Fotomodella, velina, artista, fidanzata con Matteo Viviani delle Iene. Dalla Siberia alla Pop Art, passando dall’Isola dei Famosi.

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Ludmilla Radschenko durante la sua ultima esposizione del W-Day , Forte dei Marmi.

Un’apertura con il botto che proietta, a pieno titolo, per eleganza e finalità, nel contesto della dolce vita versiliese, il Ristorante White, al pontile del Forte, nuovissimo punto di ritrovo di Manuel Dallori; già patron del Beach Club Versilia, punta su ambienti completamente ed ovviamente bianchi per un design sobrio e al tempo stesso di ultima generazione.
Spazio di nuova concezione, interattivo, che oltre alla ristorazione, può ospitare mostre di artisti e grandi fotografi, presentazione di iniziative editoriali, ma anche esposizione di prodotti, dall’abbigliamento all’automobile.
Tutti gli occhi del W-Day, così è stato ribattezzato il vernissage, erano per Ludmilla Radchenko, che, dalla Siberia… all’Isola dei Famosi, ha trovato la sua strada nella pittura e inaugurato la sua mostra personale in chiave Pop Art con opere già esposte in precedenza al Teatro alla Scala, alla Triennale di Milano e all’Opera Gallery di Monaco.

Ludmilla Radchenko, arrivata giovanissima in Italia, è entrata nel cuore degli Italiani come letterina di Passaparola, posando poi per calendari mozzafiato e partecipando ai reality “La Talpa” e “L’Isola dei Famosi“. Oggi preferisce recitare ed ha riscoperto la passione per l’arte e la pittura, sua antica passione. La incontro per il W-Day, così è stato ribattezzato il vernissage, in Versilia insieme al fidanzato Matteo Viviani, star acclamatissima delle “Iene“, programma presentato da Luca, Paolo e Ilary, per inaugurare la sua mostra personale in chiave Pop Art. Ludmilla è una persona cordiale, solare e professionale.

Ludmilla ed il fidanzato Matteo Viviani delle “Iene”.

Come sei arrivata in Italia? E perché hai scelto proprio il nostro Paese?
Come tantissime russe veniamo tutte attratte dall’Italia; io sono arrivata nel vostro Paese alla ricerca della mia indipendenza, cominciando a lavorare come modella. Ho fatto un percorso a piccoli passi, piccole cose, un concorso di bellezza e poi il contatto con l’ufficio casting di Mediaset, tramite cui sono arrivata in televisione.

Nella tv italiana, il ruolo di valletta sta suscitando polemiche. Tu pensi che sia un ruolo volgare, ti sei mai sentita una donna oggetto?
Per me era giusto fare quel ruolo in quei momenti, non posso dire che fossi capace di fare altro… era un percorso obbligato, una sorta di “lancio”, mentre adesso posso scegliere. Guarda anche l’ultima vincitrice dell’Isola dei Famosi, Giorgia Palmas, bellissima velina, ma di una bellezza non invadente. E’ stata premiata e preferita nel suo ruolo di mamma, di ragazza educata, gentile anche se determinata. Evidentemente il pubblico sta premiando la buona educazione e non ama l’aggressività; velina, come lavoro, ma non oca e nemmeno….poco seria.

Da qualche mese abbiamo scoperto la tua passione per la pittura, parlacene un po’. Vorrei sapere come definiresti il tuo stile, se hai studiato o sei autodidatta?
Ho fatto due Scuole d’Arte in Russia, sin da quando avevo 6 anni, e mi sono laureata in design, sempre nel mio Paese. Ho ripreso a dipingere due anni fa, a “La Talpa”, avendo molto tempo a disposizione. E la mia passione si è subito riaccesa. Un pittore, Rinaldo Dolfini, mi ha proposto di fare una mostra di quadri a tema “Gli angeli ribelli” e così 11 miei quadri sono stati esposti nella galleria d’arte Iroko a Milano. Ho continuato con un’altra collezione intitolata “London Times“, utilizzando la tecnica della pop-art; entrambe le collezioni hanno avuto più successo di quanto m’immaginassi, ci sono state altre mostre e ho venduto quasi tutti i quadri.

Opera di Ludmilla: HELLO ANDY

Ma tu mi sembravi seriamente determinata ad andare avanti nel mondo della televisione.
Sinceramente: se, tappa dopo tappa, tu non fossi passata per i numerosi lavori televisivi – da modella a letterina a concorrente di un reality – credi che saresti comunque arrivata dove oggi ti trovi nel campo dell’arte?

Non bisogna essere ipocriti: cominciare dopo essere diventata un personaggio conosciuto grazie alla carriera televisiva è chiaro che mi ha aiutato. La notorietà, seppur positiva da questo punto di vista, ha il suo lato debole: per alcuni è impensabile credere che una ex letterina possa adesso fare arte.

Opera di Ludmilla EXAGGERATED

Le famose provocazioni di Piero Manzoni con i barattoli della merda d’autore la dicono lunga sul concetto, instabile dell’arte. Ma insomma, cos’è l’arte per Ludmilla Radchenko?
L’arte è tecnica e passione: se l’arte non comunica non è più arte. Con essa si sviluppa un concetto, una visione del mondo. L’arte è stato per me ed è tutt’ora un grande sacrificio: se inizialmente ritrovavo in essa solo un sostegno personale, farne un lavoro mi ha portato a rischiare di perdere il lavoro che facevo prima. È stata una lotta continua per acquisire credibilità come artista. Se parlo di sacrificio è perché poi l’arte richiede moltissimo tempo, studio e sacrificio.

Opera di Ludmilla: MIRROR BY LUDMILLA

La critica più cattiva che ti hanno mosso?
Quando ho esposto le mie opere alla Scala di Milano. Sia Roberto Alessi che Alfonso Signorini hanno protestato basandosi sull’atteggiamento scettico e stereotipato dell’ex letterina che non può fare qualcosa di culturalmente produttivo. Tutto questo senza presenziare. La critica peggiore è quella di chi parla senza conoscere i miei lavori: ora sono loro a parlare al posto mio. Io faccio pop-art e credo di esserci arrivata seguendo la traccia della storia del mio Paese proprio nel suo approccio al consumismo: dapprima ero io un prodotto da consumare adesso ne sono creatrice e quindi svolgo un ruolo di seconda linea lasciando tutta la scena ai quadri. Può non sembrare ma è un impegno che ti assorbe completamente: da gennaio questo è il primo week-end libero che mi concedo.

Opera di Ludmilla

Critica breve della tv italiana: un programma trash ed una trasmissione, per te, ottima. Non vale dire Le Iene: non saresti imparziale……
Non lo dico per questo ma è vero, c’è da riconoscere che “Le Iene” è un programma che riesce a svelare degli aspetti interessanti e sempre nuovi. Una trasmissione sicuramente trash è il Grande Fratello. Non ritengo interessante vedere persone che non s’impegnano per stare dove stanno. L’Italia, che praticamente posso definire casa mia, considera questi personaggi da reality dei modelli sociali da cui prendere esempio; questo è lo sbaglio, altamente diseducativo.

In un intervista ho letto che prediligi il cinema alla televisione. Qual è il tuo film preferito?
“Mi chiamo Sam” con Michelle Pfeifer e Sean Penn. Ne ho recitato una parte quando ho frequentato la scuola a New York. In realtà non ho mai dichiarato di voler fare cinema che considero un impegno enorme e dispendioso; non voglio complicarmi la vita. La strada che ho scelto è quella dell’arte ed è l’unica che, anche solo per motivi di tempo, mi è concesso seguire.

Opera di Ludmilla

Ludmilla, con quali parole concluderebbe questo articolo?
Sono stata fortunata. Non avrei mai pensato che l’Italia mi facesse il grande regalo di farmi trovare la mia strada: il successo nel lavoro che amo, una mia vecchia passione. Oltre che un compagno serio e affettuoso che mi segue, step by step, nei miei sforzi di….velina votata all’arte!!!!

di Cristina Vannuzzi Landini

Chi sono
Capoufficio stampa di REL, la finanziaria per informatizzare la PA /Enea, Ministero del Lavoro)
Press office, esperta in comunicazione. Collaborazione con testate italiane: Premium magazine, Name magazine, Cofanetto Magico, Cavolo Verde web magazine; Aeroflot magazine, mensile linea aerea russa.

Proibita la riproduzione del testo senza citare autore e fonte di provenienza.
Credito fotografico: Riccardo Dalle Luche.
Per ulteriori informazioni sull’artista Ludmilla Radschenko e sulla storia potete visionare il sito: www.ludmillapopart.it.

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