Intervista con lo scrittore Ettore Amato. Sette strategie per non soffrire del male d’amore.

Luigi Pirandello parlava del male di vivere, di quella sottile linea che unisce la normalità assoluta alla pazzia, fra cui si può collocare anche la sofferenza d’amore. Per parlare di questo argomento, l’amore, ho intervistato Ettore Amato. Ettore Amato ha 47 anni, è nato a Napoli e ha pubblicato un libro intitolato “L’amore non fa soffrire” (Uno editori). In esso sono contenute sette strategie, sette comportamenti da seguire per non ammalarsi d’amore.

Ettore Amato, autore di “ L’amore non fa soffrire”.

Ettore, partiamo dalla strategia numero 4, rivolta a chi crede che si possa vivere senza amore… La domanda è: si può vivere senza amore?
No, perchè vivere senza amore provoca più sofferenza. Chi ha patito per amore crede di risolvere il problema evitandolo. Ma l’amore non si può allontanare. Con il mio libro mi rivolgo a persone che hanno vissuto relazioni complicate con dolore. A loro dico: non rinunciate all’amore, piuttosto imparate a vivere.

Nel punto 5 lei dice, sempre rivolgendosi a chi decide di leggere il suo libro: “ se pensi che la tua relazione vada bene così e non ci sia nulla da migliorare”…. Ci spieghi meglio. Dobbiamo accontentarci, sederci sugli allori o rimanere sempre vigili?
All’inizio di ogni relazione va tutto bene. Il problema è che si deve farla andare bene anche in seguito, quando si è attenuata la fase dell’innamoramento, dell’accettazione assoluta dell’altro, delle emozioni intense. E’ proprio a questo punto che deve subentrare l’impegno per mantenerla. Questo non significa accettazione assoluta, accontentarsi. Vuol dire rendersi conto che la persona che abbiamo conosciuto all’inizio non è più la stessa; perchè la vita stessa è un continuo divenire. Lo sbaglio peggiore è pensare che qualcuno debba renderci felici o sia in stato di farlo. Nessuno ci può rendere felici. Prima dobbiamo essere felici noi e poi avremo una maggior possibilità di rendere la nostra relazione d’amore felice. Spesso tentiamo di lavorare sull’altro, dettando delle regole, tipo: “tu devi fare questo per rendermi felice”. Oppure: “se vuoi che io sia felice ho bisogno di …”

Nel suo libro ha scritto: “non vediamo l’amore nel giusto modo.” Ma quale è il modo giusto, ammesso che esista ?
Sì, esiste un modo giusto ed è proprio quello di non pretendere di cambiare una persona. E’ un presupposto di partenza sbagliato. Non possiamo fare abbaiare un gatto. Non possiamo plasmare un’altra persona a nostra immagine e somiglianza. Ognuno ha il suo modo di essere e la sua maniera di amare. La relazione, una volta che subentrano i problemi quotidiani e i modi di risolverli a seconda del proprio carattere, non deve essere sentita come un peso, altrimenti c’è qualcosa che non va. In questo caso è meglio lasciarsi. Ma non prima di aver fatto tutto il possibile per farla funzionare.
Torno quindi al concetto espresso precedentemente; l’inizio di un amore, di una passione, è basato su una scelta. Scegliamo quell’uomo o quella donna perchè ci fa vivere un’emozione profonda, intensa. In seguito la favola del “ ..e vissero felici e contenti ” finisce: invece di arrabbiarci per questo, lavoriamo per far andar bene anche il seguito della storia.

“Legami legami” …di Aldo Sterchele

(link)

Torniamo a Pirandello il quale aveva avuto seri problemi di incomunicabilità, per esempio con suo padre. Mi sembra che il suo libro richiami l’attenzione proprio sulla necessità di comunicare. Poi sul fatto che ognuno di noi ha un proprio modo di vedere la realtà, in quanto non c’è una sola realtà oggettiva ma tante realtà (e verità) quante sono le persone. E’ di questo che si dovrebbe tener conto in una relazione di coppia, giusto?
Giusto! Aggiungo che ovviamente lo sforzo di voler lottare per il proprio amore deve essere a doppio senso, nel rispetto reciproco e con la consapevolezza che abbiamo scelto un progetto di vita condiviso, da seguire in questa ottica.

Tuttavia lei ha avuto una relazione importante che però è finita Ha scelto il tema della sofferenza d’ amore pensando alla sua storia personale?
Anche; ma non solo. Io lavoro nell’ambito della formazione e comunicazione relazionale, per cui ho acquisito le basi per poter aiutare gli altri in questo campo.
Poi, è vero, ho vissuto un rapporto di coppia che con il passare del tempo non mi rendeva felice emotivamente. Questo provocava in me una grande sofferenza. Spesso mi domandavo: “perchè nel campo professionale tutto va bene, a livello di comunicazione, e a casa no?” Attraverso la mia esperienza personale ho quindi capito tante cose, e ho potuto chiudere questo capitolo della mia vita “nel modo giusto”. Tanto che adesso con la mia ex compagna ho un buon rapporto.

Allora lei è una persona felice? Sembra quasi che nel suo libro lei prometta il raggiungimento della felicità. Non è un’utopia? Un’illusione?
Stavo proprio terminando la mia risposta precedente con questa frase: ora sono sereno. Preferisco parlare di serenità, piuttosto che di felicità in quanto quest’ultima è uno stato d’animo difficilmente raggiungibile a livello continuativo. Considero la felicità come il picco di un fuoco d’artificio. Mentre la serenità è come il fuoco di un camino, ti riscalda costantemente. E’ un po’ come il sottofondo della tua vita. Ribadisco che la cosa più importante sia di cambiare se stessi per raggiungere la serenità necessaria a farci vivere una buona relazione affettiva; sempre con la consapevolezza che nessuno può renderci felici in assoluto. E viceversa; noi non possiamo assicurare la felicità a nessuno.

Presentazione del libro con intervista televisiva alla Feltrinelli di Bari (Italia)

Lei ha un blog, www.amoremaleducato.it che ha raggiunto, nell’ultimo anno, visualizzazioni a livello di 30.000 visitatori! Complimenti! Come ha ottenuto questo risultato?
Penso che dipenda dal fatto che nel mio blog parlo d’amore in una maniera diversa dagli altri, molto più concreta e libera da favole e illusioni. Oggi, specialmente le donne, hanno bisogno di vivere meglio l’amore nella vita reale e smettere di credere ancora nelle favole. Ma, come ho sottolineato nel mio libro, senza amore non si vive bene. Ora ne sto scrivendo un altro su questo tema, che uscirà a novembre.

Però, leggendo il suo blog, ho trovato un post che non condivido, intitolato: “perchè il tuo uomo guarda il culo delle altre donne e tu ti incazzi a morte.” Mi pare che lei difenda un po’ troppo il maschio che si gira a guardare il sedere di una donna di passaggio! A me non piace che il mio uomo, quando è con me, mi tiene la mano, mi parla, se passa un bel….fondoschiena, tanto per usare un eufemismo, si giri a mirarlo e rimirarlo! Lo faccia almeno quando è solo, perbacco!
Ma no, l’uomo non lo fa con malizia, è un po’…insito nella sua natura! L’uomo è pratico, istintivo, la donna più emotiva. Certe donne si arrabbiano se il loro compagno osserva compiaciuto un bel sedere ma poi lasciano perdere altre cose più importanti, per cui avrebbero ragione di adirarsi: per esempio se non aiuta in casa, se non contribuisce all’educazione dei figli, se la trascura. Credo che la stizza della donna su questo particolare sia piuttosto la conseguenza di un malessere più profondo. Secondo me il problema non è tanto legato al bel sedere che fa girare il suo uomo (tutto sommato una schiocchezza!) ma ad una frustrazione nel rapporto di coppia. Soprattutto ad una mancanza di fiducia. Spesso subisce cose ben più serie da parte del suo uomo; tutto ciò esplode poi per un tubetto di dentifricio chiuso male o per le ciabatte non riposte nel posto giusto.

Per concludere, vi consiglio questo libro come un manuale di pronto soccorso per coppie in crisi, da consultare anche a livello preventivo ai primi segni di disagio all’interno della coppia, per correre subito ai ripari, sino a che si è in tempo…

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Il libro “L’amore non fa soffrire”, di Uno editori, si trova in varie librerie ma si può anche ordinare online cliccandondo su questo link: www.macrolibrarsi.it

Se volete contattare l’autore dell’opera potete scrivergli a questo indirizzo email
o via il suo blog:
http://www.amoremaleducato.it
contatti@amoremaleducato.it

Proibita la riproduzione del testo e delle foto senza citare il nome delll’autore e la fonte di provenienza.
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.

Note redazionali di approfondimento:

Luigi Pirandello, grande drammaturgo, scrittore e poeta italiano. Nato ad Agrigento il 28 giugno 1867, si è spento a Roma il 10 dicembre 1936. Nel 1909 iniziò anche una collaborazione con il Corriere della sera, un particolare che pochi ricordano.

Eufemismo: dal greco euphêmismos (da cui viene il nome proprio Eufemia). Figura retorica che consiste nell’attenuare l’asprezza di un concetto sostituendo al vocabolo una parafrasi o un altro termine meno crudo. Per esempio “spegnersi” invece di “morire”. Nel caso specifico di questo articolo la parola “culo” nella domanda posta all’autore è stata sostituita da “fondoschiena” e in seguito da “sedere”.

Tags: , , , , , ,

6 Responses to “Intervista con lo scrittore Ettore Amato. Sette strategie per non soffrire del male d’amore.”

  1. Elisa scrive:

    Mi pare un pò banaluccio come testo: mi sa che questo le donne non le capisca mica tanto. nonostante la preparazione; comunque fissare una donna, con o senza compagna accanto , è una mancanza di rispetto.
    Scusa tanto mio caro autore, mi giocherò le mie ultime cartucce senza di te,
    anche perchè per me oramai il difficile è proprio trovare controparte….

    • Ersilia scrive:

      Elisa sarà anche il tuo punto di vista e non mi permetto di controbbatterti o criticare ciò che pensi ma ti do un consiglio: non ti soffermare sul titolo ma vai oltre….a quello che c’è scrito. Chiediti il perchè ti è difficile trovare un compagno.Se visiti il blog e leggi attentamente gli articoli probabilmente la risposta la troverai. L’autore non aiuta nessuno ma da semplicemente conigli su come vivere educatamente l’amore perchè per ogni cosa che viviamo dobbiamo essere educati.

      • Elisa scrive:

        Cara mammina tu chiami educazione quello che io chiamo rispetto. E sia. Ma guarda che un rapporto vero va ben oltre la serenità: ti basta che ti faccia il baciamano quando rientra e fuori casa…ci capiamo?
        Torniamo al medioevo, quando le coppie si davano del voi?
        A me non basta. Trovare un partner vero è difficile per tutti, perchè
        nessuno ci educa all’amore da adolescenti ( vedi il mio articolo “festa della donna, festa della consapevolezza”) e al rapporto di coppia.
        Quanto alle mie difficoltà: non riguardano iltrovare uno qualsiasi da esibire la domenica a messa, ma qualcuno con cui costruire un rapporto affettivo decente.

    • Ersilia scrive:

      Elisa sarà anche il tuo punto di vista e non mi permetto di controbatterti o criticare ciò che pensi ma ti do un consiglio: non ti soffermare sul titolo ma vai oltre….a quello che c’è scritto. Chiediti il perchè ti è difficile trovare un compagno.Se visiti il blog e leggi attentamente gli articoli probabilmente la risposta la troverai. L’autore non aiuta nessuno ma da semplicemente conigli su come vivere educatamente l’amore perchè per ogni cosa che viviamo dobbiamo essere educati.

    • Ettore scrive:

      Ciao Elisa,
      mi meraviglia sempre (anche se ormai dovrei esserci abituato), quando le persone si fermano al livello superficiale delle parole senza cercare di andare oltre o giudicano senza aver nemmeno fatto lo sforzo di approfondire.

      Hai letto il libro? Hai letto qualche cosa che scrivo? Hai fatto uno sforzo per comprendere o ti sei fermata ad una frase o ad un concetto con il quale non concordi?

      Quando le cose non vanno come ci aspettiamo dovremmo sempre cercare le motivazioni dentro di noi, invece è sempre più semplice “scaricare” le responsabilità sugli altri.

      Non si può comprendere il pensiero di qualcuno da una frase e in un contesto limitato a poche righe come un’intervista, ma se tu hai questa capacità sono contento per te.

      Molte donne non riescono ad essere felici perchè non riescono e non vogliono mettere in dubbio MAI i loro pensieri e le loro convinzioni, forse, ma forse, conosco molto meglio io le donne che loro stesse.

      Sempre con Amore
      Ettore

      • Elisa scrive:

        Caro Ettore, sono lusingata della tua attenzione. Francamente le tue risposte all’intervista non mi hanno fatto venire la voglia di comprare il
        libro. Per cominciare: parlare di serenità in amore è come parlare di morte della vita. Come tu fai trapelare, l’essere umano cerca la felicità, specie in quel misterioso ma indispensabile sentimento che è l’amore. Certo, la vita affina i sentimenti e ridimensiona le aspettative:
        ma non puoi paragonare la vita di coppia con quella che avresti con una solerte. giovane e sottomessa cameriera dell’est, che ti assisterebbe in cucina e in camera.. e che ti renderebbe …molto sereno.
        L’amore vero, anche se un pò ti fa soffrire, ti fa scoprire delle cose di te,delle risorse che manco ti sognavi di avere.
        Inoltre: tu parli di educazione, ma giustifichi in qualche modo comportamenti beceri dell’uomo. Che una donna si irriti davanti a questi mi pare il minimo, tanto più che all’uomo ci vorrebbe poco nel trattenersi. E’ l’atto che offende, non la potenziale infedeltà insita nello stesso. Anche perchè, permettimi di scherzare, ci sono didietro maschili davvero splendidi: che ne diresti se ci voltassimo a guardarli tutti?
        Hai ragione, ci sono cose importanti: per esempio i lavori domestici, fatti assieme però, giusto.Le cose fatte e godute assieme. E soprattutto l’onestà di fondo di lavorare per la riuscita della coppia SINCERAMENTE: e non appartiene alla sincerità troncare la discussione, chiudere dolcemente la porta ed andare a cercarsi in un bar o in una casa di tolleranza ciò che non si riesce a costruire in coppia.La coppia scissa, la coppia di un tempo, la coppia dell’educato fidanzato che, per comportarsi bene con la promessa sposa, passava prima…dalla donnina. Mio Dio, noi ragazze “perbene “di ieri li conosciamo bene questi fatti: ma per qualcuna, non per me, l’apparenza era più importante.
        Quindi non voglio il tuo amore, riservalo alla tua donna, vorrei
        un mondo in cui le esigenze anche delle donne venissero ascoltate dagli uomini: invece mi pare che tutto il ns parlare ed agitarsi abbiano solo lievemente disturbato il loro habitat naturale.
        Sono disponibile a continuare, privatamente però (riferimenti in Linkedin) e caramente ti saluto.
        Elisa Prato

Lascia un commento