Paesi Bassi; Heilige eik. Oirschot, nella regione olandese Nord Brabant.
Ultimamente sono scoraggiata, rattristata. Non trovo altri aggettivi che indichino il mio stato d’animo attuale.
Il colloquio fra Zelensky e Trump è stato una vergogna. Zelensky, che ha perso tanti, tantissimi uomini, donne, bambini del suo popolo è stato preso in giro; per giunta schiacciato da accuse come quella “di non essere riconoscente agli Stati Uniti d’America”, accanto ad un Trump strafottente, che si crede un Dio mandato in terra per salvarla, irrispettoso.
E a proposito di preoccupazione ce n’è ancora tanta per il nostro amato Papa Francesco, per cui continuo, continuiamo a pregare, soprattutto perché non soffra troppo. Avvolgendolo in un caldo abbraccio.
Nonostante tanto sofferente Papa Francesco non si è risparmiato andando avanti a svolgere la sua missione con tanto coraggio. Forza Papa Francesco, continuiamo a pregare per te! Nella foto sotto alcune delle tante candele accese in una chiesetta che si trova in Olanda, nel luogo chiamato “Heilige eik” (la quercia sacra) per il nostro Papa.
Infine ieri durante la trasmissione Quarto Grado, Rete 4 di Mediaset, è stato reso noto che Liliana Resinovich, la povera donna il cui omicidio era stato fatto passare per suicidio, tre anni fa, con indagini affrettate ed inconcludenti, in realtà è stata picchiata e poi soffocata. Il tutto “costruito” ad arte. Anche se fin dall’inizio alle persone intelligenti risultava già un suicidio piuttosto, anzi…parecchio anomalo.
Nel corso degli anni sono usciti tanti punti “oscuri” a riguardo che andavano valutati immediatamente, con indagini mirate. L’emerita Professoressa Cristina Cattaneo che ha compiuto la seconda autopsia sui poveri resti rimasti a disposizione, non l’ha ancora ufficialmente discussa con i consulenti di parte del marito, Sebastiano Visintin e quelli della famiglia di Lilly, ma oramai è chiaro.
Io faccio parte e seguo da anni il gruppo di facebook “Giustizia per Liliana Resinovich”, Come parecchi di noi pensavamo si tratta, appunto, di omicidio non di suicidio. Ancora una volta vicini al fratello di Lilly, Sergio, alla cugina Silvia Radin, che tanto si sono battuti affinché il caso non venisse archiviato, insieme alla bravissima Gabriella Marano, psicologa e criminologa, e all’ avvocato Nicodemo Gentile, dell’Associazione Penelope.
La povera Liliana Resinovich, il cui caso è molto seguito dalla stampa e soprattutto dagli italiani da tanto tempo, in attesa che possa veramente riposare in pace e avere giustizia.
Un’altra criminologa, Roberta Bruzzone ha invece dichiarato, nella trasmissione pomeridiana Ore14, condotta da Milo Infante, su Rai 2, di essere scettica sull’esito delle prossime indagini; all’inizio pure lei sembrava propensa alla teoria del suicidio, affermando ora che alla fine o si archivia il caso o si apre a carico di ignoti. Non sono d’accordo: non capisco infatti che “IGNOTI” avessero potuto voler male a Lilly, tanto da picchiarla, metterla in due sacchi neri della spazzatura per fingere un ipotetico suicidio; e poi pergiunta far ritrovare il corpo dopo venti giorni, invece di gettarlo in un dirupo…Assurdo!
In conclusione, abbiamo un Papa tanto malato, un presidente degli Stati Uniti che cerca di fare da mediatore per una pace dove ci sarà un solo perdente e magari un terreno fruttuoso per Putin (forse anche per sè) di grande interesse economico. Infatti l’Ucraina ha il 10% delle riserve mondiali di ferro, il 6% di titanio e il 20% di grafite. Oltre a ossidi di litio, nichel e cobalto.
Poi abbiamo anche una donna picchiata e soffocata; con un assassino in giro che era sicuro di farla franca. Chiunque sia. Infatti sino al terzo grado di giudizio non si può accusare nessuno, solo nutrire dubbi. Oltre tutto con indagini iniziate e continuate male.
A ciò si aggiungono cani che sbranano bambini, genitori che picchiano i loro figli sino a condurli alla morte. Mamme, come Alessia Pifferi, che lasciano morire la loro bimba di fame e sete, abbandonata da sola in un lettino per sei giorni, per cui si chiede ancora una nuova perizia psichiatrica, come “attenuante”.
Anche il fatto che Alessia Pifferi abbia trascorso un’infanzia difficile, se fosse vero, come dice la sua avvocatessa, Alessia Pontenami, non giustificherebbe certo l’atroce delitto! Quante persone hanno avuto un’infanzia infelice ma sono rimaste persone perbene, non diventate assassine. O assassini! La vera vittima non è lei, è la piccola Diana! Sono la nonna e la sorella di Alessia, zia della bimba, a cui auguro tanto coraggio!
Allora, se mi chiedete come sto oggi, la risposta è ovvia. Per cui vado a passeggiare in un bosco dove c’è una bella chiesetta e dove, in un campo a parte, ho sparso le ceneri dei nostri cari, in cui impera un senso di pace veramente necessaria, salutare. Si chiama Heilige eik e si trova ad Oirschot, nella regione olandese Nord Brabant. Eik significa quercia, heilige vuol dire sacra.
Accanto al sentiero che percorro spesso ce n’è un altro dove non si può entrare, vedi foto sopra (di M. C. Giongo) riservato agli uccellini che vogliono riposarsi, godere un po’ di pace. Sul cartello c’è scritto, in olandese: “VOGELS RUSTGEBIED. PROIBITO ENTRARE.” Traduzione: “luogo di riposo per uccelli. Non entrare.”
Vorrei essere uno di loro! Tuttavia per adesso, non sapendo e potendo volare, mi accontento di proseguire sulla la strada che il destino mi ha riservato di continuare a percorrere, fra il bene ed il male.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Link ad un articolo del Cofanetto Magico in cui in passato ho parlato del caso di Liliana Resinovich.
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