Dalle abbazie ai conventi, dai monasteri ai santuari. Oggi il piacere della spiritualità dilaga e per chi si dichiara stress-dipendente e desidera nuova armonia arrivano in soccorso i week end spirituali: suggestivi monasteri ed eleganti conventi aprono i battenti ai pellegrini ma anche ai viandanti. Per ritrovarsi nello spirito.
Una boccata d’ossigeno, una ventata di raffinata bellezza.
Mai come oggi il rumore dilaga e, quando non è il frastuono delle città ad entrare nella vita, lo fanno le angosce dell’informazione, che ci portano a vivere il dolore delle mille tragedie quotidiane in tempo reale. Un carico di pensieri che, a lungo andare, ha bisogno di essere allontanato o circoscritto per far spazio, in primo luogo, a se stessi. Il desiderio di “evadere” lo si sente spesso e, a dirla tutta, non c’è bisogno di raggiungere un paradiso tropicale o un’oasi del deserto per accantonare i ritmi frenetici della vita.
Per chi si dichiara “stress-dipendente” e desidera armonia arrivano in soccorso i week end spirituali: suggestivi monasteri immersi in lussureggianti parchi ed eleganti conventi aprono i battenti ai pellegrini ma anche ai viandanti. La si potrebbe definire un’avventura minimalista, ma per i più la sensazione, quando si entra, è quella di una fuga dalla realtà : niente televisione, stanze spartane, cellulari fuori uso. In viaggio, lontani da tutto, per ritrovare noi stessi vivendo al solo ritmo delle regole benedettine o francescane. Un fenomeno sempre in crescita quello dei viaggi “spirituali” anche perché non occorre essere credenti per essere accolti in questi luoghi. Quello che conta, è desiderare un viaggio autentico nell’assoluta semplicità abbracciati dall’incantevole silenzio della natura.
Di luoghi così ce ne sono in ogni regione. Si và dai monaci benedettini dell’ Abbazia di Novalesa a Torino o quella di Chiaravalle nelle vicinanze di Milano, ma anche i conventi francescani di San Cosimato a Roma piuttosto che il Monasero di San Magno a Terni, o quello di Camaldoli ad Arezzo. Non tutti sono uguali ed in genere, per un soggiorno, è necessario rivolgersi al padre superiore e prendere accordi telefonici senza contare che, a seconda del convento, varia la disponibilità degli alloggi e l’apertura che può andare da Giugno a Settembre ma che, in molti casi, è possibile durante tutto l’anno. I prezzi? In genere irrisori se paragonati a quelli di un qualsiasi albergo di provincia ma anche qui ci sono differenze sostanziose a seconda del periodo e del tipo di soggiorno che scegliamo di fare.
Le testimonianze di chi è andato o vi fa spesso ritorno, parlano di luoghi incantevoli ed affascinanti in cui è possibile riscoprire la semplicità intesa come valore e magari riflettere sul bisogno di spiritualità o anche solo ritrovare il piacere della lettura e del silenzio.
In un epoca in cui prevale quasi solo l’immagine, un’esperienza come questa culturale e umana, prima ancora che religiosa, può far vedere il mondo da nuove prospettive.
Non è anche questo il senso del viaggio?
Luisa Maria Carretta
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