Val d’Orcia. Paesaggi che ammaliano stranieri, registi e fotografi di tutto il mondo.

Quando la terra gioca…..
Terre di Castiglione d’Orcia. Foto di Vittorio Giannella

Cari lettori,

ho chiesto ad un bravissimo fotografo, Vittorio Giannella, già intervistato in passato per il Cofanetto magico, di raccontarci qualche suo segreto tecnico e quale magia, quale emozione lo colgono e lo guidano nella scelta dei luoghi da immortalare. Ecco il suo articolo, con un grazie di cuore,

Maria Cristina Giongo

La Val d’Orcia è una vera palestra per fotografi!
“Questo luogo, è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato per rispecchiare gli ideali di buon governo e creare un immagine esteticamente gradevole”. Questa la motivazione che ha convinto la Commissione UNESCO ad inserirla, nel 2004, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Terre di Pienza. Foto di Vittorio Giannella

La sua bellezza sta nel profilo morbido delle colline, con i filari di cipressi, nelle chiazze verdi delle sue terre, e sta al fotografo con le luci giuste, aspettando con calma, ridare con le foto il senso di serenità e appagamento estetico che offre questo posto. In particolare, segnalo per gli appassionati di fotografia, la sterrata che da San Quirico d’Orcia arriva dopo 4 chilometri a Pienza; una vera palestra per scattare decine e decine di foto. Terre che giocano a rincorrersi come onde, linee, solchi, peluria di erba verde.

Armato di teleobiettivi zoom, (io uso spesso il 70-200) così da ritagliare l’inquadratura giusta e comporre l’immagine senza soggetti fastidiosi, ho percorso questo sentiero al ritmo dei viandanti di una volta. Mi sono perso tra campi arati, chiesine sconsacrate, vigne dalle foglie verde tenero. Una sensazione forte percorrere queste stradine tracciate nei secoli dagli abitanti, inumiditi dal sudore di lavoro e fatica, ma anche di unione e rispetto dei ritmi della natura che ha permesso, addomesticando queste terre argillose, il sostentamento di tante generazioni. Terre scenografiche che variano con le stagioni, terre difficili, argillose che si muovono, scivolano, franano.

Per scattare la prima foto che vedete all’inizio dell’ articolo, ho dovuto raggiungere la sommità di una collina vicino al borgo di Castiglione d’Orcia, in modo da avere davanti a me questo paesaggio “ondulato” di fine ottobre, quando il grano comincia a spuntare e a colorare di verde gli enormi campi arati. Armato di un leggero treppiedi sono riuscito a comporre la scena con calma e senza temere “il mosso”. Per evitare ancora di più l’assenza di vibrazioni ho utilizzato l’ “autoscatto” della fotocamera per evitare che, schiacciando io stesso il pulsante di scatto, potesse generare micro vibrazioni. Se ci sono nuvole che corrono veloci e lasciano lo spazio per qualche squarcio di sole l’effetto spaziale risulta ancora più marcato, viene aiutato, includendo nella composizione un piccolo lembo verde tenero che dona all’immagine profondità.

La seconda foto, delle Terre di Pienza, ha richiesto più tempo perché ho dovuto aspettare le luci radenti del pomeriggio inoltrato, quando le rughe del terreno assumono plasticità grazie alle ombre lunghe. In mattinata con il sole alto non avevo visto questa plasticità; le luci mattutine appiattivano la scena e non mettevano per nulla in rilievo la struttura della terra. Per questo ho capito e deciso, guardando anche la direzione del sole al tramonto, l’ora per venire a scattare. Quello che vedete è il risultato, includendo anche nell’inquadratura la piccola struttura in fondo, per dare proporzione alla vastità del paesaggio.

Foto di Vittorio Giannella. Terre d’Orcia

Infine, girovagando … le situazioni si moltiplicano come nel caso di questo campo di fieno appena tagliato e raccolto in fila che rende la fotografia estremamente grafica, con i casali che danno l’idea delle proporzioni nella vastità del paesaggio inquadrato. Altro dettaglio utile per un’inquadratura che “agevola” gli occhi, è la regola dei tre terzi; cercare per quanto possibile di inquadrare soggetti principali, mettendoli a destra o a sinistra della composizione e quasi mai al centro, perché istintivamente lo sguardo “ si concentra” solo lì ed evita di contestualizzarla nell’inquadratura intera. Comunque sono regole che ognuno di noi manipola come e quando vuole, seguendo il proprio istinto artistico. Regola principale, per me, è emozionarmi davanti a qualcosa che magari ad altri potrebbe non suscitare alcuna emozione. E la sfida sta proprio qui; sfruttare le luci, le atmosfere, le inquadrature giuste per riportarle e tenere vivo il senso di meraviglia che il mondo ci regala.

Vittorio Giannella

Ritratto. Vittorio Giannella

Vittorio Giannella, 53 anni, è pugliese, ma residente a Bussero vicino Milano. Da diversi anni collabora con le più importanti riviste di viaggi e turismo italiane. La cosa che più gli piace è….. fare è il giramondo. Alcune sue foto sono state utilizzate per campagne pubblicitarie, per illustrare libri sui parchi italiani, per mostre e proiezioni in scuole; ha vinto anche dei premi per le sue bellissime immagini.

Link alla precedente intervista uscita sul Cofanetto magico.

Proibita la riproduzione delle foto e del testo di Vittorio Giannella senza citare autore e fonte di informazione.
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6 Responses to “Val d’Orcia. Paesaggi che ammaliano stranieri, registi e fotografi di tutto il mondo.”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Grazie Vittorio, mia hai fatto tornare indietro nel tempo, quando negli anni ’60 e ’70 andavo a Chianciano Terme, con i miei genitori, nel mese di settembre. I pomeriggi erano dedicati alle gite: Montepulciano, Pienza, S.Quirico, Castiglione d’Orcia….Si acquistava lo squisito olio, lo zafferano, il vino e il famosissimo PECORINO DI PIENZA (quasi sento ancora il sapore, in bocca…)e tanto altro. La Provincia di Siena è uno spettacolo della natura, le tue meravigliose fotografie ne sono testimonianza !!! Ed è esattamente quel che ho visto, nella sua vastità, negli splendidi colori, nell’ondulazione del territorio….. STUPENDO !!! Bellissimo anche l’articolo, scritto con dovizia di particolari. Ora sono commossa, ma felice. Grazie a te, ho rivissuto anni estremamente felici della mia giovinezza !!! Torna presto, Vittorio, con qualcosa di altrettanto stupefacente !!! Un caro saluto.

    • vittorio scrive:

      “Obiettivo” raggiunto Claudia, ti ho emozionato un pò e sono contentissimo, è quello che cerco di fare con il mio lavoro, fare foto.Grazie e a presto.

      • Claudia Tagliabue scrive:

        Un pò tanto !!!

        • Maria Cristina Giongo scrive:

          Claudia, Vittorio è un genio della fotografia, che inoltre ha capito un elemento semplicissimo: che nella vita è importante esprimere e condividere con gli altri i propri sentimenti, emozioni ed esperienze. Usando il mezzo che….. sappiamo usare: una penna, la parola, un pennello, oppure una macchina fotografica. In poche parole: adoperando i propri talenti per sentirsi meno soli e poter comunicare con gli altri.

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