Intervista al mezzosoprano Carla Regina, pugliese, che ha portato il bel canto nei Paesi Bassi. Una luminosa carriera conquistata grazie al suo talento, tenacia, passione.

La passione non si può descrivere, la devi vivere. A maggior ragione se hai un talento innato da sfruttare come merita. Nel nostro “Il Cofanetto magico” ne abbiamo spesso scritto: anche con interviste a personaggi famosi, che si distinguono nel campo della musica, teatro, letteratura, intrattenimento, pittura.

Laddove la condivisione diventa non solo profonda comunicazione con il proprio pubblico, ma molto di più; diventa talento nel talento. Una strada in salita da percorrere insieme, talvolta avvolti dalla splendida sensazione che i nostri piedi si sollevino da terra e cominciamo a a volare in un mondo ideale, fra sogno, fantasia e realtà.

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La stessa sensazione che provo pure io quando ascolto un brano musicale. La musica è vita, la musica ci fa sentire vivi, ancora capaci di emozionarci, di sorridere, forse anche di piangere; di gioire. Per questo motivo ho voluto intervistare una delle nostre eccellenze italiane nei Paesi Bassi in questo campo: Carla Regina.

Per inciso: di origine pugliese! E voi sapete quanto io ami la Puglia e tutto quello che questa terra ci offre. Ho usato il termine “per inciso” non solo per sottolineare una coincidenza accidentale, parentetica, ma proprio in riferimento al latino “incisum” nel campo della musica. Infatti più incisi costituiscono una frase, come spiega compiutamente l’enciclopedia Treccani, “e più frasi formano il perido musicale, la più elementare delle combinazioni ritmiche, composta di due o al massimo tre unità di tempo: i. binario, ternario.”

Carla Regina, mezzosoprano, è diplomata in Pianoforte, Musica da Camera Vocale e Canto Lirico. È direttrice artistica della fondazione VoiceActually e del Festival Opera Viva nel Paesi Bassi; Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, onorificenza conferita dal nostro Ambasciatore in carica nel Regno dei Paesi Bassi, S. E. Giorgio Novello, nel 2020. A questo punto lascio la parola a lei, per continuare la sua storia…

Carla Regina, ho iniziato questo articolo parlando di passione e talento: a che età ha cominciato ad accorgersi di essere dotata di un talento tanto prezioso, come quello musicale e del bel canto?

Ho cominciato da piccolissima, all’età di 6 anni studiando il pianoforte. Mentre studiavo questo strumento, mi sono innamorata del canto e ho scoperto la mia voce.

In che città della Puglia è nata? E qual è il suo più bel ricordo d’infanzia?

Sono nata in una cittadina che si chiama Bitonto, nel Nord Barese. È un posto molto affascinante, con una Cattedrale Romanica meravigliosa, un centro storico da cartolina dove torno spesso per ricaricarmi. Questo è un luogo dove mi piacerebbe tanto portare la mia esperienza, professionalità e il mio lavoro artistico, quando verrà il momento giusto. Il mio più bel ricordo d’infanzia è sicuramente legato a questo posto: i miei nonni avevano un casa proprio di fronte alla Cattedrale. Lì ci si riuniva la sera, con i vicini e con tutti i parenti e si raccontavano storie. Quelle che mi hanno poi ispirato nella mia attivtà di theatermaker: infatti scrivo io tutti i copioni dei miei spettacoli.

Nel suo campo c’è molta concorrenza, delusioni, si fa fatica a raggiungere la meta prefissata?

Sicuramente non è facile. Ci vuole determinazione, coraggio, ambizione, e soprattutto bisogna sapere bene chi siamo, quali sono i nostri punti di forza e i nostri punti deboli. Su entrambi bisogna far forza per costruire passo per passo una carriera. E soprattutto ascoltare sempre la nostra voce interiore che sa bene dove portarci.

Ad un certo punto ha deciso di trasferirsi nei Paesi Bassi. Per quale motivo?

Avevo contatti con i Paesi Bassi da un pò di tempo, quando venni fulminata artisticamente dal teatro musicale, che qui in Olanda è diffusissimo. Il genere teatrale “Muziektheater” mi interessava moltissimo, un genere che ti permette di scrivere storie e riempirle di tanta bellissima musica. È stato proprio un colpo di fulmine e ho capito che volevo dedicarmi a questo, in Olanda, la patria di questa forma d’arte. Poi è arrivata una grande occasione di lavoro e quindi mi sono trasferita. Ben 28 anni fa.

Lei è sposata, ha una figlia: è sempre riuscita a conciliare la sua carriera con la famiglia?

Si, certo. Il mio lavoro è vitale per il mio benessere e credo che così mia figlia abbia un esempio di quello che vuol dire seguire i propri sogni, realizzarsi, includendo in questi le persone che ti sono care.

Ci parli dei suoi successi, di quelli che l’hanno incoraggiata ad andare avanti con sempre maggior volontà, forza, impegno. Quella tenacia che contraddistingue i pugliesi.

Si, la tenacia e la determinazione sono caratteristiche che mi appartengono. In 30 anni di carriera ho ricordi bellissimi che si riferiscono alle varie fasi della medesima: lavorare con Claudio Abbado da ventenne, quanto ho imparato! La mia amata “Carmen” di fronte a migliaia di spettatori ogni sera per un indimenticabile tour. Il mio primo spettacolo di muziektheater scritto, eseguito e prodotto da me, una grande scommessa vinta. Il mio spettacolo più bello, “Naked”, che parla di me, della mia storia e della mia amata terra, quello a cui tengo di più in assoluto perchè è più vicino al mio cuore. Vedere il pubblico piangere, ridere e affezionarsi alla storia mi ha ripagato di tanto! E infine la prestigiosa onoreficenza conferitami nel 2020 di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, che mi ha onorato e ripagato di tanto lavoro fatto nella promozione della cultura e dell’arte Italiana nel mondo.

Che cosa sono la fondazione VoiceActually e Il festival Opera Viva nel Paesi Bassi?

La Fondazione Voice, Actually è una fondazione che io dirigo ed è la piattaforma per tutti i miei progetti artistici: siano questi spettacoli teatrali, eventi, concerti, o apparizioni televisive. Il Festival Opera Viva è un Festival di Opera e teatro musicale fondato da me che dirigo nel ruolo di direttore artistico: si svolge ogni anno nella graziosa cittadina di Woerden. Dopo 6 anni questo Festival è in piena espansione: portiamo le nostre produzioni anche in altre città olandesi, quest’anno per la prima verremo “in casa sua: ad Eindhoven, con un bellissimo spettacolo su Puccini.

Quali degli ambasciatori conosciuti l’hanno maggiormente appoggiata nel diffondere la sua bella musica, oltre all’Istituto Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam?

Fortunamente ho avuto rapporti molto costruttivi con tutti gli ambasciatori che ho conosciuto. In particolare l’Ambasciatore Perugini, che mi ha onorato della Stella d’Italia per i miei successi nel campo della musica, e del teatro, e l’Ambasciatore Novello, a cui mi lega stima reciproca e una sincera amicizia, il quale sostiene con la sua presenza i miei spettacoli e le mie esibizioni.

A proposito di cultura e cultura musicale all’estero, io sto conducendo una battaglia contro l’abuso della lingua inglese, a scapito della nostra italiana, peraltro la quarta più studiata nel mondo. Almeno lei riesce, e non solo via il canto, ma per esempio nella presentazione dei suoi brani a salvare la nostra tanto pregevole, bella lingua madre?

Il belcanto è italiano e quindi in questo caso siamo avvantaggiati! Trovo però molto importante per la mia missione artistica, riuscire a trasmettere a più persone possibili la nostra cultura e le storie che scrivo e che riempio di meravigliosa musica. Per questo uso l’olandese che parlo fluentemente e l’inglese, mezzo fondamentale oggigiorno per entrare in contatto con il maggior pubblico possibile. La mia missione è promuovere la nostra cultura nel mondo, una cultura fatta di lingua, storia, tradizioni, dialetti, modi di esprimersi, linguaggio del corpo, emozioni. Porto avanti questa missione con tutto quello che faccio, senza per forza immeggermi nel clichè dell’italiano all’estero. E il pubblico lo sa. Questa è la chiave del mio successo e spinta propellente di così tanti spettacoli, premi, onoreficenze. Perciò mi lascia perplessa il fatto che l’arte italiana possa essere solo per gli italiani e destinata soltanto agli italiani. Se siamo all’estero e… “ce la suoniamo e cantiamo tra di noi”, mi chiedo quale sia lo scopo: se non un mero scopo commerciale che magari aiuti economicamente. Quindi ben vengano iniziative che traghettano la nostra cultura ad altri popoli, in primis quello che ci ospita, senza chiaramente scendere a compromessi in termine di qualità e di offerta artistica. Ho scelto da sempre di fare il mio teatro in 2 lingue, di spiegare il contenuto del belcanto a chi non ha la fortuna di capire la lingua, e continuerò a farlo. Sono invece completamente d’accordo con lei su questa contaminazione del linguaggio nella vita comune e lavorativa che molte volte nasconde una pochezza linguistica a priori.

Ho ascoltato con piacere il suo recente CD, AnimA Italia, con melodie barocche, di opera e folk. Più generi scelti per una maggior diffusione o in quanto la musica è sempre bella e rappresenta, appunto, l’anima di un popolo, le sue tradizioni? Tra l’altro voglio farle i complimenti ovviamente non solo per il contenuto ma anche per la copertina, che mi piace molto: assai professionale, sia per la grafica che per il colore scelto. Lei sorridente, serena, felice. Infatti la musica è felicità!

Sono stata contenta della bella accoglienza che ha avuto questo progetto, il mio primo album. Io sono un animale da palcoscenico, e “ingabbiarmi” in uno studio senza l’energia vitale del pubblico è stata dura. L’idea era quella di offrire un catalogo della nostra bella musica, da Verdi ai nostri canti popolari e credo che questo sia passato. Sono stata fortunata ad avere con me un team meraviglioso di musicisti, arrangiatori, tecnici, fotografi, e tutta la parte di produzione affidata alla mia amata Voice, Actually. I colori e la grafica riflettono la mia personalità e lì va un particolare grazie a Antonella Regina, affermata art director di stanza a Milano.

Lei è anche impegnata nel campo della solidarietà umana, ha compiuto un viaggio proprio per portare sostegno alle popolazioni più povere, a quei fratelli che non hanno avuto la nostra fortuna di nascere in Paesi “ricchi”, come per esempio il nostro. Quello dove siamo nate: ed in seguito quello ospitante. Dove si è recata precisamente? Può riassumere in breve che cosa le ha insegnato questa esperienza tanto importante?

Io e la mia Fondazione Voice, Actually sosteniamo il progetto Centro de la Salud Lia Speranza, una clinica in una regione sperduta dell’Angola dedicata a mia madre, insegnante e filantropa. Ho avuto la possibilità grazie al mio lavoro di poter raccogliere fondi per sostenere questo progetto che è una realtà viva e pulsante in un territorio che ha bisogno di tutto. Sono stata in visita umanitaria per ben 2 volte a Nambuangongo, a 4 ore di jeep da Luanda, Angola, e lì ho potuto toccare con mano come sia importante la connessione tra esseri umani, la solidarità e soprattutto l’innegabile e invincibile forza dello spirito umano. Vi invito a sostenerci!

Per terminare vorrei ricordare il suo prossimo evento che si svolgerà il 31 ottobre prossimo ad Eindhoven, nel Noord Brabant, in una sala del prestigioso Muziekgebouw della Philips, invitando i miei lettori che abitano nei Paesi Bassi ad acquistare i biglietti subito, prima che siano esauriti. Nello specifico, di che cosa si tratta?

In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini, ho pensato di inserire nel Festival Opera Viva uno spettacolo da me ideato e diretto chiamato “Nessun dorma” in omaggio alla celebre aria del compositore. Raccontiamo la storia di Giacomo, la sua vita e i suoi successi, con l’aiuto di Sybil Seligman, la sua confidente, interpretata da Annemieke Jansen, 2 cantanti lirici , Eric Reddet e Elenora Hu, conosciutissimi al grande pubblico attraverso i programmi TV ‘Aria’ e “Maestro”, e la meravigliosa pianista della Repubblica russa del Tatarstan, Aliya Ishakova.

La nostra prima volta ad Eindhoven, venite a vederci tutti e a godere di questo bellissimo spettacolo!

Maria Cristina Giongo
Giornalista
CHI SONO

Nota redazionale: il prestigioso Muziekgebouw di Eindhoven si trova nella grande “Heuvel Galerie ” (al numero 140), nel centro della città. All’inizio portava il nome di Frits Philips, figlio del fondatore della Philips; fu la Regina Beatrice ad inaugurarlo, nel 1992.

Le fotografie del servizio sono di Luciana Blair, Mariateresa Fallacara ed Antonio Di Maggio.

Link per contattare e seguire il mezzosoprano Carla Regina:
www.carlaregina.com
www.voiceactually.com
Su Youtube

e via la sua pagina di facebook ed instagram

Progetto Centro de la Salud Lia Speranza

Per contatti
personali carla@voiceactually.com
lavoro promotie@voiceactually.com
Festival Opera Viva operavivafestival@gmail.com
Acquisto biglietti Opera VivaFestival
www.operavivafestival.nl

Prenotazione presentazione Album “Anima Italia” 21/11/24
Istituto Italiano di Cultura Amsterdam
GRATUITA

Proibita la riproduzione del testo e delle fotografie di Luciana Blair, Mariateresa Fallacara ed Antonio Di Maggio, pubblicate per gentile concessione di Carla Regina, senza citare autori e fonte di provenienza.
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