Oggi è l’8 marzo la Festa della donna o meglio conosciuta come la Giornata internazionale dei diritti della donna, una giornata gioiosa all’insegna del ricordo, di tutte le discriminazioni e le violenze subite dalle donne, ma anche di tutte quelle conquiste sociali, economiche e politiche che si sono susseguite nella storia: una giornata nata sicuramente non per essere festeggiata ma per indurre alla riflessione, un movimento unico e forte che si proietta, secondo l’ONU, verso un mondo che nel 2030 vedrà regnare la parità di genere.
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Festa della donna: un augurio alla prevenzione
lunedì, marzo 8th, 2021Il Miracolo
martedì, dicembre 8th, 2020
Con PET (acronimo di tomografia a emissione di positroni), in campo medico viene indicata una tecnica diagnostica di medicina nucleare per accertare la presenza di metastasi nell’organismo umano. Per i malati di tumore questa viene eseguita periodicamente, per verificare l’efficacia di una terapia oncologica.
L’ultima che ho fatto in ordine di tempo risale a circa un mese fa. Il responso è stato a dir poco straordinario, inatteso rispetto alla PET di un anno prima che metteva in evidenza una serie incredibile di metastasi in svariate parti del corpo. In questa, invece, il responso è stato: buona risposta metabolica al trattamento in corso a livello linfonodale e scheletrico con modesto residuo di malattia, a carico dell’ala iliaca sinistra, di L3 ed L4. Roba da fare salti in alto per la gioia.
Quando, dopo qualche giorno sono andato alla visita di controllo, l’oncologo ha mostrato solo piccoli segni di soddisfazione di quel risultato, per me strepitoso. –Andiamo avanti così.– si è limitato a dire, senza particolare enfasi. –Dottò!– l’ho apostrofato –Mi sbaglio o sono sulla strada della guarigione?– Lui senza distogliere lo sguardo dalla tastiera del computer mi ha risposto che in campo oncologico la guarigione è una opzione rara. Col tumore ci si può convivere anche bene e a lungo ma difficilmente si guarisce. Fine di una illusione, il cielo ti ripiomba addosso e il baratro ti si riapre davanti.
Completamente diversa, invece, è la storia di Fabrizio, un giovane che vive da solo sul promontorio che sovrasta Silvi Marina, in provincia di Teramo. Di lui me ne aveva parlato mio fratello Franco che lo conosceva ancor prima che gli venisse diagnosticato un tumore al bacino dal quale è perfettamente guarito. Siamo andati a trovarlo una tiepida sera di ottobre.
Intervista a me stesso. “L’ultimo pescatore” di Luciano De Giorgio
sabato, febbraio 1st, 2020Luciano De Giorgio presenta il suo recente libro, edito da Albatros.
Ebbene sì, ho chiesto all’autore del libro “L’ultimo pescatore”, Luciano De Giorgio, di intervistare se stesso. Infatti chi meglio dello stesso scrittore può parlarci della sua opera? Uscire da se stessi per vedersi da un altro punto di vista, con le proprie paure, esperienze di vita e speranze. Io ho appena terminato di leggerlo e mi è piaciuto. Originale (soprattutto per la fine!), coinvolgente, ricco di citazioni e pensieri che invitano ad una riflessione profonda. Su un tema che tocca tutti: quello della malattia e della morte.
Come quando si è nella stanza di un parente caro tutti intorno ad un letto consapevoli di non poter far nulla, di non riuscire a dir nulla… neanche gridare la rabbia per un destino crudele, dovuto ad “una malattia feroce” (come la definisce De Giorgio) Ma niente finisce, quando il corpo perisce.
Rimangono quei 21 grammi di anima…De Giorgio scrive: “Questo il peso dell’anima. Non si sa perchè, non si sa come, ma appena il cuore compie il suo ultimo battito pare che il nostro corpo perda 21 grammi esatti.” E, poi, ancora: “nella numerologia il numero 21 rappresenta la fortuna in tutto il suo insieme.” Il che implica quindi il concetto del…: “lieto fine.” Se vogliamo vedere in tutto ciò un segno di speranza. La speranza che la nostra vita su questa terra non sia stata soltanto un caso.
Vi lascio a questa speciale intervista dell’autore a se stesso e…
buon mese di febbraio a tutti!
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Complimenti signor De Giorgio, la vita da pensionato l’ha visto rinascere. Oggi siamo al suo quarto libro. Di cosa parla “L’ultimo pescatore”?
A differenza dei miei precedenti libri che avevano un sapore “dolce” (Pinocchio, Sagre e Fiere, Leonardo Da Vinci) questa volta il sapore é “amaro” trattando una malattia ancor oggi incurabile: il cancro.
Quindi, per la prima volta si cimenta su un tema drammatico. Che cosa lo ha portato ad un argomento così difficile e doloroso?
É la somma di varie esperienze vissute negli ultimi anni con persone afflitte da varie malattie che purtroppo portano alla morte. Nonostante questo, il mio racconto vuole essere un messaggio di speranza perché la speranza non deve morire mai.
Un disegno di Loredana Lancisi, realizzato appositamente per il capitolo che da il titolo all’opera.
Un fiore per te, Serena Jansen, usignolo della canzone….italo olandese. Ho perso una gamba a causa del cancro, imparando a vivere meglio la vita che stavo per perdere e che mi sono ripresa con gioia.
mercoledì, gennaio 1st, 2020Alessandra Serena Jansen in una bellissima fotografia di Loes Schleedoorn.
Il primo fiore virtuale di quest’anno lo vogliamo donare ad una fantastica donna, cantante lirica, la cui voce angelica ti fa volare in alto, sperare, sognare: Alessandra Serena Jansen, di madre italiana e padre olandese. Quest’anno vorrei quindi sostituire il mio editoriale, tanto per cambiare un po’… con delle belle storie, delle storie importanti ma anche delle storie semplici di vita vissuta, vita ripresa. Della vita nell’universo, che respira in ogni fiore, albero, animale, in ogni essere umano, che si merita da parte nostra, appunto, un fiore virtuale!
Quindi non potevo trovare storia più bella per iniziare questo nuovo percorso insieme di quella che vi racconto oggi: con tanti, tanti auguri di un sereno anno nuovo.
Il senso delle tre parole con cui ho iniziato, volare, sperare, sognare, lo capirete leggendo l’intervista. Ho conosciuto Serena ad una serata muscale all’Aia, indetta dall’Ambasciatore italiano nei Paesi Bassi, Andrea Perugini, al Paleiskerk, in occasione dei 160 anni di relazioni bilaterali tra l’Italia e l’Olanda, in cui si sono esibiti due cori: uno di italiani, vestiti con i colori della nostra bandiera ed uno di olandesi. Il nome della manifestazione…molto significativo: “Cantano i tulipan”. Il Palaiskerk è una chiesa riformista in stile neoromanico costruita nel 1886 e restaurata nel 2002.
Anche questa significativa fotografia è opera di Loes Schleedoorn; ed è stata scattata al museo “Museum Beelden aan Zee” a Scheveningen.
La statua si chiama Dafne e la scultrice si chiama Iris Le Rütte.
Editoriale di febbraio. Gli angeli in terra. Un uomo lascia una fortuna ad associazioni che si occupano di bambini in difficoltà.
venerdì, febbraio 1st, 2019Olanda 2018. Foto di Maria Cristina Giongo
Cari amici, lettori online, cofanetti magici,
oggi vi parlo di una notizia uscita su un giornale olandese, molto bella e positiva. Tanto per cominciare bene questo mese del 2019! Una notizia d’oro.
Olanda 2019. Foto di Maria Cristina Giongo
Tumore: essere forte è l’unica scelta che hai.
domenica, ottobre 8th, 2017
“Non sai mai quanto sei forte fino a quando,
essere forte, è la sola scelta che hai.” (Cayla Mills)
Chi sono io? Una ragazza, una come tante che insegue i suoi sogni, sogni che si porta dietro ormai da un po’ e che, proprio quando stava per acchiapparli una folata di vento li ha allontanati.
Oggi, avevo voglia di raccontarvi una storia allegra e appassionata seguita da un grande lieto fine, e quale tema più avvincente di quello della lotta che ogni giorno uomini e donne intraprendono dentro e fuori di se? Ecco, mi sento egoista a pensare alla laurea proprio ora e mi sento stupida a pensare alle tante pagine di cui mi sono e continuo a lamentarmi… ma soprattutto a quanto futili possano essere alcuni pensieri nel momento in cui si ha qualcuno di importante accanto che non sta bene, come la mamma.
Due grandi lutti. La morte del grande scienziato, Umberto Veronesi, e l’elezione di Donald Trump a presidente degli USA. Il bambino di Trump, accanto a lui sul podio, sbadiglia durante il discorso del padre.
mercoledì, novembre 9th, 2016Non a caso voglio dare queste due notizie nello stesso articolo, anche se a qualcuno potrà sembrare un’idea bislacca, forse dissacratoria (nei confronti del grande Umberto Veronesi). Ma non lo è o almeno, non è mia intenzione che lo sia; magari un poco provocatoria….
Sono le 8 di mattina e la notizia della scomparsa del professor Veronesi, sia pur ad una veneranda età, ha colpito i nostri cuori e il nostro animo. Lo abbiamo visto sempre in prima fila nella ricerca sul cancro, instancabile, convinto che soprattutto quello al seno, con una buona prevenzione, cure specifiche ed una dieta appropriata, si può sconfiggere. Lo conobbi anch’io tanti, tanti anni fa, colpita dalla sua sapienza e tenacia. Mio padre, il professor Fulvio Giongo, primario medico, anche lui oncologo, e plurispecialista, lo conosceva bene: quando morì (purtroppo di cancro all’intestino) Veronesi ci mandò un bellissimo telegramma di condoglianze. Che ora voglio fare anch’io ai suoi straordinari figli e alla moglie, oltre che a tutti i collaboratori della sua fondazione Veronesi.
Il repubblicano Donald Trump, è diventato presidente degli Stati Uniti d’America. Questa immagine non ha bisogno di commenti. Esprime comunque il mio personale parere su queste elezioni e la vittoria di Trump, inaspettata e molto contestata in tutto il mondo.
Curiosità e notizie da tutto il mondo.
domenica, aprile 3rd, 2016Irianita Rojas. Nel suo ventre non c’era un bimbo ma un enorme tumore.
Oggi iniziamo una nuova rubrica in cui vi racconterò alcune notizie tratte da giornali e riviste di tutto il mondo. Attualità, scienza, sanità, benessere, sport, musica, viaggi, curiosità, moda, politica, notizie bizzarre, assurde, magari un pizzico ( ma non troppo ) di gossip. Di tutto e di più. Accettiamo anche segnalazioni da parte dei nostri lettori, che pubblicheremo a loro firma, per non assurmerci le responsabilità di eventuali bufale che non siamo in grado di controllare “ personalmente”. Come avviene per gli articoli che scrivo io, sempre documentati.
Irianita in ospedale con sua mamma, prima dell’operazione. La povera ragazza oramai aveva perso le forze e non riusciva più a camminare.
Olanda: ho il cancro e vado dall’estetista. Viva la donna! Intervista con Louise Vrolijk.
domenica, ottobre 20th, 2013Louise Vrolijk nel suo salone di bellezza.
Tempo fa nei Paesi Bassi è nata un’ associazione che offre alle donne colpite dal cancro dei trattamenti estetici gratuiti, per invogliarle a curarsi ancora, a non perdere la speranza, a “viziarsi” un po’, anche dopo le sedute di chemioterapia: rilassandosi e dedicando uno spazio di tempo solo per se stesse ed il loro corpo, bisognoso di attenzioni e “coccole”. Il nome scelto è italiano: Viva la donna!
Questo articolo lo potete leggere sia in italiano che in inglese.
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