Il suo più grande amore, la carriera, i segreti e i ricordi. Che cosa pensa di Vittorio Feltri e del Professor Veronesi.
Foto di Paolo Liaci per la mostra organizzata dal Comune di Milano in Corso Vittorio Emanuele, “ I volti della salute”.
Continua la serie di interviste ai direttori di alcuni dei più letti settimanali e mensili italiani. Dopo quella ad Umberto Brindani, direttore del settimanale OGGI e a Candida Morvillo di Novella 2000, restiamo in casa Rizzoli per raccontarvi la storia di Eliana Liotta, direttore responsabile di OK, la salute prima di tutto. La direzione scientifica è della Fondazione Umberto Veronesi.
Eliana Liotta è una bella donna, che dimostra meno degli anni dichiarati. E’alta, con lunghi capelli scuri, un viso dolcissimo dall’ovale perfetto e dai lineamenti delicati: grandi occhi che ti scrutano a fondo. E’ gentile ed aggraziata; dopo averla conosciuta, ti rendi conto che è anche ricca di forza, energia e decisione, capacità indispensabili per dirigere una giornale.
La sua vita. Il ricordo più bello e quello più brutto.
Eliana, parlaci di te, a cominciare dal lontano…
Dal lontano 1968, quando sono nata; il 13 febbraio, a Siracusa.
Mio padre era preside e mia madre insegnante di liceo. Una famiglia normale, tradizionale. Ora mio padre non c’è più; purtroppo è scomparso quando avevo 16 anni.
Il ricordo più bello che hai della tua infanzia?
Riguarda proprio mio papà, quando mi portava con sè a dipingere le tele. Era bravissimo; lo ammiravo. Io “creavo” il mio quadro; lui il suo. Avevo 11 anni. Rammento ancora la sensazione di dipingere accanto a lui, in un’atmosfera di amore filiale e di complicità.
E il ricordo più brutto?
La morte del nonno. Ero molto legata a lui e mi resi conto di quello che stava succedendo, dell’imminente perdita; e di quello che significava. Fu il mio primo contatto con la morte. Ora non capita più di veder morire le persone care. Per me è stato un ricordo molto forte.
Foto di Ugo Zamborlini, scattata a casa di Eliana Liotta al pianoforte.
I miei interessi: suonare il pianoforte e scrivere.
Parliamo degli studi.
Ho studiato filosofia a Palermo. Poi ho vinto un concorso al Giornale di Sicilia. Mi ero anche diplomata al pianoforte, perchè devi sapere che avevo due passioni: scrivere e suonare. Ma non potevo coltivarle entrambe, soprattutto a livello professionale. Per cui, avendo vinto quel concorso, ho cominciato a dedicarmi alla scrittura: a tempo pieno. E questa è diventata la mia passione dominante. Sono andata a Milano e sono diventata addetto stampa dei “Pomeriggi musicali” (tanto per rimanere nel campo della musica!). In seguito sono passata a Libero, all’epoca diretto da Vittorio Feltri.
Un giudizio su Vittorio Feltri?
Feltri ha un talento giornalistico straordinario ma non condivido le sue idee e le sue campagne. Io sono più moderata.
In seguito sono stata assunta dal TG4 e dopo da Class Editori. Nel 2005 sono approdata ad OK, come caporedattore centrale. Nel 2007 l’azienda ha deciso di promuovermi a direttore, nonostante avessi appena partorito i miei gemelli. Ricordo che tre giorni prima del parto cesareo ho fatto il colloquio con il direttore generale della Rcs Periodici, Matteo Novello: con un pancione enorme….Tutto è andato bene, i miei bimbi stavano pure bene, per cui tre mesi dopo la nascita dei miei gemelli sono andata a dirigere questa testata.
Un bel coraggio! Non eri stanca? Due gemelli non sono una cosa da poco; soprattutto da gestire…insieme ad un giornale!
E’ stato faticoso, non lo nego, ma anche entusiasmante. Io, per natura, abbraccio tutto con entusiasmo. Così ho aperto le braccia ai miei piccoli e anche al nuovo “bimbo”, OK. Lavorare mi ha permesso di essere non solo la madre di due gemelli ma anche una donna con altri interessi.
La tua bellezza è stata un’ostacolo o un vantaggio nel tuo lavoro? I miei allievi olandesi, a cui insegno italiano, pensano che le donne italiane (e le direttrici di giornale….) siano belle e femminili; altro che quelle del loro Paese!!!!!
Dai, così bella non sono! Comunque capita in qualsiasi ambiente di lavoro che qualcuno cerchi qualcosa di più…Tuttavia sono arrivata sino a qui senza raccomandazioni e senza amanti, se è questo che intendi…Nei giornali vince la meritocrazia. (E’ la terza volta che me lo sento dire nel corso delle mie interviste ai direttori. Incredibile!)
Parliamo del giornale che dirigi, “Ok, la salute prima di tutto”. Dammi tre buoni motivi per leggerlo.
– Primo: contiene informazioni per vivere meglio, a livello di ogni aspetto della vita quotidiana.
– Secondo: è una rivista graficamente bella e con belle foto che ti fanno sognare.
– Terzo: c’è la certezza che i contenuti sono seri e controllati perchè il Professor Veronesi e la sua fondazione verificano tutto.
Una delle Cover del mensile Ok, la salute
Ne approfitto per ricordare ai lettori del Cofanetto magico che dieci centesimi del prezzo di copertina vanno proprio alla Fondazione Veronesi, la quale ogni mese devolve il ricavato alla ricerca medica e al progresso delle scienze. Ancora un valido motivo per acquistarlo!
Eliana, che cosa pensi del Professor Veronesi?
Che è un genio. Si meriterebbe il Premio Nobel.
Il tuo giornale ha una formula vincente; mostrare che anche i famosi possono ammalarsi come tutti gli altri esseri mortali. A proposito, Eliana Liotta di che malattie soffre? Non puoi esimerti dall’accennarlo…
Mal di schiena e rinite allergica. E questo è tutto, per fortuna.
I miei amori. Il mio più grande amore.
Chi ami di più nella vita?
I gemelli, mio marito, la mamma, mia sorella e i miei adorati nipoti.
Come si chiama tuo marito? Lavora nello stesso campo? Parlami di lui.
Si chiama Venanzio Postiglione ed è caporedattore centrale del Corriere della sera.
Mi ha aiutato molto quando sono nati i gemelli. E’ un uomo dolce, un papà presente a tutti gli effetti. Non abbiamo mai avuto tate fisse, in casa; ci siamo occupati noi dei nostri figli. E’ stata la nostra avventura…e i bambini sono cresciuti allegri e sani. Lui è veramente il mio grande amore.
Io penso che l’amore materno sia il più grande in assoluto. E tu?
Per me l’amore materno è la gioia più grande della vita ma non puoi collocarlo in una scala di valori. Proprio perchè è diverso da quello per il tuo compagno e marito. Come dice Gabriel Garcia Márquez (nel libro L’amore ai tempi del colera) “Il cuore ha più stanze di un casino”. Ci sono amori che si aggiungono senza togliere spazio agli altri.
Siamo come una roccia. Forse perdonerei anche il tradimento.
Non per fare la guastafeste… ma che cosa non perdoneresti mai a tuo marito?
Ci sarà pure qualcosa che potrebbe nuocere alla vostra relazione.
Che facesse del male ai miei bambini. Ma questo non potrebbe mai accadere!
Il tradimento lo perdoneresti?
Forse sì. L’amore fra me e mio marito è talmente forte che non credo che una scappatella potrebbe pregiudicarlo. Siamo come una roccia: complici in tutto.
Lui, ti perdonerebbe?
Credo di sì.
E alla tua migliore amica che cosa non perdoneresti?
Il tradimento di un segreto importante.
Hai segreti importanti?
E chi non li ha? Tutti hanno segreti importanti.
Quindi potrebbe averli anche tuo marito! Mi sento un verme ad insistere su questo punto, ma visto che stiamo approfondendo questo tema…
Tranquilla! Non ti preoccupare…Penso che sia giusto avere qualcosa di privato da tenere per sè. La cosa vale sia per me che per lui. Per esempio ad un’amica potrei dire qualcosa che a lui non dico.
La sessualità è sentirsi desiderati.
Alla vostra vita sessuale che punto daresti?
Niente punteggi! Non è importante timbrare il cartellino; è importante vedere la sessualità nella sua globalità.
Per me sessualità è vedersi senza abiti, abbracciarsi, un complimento osè; non è solo il puro atto sessuale fine a se stesso. Io mi sento desiderata sempre. Lui mi nota e mi apprezza anche dopo 13 anni di vita insieme. Anche se ho un vestito nuovo.
Beata te! Sapessi quante donne ti invidieranno per questo!
In poche parole credi nell’amore eterno? O nell’amore eterno sino a che dura…
Posso risponderti che ho avuto altri amori e che ho anche sofferto per delusioni d’amore ma quello con mio marito è il più vero: e quindi spero che duri in eterno.
C’è qualcosa che ancora desideri, visto che sei giovane?
Forse non ci crederai ma…no! Sono felice così. Ho un marito adorabile, due gemelli (un maschio ed una femmina) che… adoriamo, una redazione con cui mi trovo bene e che considero una squadra di amici più che di colleghi. Che altro potrei ancora desiderare?
Il numero di settembre di OK, la salute. Compratelo subito, leggete l’intervista al cantante RON e…avrete una sorpresa!
Per completare il ritratto di Eliana Liotta passiamo ad una parte che è piaciuta molto nelle precedenti interviste: quella in cui due persone, scelte a caso… ci parlano del loro direttore.
Ovviamente a loro non ho fatto leggere prima l’intervista ad Eliana Liotta, per non influenzarli nelle risposte..
Dicono di lei.
Massimo Cadoria: è giornalista professionista dal 1994. E’ stato caporedattore e poi vicedirettore del mensile di lusso e lifestyle Gentleman. In seguito è passato, nel 1996, a OK, la salute prima di tutto, con la qualifica di caporedattore centrale per occuparsi di temi di interesse generale. Ha 43 anni. Sua moglie si chiama Nadia e il loro figlio, Giacomo, ha 11 anni.
Massimo, quale è la prima cosa che la tua direttrice fa entrando in redazione?
Appena entra Eliana Liotta si butta sul lavoro. Aggiorna la redazione su idee e spunti per nuovi articoli, controlla gli impaginati, dà le direttive per la ricerca delle foto e per l’impaginazione.
Un suo pregio ed un suo difetto.
Il suo maggior pregio è l’elasticità mentale, la flessibilità. Trovare un difetto è difficile…Forse la pignoleria.
Condividi sempre le sue scelte? E in caso contrari, o riesci a discutere con lei o accetti la regola che “il direttore ha sempre ragione ed è lui a decidere tutto”?
Condivido in gran parte le sue scelte e le faccio presente quando sono in disaccordo, pur rispettando i ruoli.
Parlate solo di lavoro o anche della vostra vita privata?
Parliamo spesso della nostra vita privata.
In redazione vi sentite più colleghi che amici o viceversa?
Il rapporto che abbiamo instaurato negli anni, a cominciare dai tempi in cui eravamo entrambi al gruppo Class, è di stima reciproca e di amicizia.
Roberta è la sua segretaria: molto carina, alta, mora, elegante, affabile e cortese. Come dissi già una volta riferendomi a Patrizia Stefanelli, da anni segretaria di Novella 2000, la loro mansione è molto importante all’interno di un giornale. E non è facile; soprattutto quando i direttori lasciano a loro il compito ingrato di rispondere alle tante persone che li cercano ripetendo che… “il direttore è in riunione”, oppure “è fuori sede”, o “è impegnato a scrivere l’editoriale”.
Inoltre deve essere faticoso rimanere gentili nel raccogliere gli sfoghi dei collaboratori che si lamentano; e non tutte ci riescono! Roberta è una di quelle che ce la fa. Risponde al telefono sempre allegra, disponibile, paziente!
Allora, ecco la sua scheda:
Nome e Cognome: Roberta Grassi
Età: 42 anni
Sposata
Figli: uno, Niccolò, di 7 anni ( a dicembre)
E’ segretaria di OK, la salute da 1 anno e 2 mesi, dopo aver lavorato per 15 anni al Centro Documentazione della Rizzoli.
Roberta, secondo te quali sono le persone che la tua direttrice ama di più?
Sarò banale, ma credo il marito ed i suoi due gemelli.
Quando è stressata o preoccupata, da che cosa lo capisci?
Cambia d’umore e diventa un poco più aggressiva, come tutti del resto.
Se arrivi in ritardo o chiedi un permesso perchè tuo figlio Niccolò è malato, ti sgrida? Ti guarda storto…oppure ti capisce perchè anche lei è mamma?
Assolutamente no! Non ha mai fatto una piega, anzi, spesso in seguito mi ha chiesto come stava il bambino.
La cosa che più ti piace di lei.
Che ha una memoria DI FERRO; si ricorda ogni cosa. Ed è INSTANCABILE, sempre “sul pezzo” (come si dice in gergo giornalistico). Direi anche ironica; se è rilassata è molto simpatica. E poi è molto, molto sicura di sè.
Sito: Il mensile Rcs OK La salute prima di tutto
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
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Cara diretrice, questa bella intervista dimostra che voi donne a volte…ci battete nella forza e coragio nel portare avanti le vostre scelte di lavoro e di famiglia. Complimenti!
Jan Libregts (allievo olandese di Cristina Giongo)
Condivido il pensiero di Jan… dal bell’articolo di Cristina si scorge quanto Eliana Liotta abbia avuto particolare forza e coraggio nel raggiungere oggi un obiettivo cosi’ importante della sua carriera.
Le donne devono lavorare di più rispetto agli uomini (ma perchè si chiamano ancora “sesso debole ?”).. è ammirevole sapere che nonostante il lieto evento Eliana sia riuscita a proseguire in un lavoro cosi’ impegnativo.. e poi per un’onorevole causa.. un giornale sulla salute ha una grande rilevanza per il bene più prezioso che possiamo mai avere..
Complimementi alla Direttrice di OK, la Salute.. complimenti a Cristina per il magnifico articolo
Mi unisco ai complienti per l’articolo ed all’ammirazione per l’intervistata. Cari uomini dite bene… facciamo tante cose in più..credo sia anche nella nostra natura, ma molto dipende proprio dall’amore e che ci mettiamo. Credo.. Due gemelli ed il lavoro sono una bella sfida.. ho giusto una cara amica che ci si sta cimentando e mi telefona a volte affranta … 😉 brava eliana!
gent.ma Dr. Liotta
impiego l’unica via mail che ho trovato per raggiungerla. Voglio congratularmi per il servizio da lei recentemente trasmesso su Eatparade sul pomodoro. Il suo messaggio finalmente ha fornito le informazioni scientificamente valide sul pomodoro e licopene. Questo è molto importante ora poiché la dose dipendenza degli effetti benefici di questo frutto sono stati definiti Cancer Epidemiol Biomarkers Prev; 23(10); 2066–77.
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