E’un incontro, il mio, con il fotografo Fabrizio Gaeta, fotografo professionista e poeta, che “vede” il mondo deformato attraverso l’obiettivo ma anche attraverso le suggestioni del cuore. Si può definire poesia la sua professione, obbligando chi guarda una sua foto ad un viaggio dentro di sé, dentro alla sua umanità, anche se inconsapevole.
I suoi sono sguardi posati su macchie di pioggia, passi cancellati dal vento, attimi di vita sospesa, occhi che ti guardano lasciando indovinare il silenzio, volti sorpresi, statici ma vivi. E poi nuvole che si soffermano al ritorno dai loro misteriosi viaggi e la spudorata curiosità delle sue foto che entrano nei pensieri più intimi, nelle pieghe del viso, in fondo agli occhi, in fondo all’anima.