da regalare a Natale oppure per il nuovo anno; come fu per il saggio di Francesco Giorgino, giornalista e per anni conduttore del TG1, intervistato per Il Cofanetto magico e per il mensile Ok la salute, quando era ancora di proprietà della Rizzoli. Oltre a dei CD, come quello di Roberto Vecchioni, con una bella intervista a lui.
Questa mirabile parure, tratta dal libro “Lungo le vie del corallo”, fa parte della collezione del museo privato Antonino De Simone. E’composta da collana, orecchini, spilla e ornamento da acconciatura. Manifattura Wilhelm Kleiberg, San Pietroburgo, Russia 1840. Copyright Luciano e Marco Pedicini.
In quanto la musica, la lettura sono i veri gioielli dello spirito, dove ci rifugiamo quando abbiamo bisogno di rigenerarlo, di rilassarci, di dedicare un po’ di tempo a noi stessi. Questo è anche lo scopo del volume che vi consiglio adesso, “Lungo le vie del corallo” , ben spiegato nell’introduzione di Gioia De Simone, in occasione del centonovantesimo anniversario dell’azienda del mitico Antonino De Simone, suo padre. “La storia di queste collezioni è una storia di passioni, di viaggi, di ricerca, di incontri fortunati e di un’intuizione che ha portato alla realizzazione di un sogno”, scrive Gioia. “ Fu a Parigi che tutto ebbe inizio…”
Basta quest’ultima frase per invogliare a leggerlo, illustrato da fotografie che staresti a guardare per ore, tanto sono belle. Incantati dalla fattura dei gioielli ripresi, unici nel loro genere, che fanno parte, appunto, dell’archivio storico di suo padre. Nel libro si ricostruisce la storia del corallo, attraverso il percorso compiuto nel Mediterraneo, a partire da Torre del Greco, dove si trovava e si trova l’azienda Antonino De Simone, impresa storica dal 1830, sino ai luoghi più lontani di utilizzo finale: estremo Oriente, Africa, America… fra steppe e deserti montani di Mongolia e Tibet.
Il corallo è fra le poche gemme di origine organica (similmente alla perla, l’ambra e la madreperla). Infatti è formato da colonie di polipi bianchi, lunghi solo pochi millimentri, con 8 tentacoli. I polipi hanno uno scheletro esterno formato da carbonato di calcio cristallizzato sotto forma di calcite.
Lo scheletro calcareo, detto sclerasse, si ramifica, superando i 30, 35 centimetri di altezza; è ricoperto da un tessuto molle che viene rimosso per la lavorazione e lucidatura. In base al decreto del 13 aprile 2022 n. 1095, è vietato pescare corallo con un diametro inferiore a 7 mm e a profondità inferiori ai 50 metri. Inoltre solo pescatori autorizzati possono raccoglierlo, con i limiti suaccennati ed autorizzazioni ben precise. La specie endemica più conosciuta è il corallium rubrum del Mediterraneo, nella foto sottostante; origine di tanti scambi commerciali a partire dal Medioevo.
Già nel periodo neolitico il corallo veniva usato come amuleto. Nell’antico Egitto tutelava il defunto nella sua nuova vita e polvere di corallo veniva sparsa sui campi per propiziare i raccolti. Proteggeva i neonati. Gli si riconosce un valore apotropaico: sta a dire quello di allontanare le calamità e propiziare la fortuna, per la conservazione della salute.
A partire dal quindicesimo secolo “traghettando il pensiero pagano nella mistica cristiana, diviene simbolo della maternità della Vergine e del sangue versato da Cristo, ancora una volta riscatta e protegge dal male.” Lo troviamo incastonato nei reliquiari e raffigurato nei quadri a soggetto religioso. Per esempio nella Pala d’altare di Piero della Francesca, con Gesù in grembo alla Madonna, conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. Se ne facevano anche rosari. Io stessa ne ho uno che indosso sempre.
E mi fermo qui perchè il resto lo potrete leggere nel libro “Lungo le vie del corallo”, fra l’altro magistralmente documentato in ogni riferimento storico culturale da Cristina Del Mare. La rotta corallina è piena di sorprese, tocca ogni Paese del mondo, continente, ha affascinato “l’immaginario delle etnie montane arroccate lungo la catena Himalayana e nei deserti della Mongolia, i mille volti preziosi dell’India, dove ogni gioiello è espressione d’identità profonda e mai solamente orpello decorativo.” Sono citazioni di alcuni passi del volume
Anche l’immagine di questa incantevole scultura di Carlo Parlati, “La primavera” della seconda metà del 1900 è tratta dal volume “Lungo le vie del corallo”, e fa parte della collezione artistica Antonino De Simone.
Ma alla fine di questo magico, affascinante, istruttivo viaggio per il mondo, si torna sempre nel nostro bel Paese, dove l’abilità e fantasia degli incisori napoletani supera tutti. Soprattutto da quando nel sedicesimo secolo venne introdotto l’innovativo metodo di lavorazione a bulino, “un nuovo strumento che permise di plasmare la materia corallina creando preziosi intarsi per dare forma a sculture di raffinata perfezione estetica, oltre a diversi oggetti di oreficeria.”
Nell’azienda Antonino De Simone di Torre del Greco, se ne trovano a tutti i prezzi. Da quelli di alta gioielleria, esclusivi, e quindi con costi “importanti”, a quelli più accessibili a tutti, anche da regalarsi fra innamorati: come quello nella foto sottostante. Oppure i ciondoli con il segno zodiacale. Pertanto, se amate il corallo come me, non rinunciate ad un dono che, indossato, vi farà sentire delle regine, ravviverà i vostri abiti, il vostro viso. Porterà allegria nel vostro cuore.
Anello “lui e lei”, con due cuori in corallo rosso del Mediterraneo e sfere in oro 18 kt. Costa 35 euro. Un delizioso dono di Natale per due ragazzi che si amano….
Pertanto, se amate il corallo come me, non rinunciate ad un dono che, indossato, vi farà sentire delle regine, ravviverà i vostri abiti, il vostro viso. Porterà allegria nel vostro cuore.
Entrando nel campo dell’alta gioielleria, ecco una “Collana Torchon”, composta da 9 fili di sfere in corallo rosso del Mediterraneo e oro 18 kt. Mi ha colpito il particolare del fermaglio che richiama la forma del corallo, quasi uno stemma simbolico della sua origine e solidità, meraviglia delle profondità marine.
Una dolce immagine della famiglia De Simone, con il padre Antonino.
Dietro di loro la preziosa collezione di coralli, di cui si parla nel volume Lungo le vie del corallo. Luminosa come i loro sorrisi.
Per completare l’opera, ho rivolto alcune domande alla bellissima Gioia De Simone. Gioia, che non poteva portare altro nome se non questo… ! E’ laureata in economia e commercio. Ha ereditato la passione per le lingue straniere dalla madre Maria Luisa, respirando aria cosmopolita fin da bambina. Infatti nella casa paterna ha incontrato collezionisti, intellettuali, artisti e clienti internazionali, apprezzando così la bellezza della diversità e ed il fascino per le culture del mondo. A 27 anni, alla morte dell’amato padre Antonino, ha preso in mano con successo le redini dell’azienda paterna.
Foto della Dottoressa Gioia De Simone
Dottoressa De Simone, quale “sentimento” l’ha portata a creare questo splendido volume, “Lungo le vie del corallo”?
Offrire visite guidate gratuite a tutti gli appassionati di corallo è parte della nostra mission sociale. Detto questo, un po’ tutti, dopo aver visitato la nostra collezione privata, ci chiedevano se avessimo un catalogo, così nel 2019, quando ci apprestavamo a festeggiare i nostri 190 anni di attività (anniversario che cadeva nel 2020) ho deciso di mettere mano a questo lavoro.
Quanti anni di ricerca ci sono voluti per completarlo?
Un anno di lavoro per completare il catalogo.
Una vita intera, quella di mio padre, per collezionare i gioielli ed i monili con corallo provenienti da zone di utilizzo finale assai più lontane e prove tangibili dell’esistenza di vie del corallo… La collezione cresce ancora e nel mio piccolo provo a continuare l’opera di mio padre.
Lei indossa spesso gioielli di corallo e in quali occasioni?
Ci sono quelli antichi, quelli donatimi dai miei e quelli di mia produzione che indosso come test. Ogni occasione è buona per me per indossarne!
Ha un gioiello particolare a cui è molto legata? E per quale motivo?
Nelle occasioni importanti amo indossare un navaratna indiano, un amuleto potentissimo per quella cultura, e che mi piace pensare possa portar bene anche a me, oltre ad essere di una bellezza unica.
Nel vostro laboratorio di produzione create anche gioielli personalizzati?
Si, ci dedichiamo con piacere ai nostri clienti seguendoli nelle loro richieste.
Una curiosità: nella vostra linea dove si possono fare anche ordini online, si trovano dei deliziosi pendenti a forma di ghianda. Come mai la scelta della rappresentazione di una ghianda? Ha una significato particolare?
E’ un simbolo portafortuna, ma non troppo conosciuto, ci piace unire significati tradizionali ed utilizzi nuovi, forme e colori non troppo visti.
Il corallo si può combinare con altre pietre? Quali? E qual è il più prezioso, quello bianco, pelle d’angelo, color salmone, o il classico rosso “corallium rubrium” del mar Mediterraneo?
Ci sono vette in ogni specie, quello nostro mediterraneo, il Corallium rubrum, è generalmente piccolo. Quando è grande e bello di qualità è estremamente raro e prezioso. I coralli preziosi del Pacifico sono in natura più grandi, ma meno uniformi di colore, dunque quando il colore è intenso ed uniforme diventano rari e particolarmente pregiati. Nell’ambito delle specie del Pacifico, il pelle d’angelo ed il moro giapponese sono le specie più preziose.
Nella foto un bracciale di tubolari in corallo rosa, perle di acqua dolce e argento 925.
Dottoressa De Simone, che cosa rappresenta per lei il corallo, oltre ad una tradizione familiare, culturale, storica, bei ricordi, passione per la bellezza? Mi dia una definizione di questa gemma, di questa “gioia”, così, come le viene al momento….
Il corallo, in quanto gemma organica, è un materiale che dona energia positiva. Mio padre diceva che chi ha a che fare col corallo non invecchia, e ne sono prova vivente le signore sempre belle che lavorano con noi da tanti e tanti anni.
Per me il corallo è famiglia, lavoro, amicizie e terre lontane…
Gli orecchini sono di gran moda, non solo gli ultimi anni, ma da…secoli! Un ornamento che porta luce al viso, ai capelli, ad una camicetta e vestito. Questi fanno parte della linea “abbraccio”. Sono in corallo rosso del mar Mediterraneo, mm3, in oro giallo, 18kt. Li acquistai tempo fa online, per 300 euro, proprio dall’azienda De Simone, per indossarli in un’occasione importante; attratta dalla diversità fra di loro, un tocco di originalità in più. Posso testimoniare quindi che il rapporto fra qualità e prezzo è veramente equilibrato. Per questo li consiglio alle mie lettrici che vogliono essere eleganti, permettendosi, ogni tanto, un piacere per se stesse.
A questo punto voglio concludere citando una frase che si trova proprio all’inizio del libro, di Joseph Roth, tratta da “Il mercante di coralli”: I coralli li portano tutti, ricchi e poveri, elevano chi sta in basso e adornano chi sta in alto.
Buon Natale, Buon Anno 2023… ROSSO CORALLO!
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Lungo Le vie del Corallo; ISBN 978-88-569-0693-6, prezzo di copertina 35 euro.
Sito web: https://www.antoninodesimone.it/ Indirizzo email: info@antoninodesimone.it
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Link ad altri significativi regali di natale consigliati dal nostro blog magazine in passato:
Regali di Natale. L’ultimo cd di Roberto Vecchioni.
Un fiore per te Francesco Giorgino e un bel libro come regalo di natale.
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