Davide Pagnini, cantautore e musicista
Me lo dicono tutti, al punto da avere ormai convinto anche me, che quando nell’autunno del 1983, con l’incoscienza sognatrice dei miei 26 anni, novello emulo non ricordo quanto inconsapevole del “Signor di Bergerac” dissi “No, grazie!” ad un posto in banca (peraltro legittimamente conquistato con un piazzamento da podio al termine di un apposito prestigioso concorso) e decisi di seguire una specie di impulso euforizzantemente illogico, era più difficile, rispetto ad oggi, fare una scelta così controcorrente.
Oggi che una vera “corrente” a cui abbandonarsi non ci sarebbe neppure più, è paradossalmente più facile fare scelte che diventa improprio anche definire “alternative”, visto che manca proprio “l’impianto strutturato” a cui teoricamente contrapporsi.